ma di sto Allegri che manda in tribuna Bonuzzi per motivi disciplinari?? -.-
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ma di sto Allegri che manda in tribuna Bonuzzi per motivi disciplinari?? -.-
All'Eithad c'è un Monaco che sta vendendo cara la pelle con una cifra di giovani giocatori da paura.
Vediamo come va a finire ma 2 gol fuori casa è già tanta roba.
si ma non gli han dato un rigore assurdo al city
mamma che goooooooooooooooollllllllllllllll! O.O
Mado sta succedendo di tutto
Che partita lol
Il Monaco deve mangiarsi le mani.
(imho quello su Aguero non era rigore, trascina chiaramente la gamba per cercare il portiere)
Pure in Atletico - Leverkusen successo di tutto cmq
Bonny va in tribuna per un noncaso mediatico.
Tutto tranquillo in casa juve
Giusto.
Dispiace che paghi lui prima di un match importante, ma apprezzo il gesto della società che sta vicino ad Allegri e soprattutto di Buffon che sta con il mister ma fa da mediatore.
Dopo il gesto di Dybala, Allegri stava perdendo credibilità e doveva dare un segnale.
Comunque è sicuro che l'anno prossimo entrambi se ne vanno.
Allegri andrà all'Arsenal secondo me... non mi dispiacerebbe un Wenger
alla juve arriverà Sousa, però a me piace il gioco di Wenger.
edit: tanto so che ora parti con filippiche su "quanto è perdente, blabliblu".
Wenger?
O matto pedde lol.
pensavo che fossero i giocatori a dover correre non il coach.
si faranno a Vinovo anche dei test di Cooper? :sneer:
Senza mentalità? eppure le sue squadre offrono sempre bei match, magari un po' ballerine dietro ma credo dipenda anche dai giocatori.
Non lo definirei "finito"...
Piuttosto che un allenatore con 0 esperienza europea o giusto uno-due anni, preferisco uno che possa dare stabilità e una idea di progetto a più anni perchè abituato ad allenare per più anni e non a cambiare panchina ogni 2
Su wenger ed il mistero perche stante l'assenza di tituli continui ad allenare da una vita l'arsenal e' abbastanza illuminante questo articolo che leggevo qualche settimana fa.
http://inthebox.gazzetta.it/2017/02/...mpions-bayern/
un estratto
qundi direi anche, NO grazie.Quote:
E sempre con sciagurate gare di andata che hanno compromesso qualsiasi speranza di qualificazione. A fronte di questo scenario, Wenger è finora rimasto saldissimo al timone e nelle scorse settimane le voci da Londra parlavano addirittura di un’offerta di rinnovo di due anni avanzata dal club sulla quale il francese starebbe meditando.
Com’è possibile tutto ciò? La risposta è in una frecciata lanciata un paio di anni fa da Josè Mourinho al tecnico alsaziano: “C’è un solo manager al mondo che può permettersi di non vincere e restare così tanto al suo posto”. Quella frase sembrava la solita provocazione del portoghese, ma in pochi avevano compreso che il significato era quello letterale delle parole: la permanenza di Arsene Wenger sulla panchina dell’Arsenal negli ultimi anni non è stata legata ai risultati. Non a quelli del campo, almeno. Per comprendere la dinamica del club bisogna partire dalla situazione societaria dei Gunners, con la maggioranza nelle mani di Stan Kroenke, magnate americano proprietario di varie franchigie dello sport professionistico Usa, con i Denver Nuggets di Nba (basket), i Colorado Avalanche di Nhl (hockey), i Colorado Rapids di Mlb (baseball) e i Los Angeles Rams di Nfl (football). Un impero polisportivo nel quale l’imperativo è sempre il bilancio in attivo, non quello del campo, ma quello economico.
A Kroenke, per intenderci, che vive negli Stati Uniti, delle lamentele dei tifosi Gunners per una squadra alla quale manca sempre qualcosa per fare il salto di qualità giungono solo eco lontane. Lui, tramite il direttore esecutivo, il sudafricano Ivan Gazidis (che era stato vice commissario della Mls, la lega calcistica Usa) ha dato ad Arsene Wenger un mandato chiaro: bilancio in attivo, diffusione del marchio del club in tutti i continenti, crescita del fatturato. Questi sono i dati che interessano alla proprietà dell’Arsenal, questo è il criterio di valutazione adoperato da Kroenke per valutare l’operato di Wenger e con questi parametri è difficile contestare il successo del francese che riesce sempre a centrare l’obiettivo minimo sul campo che garantisce introiti economici. Un club di calcio, quindi, trasformato esclusivamente in un’azienda che produce utili, come un’acciaieria, un pastificio, un’impresa edile. Nessuna differenza.