PDA

View Full Version : Nomadi



Sakugochi
12th November 2004, 12:15
La mia simpaticissima collega ha portato stamattina un CD di questo celebratissimo gruppo italiano ed è dalle 9.00 che non faccio che ascoltarli in rotazione: a parte il fatto che domani leggerete in cronaca dell'omicidio di un'impiegata a Firenze, ma COME SONO PALLOSI E PATETICI 'STI CAZZO DI NOMADI???
In confronto i Pooh sembrano i Metallica, aiuto!!!!
:cry:
E quando ieri ho portato i Led Zeppelin mi ha chiesto con la faccina meravigliata: ma questi chi sono? (... :eek: :mad: ) sai, a me non piace tanto la musica straniera, preferisco gli 883 o Luca Carboni... :swear: :mad: :fuck: :bleach: :madd:
Qualcuno ha un'arma di distruzione di massa da prestarmi?

Alla prossima

Arthu
12th November 2004, 20:06
CALMA.
Considerando che hanno fatto Io vagabondo e lavorato con Guccini in Canzone per un amica e altra roba uber ci andrei piano.
Puo' non piacerti il genere e ok,pero' ci andrei molto piano.
Sempre che non tu sia di quelli che dicono che Guccini è buono solo a tavola e allora ti lascio nella tua ignoranza :sneer:

KekkoZanna
12th November 2004, 22:35
dovete ascoltare ska!!!

ska p rulez

Sakugochi
15th November 2004, 10:45
CALMA.
Considerando che hanno fatto Io vagabondo e lavorato con Guccini in Canzone per un amica e altra roba uber ci andrei piano.
Puo' non piacerti il genere e ok,pero' ci andrei molto piano.
Sempre che non tu sia di quelli che dicono che Guccini è buono solo a tavola e allora ti lascio nella tua ignoranza :sneer:

No, il bello è che erano i NUOVI Nomadi, quelli che non sono buoni nemmeno per farci il sugo...

Alla prossima

Vanquish
15th November 2004, 20:03
I nomadi hanno testi, almeno nella prima parte della loro discografia, di Guccini, non ricordo benissimo la storia però in pratica il vate all'inizio non avrebbe mai pensato di fare il musicista, gli piaceva scrivere e faceva testi per i Nomadi appunto, poi un giorno si son scazzati e son finiti addirittura in tribunale. Premesso questo musicalmente non sono niente di che ma appunto per i messaggi che danno nei loro testi non mi spiacciono.

PS. Kekko qui si parla di una generazione che faceva poesia in musica, nun è robba pè te :awk:

Arthu
15th November 2004, 21:53
Ah vabbe se erano i nuovi nomadi suxx :nod:
Ho 12 dischi di Guccini e non e' eguagliabile.
Come messaggi all'interno delle sue poesie è molto superiore anche a De andre'.
E soprattutto vive sull'appennino pistoiese :sneer:

Gianar Genesis
15th November 2004, 23:00
Ah vabbe se erano i nuovi nomadi suxx :nod:
Ho 12 dischi di Guccini e non e' eguagliabile.
Come messaggi all'interno delle sue poesie è molto superiore anche a De andre'.
E soprattutto vive sull'appennino pistoiese :sneer:
hey...credo che prima di affermare certe cose sia + consono iniziare con: "SECONDO ME" ;)

Arthu
16th November 2004, 00:37
hey...credo che prima di affermare certe cose sia + consono iniziare con: "SECONDO ME" ;)
Ti giuro ero sicuro di averci messo secondo me.
Anche perche la "battaglia" tra guccini e de andre e irrisolvibile :p

Sakugochi
16th November 2004, 11:38
Ah vabbe se erano i nuovi nomadi suxx :nod:
Ho 12 dischi di Guccini e non e' eguagliabile.
Come messaggi all'interno delle sue poesie è molto superiore anche a De andre'.
E soprattutto vive sull'appennino pistoiese :sneer:

I testi mi sembravano scritti da Meneguzzi, una cosa allucinante, patetici da morire.

Alla prossima

PS IMO meglio De Andrè, ma qui si va molto sul personale.

KekkoZanna
16th November 2004, 14:23
I nomadi hanno testi, almeno nella prima parte della loro discografia, di Guccini, non ricordo benissimo la storia però in pratica il vate all'inizio non avrebbe mai pensato di fare il musicista, gli piaceva scrivere e faceva testi per i Nomadi appunto, poi un giorno si son scazzati e son finiti addirittura in tribunale. Premesso questo musicalmente non sono niente di che ma appunto per i messaggi che danno nei loro testi non mi spiacciono.

PS. Kekko qui si parla di una generazione che faceva poesia in musica, nun è robba pè te :awk:

no effettivamente nn e la mia concezione di musica... la musica personalmente la giudico dalla sua appunto musicalità (nn so se mi capite nn conosco termini specifici in campo) nel senso di suono proprio...se dovessi giudicare la musica solo dai suoi testi nemmeno lo ska mi piacerebbe per il fatto che esprime idee di sinistra, ma mi piacie il suo ritmo, mi piaccioni gli ottoni, le chitarre le voci, ma secondo me il testo in una canzone e molto secondario, per farvi un altro esempio prendo paolo conte, cantante che adoro (soprattutto dopo averlo ascoltato dal vivo a monaco), ma ci sono certi testi di sue canzoni dove prende a fare versi tipo 'tutututu dada zazarazzà!' sembrano scritti da un ebete, ma quando li senti con tutta la musica attorno, gli strumenti ecc ecc allora si che ti si apre il cuore...mah saro ignorante ma secondo me tu vanq tendi troppo a cercare il pelo nell'uovo nelle cose....boh chiamami ignorante o quello che vuoi....di che io vivo nella mia stupidità, ma questa stupidità alla fine mi regge in piedi davanti a tutto :rotfl: enjoy ur life! :clap:

Vanquish
16th November 2004, 14:36
Kekko leggendo il tuo reply e dando un'occhiata alla sua forma logica-grammaticale capisco xchè non apprezzi i testi delle canzoni :awk:
Scherzi a parte il tuo ragionamento sarebbe anche condivisibile stavolta tralasciando obiezione di tipo etimologico del termine canzone, l'unica obiezione che mi sento di farti è che in primis è mostruosamente soggettivo il concetto di "musicalità" di una brano, in secondo luogo, addurre a motivazioni di tipo politico quando si analizza l'arte è da fessi se me lo concedi, l'arte può e spesso deve essere politica ma è FONDAMENTALE non politicizzarla, decontestualizzarla, tendendo certo ben presente il contesto di estrazione, e prenderla per ciò che è, ciò che ci tira fuori dallo status di animali.

edit: non avevo letto la parte finale del thread, perdonami. Allora, per quanto concerne il discorso del pelo nell'uovo hai perfettamente ragione, se si parla di musica sono assolutamente stakanovista, amo fottutamente suonare e supero le 10 ore al giorno di "note", da me prodotte o no. Non ti ho mai dato dello stupido, sei stato troppo poco in gilda per capirlo ma io con le persone che non mi interessano (non in quel senso eh :awk: ) tendo a perdere interesse con una velocità disarmante, semplicemente rappresenti una generazione che non capisco da bravo figlio degli anni 80 (sebbene io abbia solo 21 anni come sai), per questo mi piace confrontarmi con te.

