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Thread: Il Presidente Trump

  1. #316
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    Articolo di Mauro molto interessante http://www.repubblica.it/politica/20...6683/?ref=fbpr
    Buon articolo ma sinceramente non so se queste figure o moVimenti in tutto il mondo siano figli di una reale contro-cultura oppure che tale contro-cultura sia stata alimentata, foraggiata ed infine cavalcata da determinati esponenti (anche perché cavalcare le correnti ideologiche storiche di destra e sinistra ad oggi e' un anacronismo) e quindi come frutto ne abbiano avuto una "legittimazione" negli incarichi come trump o placet politico tale da renderli importanti a livello nazionale e non solo, come evidenzia l'articolo.

    l'aspetto e' rilevante per andare a valutare quale sia la causa e quale l'effetto: per semplificare nel primo caso e' il popolo, o parte di esso, che si e' incazzato; nel secondo e' il popolo, o parte di esso, pecora che e' stato "foraggiato e pascolato".

    E' sicuramente vero, a mio avviso, che la politica in generale negli ultimi anni per non parlare di decenni, non soltanto in italia si sia sorretta più su se stessa intesa a pensare a se stessa o a massimi sistemi decisamente lontani dalla popolazione e dalle sue materiali esigenze (come evidenzia l'articolo la sicurezza la crisi economica ed infine anche il problema dei flussi migratori) e questo ha alimentato la percezione, reale o meno, della "ka$ta" cioè comunque si voglia vedere di una politica lontana dalle reali esigenze.
    A me piace ascoltare la gente e di differenti estrazioni sociali ma cmq alla fine la percezione che ho e' che al popolo, passando dai salotti buoni radical chic al tizio che lavora al mercato ortofrutticolo, se ne fotta del legittimo impedimento, della normativa delle intercettazioni, dalla legge elettorale, della riforma della P.A. o del bicameralismo perfetto tanto per fare alcuni esempi, e random, delle agende politiche degli ultimi 20 anni, le esigenze di tutti i giorni sono differenti, forse per questo per ora mi piace e molto la concretezza di Bersani che non e' un dilettante allo sbaraglio come i grillini, non vende pentole come renzi, e va alla base di ogni discorso.

    Ma reputo anche vero, sempre personalmente, che la stessa politica, intesa senso lato anche come mera attività di governo si sia negli ultimi decenni impoverita proprio in termini culturali e tecnici toh tanto per fare un esempio che un diplomato in agraria ad oggi in italia sia ministro del lavoro, l'attuale ministro dell'istruzione abbia la terza media, che una soubrette pompinara sia stata ministro delle pari opportunità, che un coglione come scilipoti sia alla nato , che Razzi sia senatore, o il "wrestler" trump sia potus
    Con un impoverimento tale a me non stupisce per nulla che l'ultimo governo non sia riuscito di fatto, perché parlano i fatti non la mia idea, a dare vita ad un provvedimento uno, nessuno dei quali era avvertito minimamente dal "popolo" come assolutamente necessario o urgente, e che non sia stato distrutto dalla carta fondamentale... laddove ci si riesce da 70 (settanta) anni in genere.
    Last edited by McLove.; 4th February 2017 at 22:25.
    Non ho mai rivolto a Dio altro che una preghiera, molto breve: "Dio, rendi ridicoli i miei nemici". E Dio l'ha esaudita. -Voltaire-

  2. #317
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    Però l'aumento di consensi che sta riscuotendo un certo tipo di pensiero, se di pensiero si può parlare, è innegabile. Pensiero orizzontale, ovvio che non possa conoscere quale sia l'orientamento e il modello culturale chessò, boliviano, o panamense. O guineano. Però basta guardarsi un po' intorno, Trump è l'apice dell'idea che i diritti, sì belli, ma ci spazziamo il culo coi diritti se il mio orto non è al sicuro. Sono a favore dei diritti dei gay, delle donne, delle minoranze religiose, dei cani e dei gatti, ma hey, via quei negri dal mio pianerottolo. Le elezioni europee prossime saranno una cartina al tornasole perfetta, fermo restando che resto convinto del fatto che il neoliberismo abbia di nuovo fragorosamente fallito. La radice rimane sempre quel concetto perverso di governance formatasi con l'avvento della finanza creativa, dello spostare enormi quantità di denaro inesistente per provocare una reazione drogata nei mercati, e la reazione a catena che dissesta i poteri sovrani eletti per renderli ostaggio di quella minuscola percentuale che detiene l'80%-90% della ricchezza mondiale. La forbice si allarga, l'elite mondiale ingrassa a dismisura, il popolo si incazza ed elegge l'uomo forte. Uomo forte che, se va bene è parte, se va male è solo una marionetta di quell'elite. Non credo che questo processo sia reversibile, almeno fino a quando uno degli attori non collassi su se stesso. Tipo la Cina.
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  3. #318
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    Quote Originally Posted by McLove. View Post
    Buon articolo ma sinceramente non so se queste figure o moVimenti in tutto il mondo siano figli di una reale contro-cultura oppure che tale contro-cultura sia stata alimentata, foraggiata ed infine cavalcata da determinati esponenti (anche perché cavalcare le correnti ideologiche storiche di destra e sinistra ad oggi e' un anacronismo) e quindi come frutto ne abbiano avuto una "legittimazione" negli incarichi come trump o placet politico tale da renderli importanti a livello nazionale e non solo, come evidenzia l'articolo.

    l'aspetto e' rilevante per andare a valutare quale sia la causa e quale l'effetto: per semplificare nel primo caso e' il popolo, o parte di esso, che si e' incazzato; nel secondo e' il popolo, o parte di esso, pecora che e' stato "foraggiato e pascolato".

    E' sicuramente vero, a mio avviso, che la politica in generale negli ultimi anni per non parlare di decenni, non soltanto in italia si sia sorretta più su se stessa intesa a pensare a se stessa o a massimi sistemi decisamente lontani dalla popolazione e dalle sue materiali esigenze (come evidenzia l'articolo la sicurezza la crisi economica ed infine anche il problema dei flussi migratori) e questo ha alimentato la percezione, reale o meno, della "ka$ta" cioè comunque si voglia vedere di una politica lontana dalle reali esigenze.
    A me piace ascoltare la gente e di differenti estrazioni sociali ma cmq alla fine la percezione che ho e' che al popolo, passando dai salotti buoni radical chic al tizio che lavora al mercato ortofrutticolo, se ne fotta del legittimo impedimento, della normativa delle intercettazioni, dalla legge elettorale, della riforma della P.A. o del bicameralismo perfetto tanto per fare alcuni esempi, e random, delle agende politiche degli ultimi 20 anni, le esigenze di tutti i giorni sono differenti, forse per questo per ora mi piace e molto la concretezza di Bersani che non e' un dilettante allo sbaraglio come i grillini, non vende pentole come renzi, e va alla base di ogni discorso.

    Ma reputo anche vero, sempre personalmente, che la stessa politica, intesa senso lato anche come mera attività di governo si sia negli ultimi decenni impoverita proprio in termini culturali e tecnici toh tanto per fare un esempio che un diplomato in agraria ad oggi in italia sia ministro del lavoro, l'attuale ministro dell'istruzione abbia la terza media, che una soubrette pompinara sia stata ministro delle pari opportunità, che un coglione come scilipoti sia alla nato , che Razzi sia senatore, o il "wrestler" trump sia potus
    Con un impoverimento tale a me non stupisce per nulla che l'ultimo governo non sia riuscito di fatto, perché parlano i fatti non la mia idea, a dare vita ad un provvedimento uno, nessuno dei quali era avvertito minimamente dal "popolo" come assolutamente necessario o urgente, e che non sia stato distrutto dalla carta fondamentale... laddove ci si riesce da 70 (settanta) anni in genere.

    Questo e' il nostro futuro:


  4. #319
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    Però l'aumento di consensi che sta riscuotendo un certo tipo di pensiero, se di pensiero si può parlare, è innegabile. Pensiero orizzontale, ovvio che non possa conoscere quale sia l'orientamento e il modello culturale chessò, boliviano, o panamense. O guineano. Però basta guardarsi un po' intorno, Trump è l'apice dell'idea che i diritti, sì belli, ma ci spazziamo il culo coi diritti se il mio orto non è al sicuro. Sono a favore dei diritti dei gay, delle donne, delle minoranze religiose, dei cani e dei gatti, ma hey, via quei negri dal mio pianerottolo. Le elezioni europee prossime saranno una cartina al tornasole perfetta, fermo restando che resto convinto del fatto che il neoliberismo abbia di nuovo fragorosamente fallito. La radice rimane sempre quel concetto perverso di governance formatasi con l'avvento della finanza creativa, dello spostare enormi quantità di denaro inesistente per provocare una reazione drogata nei mercati, e la reazione a catena che dissesta i poteri sovrani eletti per renderli ostaggio di quella minuscola percentuale che detiene l'80%-90% della ricchezza mondiale. La forbice si allarga, l'elite mondiale ingrassa a dismisura, il popolo si incazza ed elegge l'uomo forte. Uomo forte che, se va bene è parte, se va male è solo una marionetta di quell'elite. Non credo che questo processo sia reversibile, almeno fino a quando uno degli attori non collassi su se stesso. Tipo la Cina.
    Sono d'accordissimo.

    la frase in cui scrivi del nonsense dei "diritti dei cani e gatti pero via i negri dal mio pianerottolo" mi ha fatto troppo ricordare l'episodio 5 di Atlanta ( se non l'hai vista provvedi, merita e tanto) in cui Darius va nella shooting gallery con un suo particolare bersaglio, ed il casino che ne succede, mi fermo qua per non spoilerare nulla
    Last edited by McLove.; 4th February 2017 at 22:39.
    Non ho mai rivolto a Dio altro che una preghiera, molto breve: "Dio, rendi ridicoli i miei nemici". E Dio l'ha esaudita. -Voltaire-

  5. #320
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    S'e' tutto sviluppato in un istante. E' incredibile quanto in fretta siamo arrivati ad avere sta gente al potere. Se non stiamo attenti a noi tocca Salveenee o Beppe Cristo (si lo so, ma cazzo la folla s'autoalimenta,
    sembra essere irrilevante quante ne combinano).

  6. #321
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    Però l'aumento di consensi che sta riscuotendo un certo tipo di pensiero, se di pensiero si può parlare, è innegabile. Pensiero orizzontale, ovvio che non possa conoscere quale sia l'orientamento e il modello culturale chessò, boliviano, o panamense. O guineano. Però basta guardarsi un po' intorno, Trump è l'apice dell'idea che i diritti, sì belli, ma ci spazziamo il culo coi diritti se il mio orto non è al sicuro. Sono a favore dei diritti dei gay, delle donne, delle minoranze religiose, dei cani e dei gatti, ma hey, via quei negri dal mio pianerottolo. Le elezioni europee prossime saranno una cartina al tornasole perfetta, fermo restando che resto convinto del fatto che il neoliberismo abbia di nuovo fragorosamente fallito. La radice rimane sempre quel concetto perverso di governance formatasi con l'avvento della finanza creativa, dello spostare enormi quantità di denaro inesistente per provocare una reazione drogata nei mercati, e la reazione a catena che dissesta i poteri sovrani eletti per renderli ostaggio di quella minuscola percentuale che detiene l'80%-90% della ricchezza mondiale. La forbice si allarga, l'elite mondiale ingrassa a dismisura, il popolo si incazza ed elegge l'uomo forte. Uomo forte che, se va bene è parte, se va male è solo una marionetta di quell'elite. Non credo che questo processo sia reversibile, almeno fino a quando uno degli attori non collassi su se stesso. Tipo la Cina.
    Su 300 milioni di abitanti, il 20% ha votato per Trump, con la Clinton che comunque ha preso più voti. Sinceramente, non ci vedo la nascita di una chissà quale nuova corrente culturale, piuttosto una serie di poverissime scelte politiche di tutti gli altri.
    Il dato macro che a me spaventa, piuttosto, è la sensazione che decenni di lotta all'idea di istruzione pubblica ed universale, concretizzatosi sia in tagli ai programmi pubblici, sia in un cambio culturale che si è visto anche qua dentro (il famoso "ci sono troppi laureati in Italia" che puntualmente ritorna), abbia finalmente portato ad avere una percentuale ampia di cittadini che sono di fatto analfabeti funzionali. Cittadini che quando leggono cose come queste (https://www.nytimes.com/2017/02/04/o...reet.html?_r=0), COMUNQUE non capiranno che è esattamente il contrario di quanto gli avevano promesso, e che per loro le cose andranno solo peggio.

