Wolfo
7th April 2006, 11:03
Questa mail mi è arrivata da un locale che sporadicamente frequento per concertini live...
Non trovo scandaloso che un A.R.C.I. mandi una mail politica , alla fine il nome stesso lo giustifica , ma questo per sottolineare il potere comunicativo che ha la sinistra nel mondo giovanile.
Tra i ranti ragazzi che ci frequentano siamo certi che molti non la pensano come noi del"Fuori Orario". Anzi, tanti di voi spesso si sentono "costretti" a far la tessera al circolo pur di poter assistere ad un concerto o anche semplicemente per venir dentro e ballare.
Voi avete sempre saputo come la pensiamo, non l'abbiamo mai nascosto, e anche voi, spesso siete venuti da me a dire la vostra e ad incazzarvi, soprattutto quando per microfono manifestavo il nostro pensiero.
La cosa credo sia avvenuta nel pieno rispetto reciproco e, soprattutto, nella reciproca chiarezza.
Faccio questa premessa perchè per me, che ho iniziato a far politica tren'anni fa, è sempre stato un piacere discutere di politica. Una passione sincera. E tanto più era appassionante tanto più erano differenti le posizioni delle persone con le quali mi confrontavo.
Quando si aveva una diversa visione del mondo.
La mia che nasceva dalla tradizione di una famiglia comunista, altri erano ispirati fortemente da una cultura cattolica, altri ancora legati ad un passato fascista.
Con tutti era appasionante discutere perchè in ognuno, comunque la vedesse, comunque la pensasse, era fermo il convincimento che il loro modo di vedere le cose era la ricetta migliore per il Paese nel quale viveva.
Ognuno era fermamente convinto che la vittoria della propria parte politica avrebbe avuto su tutti gli italiani il merito di governarli meglio.
Raramente in tanti anni ho temuto che la nostra democrazia fosse in pericolo. In qualche caso, quando lo è stata per davvero (con le brigate rosse, ad esempio) le forze politiche hanno saputo trovare quella coesione, attorno alle regole della democrazia, che ha reso ancora più forte il nostro Paese.
Da tanti anni ormai per me invece non è più piacevole parlare di politica.
E' davvero tanto tempo che non è più possibile confrontarsi con l'avversario politico su argomenti nei quali è più che legittimo avere opinioni diverse.
Non è stato più possibile perchè nel nostro Paese c'è una grave, pericolosa anomalia.
L'anomalia sapete che per me si chiama Berlusconi. Non è un segreto.
Un unomo che ha fatto della politica lo strumento per fare esclusivamente i propri interessi. Economici, giudiziari, prima di tutto.
E l'ha fatto forzando spesso anche le più elementari regole della democrazia.
Del Paese non glien'è mai fregato nulla, tant'è che oggi siamo la ruota del carro dell'Europa e di moltri altri Paesi ancora su tanti aspetti della vita democratica.
Di questa anomalia purtroppo se ne accorgono molto meglio all'estero, dove l'informazione, per fortuna, non è nelle mani di chi li governa. E troppo spesso ridono di noi o, peggio, ci tagliano fuori dalle decisioni che contano.
Oggi io chiedo al socio che non la pensa come noi, al ragazzo di destra che ha passione per la politica, un voto in prestito.
Un voto per togliere da questo Paese questa anomalia.
Questa persona non ha permesso neppure a voi di dire la vostra in campagna elettorale così come non permetterà, qualora malauguratamente dovesse prevalere, a nessuno di contrastare il suo progetto di Paese basato prevalentemente sulla salvaguardia degli interessi personali, delle proprie aziende, degli amici mafiosi e della propria posizione giuridica.
Un voto in prestito perchè il Parlamento possa fare alcune regole che impediscano, a chiunque possegga un tale potere economico e mediatico, di entrare in politica senza prima essersene liberato.
Avere al Governo uno che infrange sistematicamente le regole non è un rischio solo per la sinistra. E' un rischio per tutti i cittadini.
Vedete ragazzi, l'insulto più grosso che nei giorni scorsi Berlusconi ha fatto a moltissimi italiani non è stato quello di dargli dei coglioni. E' stato quello di dirgli che erano coglioni se non guardavano al loro interesse.
Quando anni fa discutevamo di politica con i cattolici, i fascisti, gli estremisti, con nessuno ho mai provato l'imbarazzo di trovarmi di fronte a persone che parlavano per il proprio interesse personale.
La politica è per definizione "l'interesse di tutti" e spesso quest'interesse prescinde dal mio, dal tuo o dal suo.
Per questo c'è bisogno del tuo voto, in prestito, dopo puoi prenderlo indietro.
Liberarci di Berlusconi credo sia un modo per liberare anche la destra del nostro Paese.
Ci sono parole dette da un grande personaggio della destra italiana, Indro Montanelli, che sono molto eloquenti rispetto al rischio che lui intravvedeva in una eventuale vittoria di Berlusconi.
Oggi quel rischio si è manifestato in tutta la sua drammaticità ed è per questo che vi chiediamo, lasciandovi proprio a parole di Montanelli, un voto dalla parte in cui non avete mai votato in vita vostra.
Per poter tornare a discutere.
Per far tornare l'Italia un Paese normale.
"Se sono -come sono- uno di quegli uomini di destra che ultimamente hanno votato, sia pure controvoglia, per la sinistra (annacquata) dell'Ulivo, è perchè da questa, che non è mai stata la mia bandiera, non mi sento tradito. Essa sta facendo ciò che prometteva di fare, ma lo fa con molta moderazione, con una squadra di uomini che magari non saranno (meno qualcuno come per esempio Ciampi) di serie A, ma da cui non temo, e credo che nessuna persona ragionevole possa temere, l'instaurazione di un regime...Io so che al termine del suo mandato, io potrò, col mio voto, promuovere o bocciare questa sinistra. Ma non dirò che mi ha tradito. Lo dico invece, da quel che ho visto, della destra. Ed è ciò che non le posso perdonare: di agire come agisce e di comportarsi come si comporta: sventolando una bandiera che non è la sua; o che, se è la sua, non è più la mia"
Franco
Non trovo scandaloso che un A.R.C.I. mandi una mail politica , alla fine il nome stesso lo giustifica , ma questo per sottolineare il potere comunicativo che ha la sinistra nel mondo giovanile.
Tra i ranti ragazzi che ci frequentano siamo certi che molti non la pensano come noi del"Fuori Orario". Anzi, tanti di voi spesso si sentono "costretti" a far la tessera al circolo pur di poter assistere ad un concerto o anche semplicemente per venir dentro e ballare.
Voi avete sempre saputo come la pensiamo, non l'abbiamo mai nascosto, e anche voi, spesso siete venuti da me a dire la vostra e ad incazzarvi, soprattutto quando per microfono manifestavo il nostro pensiero.
La cosa credo sia avvenuta nel pieno rispetto reciproco e, soprattutto, nella reciproca chiarezza.
Faccio questa premessa perchè per me, che ho iniziato a far politica tren'anni fa, è sempre stato un piacere discutere di politica. Una passione sincera. E tanto più era appassionante tanto più erano differenti le posizioni delle persone con le quali mi confrontavo.
Quando si aveva una diversa visione del mondo.
La mia che nasceva dalla tradizione di una famiglia comunista, altri erano ispirati fortemente da una cultura cattolica, altri ancora legati ad un passato fascista.
Con tutti era appasionante discutere perchè in ognuno, comunque la vedesse, comunque la pensasse, era fermo il convincimento che il loro modo di vedere le cose era la ricetta migliore per il Paese nel quale viveva.
Ognuno era fermamente convinto che la vittoria della propria parte politica avrebbe avuto su tutti gli italiani il merito di governarli meglio.
Raramente in tanti anni ho temuto che la nostra democrazia fosse in pericolo. In qualche caso, quando lo è stata per davvero (con le brigate rosse, ad esempio) le forze politiche hanno saputo trovare quella coesione, attorno alle regole della democrazia, che ha reso ancora più forte il nostro Paese.
Da tanti anni ormai per me invece non è più piacevole parlare di politica.
E' davvero tanto tempo che non è più possibile confrontarsi con l'avversario politico su argomenti nei quali è più che legittimo avere opinioni diverse.
Non è stato più possibile perchè nel nostro Paese c'è una grave, pericolosa anomalia.
L'anomalia sapete che per me si chiama Berlusconi. Non è un segreto.
Un unomo che ha fatto della politica lo strumento per fare esclusivamente i propri interessi. Economici, giudiziari, prima di tutto.
E l'ha fatto forzando spesso anche le più elementari regole della democrazia.
Del Paese non glien'è mai fregato nulla, tant'è che oggi siamo la ruota del carro dell'Europa e di moltri altri Paesi ancora su tanti aspetti della vita democratica.
Di questa anomalia purtroppo se ne accorgono molto meglio all'estero, dove l'informazione, per fortuna, non è nelle mani di chi li governa. E troppo spesso ridono di noi o, peggio, ci tagliano fuori dalle decisioni che contano.
Oggi io chiedo al socio che non la pensa come noi, al ragazzo di destra che ha passione per la politica, un voto in prestito.
Un voto per togliere da questo Paese questa anomalia.
Questa persona non ha permesso neppure a voi di dire la vostra in campagna elettorale così come non permetterà, qualora malauguratamente dovesse prevalere, a nessuno di contrastare il suo progetto di Paese basato prevalentemente sulla salvaguardia degli interessi personali, delle proprie aziende, degli amici mafiosi e della propria posizione giuridica.
Un voto in prestito perchè il Parlamento possa fare alcune regole che impediscano, a chiunque possegga un tale potere economico e mediatico, di entrare in politica senza prima essersene liberato.
Avere al Governo uno che infrange sistematicamente le regole non è un rischio solo per la sinistra. E' un rischio per tutti i cittadini.
Vedete ragazzi, l'insulto più grosso che nei giorni scorsi Berlusconi ha fatto a moltissimi italiani non è stato quello di dargli dei coglioni. E' stato quello di dirgli che erano coglioni se non guardavano al loro interesse.
Quando anni fa discutevamo di politica con i cattolici, i fascisti, gli estremisti, con nessuno ho mai provato l'imbarazzo di trovarmi di fronte a persone che parlavano per il proprio interesse personale.
La politica è per definizione "l'interesse di tutti" e spesso quest'interesse prescinde dal mio, dal tuo o dal suo.
Per questo c'è bisogno del tuo voto, in prestito, dopo puoi prenderlo indietro.
Liberarci di Berlusconi credo sia un modo per liberare anche la destra del nostro Paese.
Ci sono parole dette da un grande personaggio della destra italiana, Indro Montanelli, che sono molto eloquenti rispetto al rischio che lui intravvedeva in una eventuale vittoria di Berlusconi.
Oggi quel rischio si è manifestato in tutta la sua drammaticità ed è per questo che vi chiediamo, lasciandovi proprio a parole di Montanelli, un voto dalla parte in cui non avete mai votato in vita vostra.
Per poter tornare a discutere.
Per far tornare l'Italia un Paese normale.
"Se sono -come sono- uno di quegli uomini di destra che ultimamente hanno votato, sia pure controvoglia, per la sinistra (annacquata) dell'Ulivo, è perchè da questa, che non è mai stata la mia bandiera, non mi sento tradito. Essa sta facendo ciò che prometteva di fare, ma lo fa con molta moderazione, con una squadra di uomini che magari non saranno (meno qualcuno come per esempio Ciampi) di serie A, ma da cui non temo, e credo che nessuna persona ragionevole possa temere, l'instaurazione di un regime...Io so che al termine del suo mandato, io potrò, col mio voto, promuovere o bocciare questa sinistra. Ma non dirò che mi ha tradito. Lo dico invece, da quel che ho visto, della destra. Ed è ciò che non le posso perdonare: di agire come agisce e di comportarsi come si comporta: sventolando una bandiera che non è la sua; o che, se è la sua, non è più la mia"
Franco