View Full Version : Nemmeno Napolitano puo' mandare a casa B
Ipnotik
14th February 2011, 19:53
http://www.corriere.it/politica/11_febbraio_14/nino-luca-intervista-capotosti_ecd08caa-3841-11e0-9d0e-ca1b56f3890e.shtml
Io non avevo mai sentito questa interpretazione...cioe' pensavo che Napolitano potesse sciogliere le Camere in completa autonomia. Invece anche in quel caso l'atto deve essere controfirmato dal Presidente del Consiglio (che per ora l'ha sempre fatto, anche quando non era daccordo con la decisione del Presidente della Repubblica).
Berlusconi gia' lascia sottintendere che non controfirmera' l'eventuale atto di scioglimento, dando vita ad un conflitto istituzionale senza precedenti nella storia italiana.
holysmoke
14th February 2011, 19:59
nn è obbligatoria, se nn sbaglio e ne parlavano a Zapping su Radio1 qlc giorno fa, ci sono casi che il PdR puo sciogliere le camere e soprattutto in situazione di crisi istituzionale. Non ho controllato pero
Incoma
14th February 2011, 21:44
http://www.dircost.unito.it/dizionario/pdf/Mastropaolo-Potere.pdf
La materia sembrerebbe ampia e controversa. Da quel pochissimo che ho letto mi sembrerebbe che il parere prevalente degli esperti sia a favore di questa interpretazione:
"Il potere di scioglimento si configura come un potere non solo formalmente, ma anche sostanzialmente, presidenziale in considerazione di quanto previsto dalla Costituzione, che vieta di procedere allo scioglimento nell’ultimo semestre del mandato del Presidente e prevede che questi proceda alla consultazione dei Presidenti delle Camere in via preliminare. Tale previsione mostra l’intenzione del Costituente di assegnare un ruolo sostanziale al Presidente della Repubblica e nonad altri organi.
Essendo il potere di scioglimento un potere esclusivamente presidenziale la controfirma ha valore di semplice autenticazione e di riscontro della regolarità formale dell’atto.
Con ciò nessun autore ha mai inteso in dottrina che tale potere sia conferito al Presidente perché questi possa realizzare una propria politica personale."
Ci vorrebbero esperti di diritto costituzionale per darti una risposta, e non so nemmeno se sarebbero tutti d'accordo, e comunque sarebbero ipotesi, visto che non ci sono precedenti.
Penso però di poter affermare con relativa certezza un fatto: la firma del presidente del Consiglio è obbligatoria, e se quest'ultimo si rifiuta di firmare la questione non può che essere rimessa alla Corte Costituzionale, che deve fornire la propria e risolutiva interpretazione su una questione mai verificatasi prima.
Attendo conferme o smentite da esperti.
McLove.
14th February 2011, 21:49
http://www.dircost.unito.it/dizionario/pdf/Mastropaolo-Potere.pdf
infatti le posizioni dottrinali in seno a chi spetti il potere decisionale sono plurime, nel documento che elenchi indica tutte le possibilita' emerse nell'assemblea costituente.
Ergo qualora avvenisse un attrito in tal senso Pdr che scioglie le camere e presidente del consiglio che si rifiuta probabilmente la decisione verrebbe valutata dalla corte costituzionale.
gorgon
14th February 2011, 21:49
http://www.corriere.it/politica/11_febbraio_14/nino-luca-intervista-capotosti_ecd08caa-3841-11e0-9d0e-ca1b56f3890e.shtml
Io non avevo mai sentito questa interpretazione...cioe' pensavo che Napolitano potesse sciogliere le Camere in completa autonomia. Invece anche in quel caso l'atto deve essere controfirmato dal Presidente del Consiglio (che per ora l'ha sempre fatto, anche quando non era daccordo con la decisione del Presidente della Repubblica).
Berlusconi gia' lascia sottintendere che non controfirmera' l'eventuale atto di scioglimento, dando vita ad un conflitto istituzionale senza precedenti nella storia italiana.
è una firma formale, c'ha già provato una volta con ciampi in una situazione analoga per la nomina di qualcuno (mi pare dei giudici della corte costituzionale)
ciampi lo prese a pernacchie...
Incoma
14th February 2011, 21:53
infatti le posizioni dottrinali in seno a chi spetti il potere decisionale sono plurime, nel documento che elenchi indica tutte le possibilita' emerse nell'assemblea costituente.
Ergo qualora avvenisse un attrito in tal senso Pdr che scioglie le camere e presidente del consiglio che si rifiuta probabilmente la decisione verrebbe valutata dalla corte costituzionale.
Proprio come pensavo, grazie.
