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View Full Version : Bambina americana



Dvalin
14th October 2004, 16:09
(preso da un altro forum)

Bambina Americana

Scena:

Tipica casetta in un tipico quartiere residenziale della media borghesia americana in una tipica cittadina del Middle West.
Interno, notte.
Il tipico buon papà americano medio mette a letto la sua bambina, che però, dimostrando di non essere una tipica bambina media americana, gli fa qualche domanda.

D: Papà, perché abbiamo attaccato l'Iraq?
R: Perché avevano armi di distruzione di massa.
D: Ma gli ispettori non hanno trovato armi di distruzione di massa.
R: Perché gli iracheni le avevano nascoste.
D: È per questo che abbiamo invaso l'Iraq?
R: Sì. Le invasioni funzionano sempre meglio delle ispezioni.
D: Ma anche dopo che li abbiamo invasi non abbiamo trovato armi di distruzione di massa, non è così?
R: Perché le armi erano nascoste molto bene. Non ti preoccupare, vedrai che troveremo qualcosa. Probabilmente prima delle elezioni del 2004.
D: Perché l'Iraq voleva avere tutte quelle armi di distruzione di massa?
R: Per usarle in guerra, sciocchina.
D: Non capisco. Se possedevano tutte quelle armi per utilizzarle in guerra, perché non le hanno usate quando li abbiamo attaccati?
R: Perché non volevano che gli altri sapessero che le possedevano, così hanno deciso di morire a migliaia piuttosto che difendersi.
D: Ma non ha senso. Perché hanno scelto di morire se avevano quelle Armi potenti per combatterci?
R: La loro è una cultura diversa dalla nostra. Non è detto che abbia una logica per noi.
D: Non so cosa ne pensi tu, ma io non credo che avessero davvero quelle armi, come invece dice il nostro Governo.
R: Beh, sai, non è importante che avessero o meno quelle armi. Avevamo altri buoni motivi per invaderli.
D: E quali?
R: Anche se l'Iraq non avesse avuto le armi di distruzione di massa, un altro buon motivo per invaderlo era che Saddam Hussein era un dittatore crudele.
D: Perché? Cosa fa un dittatore crudele che giustifichi il fatto di invadere il suo Paese?
R: Beh, per esempio, tortura il suo stesso popolo.
D: Come succede in Cina?
R: Non paragonare la Cina all'Iraq. La Cina è un ottimo partner economico, dove milioni di persone lavorano per salari da schiavi per far arricchire le aziende americane.
D: Vediamo, se un Paese lascia che il suo popolo venga sfruttato per il profitto di aziende statunitensi, è un Paese buono anche se tortura la propria gente?
R: Esatto.
D: Perché le persone venivano torturate in Iraq?
R: Principalmente per reati politici, come, ad esempio, criticare il Governo. Chi criticava il Governo in Iraq veniva messo in prigione e torturato.
D: E non succede la stessa cosa in Cina?
R: Ti ho già detto che la Cina è differente.
D: Qual è la differenza tra la Cina e l'Iraq?
R: Beh, per esempio, l'Iraq era governato dal partito Ba'ath, mentre La Cina dai comunisti.
D: Ma non mi hai detto una volta che i comunisti erano cattivi?
R: No, solo i comunisti cubani sono cattivi.
D: E perché i comunisti cubani sono cattivi?
R: Beh, per esempio, le persone che a Cuba criticano il Governo vengono imprigionate e torturate.
D: Come in Iraq?
R: Esattamente.
D: E come in Cina?
R: Ti ho già detto che la Cina è un partner economico, mentre Cuba non lo è.
D: E come mai Cuba non è un buon partner economico?
