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Enrico Mentana
24 marzo alle ore 18:01 ·
La forza dei numeri spiega in modo eloquente quel che è successo tra ieri e oggi. Salvini ha compiuto un'Opa sul centro destra, mettendo implicitamente sul piatto il peso di un asse m5s-Lega-Fdi maggioritario in parlamento ma soprattutto nel paese, visto che il 4 marzo ha superato il 54% dei voti. Ma lo ha potuto fare soprattutto perché a Berlusconi è franato il piano B, l'alleanza antipopulista con Renzi: Forza Italia e Pd sommati arrivano solo al 30%. E così Berlusconi ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco, sapendo che molte delle sue truppe sono già in marcia verso l'accampamento leghista, e che in caso di redde rationem con Salvini questo processo avrebbe una forte accelerazione. Quanto al Pd e al resto del centro sinistra, il rischio peggiore sarebbe stato di essere risucchiati nei giochi tattici di queste ore: ma ora la prospettiva è quella di una lunga marcia all'opposizione, senza certezze. Del resto anche in quel caso i numeri sono impietosi: anche considerandola nel modo più ampio, da Casini a Potere al Popolo, quell'area tre settimane fa non è andata al di là del 27%. Dieci anni fa era al 44%.