Incoma
14th February 2011, 21:54
è una firma formale, c'ha già provato una volta con ciampi in una situazione analoga per la nomina di qualcuno (mi pare dei giudici della corte costituzionale)
ciampi lo prese a pernacchie...
credo che, essendo una questione diversa, il precedente non rilevi.
Zl4tan
14th February 2011, 21:58
tutto cio che riguarda il presidente della repubblica in dir. costituzionale è controverso.. ogni singola minchiosissima firma..
si può dire che è l'aspetto piu controverso di tutta la costituzione..
McLove.
14th February 2011, 22:01
credo che, essendo una questione diversa, il precedente non rilevi.
il precedente di cui parla gorgon e di cui hanno anche parlato al tg de la 7 era una situazione differente relativa al governo Campi un governo tecnico a cui le camere furono sciolte da Scalfaro anticipatamente con la riluttanza di Ciampi, ma essendo appunto un governo tecnico e che aveva svolto il mandato, dato che non poggiava sulla forza di un elettorato il problema non fu nemmeno affrontato.
Razj
14th February 2011, 22:04
tutto cio che riguarda il presidente della repubblica in dir. costituzionale è controverso.. ogni singola minchiosissima firma..
si può dire che è l'aspetto piu controverso di tutta la costituzione..
essenzialmente perché è una figura del cazzo e non se ne interessa mai nessuno veramente :sneer:
gorgon
14th February 2011, 23:48
il precedente di cui parla gorgon e di cui hanno anche parlato al tg de la 7 era una situazione differente relativa al governo Campi un governo tecnico a cui le camere furono sciolte da Scalfaro anticipatamente con la riluttanza di Ciampi, ma essendo appunto un governo tecnico e che aveva svolto il mandato, dato che non poggiava sulla forza di un elettorato il problema non fu nemmeno affrontato.
no guarda che io parlavo di ciampi-presidente-della-repubblica che doveva nominare (se non sbaglio) alcuni membri della corte costituzionale (li nomina lui), atto per cui è prevista la controfirma del presidente del consiglio (all'epoca il nano) che serve semplicemente come notaio, ma che voleva metter becco sulle nomine (che invece erano di competenza di ciampi e basta)
ciampi lo prese a pernacchie...
McLove.
15th February 2011, 00:10
no guarda che io parlavo di ciampi-presidente-della-repubblica che doveva nominare (se non sbaglio) alcuni membri della corte costituzionale (li nomina lui), atto per cui è prevista la controfirma del presidente del consiglio (all'epoca il nano) che serve semplicemente come notaio, ma che voleva metter becco sulle nomine (che invece erano di competenza di ciampi e basta)
ciampi lo prese a pernacchie...
ma quello e' un discorso diverso, qua stiamo parlando dello scioglimento delle camere e come indica il documento postato da incoma (e qualunque analisi sull' art 88 cost dottrinale )e' dibattuto in dottrina già a chi spetti il "potere decisionale" dello scioglimento delle camere oltre che appunto i casi in cui possa essere attuato.
Le tesi dottrinali sono plurime: come dibattuto in assemblea costituente della cost per taluni e' un potere esclusivamente presidenziale ed in tale ottica la firma sarebbe formale come indichi, per altri e' un potere governativo la decisione spetta al governo ed in tal caso assurge a ruolo di formalita l'attivita del Prd, per taluni altri invece e' un potere decisionale che deve essere estrinsecato di concerto o duumvirale come indicano alcuni, quindi entrambe le volonta' insieme o nons e ne fa nulla.
Non si e' mai arrivato ad un contrasto _politico_ tra pdr che vuole scioglierle e presidente del consiglio che non vuole, quindi accanto ad una dottrina incerta non c'e' alcun precedente "giurisprudenziale" su un fatto concreto ed altri atti attivita Pdr/premier non indicano nulla ad esempio in materia legislativa e la firma del Pdr che non conta nulla ed anche senza che pervenga il governo puo reiterare lo stesso testo di legge non firmato e deve essere firmato Obbligatoriamente dal Pdr.
Credevo che ti riferissi a ciampi premier che non voleva firmare lo scioglimento delle camere (quindi la medesima materia/potere/esercizio del potere) ma di fatto era un governo tecnico che aveva portato a termine il suo mandato ed a quel giro si prese le pernacchie da Scalfaro
La nomina della corte costituzionale a cui ti riferisci e' un altro "potere", diciamo, del pdr, li la firma del presidente del consiglio ha appunto il ruolo di requisito formale e basta, ma questa e' un altra attivita' e credo che se dovesse sorgere il problema di cui si parla soltanto la corte costituzionale potrebbe risolverlo in un modo o nell altro.
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