ma guarda sono d'accordo con quanto affermi pero' da quanto capisco sei conscio di come funzionano le cose in un tribunale, evito di dilungarmi, e quindi in un fatto "tecnico" semmai il problema può essere riferito a periti e consulenti inadatti come nel caso che citavi tu dei vaccini con le pubblicazioni su topolino, a cui il giudice, non esente da colpe ovviamente, ha prestato fede.
Nel merito non conoscendo le motivazioni ne avendo alcuna conoscenza personale evidenzio solo quanto successo da un punto di vista processuale:
L'articolo postato da hador e' risalente ad un fatto di questa estate, andando a fatti piu recenti a meta novembre si e' pronunciato il tar del lazio che ha bloccato il provvedimento della procura di lecce, ritenuto inopportuno, a questo servono i vari gravami, inoltre si e' pronunciato nuovamente bloccandolo il 18 dicembre, 2 gg fa adducendo altre motivazioni: la disciplina anche in relazione agli accertamenti tecnici da compiere sta cambiando e si e' in attesa delle norme comunitarie.
Questi due motivi addotti dal tar del lazio sulla sospensiva in attesa del provvedimento della UE:
Quindi fermo restando che convengo sulle manie di onnipotenza di alcuni giudici, il problema e' più imputabile alle consulenze/perizie, come ovviamente sai, su cui i giudici si sono pronunciatati, ripeto nuovamente a scanso di equivoci questo non esclude una colpa dei giudici come e' ovvio, quindi materia squisitamente "scientifica".Nota positiva i gravami hanno prontamente adempiuto al compito che hanno e si attende nuova disciplina "tecnica/scientifica" da cui poi deriveranno le misure da adottare al caso."In data 28 aprile 2015 la Commissione Europea ha adottato un nuovo testo di Decisione di esecuzione sulla medesima questione, che si avvia a completare nei prescritti tempi il proprio iter interno ai fini della formale adozione e a sostituire la Decisione 2014/497/CE, rispetto alla quale prevede misure differenti sia sul punto degli accertamenti tecnici da compiersi sia in ordine alle misure da adottare”. È proprio perché c’è un “imminente mutamento delle disposizioni di riferimento” che il Tar ha tirato il freno a mano, dovendo gli atti impugnati “essere a breve termine rimodulati”.