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Randolk
16th April 2011, 14:29
A535K-IjVjg

Italia eh.
Non un paese random del salkazzistan.
Italia.

Griffin
16th April 2011, 15:02
non ce la faccio a guardarlo tutto...

Amiag
16th April 2011, 15:10
l'avevo gia visto cmq è abb impressionante, cè da considerare che per lo piu sti posti so residui di decenni fa di cui nessuno sè più interessato.

ma poi non eri te che hai aperto il post sul pazzo francese ? mo sai che fine fanno

Dr.Doomed
16th April 2011, 15:13
Tanto interessante quanto impressionante: ci puo` stare isolare gli elementi pericolosi, ma solo i casi veramente tali e comunque garantendo condizioni di trattamento umane. Terribile davvero, come la lucidita` e consapevolezza della propria situazione di alcuni dei detenuti. E hanno coraggio di chiamarli ospedali... merda...
Non posso negare pero` che riserverei una struttura del genere per mandarci in vacanza perenne buona parte dell'establishment politico attuale. :nod:

Madeiner
19th April 2011, 02:47
Cavoli, io in genere sono abbastanza "duro" con chi sbaglia, ma qua non ci manderei il mio peggior nemico...

Quando han fatto vedere il tipo che diceva "papà salvami" mi veniva davvero da star male.

Non so perchè, mi sono messo a pensare a cosa farei se avessi una persona cara tenuta la dentro ingiustamente... e mi sono immaginato sarah connor...

Shub
19th April 2011, 10:32
Che sia gestito una merda è indubbio, che andavano tenuti aperti gli istituti mentali è indubbio, che vanno gestiti come ospedali e non come lagher altrettanto.

Il problema non è che ci sono e ci devono essere ospedali psichiatrici, il problema è come vengono gestiti. Chi li gestisce in sto modo merita la galera, stop.

Comunque l'istituzione degli istituti psichiatrici andrebbe riaperta, ho parenti con un figlio con gravi problemi mentali, voi NON SAPETE cosa voglia dire avere il terrore che una sera questo parte e vi accoppa mentre dormite.

Questo non toglie che però non devono essere trattati da persone normali quando necessitano di contenzione.

Ceo.

Necker
19th April 2011, 10:39
guardate che i cosiddetti manicomi, non sono stati chiusi, semplicemente, hanno cambiato modo di chiamarli. E' la solita risoluzione all'italiana per tenere a bada il popolino. Avendo uno zio molto addentro a queste tematiche, so di quel che parlo, soprattutto perchè le ho viste. Fatevi un giro nel reparto psyco di qualche ospedale....poi ditemi. :sneer: (non ci riuscirete, ve lo anticipo, visto che sono blindatissimi...e nonostante questo incidenti come suicidi capitano molto spesso)

Gli Istituti di cura psichiatrica sono pur sempre dei manicomi, cambia solo la dicitura e la forma ma la sostanza è quella. Ciò che conta come dice shub è il modo incui vengono gestiti, sta gente è malata e come tale non la si può lasciare a se stessa, anzi, va curata e studiata, cosi magari c'è caso che si scopra qualcosa di nuovo.

Shub
19th April 2011, 10:44
Oltretutto non va lasciata sulle spalle delle famiglie, che sollitamente non hanno ne i mezzi, ne le capacità per gestire tali problematiche.

Ci sono vari livelli di distrubi, quelli ritenuti meno pericolosi vengono rispetidi al mittente, ma...in quanto persone con disturbi il "non pericoloso" è relativo.

Questo fa vivere le famiglie nel terrore...oltre che rovinare la vita agli altri fratelli e ai genitori stessi.

Eltarion
19th April 2011, 12:12
che vergogna, davvero...è una cosa davvero impensabile.

