Drake
1st May 2005, 00:29
Ecco un piccolo esperimento per vedere quanto siete abili ed inoltre e molto utile per cercare di capire e di capirsi :P (paio Marzullo :awk: )
Allora, ecco in cosa consiste l'esperimento. Io adesso vi scriverò un monologo scritto da una tipa, una certa Pauline Barret, ambientato agli inizi del novecento. Voi non dovete far altro che leggervelo e scrivere il sunto del monologo con poche frasi o righe, insomma la sintesi con parole vostre, un pò come se doveste raccontare qualcosa che avete letto o visto ad uno che non sà nulla. E' meglio se cercate di essere abbastanza veloci a scrivere il tutto, cioè, appena focalizzate quello che è scritto nel monologo scrivetelo, comunque anche se ci mettete più tempo va bene. Solo una cosa, quando avete postato il vostro sunto mettetemi per favore il tempo complessivo in qui l'avete fatto (attenzione il tempo complessivo non comprende la lettura del monologo, ma iniza quando avete capito di che cosa si stia parlando). Non è una gara a tempo, quando avete capito buttate giù l'essenza del monologo e basta. Io ovviamente sò la soluzione del monologo, vediamo chi si avvicina di più :D
Ecco il monologo, buon lavoro! ihihih :)
Quasi una larva di donna dopo il bisturi del chirurgo!
E quasi un anno per recuperare le mie forze,
finche l'alba del decimo anniversario del nostro matrimonio
mi ha trovata che sembravo di nuovo quella di prima.
Insieme passeggiammo nel bosco
lungo un sentiero silenzioso di muschio e erba.
Ma io non potevo guardarti negli occhi
e tu non potevi guardarmi negli occhi
perchè il nostro dolore era così - il grigio che cominciava
nei tuoi capelli,
e poi io, solo una larva di me stessa.
E di che cosa abbiamo parlato? - cielo e acqua,
quasi di tutto, per nascondere i nostri pensieri.
E poi il tuo dono di rose selvatiche,
disposte sulla tavola per dare grazia alla nostra cena.
Povera anima, come lottavi coraggiosamente
per immaginare e vivere un' estasi rammemorata!
Poi il mio spirito cadde al sopraggiungere della notte,
e tu mi hai lasciata sola nella mia stanza per un poco,
come hai fatto quando ci sposammo, povera anima.
E io ho guardato nello specchio e qualcosa parlò:
"Si dovrebbe essere morti del tutto
quando si è morti a metà -
Mai prendersi gioco della vita, mai truccare l'amore."
E io l'ho fatto guardando lì nello specchio -
Caro, lo hai mai capito?
Allora, ecco in cosa consiste l'esperimento. Io adesso vi scriverò un monologo scritto da una tipa, una certa Pauline Barret, ambientato agli inizi del novecento. Voi non dovete far altro che leggervelo e scrivere il sunto del monologo con poche frasi o righe, insomma la sintesi con parole vostre, un pò come se doveste raccontare qualcosa che avete letto o visto ad uno che non sà nulla. E' meglio se cercate di essere abbastanza veloci a scrivere il tutto, cioè, appena focalizzate quello che è scritto nel monologo scrivetelo, comunque anche se ci mettete più tempo va bene. Solo una cosa, quando avete postato il vostro sunto mettetemi per favore il tempo complessivo in qui l'avete fatto (attenzione il tempo complessivo non comprende la lettura del monologo, ma iniza quando avete capito di che cosa si stia parlando). Non è una gara a tempo, quando avete capito buttate giù l'essenza del monologo e basta. Io ovviamente sò la soluzione del monologo, vediamo chi si avvicina di più :D
Ecco il monologo, buon lavoro! ihihih :)
Quasi una larva di donna dopo il bisturi del chirurgo!
E quasi un anno per recuperare le mie forze,
finche l'alba del decimo anniversario del nostro matrimonio
mi ha trovata che sembravo di nuovo quella di prima.
Insieme passeggiammo nel bosco
lungo un sentiero silenzioso di muschio e erba.
Ma io non potevo guardarti negli occhi
e tu non potevi guardarmi negli occhi
perchè il nostro dolore era così - il grigio che cominciava
nei tuoi capelli,
e poi io, solo una larva di me stessa.
E di che cosa abbiamo parlato? - cielo e acqua,
quasi di tutto, per nascondere i nostri pensieri.
E poi il tuo dono di rose selvatiche,
disposte sulla tavola per dare grazia alla nostra cena.
Povera anima, come lottavi coraggiosamente
per immaginare e vivere un' estasi rammemorata!
Poi il mio spirito cadde al sopraggiungere della notte,
e tu mi hai lasciata sola nella mia stanza per un poco,
come hai fatto quando ci sposammo, povera anima.
E io ho guardato nello specchio e qualcosa parlò:
"Si dovrebbe essere morti del tutto
quando si è morti a metà -
Mai prendersi gioco della vita, mai truccare l'amore."
E io l'ho fatto guardando lì nello specchio -
Caro, lo hai mai capito?