KekkoZanna
16th November 2004, 15:06
anche mio frate ha 21 anni :D ....boh sarà per la tua passione per la musica e la tua passione per studiarla che io e te abbiamo piu argomenti da confrontarci rispetto a me e mio frate...boh nn ho capito manco quello che ho detto :rotfl:
cmq nn ho capito nulla del discorso che hai fatto su arte-politica-musica :scratch: , ma comunque ribadisco che nn cerco nemmeno troppo di capirlo e credimi che chiunque altro della mia generazione ci avrebbe provato, ma io ho miei modi di pensare e ti voglio fare una confidenza dicendoti che ogni giorno di più mi accorgo guardando i miei coetanei che la mia infantilità dimostra molta più saggezza della loro continua ricerca di 'pare adolescenziali' :nod: ....boh sarà un discorso molto egocentrico ma ti dico io sono molto diverso per alcuni aspetti dai miei coetanei :nod: ...cmq dopo tutte queste pippe mentali ( :rotfl: ) me ne torno alla mia ska e smetto di spammare

p.s. volevo ritornare un sec al discorso gilda ti dico, se non mi avesse sgildato nn so chi e non avessi deciso di non rinnovare piu il mio acco usa (ho preso questa dec ancora prima di essere sgildato ben inteso) almeno per il moment sarei comunque rimasto con voi ... eri uno dei pochi che mi eran simpatici anche se ti ho rotto le palle qualche volta....almeno nn eri un bigottazzo come altri :rolleyes:

Arthu
16th November 2004, 20:13
Non ci confondiamo.
Se non c'e testo non si chiamano canzoni :sneer:
Nella canzone si canta.
Di conseguenza le possiamo chiamare boh sonate? :look:

Ci sono tante "sonate" che sono fantastiche,che ne so Atom Heart mother dei pink floyd ad esempio , metà della musica classica , After The ordeal dei Genesis. Sono senza testo eppure danno emozioni infinite.
Quindi il testo non è fondamentale per comunicare qualcosa.
Pero' se vuoi dare un "messaggio" proprio fisicamente devi cantare :nod:

PS
Ho notato che noi del 1983 siamo quasi tutti amanti della musica 70-80 non so se è un caso :sneer:

KekkoZanna
16th November 2004, 20:19
mah anche molti della mia generazione cmq amano i 70's e gli 80's a me in particolare, mi piacie comunque tutta la musica dalla classica all'heavy metal più battuto ho gusti molto ampi...

Vanquish
16th November 2004, 21:05
Kekko visto che siam qui, non mi va di aprire nuovo post, ti espongo una piccola considerazione che ho elaborato tra il 1429 e il 1440 del cod. civile (pd e pm sto detestando il diritto civile :fuck: )
Sai che per il mio "lavoro" (non il pappa, quello secondario, il musicista) mi capita spesso di avere a che fare con ragazzini di 14-18 anni, vuoi perchè insegno agli autodidatti vuoi perchè mi capita di fare il turnista (un gruppo è senza chitarrista sborone-solista, mi chiama per fare bella figura, io suono e mi faccio pagare :D ), ho notato che rispetto a noi che facciamo da giuntura con il mondo dei trentenni che gli anni 80, fortuna loro, li hanno visti, voi avete sicuramente meno schemi mentali ma, ripeto per quella che è la mia esperienza, siete fottutamente impigriti, apatici, ignavi. Mi spiego. Io ho cominciato a suonare perchè volevo essere come Cobain, ero bimbo ma non mi scorderò mai quanto ho pianto mentre mandavano in diretta il funerale su mtv, poi però ho passato la mia adolescenza a seguire un tale ciccione svedese di nome Yngwie, il Satch, il Vai e soprattutto Becker, ho studiato come un dannato, ci ho sputato sangue. I "musicisti" con cui ho a che fare oggi non si sbattono sullo strumento, non studiano, pretendono, come ci chiedevi nell'altro post, di portare avanti cose sulla falsa riga dello schema mentale "figo il tipo con i dredd, la les paul sunburst e la maglietta con la foglia di maria, tiriamo su un progetto musicale, suoniamo, facciamo, diventiamo famosi, spacchiamo". Risultato, orribile ma vero, specialmente nella scena alternativa di oggi, gli artisti NON sanno suonare! I pezzi son tutti fottutamente uguali, usano tutti pattern fissi, non c'è più inventiva e sai perchè? Perchè non puoi produrre una teoria atomica innovativa se non conosci Einstein e prima ancora Newton! La musica, ma l'arte in generale eh (Picasso prima di fare il cubismo ha imparato la prospettiva e le regole classiche della rappresentazione del corpo), non esula da questo principio.
Tu a questo punto, a anche altri, mi potresti obiettare "si ma anche Brian May non è tutta questa eccellenza in fatto di conoscenza musicale, idem Angus Yung come molti altri", verissimo maledizione, ma questa gente ha preso abbozzi di strutture e le ha fatte maturare in veri e propri generi musicali: è il momento storico nel mondo della musica che vi fotte, non è più concesso essere ignoranti perchè l'istinto ormai ha detto tutto! Lo ska è stato invetato da jazzisti na marea di anni or sono ad esempio, ed è stato concretizzato in genere da anni ormai, è il momento di inventare qualcosa di nuovo completamente, cosa che si può fare SOLO attraverso un impegno stoico, una propensione alla fatica e al dolore, che assolutamente non vedo nella nuova generazione.
Spero di non essere stato prolisso, se il discorso vedo che interessa anche altri magari apro un post a sè, in ogni caso mi scuso con l'autore del thread :)

Arthu
16th November 2004, 22:18
Cazzo vanquish hai reso l'idea al massimo di cio' che è stato prima.
Cmq c'e una cosa da dire,serve una rivoluzione culturale per una rivoluzione musicale.
Perchè la musica è un arte , il 68 è stato fondamentale.Jimmy Hendrix , i Led Zeppelin , tutta sta barcata di gente qui , è gente che ha preso tutto quello che si sapeva e ha sperimentato al massimo.
Ora è facile fare i soldi, fai un video con le troiette seminude, hai una parvenza di fighetto , copi possibilmente roba gia fatta , e i mangiapanini di mtv dai 10-16 anni ti coprono d'oro.
Ma il talento era suonare come i Dire Straits , cantare come Peter Gabriel .
La gente di ora ha tecnica , ma non ha talento , ne' voglia di creare qualcosa per se stessi.
Un disco esce per esigenze della casa produttrice , e per questioni di economia.

Gianar Genesis
16th November 2004, 22:44
no effettivamente nn e la mia concezione di musica... la musica personalmente la giudico dalla sua appunto musicalità (nn so se mi capite nn conosco termini specifici in campo) nel senso di suono proprio...se dovessi giudicare la musica solo dai suoi testi nemmeno lo ska mi piacerebbe per il fatto che esprime idee di sinistra, ma mi piacie il suo ritmo, mi piaccioni gli ottoni, le chitarre le voci, ma secondo me il testo in una canzone e molto secondario, per farvi un altro esempio prendo paolo conte, cantante che adoro (soprattutto dopo averlo ascoltato dal vivo a monaco), ma ci sono certi testi di sue canzoni dove prende a fare versi tipo 'tutututu dada zazarazzà!' sembrano scritti da un ebete, ma quando li senti con tutta la musica attorno, gli strumenti ecc ecc allora si che ti si apre il cuore...mah saro ignorante ma secondo me tu vanq tendi troppo a cercare il pelo nell'uovo nelle cose....boh chiamami ignorante o quello che vuoi....di che io vivo nella mia stupidità, ma questa stupidità alla fine mi regge in piedi davanti a tutto :rotfl: enjoy ur life! :clap:
:rotfl: tutututuudadaaddaadadzazzazaraza....questa e' una firma di Paolo Conte :bow: ...E visto che mi tocchi il vecchio zio parlando di testi che sembrano scritti da un ebete, fammi degli esempi....Sto andando a spulciare i suoi dischi (che ho tutti tranne quello appena uscito "elegia") e non mi pare di trovare delle banalita'....certo lo zio e' sempre stato un po goliardico e spesso la butta un po' via.....ma per dio tattaratta tattaratta ... :bow:

KekkoZanna
17th November 2004, 15:05
no lol nn mi riferivo a i testi parlati dicevo sembravan testi da ebete i versi tipo dudurudduzarazzaza ma nn mi permetterei mai di toccare il vecchio conte lo ho detto già: lo adoro è dire poco! :D è il mio mito certe canzoni sue ti danno un energia in corpo eccezionale :D strabello! :clap:

x vanquish: mah, ti dirò che leggendo le tue opinioni sono costretto a darti ragione, ti sembrerà strano ma ti capisco insomma tra artisti ci si intende, anche se in campi differenti.
Io sono disegnatore e scrittore, mentre tu passi ore alla chitarra io passo pomeriggi (e anche mattine a scuola con le bestemmie dei prof) a disegnare e scrivere....ho libri interi di appunti con storie iniziate mai finite con idee stese per semplice allenamento che se completate riempirebbero biblioteche, ho album di disegni pieni e strapieni...si forse la mentalità del disegnatore e un po diversa da quella del musicista ma la base, la vena artistica e necessaria in entrambi i campi per cui abbiamo questa cosa in comune che ci permette, o almeno mi permette di comprenderti...purtroppo ora per quanto riguarda lo studio io faccio ragioneria (IGEA), perché oltre al fatto che qua nella mia città il liceo artistico e pieno non solo di drogati ma di professori che invece che lezione fanno politica, penso che il lic. artistico nn serva a nulla se vuoi diventare un bravo disegnatore o pittore perche se vuoi disegnare bene serve solo una cosa: allenamento da sfasciarsi il sedere... al massimo a una scuola ti possono insegnare come impugnare la matita o il pennino, ma non possono infonderti uno stile loro perche altrimenti non ti chiami artista, ti chiami copione... così per la scrittura, ti dico un insegnante ti puo insegnare a scrivere, ad usare la punteggiatura ma per imparare a scrivere il trucco e scrivere appunto e leggere anche la carta igenica, cosa che purtroppo e andata persa nella mia generazione tempestata di ignoranti che nn prendono in mano un pezzo di carta dalla 5° elementare a meno che non sia la gazzetta dello sport per sapere chi ha vinto la partita domenica... comunque per l'università finita sta maledetta ragioneria (che odio) penso mi informerò perche mi interessava disegnare e sceneggiare fumetti... poi pensavo anche di fare una facoltà di letteratura ma nn so precisamente ancora...insomma voglio studiare quello che le circostanze ora non mi permettono...
comunque mi chiedevo se per la musica fosse lo stesso che io dicevo per disegno e scrittura: voglio dire voi musicisti seguite schemi precisi? per comporre intendo avete degli standard di stile oppure avete carta bianca?
mi interessa sempre di piu sta conversazione ;)

in attesa di risposte bye :wave:

laphroaig
17th November 2004, 16:38
Cazzo vanquish hai reso l'idea al massimo di cio' che è stato prima.
Cmq c'e una cosa da dire,serve una rivoluzione culturale per una rivoluzione musicale.
Perchè la musica è un arte , il 68 è stato fondamentale.Jimmy Hendrix , i Led Zeppelin , tutta sta barcata di gente qui , è gente che ha preso tutto quello che si sapeva e ha sperimentato al massimo.
Ora è facile fare i soldi, fai un video con le troiette seminude, hai una parvenza di fighetto , copi possibilmente roba gia fatta , e i mangiapanini di mtv dai 10-16 anni ti coprono d'oro.
Ma il talento era suonare come i Dire Straits , cantare come Peter Gabriel .
La gente di ora ha tecnica , ma non ha talento , ne' voglia di creare qualcosa per se stessi.
Un disco esce per esigenze della casa produttrice , e per questioni di economia.

bel 3d
il problema è che effettivamente fino a qualche anno fa la gente che vendeva molto erano anche quelli che avevano talento, sperimentavano e cercavano qualcosa di nuovo al di là delle loro capacità tecniche.

Magari non erano tecnicamente dei fenomeni che so tipo i queen ma cose tipo liar (anche nei concerti d'epoca) oggi non dicono niente perchè son cose che fanno tutti solo che era il 1971 e stavano "creando" qualcosa di nuovo.
Il mercato musicale di quegli anni era fatto da gente (meteore a parte) che cmq aveva una qualche forma di talento ed era l'artista non il produttore che trainava.

Poi il mercato si è allargato (anche numericamente) e soprattutto ci si è accorti che assorbiva di tutto e allora il produttore ha cominciato a creare l'artista. Chissenefrega di cercare chi ha talento cerco o 4 fessi e li costruisco in toto o nella migliore delle ipotesi gente tecnicamente capace e confeziono il tutto senza discostarmi molto dai canoni (perchè rischiare e trovare sperimentazioni se tanto vendo cmq?).

C'è da sperare che magari qualcuno dell'industria musicale si accorga che the wall vende ancora adesso mentre manco ci si ricorda i titoli della boy band dell'anno scorso. Certo di boy band ne posso tirare fuori una all'anno ma mi accontenterei di vedere puntare almeno un buon artista ogni 30 stronzi cosa che mi sembra sia qualche anno che non accada.

