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Thread: Nizza

  1. #76
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    No Shub, non voglio sapere chi sono, lo so già benissimo da me senza i link di wikipedia :gah:
    Quello che vorrei sapere, anche se ho un po' paura di chiederlo, è che cosa stai cercando di dimostrare, dato che io mi sono limitato a puntualizzare arthu sul fatto che vi siano state, eccome, interazioni occidente/mondo arabo anche nell'ultimo secolo.

  2. #77
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    Quote Originally Posted by Razj View Post
    ma in realtà era tutta un'estensione del concetto "tutti i terroristi sono musulmani", come se volesse dire qualcosa. Si potrebbe dire tranquillamente "tutti i terroristi sono medio-orientali" e sarebbe la stessa identica cosa, perché il problema non è la religione in sè ma le condizioni socio economiche e la storia di alcuni specifici paesi medio orientali - e sì, uno dei problemi sono anche le ingerenze occidentali dal 1930 in poi.
    Se tutti i paesi del medio oriente fossero come l'arabia saudita, cioè musulmani estremisti e ricchi, non esisterebbe terrorismo islamico. Nonostante la componente religiosa da lavaggio del cervello.
    Bhe oddio, bin Laden ti dice niente?
    Le condizioni economico sociali "estreme" ci sono sempre state, ma è la prima volta che sfociano in questo tipo di terrorismo, ed è una caratteristica di quella componente religiosa li.
    Si dice che il problema della Francia siano le periferie e i ghetti di nord africani, giusto, ma i ghetti ci sono sempre stati e le persone storicamente han sempre lottato per avere condizioni migliori e più diritti. Questi invece ammazzano per odio. Non c'è una voglia di riscatto sociale, c'è voglia di ammazzare per andare in cielo. E questo non fa parte della nostra storia ne del nostro modo di pensare.
    È chiaro che i ghetti in Francia vadano gestiti, ma sta gente non sta combattendo contro i ghetti, sta combattendo contro l'occidente. Che li ospita e gli da di che campare.

  3. #78
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    Quote Originally Posted by Defender View Post
    Su Breivik ti do ragione, il suo fu sicuramente un atto di terrorismo, ma fu un gesto isolato anche se estremamente efferato e fortunatamente non ha avuto nessun seguito od emulazione, inoltre non faceva parte di una struttura organizzata e tentacolare come puo' essere l'ISIS. Semmai e' la dimostrazione che la mamma dei coglioni e' sempre incinta...

    In repubblica Ceca:

    http://www.independent.co.uk/news/wo...c-8061623.html

    e anche in uk

    http://www.dailymail.co.uk/news/arti...nger-hair.html



    Quote Originally Posted by Defender View Post
    Sugli attentati dei buddhisti che citi, sono fatti del 1996 e del 2002 (che ho trovato googlando eh) che non hanno fatto vittime, certo si vede che pure loro non sono immacolati ma paragonare ste cose a tutto quello che sta succedendo in questi anni ad opera di ISIS e compagnia cantante mi pare come equiparare uno che ruba una mela a un pluriomicida.

    Gia, quelle sono cose che son state raccontate da inviati/turisti, perche' converrai con me che il governo cinese controlla un "pochetto" i media, ma giusto un poco.

    Immagino ci siano sti altri attacchi nel frattempo, conta che nel 2008 ci sono state rivolte a Lhasa (governo cinese: 18 morti totali, fonti umanitarie parlano di oltre 100 morti).


    Se la soluzione al problema e' "gettiziamo tutti i mussulmani" per "controllarli meglio", allora vabbe' alzo le mani e mi preparo a ondate di terrorismo anora peggiori.



    Io sono per maggiori controlli (infiltrati nelle moschee), internet e cose simili, se si incomincia a togliere dirittio stigmatizzare parte della popolazione si fa solo un favore ai terroristi che avranno terreno ancora piu' facile.

  4. #79
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    Quote Originally Posted by Defender View Post
    Su Breivik ti do ragione, il suo fu sicuramente un atto di terrorismo, ma fu un gesto isolato anche se estremamente efferato e fortunatamente non ha avuto nessun seguito od emulazione, inoltre non faceva parte di una struttura organizzata e tentacolare come puo' essere l'ISIS. Semmai e' la dimostrazione che la mamma dei coglioni e' sempre incinta...

    Sugli attentati dei buddhisti che citi, sono fatti del 1996 e del 2002 (che ho trovato googlando eh) che non hanno fatto vittime, certo si vede che pure loro non sono immacolati ma paragonare ste cose a tutto quello che sta succedendo in questi anni ad opera di ISIS e compagnia cantante mi pare come equiparare uno che ruba una mela a un pluriomicida.

    Birmania, visto che sai googlare... te l'ho scritto prima ma forse ti fa comodo saltare i commenti rivolti a te a cui non sai replyare
    prova a vedere cosa fanno cristiani e buddisti agli islamici in quei paesi nel sud-est asiatico



    Articolo ripreso dal POST (e dal NYtimes) su quello di cui stiamo parlando noi
    Chi è un terrorista? E chi no?
    Dopo la strage di Nizza, il New York Times prova a riflettere sul tentativo di distinguere tra terroristi e singoli individui che "si ispirano" a loro

    Sabato 16 luglio, lo Stato Islamico (ISIS) ha rivendicato l’attentato di Nizza, dove il 14 luglio un uomo ha investito con un camion la folla che festeggiava il giorno della presa della Bastiglia, uccidendo 84 persone e ferendone almeno 200. La rivendicazione è stata diffusa da Amaq Agency, una sorta di agenzia di notizie non ufficiale dell’ISIS, ma per ora non sono stati trovati particolari indizi sull’eventuale organizzazione diretta dell’attentato da parte del gruppo terroristico, né che Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, il franco-tunisino di 31 anni autore dell’attacco ucciso durante uno scontro con la polizia, fosse in contatto diretto con qualcuno dello Stato Islamico. In molti si chiedono quindi se Bouhlel fosse un terrorista nel senso con cui siamo abituati a usare quel termine o un folle, che si è semplicemente ispirato ai sistemi e alla propaganda del gruppo islamico di cui si parla di più da un paio di anni.
    Facendo riferimento anche al recente caso della strage di Orlando, in Florida, un articolo del New York Times prova a riflettere sul tentativo di distinguere tra terrorismo e azioni di singole persone con problemi di altro tipo e ispirate indirettamente da organizzazioni e gruppi terroristici. Daniel Benjamin, ex funzionario del dipartimento di Stato americano, ha spiegato al giornale che: “Lo Stato Islamico e lo jihadismo sono diventati una specie di rifugio per alcune persone mentalmente instabili che, raggiunto il limite, decidono di riscattare le loro vite” morendo nel nome di una causa. I media e gli stessi governi tendono quindi a trattare attacchi di massa come quello di Nizza in modo diverso rispetto a una sparatoria condotta da non musulmani: “Se c’è un’uccisione di massa e ci sono musulmani coinvolti, si parla da subito di terrorismo”.
    L’influenza indiretta su singoli individui, che decidono di condurre un attacco, sta portando di fatto ad allargare la definizione di terrorismo, rendendola più sfumata e non sempre legata a una precisa agenda politica. I casi più recenti di attacchi realizzati da persone ispirate dallo Stato Islamico lo confermano: San Bernardino in California, lo scorso dicembre; Orlando in Florida il mese scorso; l’uccisione degli ostaggi nel ristorante di Dacca in Bangladesh a inizio mese e infine il caso di Nizza dello scorso 14 luglio. Iniziative a quanto pare finora condotte da singole persone e in modo piuttosto autonomo, a differenza degli attacchi coordinati del novembre scorso a Parigi e di quelli di Bruxelles di marzo.
    Nel settembre del 2014, del resto, uno dei portavoce dello Stato Islamico aveva invitato tutti i suoi militanti ad attaccare l’Occidente in qualsiasi modo possibile, e di farlo autonomamente senza attendere istruzioni o piani precisi da parte dell’ISIS: “Spaccategli la testa con un sasso, sgozzateli con un coltello, investiteli con la vostra automobile, buttateli da un posto in alto, soffocateli o avvelenateli”. Non è chiaro quanto quel discorso molto aggressivo pronunciato quasi due anni fa abbia influito sulle strategie del gruppo terroristico, ma è comunque evidente che ci sono persone disposte a seguire “la causa” autonomamente, senza ordini diretti.
    Per i governi, spiega sempre il New York Times, ricondurre l’origine degli attacchi che coinvolgono persone musulmane all’ISIS è comunque importante: “È un modo per dare la sensazione di ordine nel caos, per rassicurare i cittadini preoccupati e confermare che c’è una strategia per mettere fine a queste violenze. Per esempio, nei giorni dopo l’attacco a Nizza, le autorità francesi si sono impegnate ad aumentare le risorse che il paese destina ai bombardamenti contro lo Stato Islamico in Siria e in Iraq”. Il problema è che finora le attività militari contro l’ISIS, condotte da una coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, e su altri fronti da iniziative della Russia, non hanno portato a particolari risultati nel contrastare il terrorismo.
    Secondo il governo degli Stati Uniti, grazie ai recenti bombardamenti l’ISIS ha perso il 47 per cento del territorio che controllava in Iraq e il 20 per cento di quello che controllava in Siria. Aree importanti e strategiche, sia per l’estrazione del petrolio sia per l’ottenimento di altro denaro, tramite la tassazione della popolazione, per finanziare le attività del gruppo. Le minori risorse non hanno però portato, al momento, a differenze significative sul piano del terrorismo internazionale: per quanto possa essere efficace una campagna in Siria e Iraq, ci sono evidenti limiti sulla sua capacità di ridurre le violenze ispirate dall’ISIS fuori dai due paesi.
