PDA

View Full Version : Brevi guide agli sport. #1



ihc'naib
25th January 2005, 22:56
Ho un po' di tempo a fondo perduto, e mi e' venuto in mente un modo di lanciare una specie di discussione carina... o perlomeno una serie di spunti. Cerchero' di descrivere brevemente alcuni sport magari non fondamentali.. regole, situazione in italia e nel mondo, praticabilita' a livello giovanile e amatoriale.. insomma, quello a cui faccio riferimento di continuo quando dico che non c'e' solo il calcio.

Iniziamo con delle discriminazioni fondamentali:
Gli sport individuali, gli sport di squadra e gli sport per confronto.


LA prima e' palese. Negli sport individuali l'atleta e' da solo. Si confronta con gli avversari in vari modi.. spesso cronometrico o comunque scientifico (le varie discipline atletiche) e cmq tecnico. Negli sport di squadra c'e', appunto, una squadra, imprescindibile, che fonda le proprie qualita' sull'affiatamento e la combinazione delle capacita' dei singoli in qualcosa di piu' complesso.. per sport di confronto intendo sport che si puo' praticare solo in coppia, almeno, ma individuali.. come il tennis, le arti marziali, la scherma...


Ci sono vantaggi e svantaggi in tutte le categorie. Ammettendo che tutti gli sport allenino a sufficienza le doti atletiche dei coinvolti (in modo magari talvolta sproporzionato o asimmetrico, ma per ora sorvoliamo) le differenze si vedono a livello mentale. Lo sport individuale insiste molto sulla forza di volonta', sulla capacita' di superare - da soli, appunto - le difficolta' che e' possibile incontrare nel tempo, contando solo sulle proprie forze. Garantiscono una fiducia nelle capacita' del proprio corpo e del proprio carattere che sono di grande aiuto nelle vicende personali. Manca la componente di fiducia negli altri, di collaborazione, di necessita' sociale che e' alimentata dagli sport di squadra. D'altra parte, per come sono organizzati gli sport individuali (in modo molto piramidale) si e' sempre, sempre portati all'umilta', perche' ci si confronta continuamente con realta' migliori della nostra. Questo spinge in due direzioni: la prima e' che la vittoria va sempre inseguita, che c'e' sempre modo di migliorare o qualcuno, da qualche parte, da battere. D'altra parte, e' oggettivo: laggiu', piu' o meno lontano, c'e' sempre qualcuno che ha nuotato piu' veloce o saltato piu' in alto di noi. E tutto quello che mi separa da lui e' allenamento e forza di volonta'. D'altra parte, la comprensione dell'inevitabile gerarchia dei valori mi fa comprendere che c'e' una vittoria anche nell'essere 20esimo, o 100 esimo, o, nel caso clamoroso della maratona, nell'arrivare.
E' strano, ma e' difficile non considerare sport particolari "d'esibizione", come il nuoto e i tuffi sincronizzati, il pattinaggio artistico di coppia, come forme "comuniste" di sport individuali. riprenderemo l'argomento..
Gli sport di squadra sono, molto spesso, dei giochi. Hanno il grandissimo vantaggio di unire attivita' atletica a divertimento immediato, cosa che e' rara e psicologicamente particolare negli sport individuali. Alimentano le doti sociali dell'individuo: (quelle che ho citato prima): la fiducia, la collaborazione, il senso di necessita' [Che dire della necessita' che un quarterback ha del suo pacchetto di difensori ravvicinati? non sto scherzando.. qui si parla di un rapporto che deve essere davvero importante, perche' ne va della lunghezza della carriera del qb].. d'altra parte, e' molto piu' difficile avvertire le responsabilita' individuali (c'e' spesso un capro espiatorio, nella nostra testa), la necessita' dei miglioramenti... la voglia di miglioramento... insomma, tutte quelle cose di cui si vantano i vari allenatori quando dicono che il loro gruppo ragiona _davvero_, come squadra.
E', come dicevo, per contrasto, piu' facile adagiarsi sugli allori. Nelle realta' giovanili o amatoriale, ma non solo, e' facile, una volta arrivati ad essere la squadra migliore, poi fermarsi, credere che "sia finita". Quella dell'altra lega che, dicono, gioca tanto bene, e' spesso una rivale, piu' che uno stimolo a migliorarsi.
Forse la via di mezzo che puo' apparire piu' completa e' quello che ho chiamato sport per confronto.. ha la componente di divertimento del "gioco", o quasi, ma anche lo stimolo ad evolversi dell'attivita' di allenamento individuale.. alti tassi tecnici e agonistici.. insomma, sembra completo. se non fosse per il fatto che alimenta a dismisura la competitivita' e l'aggressivita' agonistica. Non e' un caso, credo, che siano quelli in cui il rispetto dell'avversario, il fair play, e' piu' spinto e radicato nello spirito del gioco, dalle decisioni di "giudice giocatore" allo "scusa" del tennis, agli inchini delle arti marziali. Forse (provo a ipotizzare) e' un sistema con cui si cerca di limitare il senso di superiorita' a cui si abbandona il vincitore?

Nel prossimo numero iniziero' con i "promo".. se avete richieste particolari o volete curarne qualcuno...

ihc'