Necker
19th April 2011, 12:33
i malati di mente rendono molto meno in termini di cure di altri tipi di malati. Ergo i fondi vengono destinati altrove e i rep psichiatrici sono obbligati a lavorare in condizioni pietose.

marchese
19th April 2011, 13:14
Che sia gestito una merda è indubbio, che andavano tenuti aperti gli istituti mentali è indubbio, che vanno gestiti come ospedali e non come lagher altrettanto.
Il problema non è che ci sono e ci devono essere ospedali psichiatrici, il problema è come vengono gestiti. Chi li gestisce in sto modo merita la galera, stop.
Comunque l'istituzione degli istituti psichiatrici andrebbe riaperta, ho parenti con un figlio con gravi problemi mentali, voi NON SAPETE cosa voglia dire avere il terrore che una sera questo parte e vi accoppa mentre dormite.
Questo non toglie che però non devono essere trattati da persone normali quando necessitano di contenzione.
Ceo.

il problema nasce molto più a monte, e se non si studia un po la storia della psichiatria, e soprattuto se non si riesce a leggere le idee che certi eventi e certe argomentazioni cercano di insinuare riguardo la "medicina della mente" allora non si riesce a comprendere come si possa arrivare a tali livelli di orrore

la psichiatria, anche se per molto non si chiamerà cosi, la puoi far risalire fin alla fine del 1700, quando per la prima volta si incominciava concepire e discutere dell'idea della mente e delle sua malattie. Fu allora che si incomincia a concepire "l'inconscio" e il concetto che il nostro pensiero funziona anche ad un livello e in un modo di cui non ne siamo del tutto consapevoli. Prima, tutto ciò che oggi conosciamo come depressione, isteria, schizzofrenia, erano soltanto visti come "mali" in senso religioso; sovranaturale e esterno a noi, ma soprattutto "mali" presenti nell'uomo sin dalla nascita, in quanto l'uomo nasce peccatore

quando, finalmente, si incomincia a discutere della mente senza astrazioni religiose, le cose non vanno bene come per il resto della medicina (la quale si era ormai distaccata dall'oscurantismo medievale)

Decine e decine di correnti e metodi verranno sperimentati nel corso dei decenni, ma si possono concepire 2 principali "filosofie" di pensiero sul concepire cosa sia la malattia mentale:
da una parte chi concepisce i problemi psichici qualcosa di staccato da i problemi legati all'organo cervello (e cioè problemi neurologici). Coloro cioè che vedono i problemi psichici appunto come problemi mentali, di pensiero, ma non per forza collegati ad un trauma cerebrale

da una parte invece i cosidetti "organicisti" che invece voglio riportare tutte queste problematiche soltanto a livello corporale del cervello

quella degli organicisti purtroppo sarà la corrente di pensiero che vincerà questa diatriba per tutto l'800 e oltre, e che ucciderà sul nascere i timidi tentativi di creare un metodo scientificamente medico di psichiatria

il risultato è che esisterà la NEURO-psichiatria, proprio a sottolineare che per la comunità medica la malattia mentale doveva essere legata ad un esistente trauma cerebrale. Si avranno quindi i metodi orribili che in parte conosciamo come l'elettroshock e interventi di lobotomia per rimuovere parti di cervello dove si pensava si trovasse la causa del male (e che loro ritenevano funzionare, in quanto in effetti uno ridotto a vegetale non sclera più. Bello eh?)

cosa ha portato tutto questo ? 2 cose principalmente.

la prima cosa, è che il nascente tentativo di approcciare lo studio della mente verrà castrato sul nascere. La psicologia e psichiatria saranno relegate in un angolino buio della comunità medica e perfino fino a poco tempo la specializzazione in psichiatria ti bollava come "medico fallito"

la seconda, e più importante cosa (paradossalmente peggio dei metodi brutali in se), è la diffusione del concetto che il malato di mente è un malato condannato alla pazzia eterna, in quanto anche oggi stesso, i traumi neurologici non sono mai guaribili. Si diffonderà appunto il concetto che il malato psichico non può essere guarito e quindi, per il bene della società, deve essere soltanto che isolato e messo in modo da non nuocere agli altri

fino alla metà del 900 questa sarà in larga parte la "psichiatria" (che di psichiatria, cioè medicina della mente,ha zero). Ovviamente non dapertutto, non cosi drammatica come ce la dipingono nei film horror, ma il concetto che il malato di mente sia soltanto un disgraziato da accudire per semplice pietà, o un pericolo da isolare, sarà il concetto che prevarrà di gran lunga

un cambiamento sarà portato, ma in peggio (si in peggio ancora) dall'inserimento di una delle più grosse bufale storiche della storia dell'uomo, e cioè Freud e la sua cosidetta "psicanalisi". Per un secolo buono, egli è stato additato come l'uomo che ha scoperto l'inconscio e ha fondato la cura della mente, ma in realtà Freud non ne scoperto, ne risolto nulla.


Egli cerco in effetti di studiare e capire il funzionamento "non razionale" della mente, ma per suoi limite, e probabilmente per suoi preconcetti e ideologie non riuscì a capire quasi nulla.

Quello che ha reso Freud il mostro sacro che è stato per quasi 70anni è la filosofia che sta dietro a quello che ha detto e scritto. E credetemi, molto di ciò che scrive è crudele e distruttivo quanto i soprusi degli organicisti

prima di tutto, lui non è lo scopritore dell'inconscio. come ho detto gia agli inizi dell'800 si era compreso che esisteva una mente "aldila" della semplice coscienza razionale

Egli poi, per sua stessa ammissione in diverse lettere a colleghi e al padre, riteneva l'inconscio NON conoscibile. Cioè qualcosa che non ha parametri e modi di pensare tali da poter essere capita e studiata. Gli psicanalisti infatti, al contrario di quando si crede, NON interpretano i sogni, ma lasciano che sia il paziente a fare quelle che loro chiamano "libere associazioni" che in realtà porta solo il paziente a tirarsi una marea di seghe

La cosa più grave però è appunto il pensiero che i suoi scritti trasmettono. Pensiero e scritti figli di idee filosofiche che vedono l'uomo come fondamentalmente cattivo

Egli infatti, riteneva l'uomo per sua natura pazzo e malato. Il neonato per lui è un "polimorfo perverso", cioè un sadico che cerca il suo piacere personale senza affetto verso l'altro. L'unica cosa che si può fare, è controllare questa pazzia di fondo con la coscienza, la razionalità, e le imposizioni sociali, che vengono appunto solo quando si cresce, permettendoci di controllare questo mostro in agguato. E' il modo di pensare che ha generato personaggi letterari tipo "Dr Jekill e Mr hyde", dove il razionale e diligente Jekill si trasforma in Hyde quando cessa il controllo sul suo inconscio

Freud, paradossalmente, ha dato un aura di scientificità a un pensiero religioso cristiano, tramutando il peccato originale in "la pazzie è in ognuno di noi"

potrei poi aggiungere i falsi casi di pazienti guariti ma che in realtà non lo sono, ma mi fermo qui perchè non è l'argomento con cui ho iniziato. chi vuole può andarsi a cercare le notizie.

Quello che mi preme far capire, è che orrori come gli ospedali psichiatrici sono figli di una storia di una branca della medicina che soltanto oggi sta veramente incominciando a essere tale. Prima era un mondo dominato da ideologie, filosofie e preconcetti spesso e volentieri distruttivi e deleteri per la cura stessa

queste idee, questi pensieri sbagliatissimi verso la malattia mentale hanno fatto si che situazioni limite come queste, che oggi sono giustamente condannate da tutti, un tempo fossero la "normalità"

Se vi interessate un po a questi ambiti, scoprirete un fatto molto interessante....che una delle cose che rendono le cure psichiatriche difficili, è proprio l'idea che ha il malato verso la proprio guarigione, ritenendola inconsciamente impossibile (anche se a parole non ci crede). Uno psichiatra quasi sempre si scontra con questo pensiero latente nei malati mentali, ed è una delle prima dinamiche inconsce che deve rimuovere per permettere al paziente di fare passi avanti (per non parlare poi di quelle persone che dallo psichiatra non ci vanno proprio a causa di questo pensiero di inguaribilità o del "sono fatto cosi")

per concludere, il mondo e la storia della psichiatria è estremamente complicato. Perchè sulla mente e il suo funzionamento non c'è mai stata la volontà di affrontarla scientificamente. E' sempre stata imposta una visione negativa, cattiva e/o astrattamente sovrannaturale

E' quindi stata la giostra in cui si sono cimentati filosofi, sociologi e religiosi, ma quasi nessuno ha potuto o voluto affrontarla come scienziato

prendete gli organicisti, i quali continuavano (e in parte continuano anche oggi) a portare avanti un idea che è evidentemente sbagliata: come fa la malattia mentale a essere legata all'organo cervello, se in realtà il 99% dei pazienti non ha nessuno trauma cerebrale, anche se è matto ? eppure non sparisce come ideologia

un medico, uno psichiatra, se prima non fa un lavoro su se stesso per rimuovere queste ideologie sbagliate, rischia di rapportarsi al paziente con preconcetti e metodi sbagliati, che possono arrivare a fare danni al paziente. Danni, appunto, come ritenerlo un poveraccio condannato a morte (psichica) e che quindi va rinchiuso per renderlo inoffensivo, con estremi esempi inumani dei manicomi lager di cui stiamo parlando ora

mi fermo qui :elfhat:

Shub
19th April 2011, 23:39
<--- studiato psicologia per 5 anni a scuola, non ai tuoi livelli ma qualcosa ne so.

Si potrebbe discutere per giorni sul come e sul perchè, visto che del cervello e dei suoi complessi procedimenti ancora se ne sa pochissimo ma resta un fatto, il malato mentale non trae nessun giovamento da tale trattamento e nemmeno la società.

Quella è solo l'imperizia, nel migliore dei casi, di bestie che trattano altri esseri umani come bestie.

Mo c'ho da fare...sto combattendo con una belva di 78cm che dalle 08,30 ha chiuso gli occhi solo 2h...

Kinson
20th April 2011, 14:29
ricordo che ai tempi di musicultura 2008 ( o forse 2007 ) simone cristicchi aveva presentato un documentario sulla situazione degli ospedali psichiatrici. Cose allucinanti ...

DiamondK
20th April 2011, 20:27
mamma mia :shocked:

marchese
26th May 2011, 13:18
scusate se riesumo questo thread dopo 1 mese, ma volevo mostrarvi qualcosa riguardo il reply fiume che ho fatto in questo thread, di come quel discorso si possa trovare sempre quando accadono certi episodi di cronaca.

immagino tutti voi abbia toccato la storia della piccolina lasciata 5 ore chiusa in macchina dal padre, che è morta dopo alcuni giorni di coma. Nessuno ci ha aperto un thread, ma sono sicuro che tutti la conoscete. Sapete ovviamente anche delle dichiarazione AGGHIACCIANTI della madre, complice "inconscia" della follia del marito

quello che voglio mostrarvi però è un articolo scritto da Luigi Cancrini, un noto psichiatra e psicoterapeuta che collabora attivamente persino con il parlamento (ha fatto anche poilitica) e dirige scuole e associazioni psichiatriche rivolte all'infanzia

lui che dovrebbe essere un importante esponente della psichiatri, scrive queste parole:


l’Unità 23.5.11
L’analisi

Quell’isola di follia in agguato e dentro ognuno di noi

Ci si può scordare di un figlio? La madre di Elena difende suo marito nonostante la tragedia. Ed è una lezione straordinaria
di Luigi Cancrini

La gara frenetica. Dobbiamo essere forti, muoverci in fretta per non essere esclusi
Psicopatologia della vita quotidiana, una delle opere più famose di Sigmund Freud fu pubblicata nel 1901. Parlando di lapsus e di amnesie, di sogni e di atti mancati, il padre della psicoanalisi e della moderna psicoterapia metteva in evidenza il modo in cui l’inconscio e le sue follie irrompono normalmente nella vita della persona normale. Condizionandoci e riportandoci di continuo all’imperfezione del nostro funzionamento mentale, al dubbio di cui non dovremmo mai liberarci sulla nostra capacità di essere davvero padroni, in ogni momento, del nostro pensiero e delle nostre azioni. La consapevolezza di questa imperfezione dovrebbe essere (e spesso è) un segno importante del nostro livello di maturità personale. Lo dimostra, meglio di qualsiasi altro esempio, il modo appassionato, fermo, pieno di dolore e di pietà in cui la madre della bambina morta tragicamente a Teramo difende oggi il suo compagno. Parlandone come di un padre straordinario. Riuscendo a restargli vicina anche dall’interno di uno strazio come quello da cui è palesemente travolta. Usando la dolcezza della comprensione invece della lama fredda del giudizio nel momento in cui quelli che vengono colpiti così duramente sono i suoi affetti più cari. La sua stessa vita.
Vale la pena di riflettere davvero molto seriamente su questa straordinaria lezione di stile. “Perdona il peccato, non il peccatore” è sicuramente il più bello e il più importante degli insegnamenti di Gesù nel momento in cui il Vangelo propone di sostituire il perdono alla vendetta “giusta” del Dio insegnato dal Vecchio Testamento. Accettare e praticare questo insegnamento chiede, tuttavia, una capacità appunto straordinaria di vedere
il fatto per cui l’uomo che sbaglia è sempre e solo un uomo che fa del male a se stesso oltre che all’altro e che non trae mai nessun vantaggio sostanziale dal suo errore. Un essere umano come noi da aiutare con la vicinanza. Da non distanziare con la durezza del giudizio di quelli che hanno bisogno di sottolineare gli errori degli altri solo per dimostrare, a se stessi prima che agli altri, di essere migliori di loro. Viviamo un tempo assai difficile proprio da questo punto di vista. Dai giochi della Playstation alla vita reale, dal mondo dello sport a quello del lavoro, quella in cui viviamo immersi è una competizione senza sosta che non concede nessun perdono. Dove in ogni momento c’è qualcuno che sbaglia e viene eliminato e dove tutto si muove in fretta e sempre più in fretta nella grande corsa ad ostacoli in cui si è trasformata la nostra vita di tutti i giorni. Un mondo in cui lo spazio per chi è più debole si riduce ogni giorno di più ed in cui la paura di perdere rende sempre più feroce la gara in cui si è ingaggiati anche senza volerlo. È proprio di questo, mi pare, che parla a noi tutti la madre della bambina che non c’è più. Duramente rappresentandosi l’assurdità della condizione in cui siamo costretti e abbiamo accettato di vivere. Correndo da un impegno all’altro senza riuscire più, spesso, a sistemarli all’interno di una gerarchia dotata di senso e senza più provare a volte il tempo necessario per noi e per le cose più importanti. Per la salute e per l’amore di ciò che vi è di più caro. Fino al momento in cui qualcosa dentro si rompe e non funzioniamo più come vorremmo e dovremmo. Travolti dalle isole di follia che sono sempre in agguato. Dentro tutti noi e dentro ognuno di noi.


E' riuscito a metterci tutto li dentro, da giustificazioni sociali stile "troppo stress" della vita moderna, alla beatificazione della madre trasformando la sua malata accettazione in qualcosa di "positivo". Tira fuori santi in paradiso, passi della bibbia sulla fallabilità dell'uomo etc etc, fino allapoteosi delle "isole di follia dentro ognuno di noi"

mai, in tutto l'articolo, si propone però come un medico che parla di una malattia da studiare, capire e curare. Parla di questa storia come qualcosa che si può soltanto accettare perchè inevitabile. Trovatemi la differenza tra lui e un prete del cazzo

queste persone, e la loro mentalità, sono coloro che hanno portato avanti la psichiatria per oltre cento anni. Ecco il perchè avvengono situazioni limite come i manicomi di questo thread. Quando credi che la malattia di mente sia qualcosa di incapibile e incurabile, i malati diventano solo poveracci da accudire per pietà, se non addirittura rinchiudere e buttare via la chiave

e quando una persona compie un azione patologica come dimenticarsi del figlio quasi fosse un oggetto, tutti noi intuiamo la malattia dietro questo evento ma ne rimaniamo shockati e spaventati perchè la società ci dice che può succedere a ognuno di noi e che non ci sta un cazzo da fare

ecco perchè dico che se uno psichiatra non si libera da queste ideologie stupide, non può proporsi ai pazienti come medico, rischiando in + di causare danni enormi ai suoi pazienti

Necker
26th May 2011, 14:59
Bah... è effettivamente piuttosto fastidioso quello scritto, dal mio punto di vista. Terribilmente accondiscendente e garantista.

C'è da dire che non siamo psichiatri, probabilmente le malattie della mente sono cosi oscure da richeidere effettivamente solo l'osservazione e la "pietà" per chi soffre di questi mali. Non lo so, penso che seppure nell'ignoranza e nel buio più totale, si debba tentare di curare e lenire i mali, invece che restare impotenti li e lasciando nel supplizio i malati.

Dryden
26th May 2011, 15:53
Io ancora faccio fatica a capire come si possa essere uomo e "medico della mente" allo stesso tempo, proponendosi di curare e assitere altri uomini.

Ho una conoscente che posso tranquillamente definire "problematica", con manie sul cibo (al confine tra normalità ed anoressia), paure della solitudine e rapporti sentimentali influenzati da ciò; laureata in psicologia e attualmente tirocinante, che assiste ragazzi con problemi mentali etc.

La psichiatria per me non è una cosa che si insegna, per curare la mente di un altro uomo devi avere già di tuo una integrità ed equilibrio mentale "superiore" alla media comune, che riesca ad essere quel qualcosa in più che ti eleva quel minimo che basta per poter essere un punto di riferimento/appoggio al malato, da completare con le conoscenze mediche della disciplina.

L'articolo di Marchese è solo uno di tanti altri che ho visto/letto che a mio avviso NON devono fare il medico della mente di nessuno, perchè rischiano solo di peggiorare le cose.

marchese
26th May 2011, 16:21
Io ancora faccio fatica a capire come si possa essere uomo e "medico della mente" allo stesso tempo, proponendosi di curare e assitere altri uomini.

Ho una conoscente che posso tranquillamente definire "problematica", con manie sul cibo (al confine tra normalità ed anoressia), paure della solitudine e rapporti sentimentali influenzati da ciò; laureata in psicologia e attualmente tirocinante, che assiste ragazzi con problemi mentali etc.

La psichiatria per me non è una cosa che si insegna, per curare la mente di un altro uomo devi avere già di tuo una integrità ed equilibrio mentale "superiore" alla media comune, che riesca ad essere quel qualcosa in più che ti eleva quel minimo che basta per poter essere un punto di riferimento/appoggio al malato, da completare con le conoscenze mediche della disciplina.

L'articolo di Marchese è solo uno di tanti altri che ho visto/letto che a mio avviso NON devono fare il medico della mente di nessuno, perchè rischiano solo di peggiorare le cose.

esatto. detto con altre parole, un medico della mente deve prima lavorare su se stesso e essere sano lui. Un malato non può curare un altro malato.

la psichiatria si insegna nel senso che ci sono metodi, prassi e conoscenze da acquisire e fare proprie, ma importante è l'identità sana del medico

e Necker scusami, ma quel che scrivo non lo scrivo cosi come partito preso. Sarei uguale a quelli che per principio dicono che la malattia mentale è inconoscibile e inguaribile

non sono psichiatra, ma tramite una persona sono venuto in contatto con una parte di quel mondo, e ti assicuro che si, si conosce, si capisce, e si guarisce dalla malattia mentale

se ti dicessi che i tuoi sogni non sono soltato immagini a cazzo ma che esprimono le tue emozioni (un po come un pittore che parla per immagini), e che si possono interpretare e capire, tu che mi dici? :)

Necker
26th May 2011, 16:50
nemmeno io l'ho scritto per partito preso, anche perchè non saprei che pesci pigliare su questo frangente. Mio zio è psichiatra da una vita e l'unica cosa che so è che è una persona molto tranquilla ed equilibrata, spesso mi è capitato di sentirlo al telefono con pazienti vari agli orari più improbabili....

Dryden
26th May 2011, 17:36
esatto. detto con altre parole, un medico della mente deve prima lavorare su se stesso e essere sano lui. Un malato non può curare un altro malato.

la psichiatria si insegna nel senso che ci sono metodi, prassi e conoscenze da acquisire e fare proprie, ma importante è l'identità sana del medico


Da quello che so, uno psicoterapeuta/psichiatra/psicoanalista/psicologo/salcazzo prima di accedere all'albo professionale deve egli stesso affrontare un periodo di analisi di N mesi (non ricordi se 6 o più) con uno psicologo accreditato, questo proprio per evitare che "i matti curino i matti".
Inutile dire che per me questo non basta assolutamente, e che anzi non è per nulla certezza che chi poi diviene medico sia una persona integra e giudiziosa.

IMO è proprio da rivedere il percorso/selezione professionale in modo da renderlo "una via per eletti", perchè torno a ripeterlo, studiare tanto per me non basta.