Le cose si salvano forse un filo se si considerano anche mercati di "nicchia" dove qualcosa di nuovo magari si vede ogni tanto perchè meno commercialmente interessanti.

ghs
17th November 2004, 17:39
Guardate che il mercato musicale è sempre stato lo stesso, grosso modo, dagli anni '60 in poi. Certo, le offerte sono state diverse, perchè diversi sono stati i tempi e la tecnologia è cambiata; ma il mercato è sempre lo stesso.
Per vendere è importante intercettare le correnti e inventarsi un pubblico, rimanendo sempre negli stessi parametri: spettacolo, semplicità, attenzione per l'oscillazione del gusto.
Sono chitarrista ormai da quasi 20 anni (ho un'età...) e ho sentito parecchie volte certi discorsi sull'età dell'oro della musica, ma guardate che sono tutte invenzioni.
Negli anni '60 la tecnologia ha fatto un salto enorme sia negli studi di registrazione, sia nelle case dei consumatori di musica: cominciavano a diffondersi le audiocassette, si vedevano i primi amplificatori hi-gain, le prime fuzz-box, wah, microfoni nuovi, sale acustiche preparate, etc... Insomma, a partire dagli anni '60 si poteva sentire musica a basso costo e sempre maggiore qualità audio. Chi registrava cominciava a mettersi nelle mani di produttori professionisti e tecnici del suono, invece che in quelle di impresari senza cognizioni musicali.
La diffusione del prodotto musicale ha portato soldi, aperto i mercati dei nuovi strumenti (per esempio, mellotron, moog, chitarre e ampli di nuova concezione, effetti, etc...) e ha spinto parecchia gente a investire nel settore. Lì si è creata la ricchezza del mercato musicale e delle case discografiche.
La degenerazione del mercato non c'è mai stata. Provate a vedere quanto ha venduto Jimi Hendrix all'epoca e quanto invece hanno venduto non solo gli ovvi Beatles, ma anche i Mamas & Papas e altri gruppi veramente ignobili, che avevano l'unico merito di piacere alle ragazzine. E tenete presente che Jimi Hendrix non era proprio uno che non seguiva le mode; il suo problema era che non incontrava il gusto più diffuso e più semplice.
Nello stesso modo, negli anni '70 l'ondata progressive ha venduto, certo, ma non quanto la nascente musica dance, il pop, etc... E nel progressive c'erano diverse cose a dir poco patetiche, parlando strettamente di musica: per esempio, Geenslade, molte cose dei Genesis, molte cose degli Yes. Quei gruppi erano quelli che vendevano di più semplicemente perchè concedevano di più allo spettacolo e suonavano le cose meno ardite. Lo stesso Frank Zappa ha fatto più successo nel periodo a cavallo fra la fine dei '70 e l'inizio degli '80 (nel periodo "umoristico", diciamo così), che prima. E non crediate che "The Yellow Shark" (sempre di Zappa) abbia ottenuto il successo di "You Are What You Is". E' del tutto normale, comprensibile e, in qualche misura, anche giusto. La musica alta è accessibile solo a chi è preparato ed è chiaro che il numero degli "ignoranti" è maggiore di quello dei "colti". E il mercato vende alle maggioranze, non alle minoranze, quindi la musica che sentirete più spesso in giro sarà sempre quella di più scarsa qualità.
Ma il mercato è nato così, non ci è diventato. Già nel quindicesimo secolo si facevano discorsi simili a questo. E la storia della musica è piena di grandi compositori e grandi musicisti non riconosciuti, a vantaggio di mediocri maestri di cappella con molto mestiere molti figli da mantenere.

D'altra parte, ora ci sono dozzine di ottime proposte musicali in giro, nessuna delle quali appartiene a quello che generalmente chiamiamo "mainstream". E badate bene che ora è decisamente più facile procurarsi buona musica, rispetto a qualche anno fa. Ed è molto più facile procurarsi strumenti e materia prima per suonare e registrare.
Ora, io non sono uno incline a concedere attenuanti al mercato, ma devo per forza riconoscergli come merito l'aver portato soldi e tecnologia nella musica, così che oggi avvicinarsi alla pratica musicale è più naturale e meno costoso. Questo, ovviamente, comporta una certa visibilità statistica del peggio che la musica stessa può offrire.

Detto questo, è sempre opportuno non abusare del termine "arte" e non celebrarsi "artisti" solo perchè si producono 2 note.
Per suonare musica servono disciplina, dedizione, fatica, umiltà e serietà; non serve dichiararsi artisti, anzi.

Riguardo alle capacità strettamente tecniche, non è così vero che oggi c'è meno perizia che qualche anno fa, ma è vero che oggi, in certi casi, ci si accontenta di meno qualità esecutive e si sposta l'attenzione più in fretta sulle qualità di "performer" in senso lato. Oggi chi suona capisce molto prima, ripsetto ad anni fa, che il porsi in un certo modo è spesso più redditizio del suonare bene. E' questione di priorità: c'è chi decide di voler essere riconosciuto velocemente e c'è chi si preoccupa di migliorare il suo rapporto con la musica per ottenere risultati migliori. Ma non è che non esistano esempi di questo tipo anche nel passato. Pensate al punk...

Sui Nomadi e su Guccini non mi esprimo.
Scusate la lungaggine, ma quando si parla di certe cose non posso tirarmi indietro.

