NelloDominat
22nd March 2012, 06:16
Ho ricevuto questa email... sicuramente vecchia quanto internet ma l'ho trovata divertente quanto assurdamente vera!
La dedico a Naz e ad Alka...
1. Il pannolino può essere cambiato per tre ragioni:
a) perché lo dice la mamma;
b) perché lo dice la suocera;
c) perché il bimbo ha cagato.
Naturalmente il gesto perde, nei primi due casi,gran parte della sua
drammaticità. Il vero, autentico, cambio di pannolino prevede la presenza
della merda. Di solito accade così. La mamma prende in braccio il bambino,
lo annusa un po' e dice, con voce gaia e piuttosto cretina: 'E qui cosa abbiamo fatto, eh? Sento un certo odorino...cosa ha fatto l'angioletto?'.
Poi la mamma va di là e vomita. A questo punto si riconosce il padre prende il bambino e lo
va a cambiare bestemmiando ogni singolo santo del calendario… (per quello ci sono i santi nei calendari donati dalla banca)
2. Il pannolino si cambia, rigorosamente, sul fasciatoio.
Il fasciatoio è un mobile che quando lo vedi a casa tua, capisci che un sacco
di cose sono finite per sempre, tra le quali la giovinezza. Comunque è
studiato bene: ha dei cassettini vari e un piano su
cui appoggiare il bambino. Far star fermo il bambino su quel piano è
come far stare una trota in bilico sul bordo del lavandino. E' fondamentale
non distrarsi mai. Il neonato medio non è in grado quasi di girarsi sul
fianco, ma è perfettamente in grado, appena ti volti, di buttarsi giù dal
fasciatoio facendoti il gesto dell'ombrello: pare che si allenino nella placenta,
in quei nove mesi che passano sott'acqua. Dunque: tenere ben ferma la
trota e sperare in bene.
3. Una volta spogliato il bambino, appare il
pannolino contenente quello che Gadda chiamava "l'estruso".
E' il momento della verità. Si staccano due pezzi di scotch ai lati e il pannolino si apre. La zaffata è
impressionante. E' singolare cosa riesca a produrre un intestino tutto
sommato vergine: cose del genere te le aspetteresti
dall'intestino di Bukowski, non di tuo figlio. Ma tant'è: non c'è
niente da fare. O meglio: si inventano tecniche di sopravvivenza. Io, ad esempio,
mi son convinto che tutto sommato la merda dei bambini profuma di
yogurt. Fateci caso: se non guardate potrebbe anche sembrare che vostro figlio
si sia seduto su una confezione famiglia di Yomo doppia panna. Se
guardate è più difficile. Ma senza guardare... Io con questo sistema sono
riuscito ad ottenere ottimi risultati: adesso quando apro uno yogurt sento odor
di merda.
4. Impugnare con la mano sinistra le caviglie del
bambino e tirarlo su come una gallina.
Con la destra aprire la
confezione di salviettine profumate e prenderne una. Neanche il mago Silvan ci
riuscirebbe: le salviettine vengono via solo a gruppi di ottanta.
Scuotete allora il blocchetto fino a rimanere con tra le dita un numero
inferiore a cinque salviette. A quel punto, di solito, la
gallina-trota, stufa si stare appesa
come un idiota, dà uno strattone: se non vi cade,
riuscirà comunque a spargere un po' di cacca in giro. Tamponate ovunque
con le salviettine profumate. Ritirate su il pollo e con gesto rapinoso
pulite il sedere del bambino. Posate le salviettine usate nel pannolino e
richiudetelo. A quel punto la vostra situazione è: nella mano sinistra un
pollo-trota coi lineamenti di vostro figlio. Nella mano destra, una
bomba chimica.
5. NON andate a buttare la bomba chimica: la trota
scivolerebbe per terra.
Quindi, posatela nei paraggi (la bomba, non
la trota) registrando il curioso profumo di yogurt che si spande per l'aria.
Senza mollare la presa con la mano sinistra, usate la destra per detergere
a fondo e poi passate all'olio. Ve ne versate alcune gocce sulla mano.
Esse scivoleranno immediatamente giù verso il polso, valicheranno il
confine dei polsini, e da li spariranno nell'underground dei vostri vestiti.
La sera ne troverete traccia nei calzini. Completamente lubrificati,
passate alla Pasta di Fissan, un singolare prodotto nato da un amplesso
tra la maionese Calvè e del gesso liquido, ne riempite il sedere del pollo e
naturalmente ve ne distribuite variamente in giro per giacche,
pantaloni, ecc. A quel punto avete praticamente finito. A quel punto il bambino
fa pipì.
6. Il bambino non fa pipì a caso.
La fa sul vostro maglione. Voi
fate un istintivo salto indietro. Errore. La trota,
finalmente libera, si butta giù dal fasciatoio. Ritirate su la trota e non
raccontate mai alla mamma l'accaduto.
7. Prendere il pannolino nuovo.
Capire qual è il
lato davanti (di solito c'è una greca colorata che aiuta, facendovi
sentire imbecilli). Inserire il pannolino tra le gambe del bambino e
chiudere. Il sistema è stato studiato bene: due specie di pezzi di scotch e
il pannolino si chiude. Sì, ma quanto si chiude? Così è troppo stretto, così
è troppo largo, così è troppo stretto, così è troppo largo. Si può arrivare
anche ad una ventina di tentativi. E' in quel momento che il bambino
comincia ad intuire di avere un padre scemo: giustamente manifesta una certa
delusione, cioè inizia a gridare come un martire. Da qui in poi si fa tutto
in apnea e in un bagno di sudore.
8. Nonostante i decibel espressi dal bambino,
mantenere la calma e
provare a rivestire il bambino.
E' questo il momento dei poussoir. Quando
Dio cacciò gli uomini dal paradiso terrestre disse:
partorirete con dolore e dovrete chiudere le tutine dei vostri figli con i
poussoir. Per chiudere un poussoir bisogna avere: grandissimo sangue freddo,
mira eccezionale, culo della madonna. Il numero di poussoir presente in una
tutina è sorprendente e, perfidamente, dispari.
9. Se nonostante tutto riuscite a rivestire il
bambino, avete praticamente finito.
Vi ricordate che avete dimenticato il borotalco: il culetto si arrossirà. Pensate ai bambini in Africa e
concludete: si arrossirà, e che sarà mai. Quindi prendete il
bambino e lo riconsegnate alla mamma. Lei chiederà: 'L'hai messo il borotalco?'.
Voi direte: 'Sì'. Con convinzione.
10. Ripercussioni fisiche e psichiche.
Fisicamente, cambiare un pannolino, brucia le stesse calorie di una partita
di tennis. Psichicamente il padre post-pannolino tende a sentirsi
spaventosamente buono e in pace con sé stesso. Per almeno tre ore è convinto di avere la
nobiltà d'animo di Madre Teresa di Calcutta. Quando l'effetto svanisce,
subentra un irresistibile desiderio di essere single, giovane,
cretino e un po' fuori di testa. Alcuni si spingono fino a consultare il
settore 'Decappottabili' su Gente & Motori. Altri telefonano ad una ex-fidanzata
e quando lei risponde mettono giù. Pochi dicono che devono andare a
comprare le sigarette, escono e poi, tragicamente, ritornano. In casa li avvolge
la sicurezza del focolare, il tepore dei sentimenti sicuri, e un
singolare, acutissimo profumo di yogurt.
La dedico a Naz e ad Alka...
1. Il pannolino può essere cambiato per tre ragioni:
a) perché lo dice la mamma;
b) perché lo dice la suocera;
c) perché il bimbo ha cagato.
Naturalmente il gesto perde, nei primi due casi,gran parte della sua
drammaticità. Il vero, autentico, cambio di pannolino prevede la presenza
della merda. Di solito accade così. La mamma prende in braccio il bambino,
lo annusa un po' e dice, con voce gaia e piuttosto cretina: 'E qui cosa abbiamo fatto, eh? Sento un certo odorino...cosa ha fatto l'angioletto?'.
Poi la mamma va di là e vomita. A questo punto si riconosce il padre prende il bambino e lo
va a cambiare bestemmiando ogni singolo santo del calendario… (per quello ci sono i santi nei calendari donati dalla banca)
2. Il pannolino si cambia, rigorosamente, sul fasciatoio.
Il fasciatoio è un mobile che quando lo vedi a casa tua, capisci che un sacco
di cose sono finite per sempre, tra le quali la giovinezza. Comunque è
studiato bene: ha dei cassettini vari e un piano su
cui appoggiare il bambino. Far star fermo il bambino su quel piano è
come far stare una trota in bilico sul bordo del lavandino. E' fondamentale
non distrarsi mai. Il neonato medio non è in grado quasi di girarsi sul
fianco, ma è perfettamente in grado, appena ti volti, di buttarsi giù dal
fasciatoio facendoti il gesto dell'ombrello: pare che si allenino nella placenta,
in quei nove mesi che passano sott'acqua. Dunque: tenere ben ferma la
trota e sperare in bene.
3. Una volta spogliato il bambino, appare il
pannolino contenente quello che Gadda chiamava "l'estruso".
E' il momento della verità. Si staccano due pezzi di scotch ai lati e il pannolino si apre. La zaffata è
impressionante. E' singolare cosa riesca a produrre un intestino tutto
sommato vergine: cose del genere te le aspetteresti
dall'intestino di Bukowski, non di tuo figlio. Ma tant'è: non c'è
niente da fare. O meglio: si inventano tecniche di sopravvivenza. Io, ad esempio,
mi son convinto che tutto sommato la merda dei bambini profuma di
yogurt. Fateci caso: se non guardate potrebbe anche sembrare che vostro figlio
si sia seduto su una confezione famiglia di Yomo doppia panna. Se
guardate è più difficile. Ma senza guardare... Io con questo sistema sono
riuscito ad ottenere ottimi risultati: adesso quando apro uno yogurt sento odor
di merda.
4. Impugnare con la mano sinistra le caviglie del
bambino e tirarlo su come una gallina.
Con la destra aprire la
confezione di salviettine profumate e prenderne una. Neanche il mago Silvan ci
riuscirebbe: le salviettine vengono via solo a gruppi di ottanta.
Scuotete allora il blocchetto fino a rimanere con tra le dita un numero
inferiore a cinque salviette. A quel punto, di solito, la
gallina-trota, stufa si stare appesa
come un idiota, dà uno strattone: se non vi cade,
riuscirà comunque a spargere un po' di cacca in giro. Tamponate ovunque
con le salviettine profumate. Ritirate su il pollo e con gesto rapinoso
pulite il sedere del bambino. Posate le salviettine usate nel pannolino e
richiudetelo. A quel punto la vostra situazione è: nella mano sinistra un
pollo-trota coi lineamenti di vostro figlio. Nella mano destra, una
bomba chimica.
5. NON andate a buttare la bomba chimica: la trota
scivolerebbe per terra.
Quindi, posatela nei paraggi (la bomba, non
la trota) registrando il curioso profumo di yogurt che si spande per l'aria.
Senza mollare la presa con la mano sinistra, usate la destra per detergere
a fondo e poi passate all'olio. Ve ne versate alcune gocce sulla mano.
Esse scivoleranno immediatamente giù verso il polso, valicheranno il
confine dei polsini, e da li spariranno nell'underground dei vostri vestiti.
La sera ne troverete traccia nei calzini. Completamente lubrificati,
passate alla Pasta di Fissan, un singolare prodotto nato da un amplesso
tra la maionese Calvè e del gesso liquido, ne riempite il sedere del pollo e
naturalmente ve ne distribuite variamente in giro per giacche,
pantaloni, ecc. A quel punto avete praticamente finito. A quel punto il bambino
fa pipì.
6. Il bambino non fa pipì a caso.
La fa sul vostro maglione. Voi
fate un istintivo salto indietro. Errore. La trota,
finalmente libera, si butta giù dal fasciatoio. Ritirate su la trota e non
raccontate mai alla mamma l'accaduto.
7. Prendere il pannolino nuovo.
Capire qual è il
lato davanti (di solito c'è una greca colorata che aiuta, facendovi
sentire imbecilli). Inserire il pannolino tra le gambe del bambino e
chiudere. Il sistema è stato studiato bene: due specie di pezzi di scotch e
il pannolino si chiude. Sì, ma quanto si chiude? Così è troppo stretto, così
è troppo largo, così è troppo stretto, così è troppo largo. Si può arrivare
anche ad una ventina di tentativi. E' in quel momento che il bambino
comincia ad intuire di avere un padre scemo: giustamente manifesta una certa
delusione, cioè inizia a gridare come un martire. Da qui in poi si fa tutto
in apnea e in un bagno di sudore.
8. Nonostante i decibel espressi dal bambino,
mantenere la calma e
provare a rivestire il bambino.
E' questo il momento dei poussoir. Quando
Dio cacciò gli uomini dal paradiso terrestre disse:
partorirete con dolore e dovrete chiudere le tutine dei vostri figli con i
poussoir. Per chiudere un poussoir bisogna avere: grandissimo sangue freddo,
mira eccezionale, culo della madonna. Il numero di poussoir presente in una
tutina è sorprendente e, perfidamente, dispari.
9. Se nonostante tutto riuscite a rivestire il
bambino, avete praticamente finito.
Vi ricordate che avete dimenticato il borotalco: il culetto si arrossirà. Pensate ai bambini in Africa e
concludete: si arrossirà, e che sarà mai. Quindi prendete il
bambino e lo riconsegnate alla mamma. Lei chiederà: 'L'hai messo il borotalco?'.
Voi direte: 'Sì'. Con convinzione.
10. Ripercussioni fisiche e psichiche.
Fisicamente, cambiare un pannolino, brucia le stesse calorie di una partita
di tennis. Psichicamente il padre post-pannolino tende a sentirsi
spaventosamente buono e in pace con sé stesso. Per almeno tre ore è convinto di avere la
nobiltà d'animo di Madre Teresa di Calcutta. Quando l'effetto svanisce,
subentra un irresistibile desiderio di essere single, giovane,
cretino e un po' fuori di testa. Alcuni si spingono fino a consultare il
settore 'Decappottabili' su Gente & Motori. Altri telefonano ad una ex-fidanzata
e quando lei risponde mettono giù. Pochi dicono che devono andare a
comprare le sigarette, escono e poi, tragicamente, ritornano. In casa li avvolge
la sicurezza del focolare, il tepore dei sentimenti sicuri, e un
singolare, acutissimo profumo di yogurt.