R: Beh, vedi, negli anni sessanta il nostro Governo ha varato delle leggi che vietavano di fare affari con Cuba fino a che non avessero sostituito il loro regime comunista con un sistema capitalista come il nostro.
D: Ma se cambiassimo quelle leggi, aprissimo il commercio con Cuba e cominciassimo a fare affari con loro, non aiuteremmo in questo modo i cubani a diventare capitalisti?
R: Sei proprio una perfetta asinella.
D: Non pensavo di esserlo.
R: Comunque, non hanno nemmeno la libertà di religione a Cuba.
D: Come in Cina con il movimento Falun Gong?
R: Ti ho già detto di smetterla di dire brutte cose sulla Cina. In ogni caso, Saddam Hussein è salito al potere con un colpo di Stato e quindi non era il legittimo capo dell'Iraq. In nessun modo.
D: Che cos'è un colpo di Stato?
R: È quando un generale prende il comando di un Paese con la forza, invece di indire libere elezioni come facciamo noi negli Stati Uniti.
D: Ma, scusa, chi governa il Pakistan non è salito al potere con un colpo di Stato?
R: Intendi il generale Pervez Musharraf? Sì, effettivamente sì, ma il Pakistan è nostro amico.
D: Come fa il Pakistan a essere nostro amico se il suo leader non è legittimato?
R: Non ho mai detto che Pervez Musharraf non è legittimato.
D: Non hai appena detto che un generale militare che prende il potere con la forza spodestando il legittimo Governo di una nazione, è un leader non legittimato?
R: Soltanto Saddam Hussein. Pervez Musharraf è un nostro amico perché ci ha aiutato a invadere l'Afghanistan.
D: Perché abbiamo invaso l'Afghanistan?
R: Per quello che hanno fatto l'11 settembre.
D: Cos'ha fatto l'Afghanistan l'11 settembre?
R: Beh, l'11 settembre 19 uomini, 15 dei quali sauditi, dirottarono 4 aeroplani e ne lanciarono 3 contro dei palazzi a New York e Washington, uccidendo 3.000 persone innocenti.
D: E cosa c'entra l'Afghanistan in tutto questo?
R: È in Afghanistan che quegli uomini cattivi si erano addestrati, sotto l'oppressivo regime dei talebani.
D: Ma i talebani non erano quei musulmani cattivi ed estremisti che tagliavano la testa e le mani della gente?
R: Sì, proprio loro. Non solo tagliavano la testa e le mani alla gente, ma opprimevano anche le donne.
D: Scusa, ma il Governo Bush non diede 43 milioni di dollari ai talebani nel maggio del 2001?
R: Sì, ma quei soldi erano una ricompensa per il loro ottimo lavoro di repressione contro la droga.
D: Repressione contro la droga?
R: Sì, i talebani sono stati molto efficaci nell'impedire ai contadini di coltivare l'oppio.
D: E come ci sono riusciti?
R: Semplice. Se i contadini continuavano a coltivare l'oppio, i talebani gli tagliavano la testa e le mani.
D: Allora, quando i talebani tagliavano la testa e le mani a quelli che piantavano i papaveri andava bene, ma se glieli tagliavano per altri motivi, no?
R: Sì. Per noi va bene se i fondamentalisti islamici tagliano testa e mani di quelli che piantano i fiori, ma troviamo terribilmente crudele se li tagliano a chi ruba il pane.
D: Ma non tagliano la testa e le mani alla gente anche in Arabia Saudita?
R: È diverso. L'Afghanistan era governato da patriarchi tiranni che opprimevano le donne e le costringevano a indossare il burqa in pubblico e quelle che si rifiutavano le lapidavano a morte.
D: Ma anche le donne saudite indossano il burqa in pubblico, o no?
R: No, le donne saudite portano un mantello islamico tradizionale.
D: Qual è la differenza?
R: Il mantello islamico tradizionale che portano le donne saudite è un modesto capo di vestiario che copre tutto il corpo eccetto gli occhi e le dita. Il burqa, invece, è un malefico emblema dell'oppressione patriarcale che copre tutto il corpo tranne gli occhi e le dita.