Vanquish
17th November 2004, 17:42
Kekko ti spiego un pò come funziona nella musica. Produrre, comporre, è qualcosa di veramente difficile al giorno d'oggi per il semplice motivo che, soprattutto noi musicisti di musica leggera NON impariamo più a inventare ma solo ad eseguire! Io ho avuto la fortuna di fare fino al quinto conservatorio e ho un ottimo maestro attualmente, ma cristo di un dio credimi il 99% dei musicisti che conosco è conscio, e felice, di passare tutta la sua fottuta vita a ESEGUIRE roba di altri, anche i più "cazzuti", anche i cosiddetti guitar hero. Ti racconto una storia. Da ragazzino suonavo metal, fino ai 19 anni diciamo, poi ho avuto un brutto incidente e a momenti non riuscivo più a suonare: avevo dedicato dai 13 ai 19 per diventare un mostro di velocità, un axeman o meglio uno shredder, mi facevo chiamare Godspeed pensa quanto ero pirla, e poi puff, le mani non riuscivano a tenermi più la coordinazione, e immagina che cosa significa quando devi sparare note a velocità pazzesche. Mi sono sentito morire come puoi immaginare e, seguendo il mio attuale maestro, mi sono orientato verso il jazz. E' stata una rivelazione, per i primi 6-7 mesi guardavo la mia bellissima Jem7vwh Ibanez (per inciso ti mando poi qualche foto, io adoro quella chitarra, è la cosa più tamarra che io abbia mai avuto :D ) e ogni volta ci piangevo, poi all'improvviso mi son reso conto di quanto tutta la mia fatica, le ore a fare ginnastica con la chitarra, senza usare la testa, non mi erano servite a uno stracazzo; nel jazz ho trovato musicisti come Pat MArtino semplicemente geniali, che compongono eseguendo, con soluzioni tecnico-melodiche da far rabbrividire. Da allora suono su una semiacustica, la passione mi ha fatto superare il problema e ora finalmente, dopo 2 fottuti anni a sputare sangue, sono arrivato nuovamente o quasi a come ero prima, ma la elettrica la tocco giusto quando devo fare da turnista come ti dicevo sopra.
Ti ho raccontato questa storia prevalentemente per farti intendere quanto il musicista che stia in contesti dove c'è da servire esclusivamente la voce (chi ha detto pop melenso?), goda di un narcisismo talmente violento da impedirgli di apprezzare la musica come arte, di studiare soprattutto le basi per essere un musicista maledizione! Il musicista sul palco è dio, sente la carica della gente e questo lo svia da una percezione di arte in quanto arte ma solo in quanto mezzo per l'egoità. Ecco dunque in cosa si differenzia la musica dalle altre forme di arte, cristo i Guns n' roses musicalmente fanno cagare, Slash è uno dei peggiori ritmici che io abbia mai conosciuto, la loro produzione musicale si basa per INTERO su cose che volendo impari in 2 mesi di "studio", eppure tra scandali e cocaina, sfruttando il potere di strumentazione e schemi musicali che DA SOLI costituiscono il genere, sono stati sulla cresta dell'onda e ancora adesso vendono un sacco.
Spero di aver reso l'idea di cosa sia essere musicista, per rispondere al reply sul panorama mondiale della musica dominato da major che "creano" star mi prendo un'oretta di riflessione, anche perchè, qualora postassi tutto in questo loco, penso vi suicidereste piuttosto che leggere il malloppo in toto :awk:

EDIT: bellissimo il reply di ghs, per lui mi prendo ancor più tempo di riflessione (anche perchè l'ho letto solo ora asd) in quanto davvero merita, anche se non mi sento in accordo con lui in certi punti.

PS. Cristo ma ci credete che solo i chitarristi più è vecchio l'ampli e più ci spendono? E ci credete che siamo gli unici che usiamo ancora le VALVOLE e che ci facciamo venire la sciatica portandoci appresso roba da 45kg (il mio twinreverb pd :swear: )? :rotfl: Ma anche di questo ne parlo dopo :)

KekkoZanna
17th November 2004, 19:23
...oggi, in certi casi, ci si accontenta di meno qualità esecutive e si sposta l'attenzione più in fretta sulle qualità di "performer" in senso lato. Oggi chi suona capisce molto prima, ripsetto ad anni fa, che il porsi in un certo modo è spesso più redditizio del suonare bene...

verissimo, non potrei esser piu d'accordo vedi il caso dei dj (io ho un esperienza in campo, vanq lo sa :nod:), capita spessissimo che ci sia chi magari non sa minimamente suonare una console, che non abbia orecchio, non sappia fare un passaggio uno senza produrre una cacofonia assurda, c'e chi e capace solo di stare davanti alla console, muovere la testa a ritmo, premer pulsanti e alzare levette con coreografie assurde mentre le fighette lo osannano per la sua performance da emerito cretino che rovina canzoni a tal punto che se quei poracci che le hanno scritte e prodotte lo sentono come minimo si armano di coltellaccio da macellaio e si taglian le vene :look: ...
E chi dice che suonare una console e una cagata da fighetti vuol dire che ha visto solo di questi casi...e posso giurare che sono veramente cose che fanno girare il cavolo a 360°...quando vedo certi elementi con tutte le fighette che gli girano attorno per meriti che non hanno, salterei ogni volta sopra alla console prenderei a calci il dj e lancerei porconi e sprangate di ferro a modi pbaoe :madd:

p.s. vanq me la avevi gia raccontata tempo fa la storia delle mani...cmq mi fa piacere che ora tu stia meglio (ma soprattutto che suoni qualcosa di diverso dal punk perche nn e che sia il mio genere preferito :nono: ...va beh un po mi piacie...e lo ska deriva da esso....ma meglio jazz :nod:)

:D

laphroaig
17th November 2004, 21:21
......

bell'intervento era più o meno quello che intendevo.
Poi è vero che in giro ci sono sempre state cose patetiche ed è vero che cmq zappa e hendrix hanno avuto più successo nei pezzi meno "fuori" però cmq si parla di due mostri sacri non dei take that.
Il punto è che qualche anno fa almeno una parte della musica diciamo commerciale era cmq di qualità oggi nella musica commerciale c'è della gente pietosa.
Sono poi d'accordo che cmq è più facile oggi rispetto a ieri procurarsi anche musica di nicchia e si è meno costretti a sorbirsi quello che passa alla radio o in tv.
ciaoo

KekkoZanna
17th November 2004, 21:33
bell'intervento era più o meno quello che intendevo.
Poi è vero che in giro ci sono sempre state cose patetiche ed è vero che cmq zappa e hendrix hanno avuto più successo nei pezzi meno "fuori" però cmq si parla di due mostri sacri non dei take that.
Il punto è che qualche anno fa almeno una parte della musica diciamo commerciale era cmq di qualità oggi nella musica commerciale c'è della gente pietosa.
Sono poi d'accordo che cmq è più facile oggi rispetto a ieri procurarsi anche musica di nicchia e si è meno costretti a sorbirsi quello che passa alla radio o in tv.
ciaoo
nn posso che uppare :nod:

Gianar Genesis
18th November 2004, 01:17
...il buon ghs (con cui concordo per quanto ha scritto nel suo post) ha tirato un ballo i Genesis per fare un esempio... Siccome mi son messo genesis di cognome mi sento un po' tirato in ballo ;) . Certo i Genesis hanno generato diversi se non molti lavori poco entusiasmanti, persino nei pluridecorati anni '70 (mi riferisco alla seconda meta'), per non parlare di quello sgorbio in cui si sono trasformati negli anni '80 :swear: Niente, volevo solo dire che i Genesis che adoro sono esistiti tra il 1970 e il 1973 quando hanno dato alla luce 4 capolavori uno dietro l'altro, mi riferisco a 1-Trespass 2-Nursery cryme 3-Foxtrot 4-Selling england by the pound.
Poi usci' il tanto osannato The lamb lies down on Broadway, che a me non e' mai piaciuto piu' di tanto, e poi negli anni successivi un declino continuo, peccato non abbiano sciolto il nome Genesis con l'uscita di Gabriel.... Se l'avessero fatto oggi il nome Genesis si meriterebbe tutto il mito che si porta appresso....

Sakugochi
26th November 2004, 16:34
Il punto è che qualche anno fa almeno una parte della musica diciamo commerciale era cmq di qualità oggi nella musica commerciale c'è della gente pietosa.