    La settimana scorsa il direttore del Centro nazionale dell’antiterrorismo degli Stati Uniti, Nicholas J. Rasmussen, ha confermato al Congresso che finora gli attacchi contro l’ISIS in Siria e in Iraq “non hanno ridotto significativamente” la capacità del gruppo di condurre attacchi all’estero: “Sia singoli individui o piccoli gruppi continuano a sfruttare strategie molto semplici, che non richiedono capacità avanzate o esercitazioni”. L’episodio di Nizza sembra confermare questa circostanza: Bouhlel ha affittato un camion e lo ha guidato a grande velocità sulla folla, uccidendo in pochi minuti decine di persone; con sé aveva solo una pistola e a quanto è emerso finora dalle indagini non aveva ricevuto nessuna preparazione particolare.
    Anche se non sono organizzati secondo i classici canoni del terrorismo, attacchi di questo tipo contribuiscono a diffondere timori e paure tra la popolazione, seguendo uno schema tipico promosso dalle organizzazioni terroristiche. Ogni attacco finisce rapidamente sui social network, con foto e video di grande impatto e non filtrati dalle agenzie di stampa (nel caso di Nizza sono circolate immagini durissime e impressionanti), che si diffondono rapidamente e contribuiscono ad aumentare le preoccupazioni tra la popolazione. Davanti alla portata e alle devastazioni causate dagli attacchi, poco importa per le popolazioni che li subiscono o che li vedono sui loro schermi se questi sono stati organizzati direttamente dall’ISIS o da singoli individui, che ne emulano le strategie.
    Non è ancora chiaro agli analisti e ai governi quale possa essere il modo più efficace per tranquillizzare la popolazione, quando si verificano attacchi come quelli di Nizza, Dacca, Orlando, Bruxelles o Parigi. Davanti ai comprensibili timori che ci possano essere nuovi attacchi, i governi hanno pochi strumenti per rassicurare i loro cittadini: provano ad apparire duri e determinati, intensificano i controlli e annunciano rappresaglie, ma non hanno per ora gli strumenti per dare una risposta efficace. Questo senso di impotenza è percepito dalla popolazione e va spesso a vantaggio dei partiti di opposizione più estremisti e populisti, che sfruttano la situazione per accrescere il loro consenso, aggiungendo ulteriori incertezze.
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  5. #80
    Bortas's Avatar
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    Quote Originally Posted by Hador View Post
    Bhe oddio, bin Laden ti dice niente?
    Le condizioni economico sociali "estreme" ci sono sempre state, ma è la prima volta che sfociano in questo tipo di terrorismo, ed è una caratteristica di quella componente religiosa li.
    Si dice che il problema della Francia siano le periferie e i ghetti di nord africani, giusto, ma i ghetti ci sono sempre stati e le persone storicamente han sempre lottato per avere condizioni migliori e più diritti. Questi invece ammazzano per odio. Non c'è una voglia di riscatto sociale, c'è voglia di ammazzare per andare in cielo. E questo non fa parte della nostra storia ne del nostro modo di pensare.
    È chiaro che i ghetti in Francia vadano gestiti, ma sta gente non sta combattendo contro i ghetti, sta combattendo contro l'occidente. Che li ospita e gli da di che campare.
    A quanto sembra vanno a pescare i più disagiati sociali, a parte le cellule organizzate come quelle al Bataclan o a Charlie Hebdo, per Orlando o appunto a Nizza, sono andati a prendere gente che ha vissuto qui per anni poi quando hanno avuto problemi depressivi e sono stati "radicalizzati" in breve tempo col minimo di organizzazione, ora per quanto trovi strano questo genere di reclutamento rende il fenomeno del tutto imprevedibile, come si risolve? Si va a vedere lo stato clinico e psicologico di ogni musulmano per strada? Mbò...
    LA VERITA' E' LA FUORI! MA ANCHE NO...
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  6. #81
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    Quote Originally Posted by Randolk View Post
    Ehm, l'impero ottomano era alleato tedesco nella grande guerra e prima di essere piallato definitivamente ha tirato il culo nell'ordine a francesi e inglesi più alleati commonwealth.
    E a parte avergli buildato in faccia uno stato civetta con la scusa del risarcimento per la Shoah dopo 30 anni di mandato britannico di governo palestinese, no, non ricordo altre grosse interazioni con gli arabi in effetti
    Cioè ti sembrava inenerente al fatto di essere islamici che tagliavano le gole?Elasticità pls




