1. CALCIO DI PUNIZIONE DIRETTO
Un calcio di punizione diretto è assegnato se un calciatore commette una delle
seguenti infrazioni contro un avversario in un modo considerato dall’arbitro
negligente, imprudente o con vigoria sproporzionata:
• caricare
• saltare addosso
• dare o
tentare di dare un calcio
• spingere
• colpire o
tentare di colpire (compreso con la testa)
• effettuare un tackle o un contrasto
• sgambettare o
tentare di sgambettare
Se un’infrazione comporta un contatto è punita con un calcio di punizione diretto o
di rigore.
• “
Negligenza” significa che il calciatore mostra una mancanza di attenzione o
considerazione nell’effettuare un contrasto o che agisce senza precauzione. Non è
necessario alcun provvedimento disciplinare.
•
“Imprudenza” significa che il calciatore agisce con noncuranza del pericolo o
delle conseguenze per l’avversario e per questo deve essere ammonito.
• Con “vigoria sproporzionata” si intende che il calciatore eccede nell’uso della
forza necessaria e
mette in pericolo l’incolumità di un avversario e per questo
deve essere espulso.
Un calcio di punizione diretto è parimenti assegnato se un calciatore commette
una delle seguenti infrazioni:
• tocca intenzionalmente il pallone con le mani (ad eccezione del portiere nella
propria area di rigore)
• trattiene un avversario
•
ostacola un avversario venendo a contatto con lui
• sputa contro un avversario
Grave fallo di gioco
Un tackle o un contrasto che
mette in pericolo l’incolumità di un avversario o
commesso con vigoria sproporzionata o brutalità deve essere sanzionato come
grave fallo di gioco.
Qualsiasi calciatore che, in un contrasto per il possesso del pallone, colpisca un
avversario da davanti, di lato o da dietro, utilizzando una o entrambe le gambe,
con vigoria sproporzionata o che
metta in pericolo l’incolumità di un avversario, si
rende colpevole di un grave fallo di gioco