UP!
Il problema è la qualità media abominevole, non i picchi di qualità che cmq ci sono tutt'ora ( es. :bow: Pearl Jam).

Alla prossima

Arthu
27th November 2004, 00:52
Io mi limito a guardare quanti anni ha la roba che trovo sugli scaffali.
La musica è come il vino,piu' invecchia e meglio diventa.
E' chiaro che in ogni periodo ci sia la roba meglio e peggio , ma è solo il tempo che misura e da il vero peso alle cose.
C'e musica classica che ha 400-500 anni eppure e' tuttora considerata intoccabile,ma sicuramente molti che hanno fatto quel genere di lavori e' stato dimenticato dopo poco.
Cosi come The dark side of the moon e' tra i 200 dischi piu' venduti in usa ogni anno.
Ed è inutile negare il fatto che il 68 ha portato una esplosione creativa che probabilmente non ritroveremo mai ( magari ce ne saranno altre belle in maniera diversa , citazione radiofreccia :nod: ) .
Starway to Heaven , Child in Time , Hotel California , 21th century Schizoid Man , Atom Heart Mother , Supper's Ready , The House of The Rising Sun , queste canzoni sfidano il tempo e tutti se le ricorderanno per sempre.
Degli ultimi 15 anni nel 2050 sono pronto a scommettere che si conteranno sulle dita di una mano le canzoni che la gente ricorda,e quelle che ho detto sopra ci saranno tutte.E ci sarà ancora Mozart.

Romano (ma sun de zaëna)
12th December 2004, 14:59
Bellissimo thread, non appena avrò più tempo dirò la mia. Premetto che sono nato nel 1966 e adoro il Rock nelle sue forme più svariate.
Un solo pensiero.
La musica che ti piace ti fa vibrare.

I wanna Rock'n'Roll all night and a party every day.

KekkoZanna
12th December 2004, 22:22
La musica che ti piace ti fa vibrare.
up :clap:

jamino
16th December 2004, 12:54
Parere personale di un "vecio" (classe 1966):
La musica si divide in varie categorie (soggettive):
1) musicaccia = è quella che ti provoca fastidio al semplice sentirla... che se un amico ti dice "mi piace quella canzone" lo cancelli dalla rubrica del cellulare. Esempio attuale gemelli diversi
2) musichetta= è quella music a che "subisci" in quanto la passano dapertutto... è dotata di una certa orecchiabilità per cui alla fine ti entra nella capoccia e ti sorprendi a cantarla nella doccia, a questo punto esci di corsi dalla doccia e ti fai un garganismo con la varecchina per punirti. Tale musica è infida e perisolosa in quanto ha la tendenza con il passare degli anni ad essere "recuperata" nellacategira del trash e ti trovi a ballarla nei vari "torretta style" (chi vive a roma sa di cosa parlo) Esempi: Ieri Duran Duran, oggi roba tipo i blue
c) Musica E' quella che ti colpisce e ti piace quando la senti. Ha valore sul momento, puoi sentirla per mesi ma non costituisce una colonna sonora della tua vita. Esempi a caso (personalissimi) Ganzi e rozzi, Elisa, Green day, Maddness, Ultravox

Musica con la M maiuscola. Fa pèarte della colonna sonora della tua vita emotiva. Ti colpisce e la senti nel fondo della colonna vertebrale quando la senti. Normalmente si associa a un periodio della tua vita e il semplice riascoltarla ti riporta indietro nel tempo. Esempi (Pink Floyd, ELP, UB 40, Jetrho Tull, Police, Sex Pistoles, CSI).

Dentro Questa categoria ce una porzione minimale che si definisce MUSICA TUTTA MAIUSCOLA. E' quella musica talmente "intensa" che non è associata a un periodo emotivo, ma che se non c'hai un periodo emotivo a cui associarla lo cerchi , perché ti da talmente tante senszioni che la devi assolutamente rendere tua associandola a qualcosa di tuo.. Come dire cerchi un esperienza profonda a cui associarla. Si tratta più di pezzi che di gruppi:
Esempi Confortably numb (THE WALL) Wish you were here (album omonimo), Thick as a Brick (jetrho tull), A tratti (CSI), King of Paine (Police) Picture at an exoibition (ELP) e tante altre...

Sakugochi
16th December 2004, 13:31
...Esempi Confortably numb (THE WALL), Thick as a Brick (jetrho tull), King of Paine (Police)...

Grandissimo Jamino!!!
:clap:

Alla prossima

ghs
16th December 2004, 14:15
Parere personale di un "vecio" (classe 1966): etc...


Occhio, ché parli del tuo modo di comprendere la musica nella tua vita; stai parlando del gusto, del costume, di un indice di appartenenza temporale e sociale, della musica come segnalibro. Non stai parlando della musica.
Associare la musica (la Musica e le musiche) a momenti della nostra vita è naturale e avviene in molti modi diversi e in diversi gradi, nessuno dei quali la riguarda direttamente.
La musica non è un'esperienza.
Tu stai parlando della musica come materiale di consumo per la tua memoria; uno strumento di definizione delle differenze fra qualcosa che si sente in un modo e qualcosa che si sente in un altro modo.
Parli di te, non della musica.

jamino
16th December 2004, 15:05
GHS la musica, come tutta l'arte, non esiste al di fuori di noi...
La musica è esclusivamente un esperienza soggetiva, anche qui così come l'arte in generale. Al di fuori di ciò esiste il fenomeno fisico della musica inteso come onde sonore, ma ciò che rende diversa la musica dal suono, ad esempio, è l'interpretazione soggettiva (emotiva) e parzialmente incomunicabile, anzi comunicabile solo per metafore e similitudini condivise. Ovviamnete la soggettività è sempre soggettività costruita nel sociale (e quindi non "unica").
Chiunque parli di musica in realtà, non può che parlare di se e del suo rapporto con essa.

ghs
16th December 2004, 16:14
GHS la musica, come tutta l'arte, non esiste al di fuori di noi...
La musica è esclusivamente un esperienza soggetiva, anche qui così come l'arte in generale. Al di fuori di ciò esiste il fenomeno fisico della musica inteso come onde sonore, ma ciò che rende diversa la musica dal suono, ad esempio, è l'interpretazione soggettiva (emotiva) e parzialmente incomunicabile, anzi comunicabile solo per metafore e similitudini condivise. Ovviamnete la soggettività è sempre soggettività costruita nel sociale (e quindi non "unica").
Chiunque parli di musica in realtà, non può che parlare di se e del suo rapporto con essa.