    And many more lol

  7. #82
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    Quote Originally Posted by Mellen View Post
    Birmania, visto che sai googlare... te l'ho scritto prima ma forse ti fa comodo saltare i commenti rivolti a te a cui non sai replyare
    prova a vedere cosa fanno cristiani e buddisti agli islamici in quei paesi nel sud-est asiatico



    Articolo ripreso dal POST (e dal NYtimes) su quello di cui stiamo parlando noi
    L'ho letto il tuo post e ho pure googlato ma di terrorismo cristiano in Birmania non ne ho trovato traccia, magari se mi illumini linkando qualcosa tu...
    Dei buddisti ne avevo già discusso prima e ho trovato solo quelle due bombette (dico "ette" perché manco han fatto morti)

    L'articolo non vedo cosa c'entri, dice semplicemente che FORSE alcuni attentati sono stati compiuti da singoli poi ricondotti ad ISIS senza che ci fosse necessariamente collegamento, ma si tratta appunto di ipotesi, ha la stessa valenza di uno che dice che è una macchinazione dei vampiri all'incontrario.

  8. #83
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    Quote Originally Posted by Defender View Post
    L'ho letto il tuo post e ho pure googlato ma di terrorismo cristiano in Birmania non ne ho trovato traccia, magari se mi illumini linkando qualcosa tu...
    Dei buddisti ne avevo già discusso prima e ho trovato solo quelle due bombette (dico "ette" perché manco han fatto morti)

    L'articolo non vedo cosa c'entri, dice semplicemente che FORSE alcuni attentati sono stati compiuti da singoli poi ricondotti ad ISIS senza che ci fosse necessariamente collegamento, ma si tratta appunto di ipotesi, ha la stessa valenza di uno che dice che è una macchinazione dei vampiri all'incontrario.
    non è che se non ci sono bombe non è terrorismo, eh...
    anche le semplici violenze con morti per botte (non botti) valgono comunque se di mezzo c'è la religione, o no?
    oppure si ritorna all'articolo: quando si definisce terrorismo?

    In Birmania sono i buddisti ad essere violenti e ci sono milioni di link. (mim ricollegavo al tuo discorso del "mai visto un buddista violento...")


    Riguardo il secondo tuo commento...Se TU dici che è dell'isis è vero, se si pensa all'opposto è "macchinazione".
    Cazzo, a saperlo chiedo sempre a te per la via della ragione. mi inchino.
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  9. #84
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    Quote Originally Posted by Bortas View Post
    A quanto sembra vanno a pescare i più disagiati sociali, a parte le cellule organizzate come quelle al Bataclan o a Charlie Hebdo, per Orlando o appunto a Nizza, sono andati a prendere gente che ha vissuto qui per anni poi quando hanno avuto problemi depressivi e sono stati "radicalizzati" in breve tempo col minimo di organizzazione, ora per quanto trovi strano questo genere di reclutamento rende il fenomeno del tutto imprevedibile, come si risolve? Si va a vedere lo stato clinico e psicologico di ogni musulmano per strada? Mbò...
    Esattamente, e la radicalizzazione è religiosa. Come risolverla non ne ho idea, ma proprio per come funziona, pensare che si risolva da sola -ad esempio- smantellando i quartieri ghetto è ingenuo. A volerlo, un disagiato lo troveranno sempre.
    Sicuramente vanno trovate ed eliminate le celle e i responsabili delle radicalizzazioni, and again, si deve partire dalle moschee.
    A me che l'imam di viale Monza sia in Italia da 10 anni e non parli una parola di italiano, ad esempio, già mi pare un pessimo punto di partenza.

  10. #85
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    Quote Originally Posted by Randolk View Post
    No Shub, non voglio sapere chi sono, lo so già benissimo da me senza i link di wikipedia :gah:
    Quello che vorrei sapere, anche se ho un po' paura di chiederlo, è che cosa stai cercando di dimostrare, dato che io mi sono limitato a puntualizzare arthu sul fatto che vi siano state, eccome, interazioni occidente/mondo arabo anche nell'ultimo secolo.
    Forse non avevo capito eri ironico... ma cmq succhia!!!!

    Sul discorso dell'imam di viale monza, stanno per uscire "le regole" per poter fare l'imam e le moschee in italia. Almeno così leggevo... il primo punto, in accordo con le comunità islamiche itaGliane, è appunto celebrare in itaGliano.

  11. #86
    Capitan Harlock Incoma's Avatar
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    Quote Originally Posted by Hador View Post
    Esattamente, e la radicalizzazione è religiosa.
    In realtà la radicalizzazione è da tempo diventata politico-militare, nel caso specifico di Nizza saltando a piè pari la fase religiosa. In questo nuovo scenario l’Islam è solo un contenitore e Allah un pretesto. Quindi interventi che partano dal presupposto "cerchiamo l'estremismo religioso e troveremo il terrrorismo" sono destinati a fallire miseramente, ammesso che avessero un senso a prescindere.

    Già dopo la strage del Bataclan si era detto che non era la religione a radicalizzarsi, ma, al contrario, la radicalità a islamizzarsi.

    Come diceva Falcone, cercate i soldi e troverete cause, mandanti e finanziatori...

  12. #87
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    Quote Originally Posted by Hador View Post
    Esattamente, e la radicalizzazione è religiosa. Come risolverla non ne ho idea, ma proprio per come funziona, pensare che si risolva da sola -ad esempio- smantellando i quartieri ghetto è ingenuo. A volerlo, un disagiato lo troveranno sempre.
    Sicuramente vanno trovate ed eliminate le celle e i responsabili delle radicalizzazioni, and again, si deve partire dalle moschee.
    A me che l'imam di viale Monza sia in Italia da 10 anni e non parli una parola di italiano, ad esempio, già mi pare un pessimo punto di partenza.
    Non lo so non mi convince nemmeno sta cosa delle Moschee, il tizio di Nizza in moschea non ce lo avevano mai visto, ha fatto tutto in una settimana, per conto suo (stando alle notizie trapelate) pure quello di Orlando non era tutto questo frequentatore di moschea, sembra più coinvolta la parentela familiare maschile e i social che la comunità religiosa.
    LA VERITA' E' LA FUORI! MA ANCHE NO...
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  13. #88
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    Quote Originally Posted by Incoma View Post
    In realtà la radicalizzazione è da tempo diventata politico-militare, nel caso specifico di Nizza saltando a piè pari la fase religiosa. In questo nuovo scenario l’Islam è solo un contenitore e Allah un pretesto. Quindi interventi che partano dal presupposto "cerchiamo l'estremismo religioso e troveremo il terrrorismo" sono destinati a fallire miseramente, ammesso che avessero un senso a prescindere.

    Già dopo la strage del Bataclan si era detto che non era la religione a radicalizzarsi, ma, al contrario, la radicalità a islamizzarsi.

    Come diceva Falcone, cercate i soldi e troverete cause, mandanti e finanziatori...
    assolutamente d'accordo

  14. #89
    Capitan Harlock Incoma's Avatar
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    Quote Originally Posted by Bortas View Post
    Non lo so non mi convince nemmeno sta cosa delle Moschee, il tizio di Nizza in moschea non ce lo avevano mai visto, ha fatto tutto in una settimana, per conto suo (stando alle notizie trapelate) pure quello di Orlando non era tutto questo frequentatore di moschea, sembra più coinvolta la parentela familiare maschile e i social che la comunità religiosa.
    Infatti.

    Non a caso per le intelligence sta diventando tutto maledettamente più difficile, perchè mentre fino a qualche anno fa tenere sotto controllo i centri di fondamentalismo islamico forniva una buona copertura di intelligence per la prevenzione, oggi non è più così.

  15. #90
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    Quote Originally Posted by Incoma View Post
    In realtà la radicalizzazione è da tempo diventata politico-militare, nel caso specifico di Nizza saltando a piè pari la fase religiosa. In questo nuovo scenario l’Islam è solo un contenitore e Allah un pretesto. Quindi interventi che partano dal presupposto "cerchiamo l'estremismo religioso e troveremo il terrrorismo" sono destinati a fallire miseramente, ammesso che avessero un senso a prescindere.

    Già dopo la strage del Bataclan si era detto che non era la religione a radicalizzarsi, ma, al contrario, la radicalità a islamizzarsi.

    Come diceva Falcone, cercate i soldi e troverete cause, mandanti e finanziatori...

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