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View Full Version : Mondo accademico ...



Alkabar
16th November 2006, 00:19
Apro un articolo scritto dai miei ex professori, piuttosto recente.

Poi apro un articolo del mio supervisore, più vecchio di un anno .


-> stessi concetti, nomi diversi, alcune volte anche nomi uguali .


Faccio leggere al mio supervisore l'articolo dei miei ex professori perchè ci sono TROPPI punti comuni.

Non voglio sapere poi che succede, non sono un politico, voglio solo fare la mia ricerca in pace....

Tuttavia ho l'impressione che qualcosa succederà... perchè dopo averlo letto sembrava l'agente 47 di hitman (è greco, pelato, alto e grosso).

Pesante....

Sto vedendo aspetti delle persone che conoscevo, anche da qua lontano, che non riuscivo a capire, o non volevo capire perchè li consideravo in un certo senso "modelli".

Questa esperienza mi sta formando sull'umanità delle persone. E Io che pensavo mi formasse dal punto di vista della conoscenza e del lavoro...

Helrohir
16th November 2006, 00:46
cioè, i tuoi prof si so scopiazzati un/degli articolo/i del tuo supervisore ?

ahzael
16th November 2006, 01:46
Aspetta come se diceva?
Welcome to the real world :sneer:

Poi sopratutto nell IT dove l originalita' e' una cosa abbastanza sconosciuta perche' semplicemente non esiste, difficilemnte non riesci a trovare MOLTI punti comuni tra diversi scritti

Alkabar
16th November 2006, 01:50
cioè, i tuoi prof si so scopiazzati un/degli articolo/i del tuo supervisore ?

mah, non è gente stupida.

Però il dubbio mi è venuto !

Non hanno propriamente copiato ... hanno preso l'idea, l'hanno fatta loro e ci hanno sviluppato la loro tecnologia.

Quindi tecnicamente non sono attaccabili da nessuna parte.

Ma sono al limite per starmi sul culo, per quanto io sia l'omino del laboratorio dell'università tal dei tali (e mi piace esserlo), se pijo il phd ed entro in ambito accademico a lavorare in Computer science, terrò conto di sto episodio cercando di non esprimere le mie idee fino a che non ci ho pubblicato sopra.

Alkabar
16th November 2006, 01:57
Aspetta come se diceva?
Welcome to the real world :sneer:


Ho l'impressione che hai imparato sta frase e ti piace ripeterla anche quando dell'argomento in questione non conosci o capisci nulla.

Il plagio, o il non riconoscimento del lavoro altrui per fottergli le idee, se viene beccato ed è dimostrabile, è una gran brutta cosa per chi fa il plagio.



Poi sopratutto nell IT dove l originalita' e' una cosa abbastanza sconosciuta perche' semplicemente non esiste, difficilemnte non riesci a trovare MOLTI punti comuni tra diversi scritti


Ti posso citare N lavori originali in IT :bored: .

Di, ma ste massime sul mondo... sarà ora di ragionarci sopra nel mentre che ti appropinqui al master degree??

laphroaig
16th November 2006, 02:19
mah, non è gente stupida.
Però il dubbio mi è venuto !
Non hanno propriamente copiato ... hanno preso l'idea, l'hanno fatta loro e ci hanno sviluppato la loro tecnologia.
Quindi tecnicamente non sono attaccabili da nessuna parte.
Ma sono al limite per starmi sul culo, per quanto io sia l'omino del laboratorio dell'università tal dei tali (e mi piace esserlo), se pijo il phd ed entro in ambito accademico a lavorare in Computer science, terrò conto di sto episodio cercando di non esprimere le mie idee fino a che non ci ho pubblicato sopra.

è una cosa abbastanza normale, anzi già buono che non hanno plagiato seccamente ma che hanno costruito qualcosa sopra quanto hanno mutuato da altre fonti.
Il problema è che le pubblicazioni in ambito accademico sono uno dei metri (se non il metro) di giudizio per passare al piano di sopra.
Conta la qualità della pubblicazione ma anche la quantità.
La qualità della pubblicazione è data non da cosa è scritto ma da dove è scritto, le riviste scientifiche hanno una graduatoria in base al prestigio (da questa porta rientra ovviamente la qualità visto che le riviste prestigiose non pubblicano puttanate o almeno cercano di non farlo). A fianco però di pubblicazioni su queste riviste è importante che ci siano un buon numero di altri articoli.