Non è così.
C'è una differenza fra ciò che chiamiamo "suono" e ciò che chiamiamo "musica", ma non è in chi l'ascolta. Se fosse così, sarebbe solo un problema linguistico (e non è che non c'entri nulla la cosa, visto che questa è una delle questioni-cardine del problema dell'arte negli ultimi 120 anni) e, in effetti, ci sarebbe poco di comunicabile.
Noi chiamiamo suono qualsiasi cosa percepisca il nostro udito, compresa la musica. Ciò che riconosciamo come musica è suono ordinato. E', immediatamente, una forma sonora.
Esiste un rapporto fra ciò che è musica e il modo in cui funziona il cervello. E' quello il discrimine fra suono e musica. Il cervello è il luogo dell'ordine. Noi "riconosciamo" la musica, perchè corrisponde direttamente al modo in cui noi conosciamo il mondo o, se preferisci, al modo in cui ordiniamo il mondo e lo rendiamo conoscibile. Musica e matematica, pur non potendo sovrapporsi perfettamente, sono vicine prossime.
E' falso e molto lettarariamente romantico credere la musica come dispiegamento dell'emotività. E' la pretesa artistica contemporanea, tutta concentrata sull'individuo.
Insomma, c'è confusione: che la musica susciti uno stato emotivo è vero; che sia lo stato emotivo a determinare la musica è falso.

Se poi si parla di musica che nasce ed esiste solo in relazione all'esperienza individuale, si parla di interpretazione, di linguaggio e di scrittura, di trasmissione e comunicabilità di informazioni. In questo caso, la musica diventa un veicolo accidentale, ma non è nè l'informazione stessa (ciò che deve essere comunicato), nè il linguaggio (ciò che rende direttamente e chiaramente comprensibile il comunicato), nè la scrittura (ciò che ci fa capire che c'è una comunicazione nel tempo e nello spazio). Ciò che in quel caso è detto attraverso la musica potrebbe essere detto in altro modo. La musica diventa un contenitore utile, un ambiente conveniente, proprio perchè ordinata.

Ma la musica non ha significato. E' l'uso che se ne fa a caricarla innecessariamente. Precisamente quello che dicevo prima: se diamo significato alla musica, che facciamo o che sentiamo, stiamo usando la musica per fare altro.
E' per questo che, per fare musica, usiamo un linguaggio, una scrittura, un sistema, da 400 anni: per essere sicuri di usare la musica per dire cose comprensibili. Ed è per questo che noi, per poter produrre musica, tramandiamo il sistema musicale (teoria, tecnica, notazione, etc...), non la musica.
Tuttavia, la musica esisterebbe lo stesso e evocherebbe stati emotivi anche se non fossimo noi a farla e anche se non fossimo in grado di decifrarli linguisticamente, perchè la comprensione linguistica è parallela, accessoria e non necessaria alla comprensione musicale. La musica esiste al di fuori (al di sotto) di ciò che ne pensiamo, di come ne vogliamo parlare e dell'uso che vogliamo farne.

Altra cosa è il gusto: lì non mi addentro.
Ci sarebbe ancora da dire, ma mi sono stancato...
Di nuovo, scusate la lungaggine.

jamino
16th December 2004, 17:18
Rispondo più tardi perché il tema è complesso e dal lavoro è difficile.
In ogni caso il tema del linguaggio e dell'arbitrarietà dei segni è centrale...

jamino
16th December 2004, 19:25
Non è così.
C'è una differenza fra ciò che chiamiamo "suono" e ciò che chiamiamo "musica", ma non è in chi l'ascolta. Se fosse così, sarebbe solo un problema linguistico (e non è che non c'entri nulla la cosa, visto che questa è una delle questioni-cardine del problema dell'arte negli ultimi 120 anni) e, in effetti, ci sarebbe poco di comunicabile.
Noi chiamiamo suono qualsiasi cosa percepisca il nostro udito, compresa la musica. Ciò che riconosciamo come musica è suono ordinato. E', immediatamente, una forma sonora.
Esiste un rapporto fra ciò che è musica e il modo in cui funziona il cervello. E' quello il discrimine fra suono e musica. Il cervello è il luogo dell'ordine. Noi "riconosciamo" la musica, perchè corrisponde direttamente al modo in cui noi conosciamo il mondo o, se preferisci, al modo in cui ordiniamo il mondo e lo rendiamo conoscibile. Musica e matematica, pur non potendo sovrapporsi perfettamente, sono vicine prossime.
E' falso e molto lettarariamente romantico credere la musica come dispiegamento dell'emotività. E' la pretesa artistica contemporanea, tutta concentrata sull'individuo.
Insomma, c'è confusione: che la musica susciti uno stato emotivo è vero; che sia lo stato emotivo a determinare la musica è falso.

Se poi si parla di musica che nasce ed esiste solo in relazione all'esperienza individuale, si parla di interpretazione, di linguaggio e di scrittura, di trasmissione e comunicabilità di informazioni. In questo caso, la musica diventa un veicolo accidentale, ma non è nè l'informazione stessa (ciò che deve essere comunicato), nè il linguaggio (ciò che rende direttamente e chiaramente comprensibile il comunicato), nè la scrittura (ciò che ci fa capire che c'è una comunicazione nel tempo e nello spazio). Ciò che in quel caso è detto attraverso la musica potrebbe essere detto in altro modo. La musica diventa un contenitore utile, un ambiente conveniente, proprio perchè ordinata.

Ma la musica non ha significato. E' l'uso che se ne fa a caricarla innecessariamente. Precisamente quello che dicevo prima: se diamo significato alla musica, che facciamo o che sentiamo, stiamo usando la musica per fare altro.
E' per questo che, per fare musica, usiamo un linguaggio, una scrittura, un sistema, da 400 anni: per essere sicuri di usare la musica per dire cose comprensibili. Ed è per questo che noi, per poter produrre musica, tramandiamo il sistema musicale (teoria, tecnica, notazione, etc...), non la musica.
Tuttavia, la musica esisterebbe lo stesso e evocherebbe stati emotivi anche se non fossimo noi a farla e anche se non fossimo in grado di decifrarli linguisticamente, perchè la comprensione linguistica è parallela, accessoria e non necessaria alla comprensione musicale. La musica esiste al di fuori (al di sotto) di ciò che ne pensiamo, di come ne vogliamo parlare e dell'uso che vogliamo farne.

Altra cosa è il gusto: lì non mi addentro.
Ci sarebbe ancora da dire, ma mi sono stancato...
Di nuovo, scusate la lungaggine.


