Pazzo
19th July 2006, 15:23
In generale.
Art 77 Cost., secondo comma:
"Quando, in casi straordinari di necessità e urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge,..."
Questi sono i decreti legge secondo la nostra Costituzione, provvedimenti provvisori che il Governo può emanare in casi straordinari di necessità e urgenza. Mi pare evidente a tutti che quelli fin'ora emanati non rispondano a questi requisiti, e che le materie disciplinate avrebbero dovute essere trattate con legge ordinaria. Il problema dell'abuso dei decreti legge si pone da una trentina d'anni abbondante ormai, ma iniziare una legislatura disciplinando materie grosse e importanti con lo strumento meno adatto e indicato e facendone una serie..bhe... fa inorridire un giurista. Perchè? perchè su materie che investono settori importanti e sono pensate per durare nel tempo dare una disciplina decisa da 20 persone invece che discussa da tutto il parlamento è inaccettabile, verrà discussa dopo, ma intanto le conseguenze ci sono già e solitamente passano per non creare fratture tra governo e parlamento.
Il caso particolare poi del decreto sulla liberalizzazione degli avvocati etc etc etc.
è stato presentato come un decreto a cui gli avvocati si sono opposti perchè volevano mantenere il loro privilegio, un decreto invece giustissimo perchè va a favorire i clienti e quindi tutti i cittadini. ora vi faccio riflettere su un paio di punti.
primo: abolizione dei minimi e massimi tariffari. uno cosa dice, ottimo, ci sarà più concorrenza, i prezzi caleranno. riflettete su questo: ci sarà uno sciacallaggio enorme, tutti gli avvocati giovani e inesperti faranno dei prezzi irrisori appena a coprire le spese, questo può sembrare un bene ma a cosa porta? che la qualità del servizio offerto cala, di molto, primo perchè un avvocato dovrà prendere piu cause e lavorare su più cose per avere un profitto, prestando meno tempo per ogni lavoro, secondo e più importante perchè tutti i cialtroni che meriterebbero di uscire dal mercato perchè incapaci invece abbindoleranno qualcuno con un prezzo stracciato. a chi va a discapito? agli avvocati che sanno fare il loro mestiere che si vedono portare via clienti, e ai clienti stessi che avranno un servizio peggiore mediamente da tutti col rischio di pagare pochissimo ma a un cialtrone che non sa manco cosa sia il codice (e pd se ce ne sono).
secondo: l'ablizione del divieto delle quote lite. copioincollo un articolo molto giusto secondo me.
" l'abolizione, nel decreto, del divieto del patto di quota lite. Questo patto, da tempo immemorabile vietato dal nostro codice civile, consiste nello stabilire che l'avvocato non è pagato in base al costo della sua prestazione, ma con una quota del guadagno che il cliente ottiene, in caso di vittoria nel processo (la lite). Se la causa è vinta l'avvocato riceve una percentuale, che può diventare enorme se l'affare è grosso. Ad esempio, con il patto tipico del 5 per cento, se la questione coinvolge un miliardo di euro (come capita fra banche), l'avvocato per una sola causa, se vince, può beccare 50 milioni. Zero se perde.
Ciò genera un potenziale di corruzione e lobbismo enorme, fra l'avvocato e quelli che possono influire sul risultato del processo, che può essere penale, civile, amministrativo, tributario o anche presso una autorità come la Consob, l'antitrust italiano o europeo, il ministero delle Finanze o la cosiddetta "giustizia sportiva". Per questo il codice deontologico europeo degli avvocati ritiene immorale il patto di quota lite.
Si fanno grandi critiche alle stock option, le opzioni a favore dei manager sulle azioni delle società che essi gestiscono. Sono criticate perché la loro dazione stimola comportamenti opportunistici dei manager rivolti a manipolare il mercato, per lucrare su tali loro compartecipazioni. Il patto di quota lite, che ne è parente stretto, è assai peggio delle stock option perché può cadere sui piatti di bilancia della giustizia, che dovrebbero essere il più possibile liberi da pressioni. Mentre così si incentiva il lobbismo, se non la corruzione, a favore di chi ha interesse agli avvocati affaristi, si genera a carico degli avvocati minori, magari esordienti, un mostruoso ricatto di banche e compagnie di assicurazione: per il recupero di crediti e danni, a te avvocato do solo una percentuale sui soldi che mi porti a casa, come se tu fossi un venditore di enciclopedie a provvigione."
terzo: e qua si va davvero nel ridicolo, occhio agli amici del popolo cosa han combinato: prima gli avvocati d'ufficio potevano chiedere l'anticipo della parcella (a causa conclusa si intende) alle Poste, questo perchè lo Stato li pagava dopo ANNI. Ora? le poste non possono più anticipare!! EVVIVA!! quanti pensate che saranno gli avvocati che andranno a lavorare gratis e fare i difensori d'ufficio? ehhh mi sa pochetti...
quarto: e qua è l'apoteosi. Breve parentesi storica: una volta le tasse varie sugli atti processuali si pagavano a pagine, ovvero una marca da bollo giudiziaria ogni tot pagine. i passati governi di sinistra prima alzarono (raddoppiando ogni volta) il costo delle marche, poi una decina d'anni fa misero il contributo unificato, ovvero paghi fisso se la causa è di valore indeterminabile, e già questa è una cagata. Bene, cmq fino a prima del decreto questo contributo era di 250 euro. sapete ora? 500. raddoppiato (e queste le pagano il cliente eh, voce spese legali). Nel processo amministrativo poi ancora peggio, si arriva a praticamente sempre 750 euro, visto che per chiedere la sospensiva si devono pagare altri 250 euro (e nel 99% dei processi amministrativi si chiede la sospensiva). NON MALE!!! meno gente che andrà in tribunale perchè costa troppo, profitti piu bassi per gli avvocati visto che non è che le parcelle si possono gonfiare a dismisura, costi raddoppiati o triplicati per il cliente che avrebbe dovuto essere favorito da questo decreto...che dire, GG! (tra parentesi mia opinione personale questo è pure incostituzionale, contrastante con l'art 24 Cost, è evidente che con spese cosi ABNORMI uno non è libero di agire in giudizio, perchè non ne dispone, perchè il gioco non vale la candela etc etc)
infine, un aspetto dell’articolo 35 del decreto legge, una norma apparentemente condivisibile, che obbliga i professionisti a non farsi pagare in contanti. In realtà il divieto di incassare parcelle in contanti pare del tutto inidoneo al raggiungimento del condivisibile fine di combattere l’evasione, ma, soprattutto, non tiene conto della specificità di alcune delle fasce più debole della clientela (si pensi, ad esempio, a quell’utenza extracomunitaria che non ha, né può avere conti correnti bancari). In questi casi si crea un vero e proprio incentivo all’evasione fiscale e nei fatti si priva il cittadino del diritto ad avere una qualsiasi ricevuta del denaro pagato per una prestazione
Art 77 Cost., secondo comma:
"Quando, in casi straordinari di necessità e urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge,..."
Questi sono i decreti legge secondo la nostra Costituzione, provvedimenti provvisori che il Governo può emanare in casi straordinari di necessità e urgenza. Mi pare evidente a tutti che quelli fin'ora emanati non rispondano a questi requisiti, e che le materie disciplinate avrebbero dovute essere trattate con legge ordinaria. Il problema dell'abuso dei decreti legge si pone da una trentina d'anni abbondante ormai, ma iniziare una legislatura disciplinando materie grosse e importanti con lo strumento meno adatto e indicato e facendone una serie..bhe... fa inorridire un giurista. Perchè? perchè su materie che investono settori importanti e sono pensate per durare nel tempo dare una disciplina decisa da 20 persone invece che discussa da tutto il parlamento è inaccettabile, verrà discussa dopo, ma intanto le conseguenze ci sono già e solitamente passano per non creare fratture tra governo e parlamento.
Il caso particolare poi del decreto sulla liberalizzazione degli avvocati etc etc etc.
è stato presentato come un decreto a cui gli avvocati si sono opposti perchè volevano mantenere il loro privilegio, un decreto invece giustissimo perchè va a favorire i clienti e quindi tutti i cittadini. ora vi faccio riflettere su un paio di punti.
primo: abolizione dei minimi e massimi tariffari. uno cosa dice, ottimo, ci sarà più concorrenza, i prezzi caleranno. riflettete su questo: ci sarà uno sciacallaggio enorme, tutti gli avvocati giovani e inesperti faranno dei prezzi irrisori appena a coprire le spese, questo può sembrare un bene ma a cosa porta? che la qualità del servizio offerto cala, di molto, primo perchè un avvocato dovrà prendere piu cause e lavorare su più cose per avere un profitto, prestando meno tempo per ogni lavoro, secondo e più importante perchè tutti i cialtroni che meriterebbero di uscire dal mercato perchè incapaci invece abbindoleranno qualcuno con un prezzo stracciato. a chi va a discapito? agli avvocati che sanno fare il loro mestiere che si vedono portare via clienti, e ai clienti stessi che avranno un servizio peggiore mediamente da tutti col rischio di pagare pochissimo ma a un cialtrone che non sa manco cosa sia il codice (e pd se ce ne sono).
secondo: l'ablizione del divieto delle quote lite. copioincollo un articolo molto giusto secondo me.
" l'abolizione, nel decreto, del divieto del patto di quota lite. Questo patto, da tempo immemorabile vietato dal nostro codice civile, consiste nello stabilire che l'avvocato non è pagato in base al costo della sua prestazione, ma con una quota del guadagno che il cliente ottiene, in caso di vittoria nel processo (la lite). Se la causa è vinta l'avvocato riceve una percentuale, che può diventare enorme se l'affare è grosso. Ad esempio, con il patto tipico del 5 per cento, se la questione coinvolge un miliardo di euro (come capita fra banche), l'avvocato per una sola causa, se vince, può beccare 50 milioni. Zero se perde.
Ciò genera un potenziale di corruzione e lobbismo enorme, fra l'avvocato e quelli che possono influire sul risultato del processo, che può essere penale, civile, amministrativo, tributario o anche presso una autorità come la Consob, l'antitrust italiano o europeo, il ministero delle Finanze o la cosiddetta "giustizia sportiva". Per questo il codice deontologico europeo degli avvocati ritiene immorale il patto di quota lite.
Si fanno grandi critiche alle stock option, le opzioni a favore dei manager sulle azioni delle società che essi gestiscono. Sono criticate perché la loro dazione stimola comportamenti opportunistici dei manager rivolti a manipolare il mercato, per lucrare su tali loro compartecipazioni. Il patto di quota lite, che ne è parente stretto, è assai peggio delle stock option perché può cadere sui piatti di bilancia della giustizia, che dovrebbero essere il più possibile liberi da pressioni. Mentre così si incentiva il lobbismo, se non la corruzione, a favore di chi ha interesse agli avvocati affaristi, si genera a carico degli avvocati minori, magari esordienti, un mostruoso ricatto di banche e compagnie di assicurazione: per il recupero di crediti e danni, a te avvocato do solo una percentuale sui soldi che mi porti a casa, come se tu fossi un venditore di enciclopedie a provvigione."
terzo: e qua si va davvero nel ridicolo, occhio agli amici del popolo cosa han combinato: prima gli avvocati d'ufficio potevano chiedere l'anticipo della parcella (a causa conclusa si intende) alle Poste, questo perchè lo Stato li pagava dopo ANNI. Ora? le poste non possono più anticipare!! EVVIVA!! quanti pensate che saranno gli avvocati che andranno a lavorare gratis e fare i difensori d'ufficio? ehhh mi sa pochetti...
quarto: e qua è l'apoteosi. Breve parentesi storica: una volta le tasse varie sugli atti processuali si pagavano a pagine, ovvero una marca da bollo giudiziaria ogni tot pagine. i passati governi di sinistra prima alzarono (raddoppiando ogni volta) il costo delle marche, poi una decina d'anni fa misero il contributo unificato, ovvero paghi fisso se la causa è di valore indeterminabile, e già questa è una cagata. Bene, cmq fino a prima del decreto questo contributo era di 250 euro. sapete ora? 500. raddoppiato (e queste le pagano il cliente eh, voce spese legali). Nel processo amministrativo poi ancora peggio, si arriva a praticamente sempre 750 euro, visto che per chiedere la sospensiva si devono pagare altri 250 euro (e nel 99% dei processi amministrativi si chiede la sospensiva). NON MALE!!! meno gente che andrà in tribunale perchè costa troppo, profitti piu bassi per gli avvocati visto che non è che le parcelle si possono gonfiare a dismisura, costi raddoppiati o triplicati per il cliente che avrebbe dovuto essere favorito da questo decreto...che dire, GG! (tra parentesi mia opinione personale questo è pure incostituzionale, contrastante con l'art 24 Cost, è evidente che con spese cosi ABNORMI uno non è libero di agire in giudizio, perchè non ne dispone, perchè il gioco non vale la candela etc etc)
infine, un aspetto dell’articolo 35 del decreto legge, una norma apparentemente condivisibile, che obbliga i professionisti a non farsi pagare in contanti. In realtà il divieto di incassare parcelle in contanti pare del tutto inidoneo al raggiungimento del condivisibile fine di combattere l’evasione, ma, soprattutto, non tiene conto della specificità di alcune delle fasce più debole della clientela (si pensi, ad esempio, a quell’utenza extracomunitaria che non ha, né può avere conti correnti bancari). In questi casi si crea un vero e proprio incentivo all’evasione fiscale e nei fatti si priva il cittadino del diritto ad avere una qualsiasi ricevuta del denaro pagato per una prestazione