Triagon
25th June 2005, 16:49
PARMALAT: vota NO!
Parmalat è stato il crack finanziario più grande della storia. Che io l’abbia detto per primo, io che faccio il comico, dovrebbe far pensare al clima di omertà in cui, da tempo, è immerso il nostro Paese.
Ricevo e pubblico, sperando di fare un servizio, la lettera ricevuta dall’avvocatessa Anna Campilii di Parma che difende un gruppo di piccoli risparmiatori.
“Sul concordato Parmalat si potrà votare fra il 28 giugno e il 26 agosto.
Gli obbligazionisti dovranno votare tramite le banche che detengono i titoli. Il decreto del Tribunale lo dice infatti in modo chiaro: «I titolari dei prestiti obbligazionari dovranno votare per il solo tramite dei rispettivi intermediari aderenti ai sistemi di clearing presso i quali ciascun obbligazionista detiene il conto titoli». Gli altri creditori di Parmalat ammessi nominativamente, invece, voteranno tramite alcune schede predefinite.
I risparmiatori hanno convenienza a votare NO al concordato Parmalat perché solo in tal caso la procedura si convertirebbe nel fallimento e proseguirebbero le azioni intraprese dal commissario straordinario Enrico Bondi contro Bank of America e contro City Group (e altre banche), finalizzate al recupero di oltre 20 MD di dollari, recupero idoneo a sanare tutto il passivo Parmalat (che ammonta a 14 MD di euro).
Se invece venisse approvato il concordato (anche con il silenzio-assenso), esiste il pericolo che le suddette banche diventino socie di riferimento e votino una transazione delle cause a prezzo vile, con evidente danno dei piccoli risparmiatori.
Esiste una alternativa, sdegnosamente respinta dalle banche venditrici dei bond: esse si riprendano i bond al prezzo di vendita e poi saranno libere di votare come vogliono.
Occorre votare no con comunicazione scritta da conservare con il timbro di ricevuta della banca”.
Avv. Anna Campilii, legale di alcuni piccoli risparmiatori.
Parmalat è stato il crack finanziario più grande della storia. Che io l’abbia detto per primo, io che faccio il comico, dovrebbe far pensare al clima di omertà in cui, da tempo, è immerso il nostro Paese.
Ricevo e pubblico, sperando di fare un servizio, la lettera ricevuta dall’avvocatessa Anna Campilii di Parma che difende un gruppo di piccoli risparmiatori.
“Sul concordato Parmalat si potrà votare fra il 28 giugno e il 26 agosto.
Gli obbligazionisti dovranno votare tramite le banche che detengono i titoli. Il decreto del Tribunale lo dice infatti in modo chiaro: «I titolari dei prestiti obbligazionari dovranno votare per il solo tramite dei rispettivi intermediari aderenti ai sistemi di clearing presso i quali ciascun obbligazionista detiene il conto titoli». Gli altri creditori di Parmalat ammessi nominativamente, invece, voteranno tramite alcune schede predefinite.
I risparmiatori hanno convenienza a votare NO al concordato Parmalat perché solo in tal caso la procedura si convertirebbe nel fallimento e proseguirebbero le azioni intraprese dal commissario straordinario Enrico Bondi contro Bank of America e contro City Group (e altre banche), finalizzate al recupero di oltre 20 MD di dollari, recupero idoneo a sanare tutto il passivo Parmalat (che ammonta a 14 MD di euro).
Se invece venisse approvato il concordato (anche con il silenzio-assenso), esiste il pericolo che le suddette banche diventino socie di riferimento e votino una transazione delle cause a prezzo vile, con evidente danno dei piccoli risparmiatori.
Esiste una alternativa, sdegnosamente respinta dalle banche venditrici dei bond: esse si riprendano i bond al prezzo di vendita e poi saranno libere di votare come vogliono.
Occorre votare no con comunicazione scritta da conservare con il timbro di ricevuta della banca”.
Avv. Anna Campilii, legale di alcuni piccoli risparmiatori.