D: Sembrano la stessa cosa con nomi differenti.
R: Smettila di paragonare l'Afghanistan con l'Arabia Saudita. I sauditi sono nostri amici.
D: Mi era sembrato di capire che avessi detto che 15 dei 19 dirottatori dell'11 settembre fossero sauditi.
R: Sì, ma si erano addestrati in Afghanistan.
D: Chi li ha addestrati?
R: Un uomo molto cattivo che si chiama Osama Bin Laden.
D: È afghano?
R: Ehm, no, saudita anche lui. Ma è un uomo cattivo, molto cattivo.
D: Mi pare di ricordare che fosse nostro amico un tempo.
R: Solo quando abbiamo aiutato lui e i mujahadeen a reprimere l'invasione sovietica dell'Afghanistan negli anni ottanta.
D: Chi sono i sovietici? Non erano quelli dell'Impero Comunista del Male di cui parlava Ronald Reagan?
R: I sovietici non esistono più. L'Unione Sovietica è crollata nel 1990 o giù di lì e adesso hanno elezioni e capitalismo come noi. Li chiamiamo russi, adesso.
D: Così i sovietici, cioè, i russi, adesso sono nostri amici?
R: Beh, non proprio. Sono stati nostri amici per qualche anno dopo aver smesso di essere sovietici, ma hanno deciso di non appoggiare la nostra invasione dell'Iraq, così non andiamo proprio pazzi per loro in questo momento. Allo stesso modo non facciamo follie per i francesi e i tedeschi perché anche loro non ci hanno aiutato a invadere l'Iraq.
D: Quindi anche tedeschi e francesi sono malvagi?
R: Non esattamente malvagi, ma abbastanza cattivi da obbligarci a ribattezzare le French fries (patatine fritte) in Freedom fries e il French toast (pane dorato saltato) in Freedom toast.
D: Cambiamo sempre nome ai cibi quando un altro Paese non fa quello che vogliamo?
R: No, lo facciamo soltanto con i nostri amici. I nemici li invadiamo.
D: Ma l'Iraq non era nostro amico negli anni ottanta?
R: Beh, sì, per un pochino.
D: Scusa, ma Saddam Hussein non governava l'Iraq anche allora?
R: Sì, ma in quegli anni stava combattendo contro l'Iran, la qual cosa l'ha reso temporaneamente nostro amico.
D: E perché questo l'ha reso nostro amico?
R: Perché in quel momento l'Iran era nostro nemico.
D: Non è stato quando gasava i curdi?
R: Sì, ma siccome stava combattendo contro l'Iran noi guardavamo dall'altra parte, per dimostrargli che eravamo suoi amici.
D: Allora, se qualcuno combatte contro uno dei nostri nemici automaticamente diventa nostro amico?
R: Il più delle volte, sì.
D: E chiunque combatta contro uno dei nostri amici diventa automaticamente nostro nemico?
R: Talvolta. Comunque, se le aziende americane possono trarre profitto dalla vendita di armi a entrambe le parti, tanto meglio.
D: Perché?
R: Perché la guerra fa bene all'economia, che significa anche che la guerra fa bene agli Stati Uniti. E poi, finché Dio sta dalla parte degli Stati Uniti, chiunque si opponga è un anti americano senza Dio e comunista. Hai capito perché abbiamo attaccato l'Iraq?
D: Penso di sì. Li abbiamo attaccati perché Dio lo voleva, giusto?
R: Sì.
D: Ma come abbiamo capito che Dio voleva che attaccassimo l'Iraq?
R: Beh, vedi, Dio ha parlato personalmente con George W. Bush e gli ha detto cosa fare.
D: Quindi, in sostanza, stai dicendo che abbiamo attaccato l'Iraq perché George W. Bush sente delle voci nella sua testa?
R: Sì! Finalmente hai capito come gira il mondo. Adesso chiudi gli occhi, mettiti comoda e dormi. Buona notte.
D: Buona notte, papà