La differenza tra il suono e la musica è in chi ascolta, nel senso che è in chi ascolta in quanto membro del genere umano, non è data in natura. Mi spiego, la musica è musica non solo in quanto suono ordinato (se no anche il ritmico incedere di uno stantuffo o il costante rumore del treno sarebbero musica, o, ancora più indicativo, il canto degli uccelli) ma in quanto insieme coscientemente prodotto dall'uomo al fine di servirsene per comunicare agli altri o a se stesso.
Da questo punto di vista la musica, come il bello che è il concetto base dell'arte, sono assolutamente arbitrari e soggettivi (il termine non va inteso come unici, ma come frutto dell'elabroazione del soggetto), come dimostra il fatto che a fronte della musica, di culture molto diverse noi sappiamo che è musica ma non percepiamo il bello.
La musca più che segno (cioè rappresentazione arbitraria ma fortemente condivisa9 si assimila al simbolo (cioé rappresntazione condivisa da un punto di vista generale nell'ambito di una cultura ma con un contorno semantico pù sfumato).
Quando si parla di emotività non si esclude la mediazione del "cervello" ossia l'elbarazione da parte del soggetto del simbolo, ma tale elaborazione non avene a livello razionale ma a livello inconsapevole con l'associazione di una determinata musica a esperienze emotivamente coinvolgenti che ci vengono evocate.
Tale evocazione, in ogni caso, avviene all'interno di una serie dii rappresentazioni condivise sia a livello esplicito (i testi) sia a livello implicito (il ritmo, o determinate intonazioni o usi della voce). Tuttavia per quanto tali schemi interpretativi siano condiviso l'interpretazione del singolo è determinata dalla sua esperienza personale che è di per se unica...

La musica, in sintesi, non è lingua, ma linguaggio che noi interpretimo sempre all'interno di schemi condivisi ed associamo alla nostra esperienza personale...

ghs
17th December 2004, 02:26
Bene, quindi siamo d'accordo sul fatto che il significato sia nell'ascoltatore, non nella musica. D'altra parte, non potrebbe essere altrimenti.
Rimane in ballo la natura della musica.
Da un punto di vista antropologico (e psicanalitico, per quel che conta), hai ragione. La musica è simbolo e funzione. Le Mythologiques di Lévi-Strauss sono interessanti, a questo proposito. Questo è il posto che la musica trova più rapidamente in una società, sia sul piano individuale, sia su quello comunitario e collettivo. Ma, ripeto, la musica non è l'uso che se ne fa (o, in questo caso, l'uso che se ne fa più spesso). Resta lo stesso problema di fondo: concepire la musica come esistente solo nella prospettiva della relazione fra individui. Ti faccio un esempio-limite, di quelli inutili che si usano spesso in filosofia: se si producesse musica e tu fossi lì ad ascoltarla, tu potresti attribuirle significato; se si producesse musica e tu non fossi lì ad ascoltarla (e nessun altro fosse lì ad asoltarla) non ci sarebbe significato. Il segno non esiste senza una relazione.
Da qui al linguaggio, ovviamente, il passo è breve.
Il linguaggio è da una parte lo strumento di delimitazione del mondo, dall'altra lo strumento di affermazione di identità, appartenenza e relazione. La musica non è linguaggio; si fa linguaggio nell'uso. Si può usare la musica come linguaggio. Perchè la musica resta un caso particolare del suono, del mondo sensibile.
Un esempio è quello che hai fatto tu: gli animali usano la musica come linguaggio. Producono frequenze e combinazioni di suoni ordinati che acquistano significato nell'ascolto di chi li può decodificare. Ma il canto degli uccelli, prima ancora di poter essere linguaggio, è suono e poi musica. E' suono perchè fenomeno fisico; è musica quando suono coerente e ordinato (in frequenza e forma); è linguaggio quando obbedisce al canone che lo rende segno.
Sempre per citarti, un battere ritmico, che sia di mani o di uno stantuffo, è, per la stessa definizione di "ritmo", musica. Oppure, un suono continuo (il treno) che trovi una coerenza interna, in frequenza e ritmo, è musica.
Il fatto che la musica sia simbolo è un accidente (che, però, si verifica sempre), un altro attributo della musica, che interviene perchè l'uomo fa esperienze e, ovviamente, non le fa in modo incondizionato. E l'uomo fa esperienza anche della musica, ma questo riguarda sempre lui, non la musica. Insomma, l'uomo conosce il mondo nello stesso modo in cui conosce la musica (inverti la sequenza, se vuoi, non importa qui) e di entrambi disegna una versione condivisibile e trasmissibile, ma il mondo e la musica (perchè la musica è nel mondo) esistono indipendentemente da ciò che l'uomo ne dice. L'arbitrarietà del segno ne è proprio il frutto e il sintomo.
La musica non è un prodotto dell'intelletto umano; lo è il sistema musicale che ci rende possibile usare la musica (e, quindi, farne linguaggio) nel modo più comodo e conveniente. Qui sta la convenzionalità del segno (e questo riguarda, nel dettaglio, la lingua).

Riguardo alla definizione di arte e alla collocabilità della musica nell'ambito delle arti, ci sono parecchi punti che sarebbero da discutere, ma si farebbe davvero troppo lunga da scrivere su questo forum (tra l'altro, stiamo già abbastanza uscendo dal seminato...).

Da ultimo, un appunto non del tutto personale sulla reale possibilità del provocare e controllare uno stato emotivo.
E' impossibile produrre musica che abbia un'influenza diretta, univoca e stabile sull'emotività. Nel '500 e nel '600 ci fu chi ideò teorie sistemiche di relazione fra alcuni suoni e alcune reazioni organiche, ma fu chiaro molto presto che erano farneticazioni superstiziose e ignoranti. Uno di questi era addirittura Descartes (che, d'altra parte, aveva idee piuttosto fantasiose sulla natura organica delle emozioni...). Ci ha scritto addirittura un saggio, in cui, tra l'altro, si leggono alcuni consigli simili alle regole dell'armonia classica e del contrappunto molto prima che fossero stabiliti.
Ora, io non so se tu suoni qualche strumento o se abbia avuto occasione di suonare in pubblico o di produrre musica per l'ascolto di qualcun altro, ma ti assicuro che le tue intenzioni sono sempre del tutto diverse dagli effetti che ottieni sull'ascoltatore. In realtà, la musica è vuota. E', principalmente, blandire il senso e stimolare cervello e intelletto. Ciò che da lì in poi si produce in chi ascolta (e anche nella parte di te che ascolta mentre suoni) è del tutto incontrollabile. E, in fondo, questo è il bello della musica.

Ah, un'ultima cosa, poi chiudo davvero, ché divento noioso... Occhio a non confondere le cose e a non ridurre la musica alla canzone, perchè la canzone ha, nella maggior parte dei casi, ragioni più sociali e culturali che musicali (il testo è davvero inutile alla musica e davvero necessario alla canzone), nonostante sfrutti la bellezza della musica stessa.

jamino
17th December 2004, 12:24
D'accordo su tutto. Forse diciamo la stessa cosa d apunti di vista diversi...
In realtà abbiamo ottenuto lo splendido risultato di uccidere il 3d con le nostre elucubrazioni da filosofi (sei uno studente/laureato in filosofia vero?)

Ciauz

Gianar Genesis
28th December 2004, 01:29
si era parlato di Paolo Conte su questo lungo thread, ebbene mi son da poco procurato l'ultimo "elegia" e devo dire che il vecchio ci ha regalato un'altro piccolo capolavoro. Ancora una volta: grazie...se ne sentiva il bisogno, o almeno, io lo sentivo... :bow: