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View Full Version : ricerca vs panini al lampredotto



darkolo
1st February 2013, 11:28
http://www.corriere.it/inchieste/reportime/interviste/ricerca-italia-meglio-fare-lampredotto/3fc1f5a6-6bdb-11e2-bfdf-0d9d15b9395f.shtml

srsly?
niente di nuovo ok, ma... vogliamo parlarne?

Zaider
1st February 2013, 11:52
vittimismo gratuito.

La notizia non nasce dal fatto che l'università italiana è una merda, cosa NOTA E STRANOTA ma che la tipa stia facendo la paninara con un cv megagalattico.
Seriamente, un cv così non trova posto in azienda? magari in aziende FARMACEUTICHE? non ci credo nemmeno se lo vedo. Mi sa di una persona cresciuta a pane ed uni dove l'idea di mandare un cv è un qualcosa di aberrante e se si faila allora tanto vale far panini (niente di male in questo eh).

dariuz
1st February 2013, 12:00
*

Campa vendendo panini e s'accontenta......

non ci crede nessuno appunto che con quel CV non trova lavoro , il punto è che probabilmente lo sbattimento di un lavoro del genere è molto piu altro di quello di un paninaro :nod: ed evidentemente guadagna abbastanza coi panini da non dover cercar altro



Poi ovvio che avrei preferito aver una ricercatrice in piu e una paninare in meno per il bende del paese :rando:

Razj
1st February 2013, 12:27
che servizio del cazzo lal, do sta scritto che non si può fare il paninaro con un dottorato... se è contenta così buon per lei; deve solo sperare che non le aprano un mcdonald di fronte come è successo per il paninaro qui da me :sneer:

Tacitus
1st February 2013, 12:45
bah , io la vedo come una questione morale:
i suoi genitori che a forza di fare i panini l'hanno mandata all'università sperando che trovasse una sistemazione migliore la ritrovano poi a far panini....
... tanto valeva spendere tutti quei soldi al gratta e vinci.
Poi capisco che non si dovrebbe dare giudizi sulle persone , che non si conoscono i reali motivi di tale scelta ecc ecc , ma secondo me ha paura di mettersi in gioco..

Sulimo
1st February 2013, 12:47
se i miei avessero un chiosco di panini che rende bene ci andrei istant e fanculo alla laurea

Verci
1st February 2013, 12:51
le basterebbe mandare CV all'estero per essere chiamata a fare colloqui... ma se non ha voglia di spostare il culetto e pretende che le venga dato lavoro perchè è brava... non ha capito un cazzo che il lavoro viene dato a chi sa vendersi meglio...

Sulimo
1st February 2013, 13:28
l il lavoro viene dato a chi sa vendersi meglio...

forse su al nord, qui in terronia (Roma) il lavoro viene dato a chi ha la raccomandazione più forte.

Si sto generalizzando, ma è un sad but true

Drako
1st February 2013, 14:18
vabbè avete detto voi. servizio ridicolo: vittimismo e sensazionalismo del cazzo. con quel cv se vuoi il lavoro lo trovi, se non ti va fai panini e stai zitta.

Hador
1st February 2013, 14:50
ma che commenti del cazzo state facendo, vi pare normale che uno per lavorare nella ricerca in italia debba trovarvi a 40 anni con 3 lire in tasca, senza ricevere i finanziamenti che gli spettano e con contratti rinnovati ogni 3 anni?
Lo stato ha speso soldi fino ad oggi per formare una persona che poi è finita a vender panini, oltre ad essere demenziale, è uno spreco di denaro pubblico.

Zaider
1st February 2013, 14:55
ma che commenti del cazzo state facendo, vi pare normale che uno per lavorare nella ricerca in italia debba trovarvi a 40 anni con 3 lire in tasca, senza ricevere i finanziamenti che gli spettano e con contratti rinnovati ogni 3 anni?
Lo stato ha speso soldi fino ad oggi per formare una persona che poi è finita a vender panini, oltre ad essere demenziale, è uno spreco di denaro pubblico.

ti pare normale che uno spenda tipo 15 anni a studiare per poi andare a far panini se faila?

Se vogliamo parlare della situazione disastrata della ricerca in italia sono disponibilissimo, ma mi rifiuto di prendere come cavalli di battaglia sti soggetti.

Brcondor
1st February 2013, 15:51
Ci son persone scolasticamente valide che non san vivere, ne conosco molte. Questa mi sa che è una di quelle.

Alkabar
1st February 2013, 16:37
ma che commenti del cazzo state facendo, vi pare normale che uno per lavorare nella ricerca in italia debba trovarvi a 40 anni con 3 lire in tasca, senza ricevere i finanziamenti che gli spettano e con contratti rinnovati ogni 3 anni?
Lo stato ha speso soldi fino ad oggi per formare una persona che poi è finita a vender panini, oltre ad essere demenziale, è uno spreco di denaro pubblico.

E se ti rispondono di si? Non era meglio che non la facevi nemmeno la domanda?

Torno a lurkare.

