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View Full Version : Grandi Marchi e Sfruttamento



Llaydee
21st December 2005, 11:19
Alcuni giorni fa ho riletto una analisi effettuata da un ente superpartes sullo sfruttamento da parte di noti marchi (leggasi multinazionali) operati a scapito della manovalanza del terzo mondo.

nello specifico si parlava appunto del rapporto tra Nike, Timberland , Puma e mi pare un altro paio di grosse case con la manovalanza cinese (la Cina ha di fatto un PIL altissimo ma se messo in rapporto con la popolazione si colloca a pieno diritto tra i paesi in via di sviluppo quindi terzo mondo). Ho letto di situazioni veramente assurde con operai che lavorano per stipendi bassissimi (alcuni neppure pagati) , con macchinari ridicoli , in strutture fatiscenti. Bambini che muoiono letteralmente di lavoro in specie di fabbriche lager, con mani deformate da artriti (cazzo l'artrite a 12 anni !!), di malattie dell'apparato polmonare lesionato dai vapori dei prodotti chimici , di ragazze diventate letteralmente cieche per appunto il continuo lavoro in ambienti oscuri con forte presenza di inquinanti del'aria.

Sono rimasto veramente shokcato , sapevo che alcuni grandi marchi ricorrevano a manovalanza sottopagata , ma sottopagato in un paese di morti di fame è cmq meglio che pagato un cazzo , ma qui stiamo parlando di vera e propria schiavitù. Anzi peggio , almeno in tempo romano gli schiavi avevano una tutela legale in Cina neppure quella.

ho letto di un bambino di 11 anni che è ammalato di una forma tumorale ai polmoni e a cui il datore di lavoro ha intimato di lasciare il letto nella stanzetta che occupava per fare spazio ad altra manodopera funzionante.

Siamo veramente a questo punto ? Abbiamo veramente talmente bisogno di quel determinato prodotto marcato a quel preciso esatto modo da tollerare un simile trattamento per quelle persone ?

Personalmente ho deciso di non acquistare prodotti di marche che notoriamente utilizzano quei canali di sfruttamento per la loro produzione.

Sillybee
21st December 2005, 11:22
Benchè la mia posizione politica sia ben chiara ai +, vi consiglio di leggere il bestseller "NO LOGO" di Naomi Klein.

Parla di Nike, Nestlè, Shell e altri casi in cui le multinazionali han prodotto schifezze, causato morte e miseria... (edit, avevo scordato McDonald's :D)

E' scorrevolissimo e molto, molto interessante.

San Vegeta
21st December 2005, 11:40
La sapete la storia della Nestè, vero?

Kith
21st December 2005, 13:54
Io avevo deciso di boicottare i prodotti cinesi, compro la scheda madre e leggo Made in China -_-

Estrema
21st December 2005, 14:48
La sapete la storia della Nestè, vero?
quale perchè di cazzate se ne sono scritte tante.

Tunnel
21st December 2005, 14:57
La Nike dopo lo scandalo di 6 anni fa ha totalmente cambiato rotta...

kopl
21st December 2005, 15:41
molte ditte ultimamente stanno cambiando tipologia di lavoro

Triagon
21st December 2005, 16:29
A parte che nn mi risulta che gli schiavi di roma avessero granche di tutele, cmq sarebbe bene evitare di compare i prodotti delle aziende che direttamente o indirettamente sfruttano la gente, il difficile e' sapere chi come e dove, le informazioni certo nn te le danno le aziende, occorrono giornalisti con le contropalle, quindi non italiani.

Sillybee
21st December 2005, 17:30
La sapete la storia della Nestè, vero?

Causò la morte di centinaia di migliaia di bambini africani, distribuendo latte in polvere che necessitava di essere diluito in molta acqua... in Africa l'acqua è poca e sporca, di conseguenza questo latte causava dissenteria nei migliori dei casi, spesso la morte dei neonati.

ihc'naib
22nd December 2005, 03:49
A parte che nn mi risulta che gli schiavi di roma avessero granche di tutele, cmq sarebbe bene evitare di compare i prodotti delle aziende che direttamente o indirettamente sfruttano la gente, il difficile e' sapere chi come e dove, le informazioni certo nn te le danno le aziende, occorrono giornalisti con le contropalle, quindi non italiani.