Questo implica che in ambito accademico ci sia una corsa disperata a scrivere qualsiasi cosa. E ci sono i soliti convinti di essere nati 5 minuti prima degli altri che si sentono autorizzati a mutuare selvaggiamente o a sfruttare il lavoro di assistenti o tesisti.
Quanto all'avere l'idea buona, potrebbe essere cosigliabile tenersela per se fino ad averla pubblicata ma perchè questo avvenga occorre tanto ma tanto culo, oltre a dover essere un'idea il cui sviluppo possa essere effettuato singolarmente e non in team. Senza culo bisogna trovare un caporione onesto che dia i contatti e le entrature per le riviste e università estere giuste e puntare ad avere il proprio nome sulla pubblicazione

ahzael
16th November 2006, 06:26
Ho l'impressione che hai imparato sta frase e ti piace ripeterla anche quando dell'argomento in questione non conosci o capisci nulla.
Il plagio, o il non riconoscimento del lavoro altrui per fottergli le idee, se viene beccato ed è dimostrabile, è una gran brutta cosa per chi fa il plagio.
Ti posso citare N lavori originali in IT :bored: .
Di, ma ste massime sul mondo... sarà ora di ragionarci sopra nel mentre che ti appropinqui al master degree??


A volte mi chiedo realmente se per te l acqua calda e' una queste per il santo graal...................

Alkabar
16th November 2006, 12:33
A volte mi chiedo realmente se per te l acqua calda e' una queste per il santo graal...................

Con questo genere di pensieri forse è meglio se pianti la laurea li e vai a lavorare.

Come fai a dire che in IT non ci sono idee originali, tutta la ricerca è fatta li.

Almeno argomenta quello che dici, ok hai asserito "non ci sono idee originali"

Bene porta acqua al tuo mulino: dimostralo.

Alkabar
16th November 2006, 12:38
è una cosa abbastanza normale, anzi già buono che non hanno plagiato seccamente ma che hanno costruito qualcosa sopra quanto hanno mutuato da altre fonti.
Il problema è che le pubblicazioni in ambito accademico sono uno dei metri (se non il metro) di giudizio per passare al piano di sopra.
Conta la qualità della pubblicazione ma anche la quantità.
La qualità della pubblicazione è data non da cosa è scritto ma da dove è scritto, le riviste scientifiche hanno una graduatoria in base al prestigio (da questa porta rientra ovviamente la qualità visto che le riviste prestigiose non pubblicano puttanate o almeno cercano di non farlo). A fianco però di pubblicazioni su queste riviste è importante che ci siano un buon numero di altri articoli.
Questo implica che in ambito accademico ci sia una corsa disperata a scrivere qualsiasi cosa. E ci sono i soliti convinti di essere nati 5 minuti prima degli altri che si sentono autorizzati a mutuare selvaggiamente o a sfruttare il lavoro di assistenti o tesisti.
Quanto all'avere l'idea buona, potrebbe essere cosigliabile tenersela per se fino ad averla pubblicata ma perchè questo avvenga occorre tanto ma tanto culo, oltre a dover essere un'idea il cui sviluppo possa essere effettuato singolarmente e non in team. Senza culo bisogna trovare un caporione onesto che dia i contatti e le entrature per le riviste e università estere giuste e puntare ad avere il proprio nome sulla pubblicazione

E così in un campo in cui serve comunicazione, non ce ne è.

Ecco perchè i brevetti sulle idee in america. Il solito modo di controllare qualcosa di incontrollabile -> fatta la legge però... fatto l'inganno... vedi microsoz.

Kith
16th November 2006, 12:43
lol azha cazzo dici in italia non ci sono idee?

dasasd

San Vegeta
16th November 2006, 12:59
non ci sono idee in italia perchè chi ha idee viene assunto all'estero lol

Alkabar
16th November 2006, 14:39
non ci sono idee in italia perchè chi ha idee viene assunto all'estero lol

Ci sono idee belle anche in Italia(anche se ho solo l'esempio di cesena, quindi non so quanto siano veramente e completamente loro... questo episodio, lo ammetto mi ha lasciato molto perplesso): il problema italiano riguarda i finanziamenti però.

E' chiaro che se uno ha una idea, ma non ha le risorse per svilupparla, non ce la può fare...


Io ho definito una mia regola etica: le mie idee devono essere mie e non rubate. Piuttosto non faccio cariera, lavoro come semplice ING che va comunque bene e GG.

delo
16th November 2006, 14:42
lol azha cazzo dici in italia non ci sono idee?

dasasd

il paese e' impazzito :sneer:

Alkabar
16th November 2006, 14:45
lol azha cazzo dici in italia non ci sono idee?

dasasd


Mi sa che intendeva Information Technology.

ahzael
16th November 2006, 15:23
Che la ricerca ci sia non lo metto in dubbio, sono stato io a aprire tempo fa un post sul forum tech sulla ricerca nel campo dell IT, ma la maggior parte della ricerca che si fa oggi giorno si basa sul migliorare quella gia esistente, non a riscriverla da 0, se fai ricerca sul sistema wireless, non e' che prendi un emettitore di raggi fotonici e pensi a come usarlo per mandare i dati, ma prendi la tua bella apparecchiatura wireless e vedi come si puo migliorare.

L IP6 e' un avanzamento dell IP4, lo stesso IP e il sistema ATM a distanza di anni, condividono le stesse basi, la ricerca sui nuovi protocolli per il trasferimento di dati multimediali si fanno studiando i protocolli passati, e proprio di reti, che e' al momento la parte in cui la maggior parte della ricerca IT viene fatta, alla fine si basa sul migliorare quelle gia esistenti, non alla rivoluzione, perche' cambiare un mondo intero al mondo d oggi e' impossibile, gia ci saranno i bestemmioni quando si passera seriamente da IP4 a IP6 una volta per tutte, pensa invece se devi creare una cosa nuova dal nulla.

Gia mi sono espresso, non mi serve da reinventare l acqua calda se mi voglio fare un piatto di spaghetti. Pero se invece di usare pentola ambarabam e robba varia, uso il cuoci pasta de longhi (che e' ubba consiglio a tutti :sneer: ) mi semplifico di gran lunga la vita :D

Sante
16th November 2006, 15:58
Ma io non ho capito dov'è il problema di plagio.
Il tuo supervisore ha pubblicato un articolo circa un anno fa, quindi lo ha messo a disposizione della comunità scientifica.
I tuoi prof lo hanno letto e ci hanno sviluppato sopra qualcosa, qualcosa di simile, ma non identico, comunque uno sviluppo di una precedente pubblicazione.
Ho capito male?

edit: per dire, i tuoi prof nella loro pubblicazione non hanno citato quella del tuo supervisore nella bibliografia?

Alkabar
16th November 2006, 16:15
edit: per dire, i tuoi prof nella loro pubblicazione non hanno citato quella del tuo supervisore nella bibliografia?

Eh già.

E' come non riconoscere che qualcuno l'ha fatto prima di te.

Alkabar
16th November 2006, 16:31
Che la ricerca ci sia non lo metto in dubbio, sono stato io a aprire tempo fa un post sul forum tech sulla ricerca nel campo dell IT, ma la maggior parte della ricerca che si fa oggi giorno si basa sul migliorare quella gia esistente, non a riscriverla da 0, se fai ricerca sul sistema wireless, non e' che prendi un emettitore di raggi fotonici e pensi a come usarlo per mandare i dati, ma prendi la tua bella apparecchiatura wireless e vedi come si puo migliorare.

L IP6 e' un avanzamento dell IP4, lo stesso IP e il sistema ATM a distanza di anni, condividono le stesse basi, la ricerca sui nuovi protocolli per il trasferimento di dati multimediali si fanno studiando i protocolli passati, e proprio di reti, che e' al momento la parte in cui la maggior parte della ricerca IT viene fatta, alla fine si basa sul migliorare quelle gia esistenti, non alla rivoluzione, perche' cambiare un mondo intero al mondo d oggi e' impossibile, gia ci saranno i bestemmioni quando si passera seriamente da IP4 a IP6 una volta per tutte, pensa invece se devi creare una cosa nuova dal nulla.

Gia mi sono espresso, non mi serve da reinventare l acqua calda se mi voglio fare un piatto di spaghetti. Pero se invece di usare pentola ambarabam e robba varia, uso il cuoci pasta de longhi (che e' ubba consiglio a tutti :sneer: ) mi semplifico di gran lunga la vita :D

Oggi mi va di spiegarmi -> la ricerca va avanti di piccoli passi.

Fino a che non si giunge a un nuovo caposaldo -> al che si va avanti di nuovo per piccoli passi.

assembler-> system call ->procedure -> oggetti -> processi -> oggetti attivi/thread -> agente reattivo -> agente razionale -> agente bdi -> società di agenti. società di agenti e Coordination Artifact, Società di agenti e Workflow...

tra società di agenti e assembler quanto spazio c'è ?

Tra IPV4 e IPV6 quanta ricerca c'è nel mezzo ? Beh la security mi sembra un campo molto attivo...

Oddio, :afraid: :afraid: , nel prossimo post parlerai di nuovo di reinventare acqua calda ?

Necker
16th November 2006, 20:58
e te pareva non si mettevano a parlare di linguaggi e altre troiate informatiche.. ma che palle :madd:

ahzael
17th November 2006, 00:11
Tra IPV4 e IPV6 quanta ricerca c'è nel mezzo ? Beh la security mi sembra un campo molto attivo...


tantissima, ma se devi fare una ricerca sull IP6 non citi l IP4?

Alkabar
17th November 2006, 15:41
tantissima, ma se devi fare una ricerca sull IP6 non citi l IP4?

Se devi creare una macchina, non usi la ruota ?

Non so se riesci a intendere....

La ricerca è un processo aggregativo, non fai invenzioni "atomiche" che esistono come monadi a loro stanti.

Ma c'è della creatività nel mezzo....

Sante
17th November 2006, 16:44
Si dovevano indubbiamente citare le fonti nella bibliografia.
Non so esattamente come funzioni nel tuo campo, ma se è come nel mio (e credo che le regole riguardanti le pubblicazioni ufficiali su riviste riconosciute a livello internazionale siano le stesse) il tuo attuale supervisore potrebbe tranquillamente scrivere una lettera alla rivista che ha pubblicato l'articolo dei tuoi vecchi professori e sottolineare l'accaduto, con un probabile errata corrige in un successivo numero della rivista stessa.

Alkabar
17th November 2006, 21:09
Si dovevano indubbiamente citare le fonti nella bibliografia.
Non so esattamente come funzioni nel tuo campo, ma se è come nel mio (e credo che le regole riguardanti le pubblicazioni ufficiali su riviste riconosciute a livello internazionale siano le stesse) il tuo attuale supervisore potrebbe tranquillamente scrivere una lettera alla rivista che ha pubblicato l'articolo dei tuoi vecchi professori e sottolineare l'accaduto, con un probabile errata corrige in un successivo numero della rivista stessa.

Ho l'impressione che sto prof di qua sia greco di nascita, ma inglese dentro.
Nel senso che lascerà correre e continuerà per la sua strada.

Per un verso è sbagliato, per un altro verso... meglio per me che così non mi trovo tra due fuochi.

Kolp
21st November 2006, 18:56
se lascia correre significa che più di tanto non gli pesa ;)

che poi, per dire, magari ste cose che hai letto loro le avevano "scopiazzate" da qualcun'altro...

Alkabar
21st November 2006, 19:35
se lascia correre significa che più di tanto non gli pesa ;)

che poi, per dire, magari ste cose che hai letto loro le avevano "scopiazzate" da qualcun'altro...

Non gli pesa perchè comunque può a sua volta scrivere sullo stesso argomento.

Gli scoccia però, e si vede. Comunque non c'è più tornato sopra :D.

Glasny
22nd November 2006, 13:26
Questo non è niente di recente un illustre prof americano è stato arrestato perchè si inventava i dati delle sue ricerche allo scopo di ottenere finanziamenti per la ricerca, e faceva ricerche in campo medico... ora sta al fresco ma chissà quanti ce ne sono come lui.

Sante
22nd November 2006, 13:43
ma chissà quanti ce ne sono come lui.

Ti assicuro che non vuoi saperlo...