    Politica e giornali ormai seguono la stessa strategia: raccontare falsità d'effetto per avere voti e click facili. Una volta la stampa doveva vigilare su quanto dicevano i politici, oggi funge da megafono becero per acchiappare utenti. E senza una fonte di informazione chiara, le persone non capiscono più un cazzo.

  7. #322
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    Quote Originally Posted by Hador View Post
    Su 300 milioni di abitanti, il 20% ha votato per Trump, con la Clinton che comunque ha preso più voti. Sinceramente, non ci vedo la nascita di una chissà quale nuova corrente culturale, piuttosto una serie di poverissime scelte politiche di tutti gli altri.
    Il dato macro che a me spaventa, piuttosto, è la sensazione che decenni di lotta all'idea di istruzione pubblica ed universale, concretizzatosi sia in tagli ai programmi pubblici, sia in un cambio culturale che si è visto anche qua dentro (il famoso "ci sono troppi laureati in Italia" che puntualmente ritorna), abbia finalmente portato ad avere una percentuale ampia di cittadini che sono di fatto analfabeti funzionali. Cittadini che quando leggono cose come queste (https://www.nytimes.com/2017/02/04/o...reet.html?_r=0), COMUNQUE non capiranno che è esattamente il contrario di quanto gli avevano promesso, e che per loro le cose andranno solo peggio.

    Politica e giornali ormai seguono la stessa strategia: raccontare falsità d'effetto per avere voti e click facili. Una volta la stampa doveva vigilare su quanto dicevano i politici, oggi funge da megafono becero per acchiappare utenti. E senza una fonte di informazione chiara, le persone non capiscono più un cazzo.
    Trump è solo l'ultimo esempio. Germania, Francia, Austria, Olanda, tutti paesi in cui quel pensiero non-liberal se non ha vinto ci è andato vicino. O comunque sta iniziando ad avere percentuali di consenso preoccupanti. E non ti cito l'Italia. E il brexit. Non possono essere tutte eccezioni isolate, il fenomeno è in crescita ed è irragionevole far finta che non ci sia una matrice comune. Tra cui, giustamente, citi la stampa internazionale, d'accordissimo sul punto che faccia più da cassa di risonanza delle cazzate piuttosto che informazione reale. Ma qui si apre un altro can of worms: la stampa si è uniformata ai social perchè ne stava per essere schiacciata: le rivoluzioni vengono annunciate via twitter, cazzo. Si è trovata improvvisamente a rincorrere un nemico troppo veloce e l'unica soluzione è stata ragionare ed agire come faceva lui: quantity over quality.

    Soluzione: chiudere i cazzo di social.
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  8. #323
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    Il populismo che sta vincendo ovunque è la diretta conseguenza di un ventennio di politiche ad culom, dove i ceti medi di tutti i paesi occidentali si sono visti ridimensionare verso il basso anche notevolmente lo stile di vita. A questo ci aggiungi un totale fallimento delle politiche sociali, un arrivo massiccio di gente ancor più poveraccia che ha esasperato ancora di più la gente... ed eccoci qua.

    La politica in questi anni si è sempre più allontanata dalla gente.. e la gente si è rotta il cazzo.

    In Europa vinceranno i movimenti populisti e pure a mani basse... vedrete.

  9. #324
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    Trump è solo l'ultimo esempio. Germania, Francia, Austria, Olanda, tutti paesi in cui quel pensiero non-liberal se non ha vinto ci è andato vicino. O comunque sta iniziando ad avere percentuali di consenso preoccupanti. E non ti cito l'Italia. E il brexit. Non possono essere tutte eccezioni isolate, il fenomeno è in crescita ed è irragionevole far finta che non ci sia una matrice comune. Tra cui, giustamente, citi la stampa internazionale, d'accordissimo sul punto che faccia più da cassa di risonanza delle cazzate piuttosto che informazione reale. Ma qui si apre un altro can of worms: la stampa si è uniformata ai social perchè ne stava per essere schiacciata: le rivoluzioni vengono annunciate via twitter, cazzo. Si è trovata improvvisamente a rincorrere un nemico troppo veloce e l'unica soluzione è stata ragionare ed agire come faceva lui: quantity over quality.
    Soluzione: chiudere i cazzo di social.
    Ancora d'accordo con quanto scrivi.
    Sui social non c'è informazione che tenga.
    Che trump dell' opinione di quel giudice ci si pulisce il culo, e probabilmente se lo pulirà sul serio, oggi l'ha scritto lui, per primo, e la gente di tutto il mondo l'ha letto li. "L'informazione" l'ha riportato, dopo.
    Ormai sono i protagonisti che fanno/danno informazione , la un tempo che fu informazione ora ha spesso un ruolo secondario, di contenitore di info già date dai protagonisti sui socials: l'informazione e' diventata un RSS poco piu'.
    Insomma secondo me nel 2017 l'informazione intesa come stampa anche online è secondaria, vale meno di un cazzo.