Gli schiavi a Roma erano schiavi.. ma non esistevano lavori infernali come la manodopera industriale. Certo non erano i piu' fortunati del mondo, non scherziamo, pero' avevano dei diritti... e sopratutto avevano la prospettiva (non fantasiosa, ma reale), di arrivare ad affrancarsi. E capitava che si trattenessero nello stesso ambiente dove erano stati schiavi, una volta diventati liberti. Insomma, una differenza fra gli schiavi a Roma e gli schiavi dei faraoni c'era..

Pastorius
22nd December 2005, 11:46
Oggi sta prendendo piede dal punto di vista aziendale la certificazione etica dell'azienda (il Rina fa queste certificazioni). Diciamo che sta diventando "di moda" perchè molte persone, giustamente, sono sensibili a queste cose. L'idea è quella di avere un ente super partes che certifichi proprio la volontà e il rispetto dei doveri sociali, anche in nazioni dove le leggi non tutelano, ad esempio, il lavoro minorile e le condizioni di sicurezza sui posti di lavoro (l'idea è che è inutile che rispetti tutto ad esempio in Italia, dove per legge sei obbligato, se poi fai cucire scarpe o altro a bambini che mangiano a stento).

Purtroppo le aziende che si preoccupano di queste tematiche sono quasi tutte europee, e le multinazionali spesso e volentieri si nascondono.

Oltre a questo, già di per sè sufficiente, un'altra cosa che mi fa incazzare è che aziende, come Timberland, che hanno un marchio legato fortemente ad una certa immagine, hanno aggiunto al TM un bel Made in China. Cacchio, è come vedere un tagliaboschi, camicia a quadrettoni, stivaletti con carro armato, ascia, ruminante tabacco... alto 1.50, occhi a mandorla, capelli a caschetto ed un evidente difetto di pronuncia della R.

Llaydee
22nd December 2005, 13:02
La Nike dopo lo scandalo di 6 anni fa ha totalmente cambiato rotta...

Guarda l'analisi (zio bono non trovo il link) che avevo letto a dire il vero si riferiva ad una serie di fatti accaduti nel 2005 ed erano appunto citati questi grandi marchi.

Naturalmente lo ripeto sono sempre informazioni che provengono da organizzazioni terze no-profit che si occupano fondamentalmente di interventi presso i paesi del terzo mondo.

Tornando a Roma ed agli schiavi , la visione della schivitù in epoca romana era abbastanza illuminante , come riportava anche ich lo schiavo aveva cmq la prospettiva di liberarsi della sua condizioni lavorando , ma non solo o schiavo ai tempi romani era tutelato anche di fronte alla legge. Non poteva essere ferito , torturato (se non a seguito di un processo) , non poteva essere ucciso e qualora avvenissero questi fatti il colpevole era chiamato a indennizzare il proprietario di tale schiavo e se a causare il danno fosse stato un proprietario si poteva richiedere un risarcimento ed una pena che poteva arrivare fino al dichiarare schiavo a sua volta il vecchio padrone.

Scusate la divagazione.....

Ritornando in tema quello che l'uomo della strada dovrebbe sapere è che con i suoi soldi , spesi per regalare la tal scarpa o il tal paio di jeans o il tal giubbone alla moglie/fidanzata/figlio e via dicendo sta di fatto finanziando e legittimando queste aziende a comportarsi in questo modo.

Ripeto siamo sicuri che avere un paio di jeans marcati od un paio di scarpe di un certo tipo giustifichi la riduzione in schiavitu' di migliaia di persone ?

Triagon
22nd December 2005, 16:04
Che mi ricordi io lo schiavo dal padrone poteva subire tutto il subibile, che nn potesse farlo un'altro credo fosse piu protezione del diritto di proprieta' che nn delle liberta' dello schiavo stesso.

Bortas
22nd December 2005, 16:16
Che mi ricordi io lo schiavo dal padrone poteva subire tutto il subibile, che nn potesse farlo un'altro credo fosse piu protezione del diritto di proprieta' che nn delle liberta' dello schiavo stesso.

Non del tutto, a Roma uno schiavo godeva cmq dei diritti personali, non poteva essere torturato, dileggiato, percosso o ucciso senza reale motivazione o cmq comprovabile alle autorità, chiaramente poi c'era molta elasticità in questo codice legislativo, abbiamo esempi citati che spesso non venivano rispettati, ma restava sempre legge...