Brcondor
1st February 2013, 16:55
A me sarebbe piaciuto fare il professore di lettere al liceo. A 18 anni ho avuto l'intelligenza di capire che una strada del genere mi avrebbe reso precario fino ai 40 anni probabilmente. Ho scelto ingegneria. Anche qua, uno può puntare di più sul fare il ricercatore o lavorare in azienda, chi sceglie di fare il ricercatore sa benissimo a cosa va incontro.

laphroaig
1st February 2013, 16:58
se quel curriculum è vero la stabilità economica la può raggiungere in molti modi. ma vuole la stabilità economica facendo ricerca....in Italia....e presso una istituzione pubblica.

astrattamente si può discutere che è sbagliato pagare un ricercatore quattro cocomeri, ma se tu inizi una carriera in un ambiente che SAI che è così, hai tutto il diritto di farti girare le palle e andartene ma "senso pratico 1" forse era un esame da aggiungere al piano di studi.

se sei ambizioso, nel pubblico ti fai il curriculum per poi rifilarlo a qualche privato e vendemmiare.

anche perchè spero che non si discuta solo di soldi. il problema è che se un sistema funziona male posso pure triplicargli il budget ma non è che mi posso aspettare fior di risultati. periodicamente si parla di meritocrazia nell'università, dei baronati e salta fuori lo scandaletto di quello che pubblica sul corriere dei piccoli per farsi la cattedra. in questa situazione buttare dentro quattrini senza sistemare l'andazzo non so che utilità possa avere.

non a caso chi qui dentro fa ricerca in posti che funzionano credo possa confermare che lo scaldasedie non ha sta gran vita lunga e che gli investimenti non sono tutti pubblici. e gli investimenti privati, quelli istituzionali a parte, li attrai se dimostri efficienza.

Hador
1st February 2013, 17:10
gli investimenti sono sempre principalmente pubblici, la cosa degli investimenti privati è una minchiata bersaniana. Sicuramente c'è più controllo su come vengono usati questi soldi (manco troppo), ma soprattutto ci sono più soldi. In italia magari vinci un bando di progetto, poi non ti danno i soldi però... sapete quanti soldi lo stato deve al politecnico, che anticipa di tasca sua? Non pochi.
Il problema in italia è semplicemente economico e di gestione - è demenziale sia come e quanto viene pagata la gente, sia come funzionano i bandi e le assunzioni. E questo perchè si vuole dare una impostazione statale all'università, dove i programmi e le regole non le decidono le singole università ma lo stato, e sta roba ovviamente non funziona un cazzo.

laphroaig
1st February 2013, 17:36
gli investimenti in ricerca sono prevalentemente pubblici quasi in qualsiasi università, tranne forse quelle americane private. il fatto è che un misero 7% di finanziamento privato pare una cazzatella, solo che il 7% di certe cifre son soldi e ci camminano i progetti.
ora, io sostengo che senza ricerca, soprattutto di base, muori. anche in un Paese che ha una storia imprenditoriale fatta di piccole e medie imprese innovative. dico storia perchè le cose stanno cambiando anche qua. però mettere quattrini a pioggia in un sistema che non funziona non è la strada. possiamo piangere, battere i piedini ma le università che creavano sedi distaccate a nastro, moltiplicavano cattedre, creavano professori associati/a contratto/saltuari/nonmivedimacisono/sostituiscoquellodiprima ecc ecc non ce li siamo certo inventati. è sempre il solito problema: non ci sono soldi, o sono usati male. o come è più probabile tutti e due, che è il caso peggiore in quanto il più difficile da risolvere senza tagliare teste.

Galandil
1st February 2013, 19:08
A me sembra piuttosto che l'articolo, per quanto ovviamente troppo specifico e di parte prendendo solo questa tizia ad esempio, voglia + che altro dimostrare (come se ce ne fosse bisogno) che in Italia l'università è LAMMERDA, e che un paese che non fa ricerca (da quella di base, a quelle più settoriali e specifiche) è un paese che ha un futuro bello che morto.

Però alcuni di voi subito ad attaccare la tizia, che alla fine da quel poco che si capisce, non è manco poco contenta di essere andata a vendere panini al chioschetto della famiglia. Boh, certe volte non vi capisco davvero...

Hador
1st February 2013, 19:34
Quella del funzionamento baraccoso delle università è vero ma non è il problema principale.
In tutto il mondo la posizione da professore è da "baronato", la tenure per definizione è una posizione intoccabile. Negli stati uniti, l'unico lavoro che non prevede il licenziamento è il professore universitario, l'unico modo per licenziare un prof è chiudere tutto il dipartimento in cui lavora. Ma negli stati uniti, e in altre parti del mondo, c'è selezione e formazione PRIMA (in europa anche troppa atm, ma qua ci si dilunga) - capita che la posizione la prenda il cojone, ma è raro. Inoltre le università fanno la cresta sui soldi dei progetti, che poi gestiscono i prof in autonomia, quindi da un lato l'uni è interessata a prendere gente forte che porta tanti progetti=soldi, dall'altro lato i prof potendosi gestire i soldi (per pagare dottoranti, post doc, comprare roba etc in autonomia) sono interessati a chiedere progetti e a portarli a termine per poter avere stelline sul curriculum da mostrare per chiedere più soldi.

Sto sistema ora è sbilanciato, comunque ci sono enormi problemi nel sistema di finanziamento della ricerca, dove molti sono portati a pubblicare tanto e male piuttosto che poco e bene perchè il numero può contare più della qualità, però funziona meglio di quello che c'è in italia, dove il sistema dei concorsi è semplicemente demenziale e come in tutti gli ambiti pubblici in italia, non c'è una minima di meritocrazia e di responsabilità personale sulle scelte economiche.

Detto ciò c'è da dire che trovarsi a 35 anni nel mondo della ricerca con un contratto a termine è una cosa aimè normale in europa, la figura del ricercatore a tempo indeterminato era una pseudo anomalia, che ovviamente invece di essere trasformata in un qualcosa di intelligente (sul modello americano, dove ogni tot hanni hai una valutazione e dopo 5 o 7 non ricordo prendi la professorship) è stato eliminato del tutto...

Palur
2nd February 2013, 04:19
l'investimeno privato nella ricerca è inesistente.In italia eh.