    Ora è di moda pensare ad un ruolo di rilievo o meglio di maggior rilievo della informazione che come la religione di un tempo esorta ed indirizza le masse becere ... probabilmente era così, e MOLTO di piu' rispetto ad oggi, anni fa e quando non ce ne rendevamo nemmeno conto tra giornali apertamente schierati, la spartizione dei tg, i tre della rai con il tg1 democristiano o cmq filogovernativo tg2 socialista e tg3 comunista, quelli di mediaset filo nano, con meno canali e strumenti di informazione e per altro TUTTI venduti.

    Tra l'altro spiegatemi: l'informazione aveva, con effetto benefico, sollevato le primavere arabe dal giogo dei dittatori ,che col senno di poi forse tenevano meglio gli equilibri, e la stessa informazione ci sta portando dittatori in quello occidentale... che cosa era una permuta?

    All atto pratico oggi, rispetto anni fa, trovi video per ogni dichiarazione, cosi come i tweet ed i post dei protagonisti interessati.
    Non c'e' bisogno di un articolo o una pagina web per riportare de relato che renzi aveva detto che l'italicum ce lo avrebbe invidiato in mezza europa, c'e' il video in cui lo dice, FINE. Non serve più l'informazione come intermediario a raccontarci o negarci un fatto o una dichiarazione.

    Oggi c'e' lo spauracchio delle bufale, queste ultime dilagano perché i coglioni se le bevono e visto che gli utenti in internet si sono, in pochi anni , centuplicati si sono centuplicati anche i coglioni creduloni di riflesso ovviamente.

    Io vedo più inerzia pigrizia del utente che la cattiva stampa che mette in giro bufale o falsitahhh, sono molto piu' dell idea semmai, che probabilmente ci sia anche un impoverimento di giornalisti, intendo quelli veri che ragionano commentano e fanno una critica ad un fatto, d'altronde basta mettere il primo coglione a fare copia incolla delle agenzie sul sito.
    L'informazione "buona" si trova, basta avere voglia di cercarla ed un minimo di cultura o di banale e semplice curiosità

    Il problema semmai si pone quando i protagonisti che informano sui social sparano stronzate loro stessi per primi, spesso per fare proselitismo spicciolo, ma anche li e' un arma a doppio taglio perché per 1000 che si bevono una minchiata almeno 50 sanno che e' una minchiata e possono pure dimostrarlo, e poi chi e' che fa la fine della capretta da latte inculata dalla ciurma di Flint a turno? Non serve il tramite della informazione per sapere se c'è un vitalizio o meno sui parlamentari, c'è solo gente svogliata e pigra che trova molto più comodo ingoiare ogni cosa gli viene propinata rispetto a fare un search su google su uno smartphone.. e la cosa che a me fa sorridere e' che trovi fonti anche a livelli plurimi: dal riassuntino di wikipedia, al testo della norma di legge che li aboliva quindi anche comprensibile da ogni tipo di utenza, cultura e voglia di sbattimento.

    TL;DR Oggi dare la colpa all' informazione che esorta lemasseh è una scusa da tre lire, aveva molto più rilievo anni fa, secondo me semmai si può dare la colpa ai socials perche' hanno una cassa di risonanza enorme inteso come commenti dellaggenteh, ma dal punto di vista informazione tra i protagonisti stessi che danno le notizie e tutti gli strumenti, a portata di tutti, per dare o avere informazioni era molto peggio quando l'informazione girava su cartaceo o etere

    Edit: inoltre altra argomentazione:
    Cosi come 20/25 anni fa c'era il supermarket dell informazione, cioe' per limitare al fenomeno italiano, eri Komunista e compravi la repubblica, leccavi il culo al nano e compravi il giornale, esattamente come allora oggi avviene lo stesso con le testate online, sono cambiati solo i nomi dei partiti e di alcune testate, se sei filogrilino il gospel e' il fatto quotidiano ( o lo stesso blog di peppecristo), baci il culo a renzi/pd ed allora la repubblica e' dove troverai le informazioni e dette nel modo che ti piacciono di più.
    Questo non e' cambiato, per nulla.
    Stesso discorso vale per i telegiornali sebbene ad oggi ci sono alcuni tg che sono decisamente più terzi come la7 e skytg24, impossibile non riconoscerlo.
    Quello che e' cambiato al massimo e' che:
    1) 20/25 anni fa dovevi comprare un giornale cosa che non facevano sicuramente tutti, oggi TUTTI hanno uno smartphone da 50 euro con cui leggono la testata online o meglio leggono su FACEBOOK il link che ha postato un conoscente su una notizia presa da una testata online.
    2) 20/25 anni fa i commenti alle notizie li facevi con conoscenti , amici, tabacchino, barbiere, colleghi di lavoro ora TUTTI commentano sui social per la voglia di esserci e sono visibili se non a tutti ad una fetta di gran lunga maggiore di gente.
    3) 20/25 anni fa dovevi avere voglia e tempo di vedere un tg ...oggi se le notizie se non ti arrivano direttamente sullo smart le leggi mentre caghi, mentre aspetti la donna che scende da casa, mentre aspetti il tram, mentre aspetti un coglione in ufficio.
    in buona sostanza l'informazione e' piu facile da ottenere a più basso costo di denaro e di tempo, e si vede maggiormente il commento becero o del pirla che non ne ha capito un cazzo.
    Last edited by McLove.; 5th February 2017 at 05:13.
    Non ho mai rivolto a Dio altro che una preghiera, molto breve: "Dio, rendi ridicoli i miei nemici". E Dio l'ha esaudita. -Voltaire-

  10. #325
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    I have a foreboding of an America in my children's or grandchildren's time - when the United States is a service and information economy; when nearly all the key manufacturing industries have slipped away to other countries; when awesome technological powers are in the hands of a very few, and no one representing the public interest can even grasp the issues; when the people have lost the ability to set their own agendas or knowledgeably question those in authority; when, clutching our crystals and nervously consulting our horoscopes, our critical faculties in decline, unable to distinguish between what feels good and what's true, we slide, almost without noticing, back into superstition and darkness.

    The dumbing down of America is most evident in the slow decay of substantive content in the enormously influential media, the 30-second sound bites (now down to 10 seconds or less), lowest common denominator programming, credulous presentations on pseudoscience and superstition, but especially a kind of celebration of ignorance. As I write, the number one video cassette rental in America is the movie Dumb and Dumber. Beavis and Butthead remains popular (and influential) with young TV viewers. The plain lesson is that study and learning - not just of science, but of anything - are avoidable, even undesirable.


    Carl Sagan - The Demon-Haunted World, 1995

    E la cosa triste è che in questi giorni questo estratto è diventato virale in rete. Pensarci prima no, eh.

  11. #326
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    E se anche ci pensavi prima? Cosa facevi, sparavi a Zuckerberg? O a Jobs? O nuclearizzavi la Corea? C'è un tempo in cui i visionari sono tali, visionari. Rispettati, ascoltati, nel migliore dei casi, ma mai decision-makers. Anni dopo, told ya. Eh, graziarcazzo. L'unica è un 1963 style, trovare la porta, tornare indietro e cambiare tutto. Ma poi il paradosso ti fotte, etcetc

    E niente, la storia ti mangia sempre la faccia, ma lo fa solo decenni o secoli dopo. Nel presente, sei solo uno che dice cazzate.
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  12. #327
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    Quote Originally Posted by Randolk View Post
    Trump è solo l'ultimo esempio. Germania, Francia, Austria, Olanda, tutti paesi in cui quel pensiero non-liberal se non ha vinto ci è andato vicino. O comunque sta iniziando ad avere percentuali di consenso preoccupanti. E non ti cito l'Italia. E il brexit. Non possono essere tutte eccezioni isolate, il fenomeno è in crescita ed è irragionevole far finta che non ci sia una matrice comune. Tra cui, giustamente, citi la stampa internazionale, d'accordissimo sul punto che faccia più da cassa di risonanza delle cazzate piuttosto che informazione reale. Ma qui si apre un altro can of worms: la stampa si è uniformata ai social perchè ne stava per essere schiacciata: le rivoluzioni vengono annunciate via twitter, cazzo. Si è trovata improvvisamente a rincorrere un nemico troppo veloce e l'unica soluzione è stata ragionare ed agire come faceva lui: quantity over quality.

    Soluzione: chiudere i cazzo di social.
    Il rant sui social è una cosa da vecchi. I social sono uno strumento attivo, tu puoi selezionare quello che vedi e quel che leggi. (Ad esempio, io ho selezionato i miei amici su facebbok, risultato su 150-200 persone un terzo ha un phd e il mio news feed sono per lo più articoli di informatica, politica ed economia...) Il problema è quando non riesci a distinguere Lercio da una notizia vera. E il dramma è che oggi le notizie di lercio te le becchi su tutti i quotidiani, indistintamente, e in prima serata. Con chicche tipo "dalla parte vostra".
    Manca, nella comunicazione quotidiana, da un lato la voglia di ricercare la verità. Dall'altro, il più basilare ragionamento logico che permette di definire quali sono le cause e quali sono gli effetti. E questo per pigrizia ed ignoranza.
    Abbiamo avuto anche in questo forum discussione assolutamente paradossali nate dal fatto che le persone non capiscono che la correlazione non implica la causa, o persone anche di un certo livello culturale che traggono giudizi lapidari in base a 10 righe lette sullo pseudo lercio di turno o detto da chissà chi (Alka e voucher nell'altro post?).

    Detto ciò, non penso che solo le destre abbiano canalizzato il pensiero stupido. Oggi si parla delle destre, ma ci sono altrettanti movimenti alternativi o di sinistra che ne hanno beneficiato. Abbiamo i vari podemos, syriza, in Austria hanno vinto i Verdi, i 5 stelle da noi. Partiti storici di sinistra hanno fatto svolte più "popolari/populiste", vedi labour e in Francia.
    Non si può ridurre il tutto ad una crescita delle destre. Non è così semplice. Quel che si può dire è che c'è una crisi delle correnti storiche, e in particolare delle sinistre liberali (quelle che piacciono a me, ma che in Europa non sono mai andate forti).

    Al netto di questo, il mondo è sempre più ingiusto, le elite la fanno da padrone e la rendita da capitale diventa sempre più importante rispetto a quella da lavoro. Io non vedo come si possa combattere questa situazione se non con delle posizioni veramente liberiste affiancate da politiche sociali eque. Fino a che anche a sinistra si dirà che ci sono i proletari e i padroni, e che il figlio dell'operaio deve fare l'operaio (ma con l'articolo 18), non andremo da un cazzo di nessuna parte.

  13. #328
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    Ancora con sto liberismo. Non ce l'hanno dato in culo abbastanza volte, no. Te piace proprio eh. Poi affiancato da politiche sociali eque, come dire vi buttiamo in un ring, non ci sono regole ma non fatevi troppo male eh! Daje Hador.
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  14. #329
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    Quote Originally Posted by Randolk View Post
    Ancora con sto liberismo. Non ce l'hanno dato in culo abbastanza volte, no. Te piace proprio eh. Poi affiancato da politiche sociali eque, come dire vi buttiamo in un ring, non ci sono regole ma non fatevi troppo male eh! Daje Hador.
    Nel senso un sistema basato sulla competizione e sul merito, che garantisca mobilità sociale.
    Non uno dove lo stato assume mezzo paese a non fare un cazzo. Ne uno corporativo dove il figlio del panettiere fa il panettiere, e il figlio del presidente americano fa il presidente americano. Ops.

  15. #330
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    Si aveva già in mano la soluzione nella forma dello stato sociale keynesiano, serviva riapplicarlo, rielabolarlo in ottica moderna ed adattarlo alla globalizzazione dei mercati, invece che sfruttare a proprio vantaggio le neoeconomie in crescita. Ma poi i tuoi amici neolib hanno deciso che i ricchi non erano abbastanza ricchi, e guarda dove siamo. Deregulation dei miei coglioni.
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