Jarsil
14th October 2004, 16:21
Lo trovo il classico documento di un anti-Bush, nessuna novità al riguardo... e per quanto mi riguarda nessun argomento convincente

my 2 cents

Peccato che non si possa fare un documento del genere con un bambino iracheno che parla di Saddam... un documento del genere avrebbe portato all'esecuzione capitale di padre e bambino/a.

ihc'naib
14th October 2004, 18:17
a parte il palese "propagandismo" del documento, volevo chiedere a Jarsil (ovviamente perche' di opinione diversa dalla mia) se crede che i motivi che guidano l'operazione militare americana (e, scontato, non parlo dello spirito dei soldati che stanno laggiu', ma di quello che pensa chi ce li ha mandati) siano veramente quelli dell'International Freedom (e se veramente, quindi, le questioni di "repressione", "guerra economica" e "guerra preventiva" passino in secondo piano).. e in questo caso, come si lega la scelta diplomatica in Iraq ad altre posizioni cosi' diverse tenute nel resto del mondo..

Come Jarsil sa, non e' polemica, ma solo voglia di comprendere posizioni che non condivido... In genere, quando critiche come quelle del documento di cui sopra (anche se presentate magari piu' seriamente) vengono portate a un qualunque "filo-americano" la risposta e': "queste critiche sono propaganda politica distruttiva e non propositiva, insulti a livello personale e posizioni da filo-terroristi".. insomma, ho visto molto spesso demolire un'argomento (non da te, Jar) con queste posizioni drastiche e sommarie..cosi' non ho mai capito bene. Ghs (altro thread) mi ha spiegato.. ma credo che la sua posizione personale di partenza fosse diversa, quindi la sua spiegazione "non vale"..

ihc'

Jarsil
14th October 2004, 19:57
Te lo spiego subito, e capisco benissimo che da parte tua non c'e' polemica, non c'e' mai ed è una cosa che ho sempre apprezzato di te , uomo-dai-pantaloni-di-fustagno :p

Semplice: io non ci vedo niente di male, realmente, se un paese persegue un fine "alto" unitamente a un fine "di comodo". Mi spiego: In iraq portare la libertà è un fine "alto". La convenienza di farlo in Iraq e non in un altro posto è quella di poter gestire un medio oriente piu' tranquillo e conseguentemente garantirsi facilità nel reperire il petrolio e altre risorse. Dov'e' l'errore qui? Io non ce lo vedo.

Perché non si interviene in Ruanda? Semplice, rigiro la domanda: perché dovrebbero essere gli USA di propria iniziativa a investire qualche decina di milioni di dollari per una cosa che - è brutto da dire - non interessa a nessuno? O meglio, non sembra interessare a nessuna di quelle organizzazioni che sono tanto pronte a parlare quando si parla di medioriente (in primis l'ONU)?

La posizione del documento di cui sopra è una posizione da campagna elettorale. Altrettanto lo è il Bush che vuole passare _esclusivamente_ come un salvatore di popoli.

La verità sta nel mezzo, e cioè che l'america, liberando un popolo piuttosto che un altro, ci guadagna piuttosto che spendere solo. E mi sembra una motivazione assolutamente lecita, tutto sommato, in questo mondo nessuno fa niente per niente ormai no?

Nemmeno l'ONU, che se ne uscì come un obrobrio come l'Oil For Food, che serviva solo a mantenere vivo Saddam coi soldi che poteva incassare e la gente moriva di fame uguale... Oggi molti iracheni possono pensare che un giorno avranno un lavoro e guadagneranno soldi e sfameranno i figli, e personalmente, se questo porterà nelle casse americane qualche centinaio di litri in piu' di petrolio, beh come affare mi sta benissimo...

Spero di essermi spiegato bene, è un argomento sempre difficile da esporre senza cadere in luoghi comuni.

frezzy
15th October 2004, 09:55
E' indubbio che gli USA se si muovono per qualcosa lo fanno esclusivamente per interesse e per quel senso di appartenenza alla Patria che tanto li contraddistingue. Come "senso di appartenenza" intendo avere il meglio per la propria Patria prima che per sè stessi.
Per quanto riguarda il documento può essere considerato attendibile per molti aspetti su quello che sta succedendo, ma per il commento rimando a quanto detto sopra da Jar (con cui mi trovo d'accordo) il quale dice che la verità sta sempre nel mezzo e che bisognerebbe ascoltare le due campane, poi ci si può fare un'idea più completa della situazione.

Arthu
15th October 2004, 12:00
Non ho mai nascoto la mia antipatia verso gli USA ma non fanno nulla che altri popoli dominanti non abbiano già fatto nel passato.
Chi ha l'oro fa le regole è sempre stato cosi' non c'e nulla di strano.
Se dicono che andare in Iraq è giusto ci si va tutti anche se non siamo d'accordo.Se dicono che andare in Kosovo è giusto ci si va tutti etc.
A prescindere che sia giusto o no.
Se in Africa muoiono di fame mangiati dalle mosche in paesi dove non c'e nulla di nulla perchè andare a morire gratis?
Probabilmente in Nigeria dove c'e il petrolio qualcosa si muoverà,ma certo non in Ruanda,Congo,sti posti qua.
Nulla di particolare cmq,ognuno tira l'acqua al suo mulino.
Nessuno fa le cose giuste,fa solo le cose convenienti.Se poi sono anche giuste ben venga ma non succede quasi mai :sneer:

Lestadt Vampire
15th October 2004, 21:00
Probabilmente in Nigeria dove c'e il petrolio qualcosa si muoverà,ma certo non in Ruanda,Congo,sti posti qua.


Chiedi a Inglesi, Olandesi ecc se in quei paesi non c'era qualcosa di buono...Oro, Petrolio, Diamanti, Carbone, tutto già pappato, ora possono pure crepare ehhh :nod: