View Full Version : tesi di laurea : ma non si esagera?
ulciscar
12th December 2006, 22:01
ciao a tutti, posto qui che credo sia la sez. piu' adatta...pochi giorni fa ho assistito ad una sessione di Laurea di Scienze della Comunicazione.
Il presidente della commissione era un tipo simpatico, che di tanto in tanto si trova in giro in televisione
a discettare sui più svariati argomenti. Ebbene, ad ogni persona che si presentava a discutere la tesi lui chiedeva l'età e commentava:
"Ma come, tutti questi anni per poi avere una media cosi' bassa? Ormai noi promuoviamo cani e porci!". Tutti gli dicevano che in realtà`
durante gli studi lavoravano (in particolare il servizio civile), e lui si scandalizzava perchè "lo studente deve in primis studiare, ve l'immaginate un chirurgo che non ricorda bene l'anatomia perchè ha fatto il servizio civile?".
E giù a lamentarsi del fatto che il declino dell'università è ormai innegabile, che la colpa è dei genitori troppo permissivi che non seguono i figli,che i professori severi (come lui, a suo dire) sono i più apprezzati...
La cosa era piuttosto antipatica, mettere cosi' in difficoltà i tesisti qualche istante prima della presentazione davanti a parenti e amici è sgradevole.
Però è anche vero che i candidati erano tutti trentenni o quasi con medie basse (sotto il 90), il livello non sembrava particolarmente brillante e alcuni casi sono stati al limite del ridicolo.
Una tesi di laurea sull'imprenditoria pornografica di Jessica Rizzo, che per quanto ho capito è consistita in qualche vagabondaggio su internet (non vi dico le domande, del tipo: "Ma a quale tipo di esigenze si rivolgono i club privè della Rizzo?", e figuratevi le risposte...), e poi il caso di un ragazzo che non aveva mai consegnato la tesi al relatore. Il prof se ne è lamentato e la commissione si è posta il problema se ammetterlo alla discussione.
Alla fine l'hanno fatto laureare ma l'hanno messo in grossa difficoltà perchè a quanto pare il lavoro lasciava a desiderare (anche a detta del relatore che ha dichiarato che se avesse avuto la tesi con anticipo non l'avrebbe ritenuta sufficiente!). Le altre presentazioni davano l'impressione di essere lavori interessanti, ma senza una particolare specificità o professionalità (per intenderci, chiunque avrebbe potuto dire la sua anche senza una preparazione specifica in materia).
Per voi è normale? Vi à successo qualcosa di simile? Perchè capita di sentir opinioni contrastanti su questo tipo di facoltà`; oggi però si è rasentato il ridicolo...
rehlbe
12th December 2006, 22:06
da come hai descritto le relazioni pare che il presidente di commissione avesse ragione a dire che ormai si laureano anche cani e porci :sneer:
Kith
12th December 2006, 22:09
chissà come mai solo in italia abbiamo l'età media di laureati a 27 anni :nod:
e non ditemi che noi italiani non abbiamo voglia di studiare...
le migliori menti escono dalle nostre università, peccato che siano strutturate e organizzate alla culo di cane
blaze
12th December 2006, 22:12
noi italiani non abbiamo voglia di studiare
San Vegeta
12th December 2006, 22:30
all'estero non sanno studiare, per quanta voglia abbiano, decidi tu chi sta meglio
Pazzo
12th December 2006, 22:30
ma il probelma a me pare più una facoltà del cazzo come questa dove la gente si laurea con una tesi su jessica rizzo o su amici di maria de filippi (n'amica mia ha fatto sta tesi). vedi vogliamo dire facciamo beneficienza e diamo un pezzo di carta a chiunque? ok, però poi mi gira il cazzo che a livello legale abba lo stesso valore per un concorso una laurea in legge o una in scienze della comunicazione.
Hagnar
12th December 2006, 23:08
Ma si può fare una tesi su jessica rizzo? Ma è un fake dai ..... :rotfl:
Rad
12th December 2006, 23:09
mha, davvero un bell idea per la tesi.. una mejo no eh?
ihc'naib
12th December 2006, 23:10
so che qualcuno qui dentro la fa, ma il problema che hai esposto "non ci vuole una competenza specifica per affrontare certi argomenti" e' esattamente quello che penso della facolta' in questione.. Poi e' chiaro, ognuno affronta ogni studio con serieta' diverse, e se vuoi cavi un ragno da ogni buco, ma in generale la situazione e' differente.
cio' non toglio che se questo signore si lamenta tanto forse dovrebbe passare un po' piu' di tempo nella facolta' che gli allunga dei vaini e meno in televisione
Hagnar
12th December 2006, 23:16
Domanda a sproposito: ma è meglio finire prima l'uni con un voto medio/basso oppure andare fuoricorso ma uscire con 1 voto decente? (escludo la possibilità di finire l'uni con un voto alto senza andare fuori corso :confused: )
ihc'naib
12th December 2006, 23:18
dipende che uni e' e che cosa vuoi fare.
se fai architettura o ingegneria o comunque qualcosa con cui vuoi aprire uno studio privato per tirare su un palazzo, fai in fretta, anche a laurearti con sessanta. (anche se poi non la appenderei, la laurea, dietro la scrivania).. se devi fare colloqui o iscriverti a concorsi pubblici il voto puo' diventare fondamentale.
Hagnar
12th December 2006, 23:26
dipende che uni e' e che cosa vuoi fare.
se fai architettura o ingegneria o comunque qualcosa con cui vuoi aprire uno studio privato per tirare su un palazzo, fai in fretta, anche a laurearti con sessanta. (anche se poi non la appenderei, la laurea, dietro la scrivania).. se devi fare colloqui o iscriverti a concorsi pubblici il voto puo' diventare fondamentale.
Ma ci sono concorsi che selezionano anche il voto di laurea? Di solito non valeva per i diplomi?
jacopuz
12th December 2006, 23:31
ciao a tutti, posto qui che credo sia la sez. piu' adatta...pochi giorni fa ho assistito ad una sessione di Laurea di Scienze della Comunicazione.
Il presidente della commissione era un tipo simpatico, che di tanto in tanto si trova in giro in televisione
a discettare sui più svariati argomenti. Ebbene, ad ogni persona che si presentava a discutere la tesi lui chiedeva l'età e commentava:
"Ma come, tutti questi anni per poi avere una media cosi' bassa? Ormai noi promuoviamo cani e porci!". Tutti gli dicevano che in realtà`
durante gli studi lavoravano (in particolare il servizio civile), e lui si scandalizzava perchè "lo studente deve in primis studiare, ve l'immaginate un chirurgo che non ricorda bene l'anatomia perchè ha fatto il servizio civile?".
E giù a lamentarsi del fatto che il declino dell'università è ormai innegabile, che la colpa è dei genitori troppo permissivi che non seguono i figli,che i professori severi (come lui, a suo dire) sono i più apprezzati...
La cosa era piuttosto antipatica, mettere cosi' in difficoltà i tesisti qualche istante prima della presentazione davanti a parenti e amici è sgradevole.
Però è anche vero che i candidati erano tutti trentenni o quasi con medie basse (sotto il 90), il livello non sembrava particolarmente brillante e alcuni casi sono stati al limite del ridicolo.
Una tesi di laurea sull'imprenditoria pornografica di Jessica Rizzo, che per quanto ho capito è consistita in qualche vagabondaggio su internet (non vi dico le domande, del tipo: "Ma a quale tipo di esigenze si rivolgono i club privè della Rizzo?", e figuratevi le risposte...), e poi il caso di un ragazzo che non aveva mai consegnato la tesi al relatore. Il prof se ne è lamentato e la commissione si è posta il problema se ammetterlo alla discussione.
Alla fine l'hanno fatto laureare ma l'hanno messo in grossa difficoltà perchè a quanto pare il lavoro lasciava a desiderare (anche a detta del relatore che ha dichiarato che se avesse avuto la tesi con anticipo non l'avrebbe ritenuta sufficiente!). Le altre presentazioni davano l'impressione di essere lavori interessanti, ma senza una particolare specificità o professionalità (per intenderci, chiunque avrebbe potuto dire la sua anche senza una preparazione specifica in materia).
Per voi è normale? Vi à successo qualcosa di simile? Perchè capita di sentir opinioni contrastanti su questo tipo di facoltà`; oggi però si è rasentato il ridicolo...
lol...senza parole davvero...cmq io ho sentito ( relata refero) di gente che fece la tesi non so su cosa ma fu obbligata a vedere una serie di puntate della telenovela "vivere" .. sostanzialmente sono d'accordo con pazzo, a questo punto il problema del valore legale è gravissimo, spero siano casi isolati almeno...
ihc'naib
12th December 2006, 23:36
Ma ci sono concorsi che selezionano anche il voto di laurea? Di solito non valeva per i diplomi?
nope. ma se tu dicessi che universita' fai forse potremmo accelerare questo dialogo agonizzante, visto che max all'11 devo rimettermi a studiare PPM :)
jacopuz
12th December 2006, 23:36
Ma ci sono concorsi che selezionano anche il voto di laurea? Di solito non valeva per i diplomi?
si che ci sono , anche se stiamo parlando in modo molto generico..cmq si, in alcuni concorsi e nei colloqui il voto di laurea ha un certo peso.
Sulimo
12th December 2006, 23:37
Ma ci sono concorsi che selezionano anche il voto di laurea? Di solito non valeva per i diplomi?
Beh io penso che in 1 concorso pubblico se io mi sono laureato con 108 e te con 100 se alla fine del concorso pigliamo lo stesso punteggio io ti passo avanti perchè ho un voto di laurea + alto...
Kappa
12th December 2006, 23:37
Uni italiana sucks. Cmq a prescindere avrei voluto dire a sto tizio di farsi i cazzi suoi.
Defender
13th December 2006, 01:54
Ma ci sono concorsi che selezionano anche il voto di laurea? Di solito non valeva per i diplomi?
In certi concorsi pubblici a seconda del voto di laurea che hai ottieni più o meno punti "bonus" iniziali...
Diciamo che la differenza fra uno che ha preso 110 e uno sotto il 100 è tangibile, certo è ugualmente possibile passare anche con un voto basso ma di solito in graduatoria nei posti alti è difficile vedere gente che non ha quantomeno 100 come voto.
Discorso diverso per i colloqui per ditte/aziende varie, lì guardano molto di più che persona sei e cosa sai fare a livello pratico, del voto non gliele frega granchè.
Kolp
13th December 2006, 11:46
dipende, che un 110 e lode attira sempre l'attenzione.
chiaro che se poi a livello pratico è un incompetente, se ne sbattono del voto...
ghs
13th December 2006, 12:09
Una decina di anni fa, un professore dell'università che frequentavo mi confidò, affranto, che la maggior parte degli studenti che lui era costretto a promuovere e a laureare non aveva la più pallida idea di come si scriva un italiano corretto. O almeno decente. Per un cattedratico di una facoltà di Lettere e Filosofia, è una constatazione piuttosto allarmante.
Lì per lì, ero portato a non dare molto peso a questa cosa, ma oggi mi rendo conto del disastro. Ogni tanto, capita che qualcuno mi chieda pareri su scritti di vario tipo: vengono davvero i brividi. Non tanto per il contenuto, quanto per gli elementi di base dell'espressione linguistica. L'ortografia, l'uso dell'interpunzione, la coniugazione dei verbi, etc...
Ora, io posso anche essere (e lo sono) un fanatico di queste cose, ma è terribile leggere tesi di giovani laureandi nelle quali la correttezza della forma è semplicemente assente. Io sono fermamente convinto (e ne avrei buone prove) che un'espressione linguistica ordinata corrisponda a un'ordinata pulizia del pensiero. E forse aiuta anche nella vita quotidiana.
Quello che vedo è che oggi, dopo alcune simpatiche riforme, una laurea non è una garanzia di preparazione e di eccellenza nella formazione di un individuo, salvo alcuni casi. Cercando di abbassare i tempi del conseguimento della laurea per rendere più competitivo il mercato italiano, non si è fatto altro che svilire il valore della laurea stessa, così che adesso una laurea non si nega a nessuno. E' come il diploma di maturità di qualche anno fa: lo si prende e basta, perchè lo si prende.
Quello che mi chiedo, invece, è: è proprio necessario che si laureino tutti? Non sarebbe meglio laureare solo chi dimostri una vera preparazione? Non sarebbe ancora meglio che le università (e le scuole superiori) fossero più selettive?
Whattie
13th December 2006, 12:16
scienze della comunicazione è sinonimo di non so cosa fare quindi mi faccio sta laurea easy easy.... ho almeno 10 amici laureati li. anzi facciamo anche 20... tutti di treviso, andati a trieste a farsi regalare sta laurea
e io sono ancora qui a venezia a sudare per l'ultimo esame :-(
Necker
13th December 2006, 12:31
ma il probelma a me pare più una facoltà del cazzo come questa dove la gente si laurea con una tesi su jessica rizzo o su amici di maria de filippi (n'amica mia ha fatto sta tesi). vedi vogliamo dire facciamo beneficienza e diamo un pezzo di carta a chiunque? ok, però poi mi gira il cazzo che a livello legale abba lo stesso valore per un concorso una laurea in legge o una in scienze della comunicazione.
pazzo ha centrato il punto in pieno... non generalizzerei troppo sul concetto di lauree regalate, se non dopo attenta analisi del tipo di laurea in questione.
In questo caso il concetto calza a pennello xkè questo corso di laurea è la nuova fuffa che ha preso il posto di scienze politiche nella categoria delle lauree dei fancazzisti.
Stranamente ho anche io amici che la stanno facendo.. e sento cose veramente allucinanti, tipo esami scritti fatti al computer in cui basta fare una ricerchina su google (questo proprio durante l'esame) che ti permette di scaricare l'inverosimile e poi con un copia/incolla ti becchi il 30 assicurato.
In via del tutto generale sono dell'idea che abbiamo in Italia una tradizione universitaria eccellente ma che tanto per cambiare sta andando a farsi fottere. Ad ogni modo siamo un paese di "potenziali scienziati" che data la situazione non hanno però alcun futuro, se non facendo le valigie per andarsene guardacaso oltreconfine.
Non so se sia meglio questo o quello che si vede negli altri paesi, dove in quanto alla teoria nuda e cruda manco le scarpe ci fanno, però nel contempo dimostrano due coglioni grossi come case quando si tratta di concretizzare le conoscenze aquisite (ingegneria x inciso).
Slurpix
13th December 2006, 13:14
Domanda a sproposito: ma è meglio finire prima l'uni con un voto medio/basso oppure andare fuoricorso ma uscire con 1 voto decente? (escludo la possibilità di finire l'uni con un voto alto senza andare fuori corso :confused: )
Nei concorsi pubblici il voto ha un valore, se vai in un azienda nn gliene frega un cazzo, anche perchè puoi essere Dio ed essere uscito con 110 lode + magna o quel cazzo che vuoi ma se poi sei un inpedito dopo il primo colloquio ti dicono grazie e arrivederci.
Cmq è logico che uscire con un bel voto è sempre meglio, ma nn ci star a perdere la testa, poi se lo vuoi fare x te, xkè ti senti realizzato se esci con 110 allora va bene.
Rise-the-Sky
13th December 2006, 13:48
Nei concorsi pubblici il voto ha un valore, se vai in un azienda nn gliene frega un cazzo, anche perchè puoi essere Dio ed essere uscito con 110 lode + magna o quel cazzo che vuoi ma se poi sei un inpedito dopo il primo colloquio ti dicono grazie e arrivederci.
Cmq è logico che uscire con un bel voto è sempre meglio, ma nn ci star a perdere la testa, poi se lo vuoi fare x te, xkè ti senti realizzato se esci con 110 allora va bene.
Cmq...parecchie aziende fanno selezione sul voto di laurea, con meno di tot il colloquio proprio non lo fai :look:
PS: consiglio di sbattersi x le 3 cifre se la facoltà è scientifica, 110 consigliato x le economiche. Calcio in culo post laurea x le umanistiche :sneer: )
Alkabar
13th December 2006, 15:56
ciao a tutti, posto qui che credo sia la sez. piu' adatta...pochi giorni fa ho assistito ad una sessione di Laurea di Scienze della Comunicazione.
Il presidente della commissione era un tipo simpatico, che di tanto in tanto si trova in giro in televisione
a discettare sui più svariati argomenti. Ebbene, ad ogni persona che si presentava a discutere la tesi lui chiedeva l'età e commentava:
"Ma come, tutti questi anni per poi avere una media cosi' bassa? Ormai noi promuoviamo cani e porci!". Tutti gli dicevano che in realtà`
durante gli studi lavoravano (in particolare il servizio civile), e lui si scandalizzava perchè "lo studente deve in primis studiare, ve l'immaginate un chirurgo che non ricorda bene l'anatomia perchè ha fatto il servizio civile?".
E giù a lamentarsi del fatto che il declino dell'università è ormai innegabile, che la colpa è dei genitori troppo permissivi che non seguono i figli,che i professori severi (come lui, a suo dire) sono i più apprezzati...
La cosa era piuttosto antipatica, mettere cosi' in difficoltà i tesisti qualche istante prima della presentazione davanti a parenti e amici è sgradevole.
Però è anche vero che i candidati erano tutti trentenni o quasi con medie basse (sotto il 90), il livello non sembrava particolarmente brillante e alcuni casi sono stati al limite del ridicolo.
Una tesi di laurea sull'imprenditoria pornografica di Jessica Rizzo, che per quanto ho capito è consistita in qualche vagabondaggio su internet (non vi dico le domande, del tipo: "Ma a quale tipo di esigenze si rivolgono i club privè della Rizzo?", e figuratevi le risposte...), e poi il caso di un ragazzo che non aveva mai consegnato la tesi al relatore. Il prof se ne è lamentato e la commissione si è posta il problema se ammetterlo alla discussione.
Alla fine l'hanno fatto laureare ma l'hanno messo in grossa difficoltà perchè a quanto pare il lavoro lasciava a desiderare (anche a detta del relatore che ha dichiarato che se avesse avuto la tesi con anticipo non l'avrebbe ritenuta sufficiente!). Le altre presentazioni davano l'impressione di essere lavori interessanti, ma senza una particolare specificità o professionalità (per intenderci, chiunque avrebbe potuto dire la sua anche senza una preparazione specifica in materia).
Per voi è normale? Vi à successo qualcosa di simile? Perchè capita di sentir opinioni contrastanti su questo tipo di facoltà`; oggi però si è rasentato il ridicolo...
No mai. Senza mezzi termini: quello che hai vissuto è un caso particolare.
Alkabar
13th December 2006, 16:19
Per punti scorrelati, rispondendo a vanvera:
Confermo, in effetti dopo il 110 ho ricevuto N proposte di colloquio.
Non penso che la base di italia sia nelle facoltà umanistiche. Non producono abbastanza innovazione.
Un problema assai correlato alla mancanza di capacità di esprimersi con un italiano almeno grammaticalmente corretto è correlato allo SCOMPARIRE della matematica.
Personalmente mi sconcerta assai vedere dei giovani che preferiscono una lezione infinita su kant piuttosto che una lezione di matematica o fisica. Tra parentesi: non è che poi di Kant capiscano tanto di più.
Statement più o meno banali:
Al momento non sono i "valori" che mancano, sono gli obiettivi. I ragazzi non hanno idea di che fare, non hanno una vocazione chiara, non sono invogliati a cercarne una. Un mio collega diceva ultimamente che l'occidente è tanto ricco che anche gli imbecilli hanno modo di sopravvivere.
Ecco toh, è appena passato l'unico insegnate italiano qua alla Royal Holloway e gli ho chiesto se pianifica di tornare in italia a lavorare, una risposta più eloquente non poteva darmela:
"No, mai, mi fa schifo. Si ci torno se chiudono il CNR e ricominciano ad assumere gente da capo. Sono una manica di coglioni, si fanno i concorsi tra loro e scrivono carta da buttare nel cesso, se ne salvano 20 in tutta italia."
Che si ricollega a quello che stavamo dicendo con: cazzo se la gente c'ha il posto assicurato da quando è nato, che minchia studia a fare.
Pazzo
13th December 2006, 16:50
"No, mai, mi fa schifo. Si ci torno se chiudono il CNR e ricominciano ad assumere gente da capo. Sono una manica di coglioni, si fanno i concorsi tra loro e scrivono carta da buttare nel cesso, se ne salvano 20 in tutta italia."
Che si ricollega a quello che stavamo dicendo con: cazzo se la gente c'ha il posto assicurato da quando è nato, che minchia studia a fare.
In tutto questo non capisco come puoi appoggiare la politica della sinistra in Italia (sempre che non stia confondendo i tuoi posto con quelli di altri, tendo a confondere te e azhael a volte lol), che questa situazione è il risultato del garantismo esagerato per i dipendenti pubblici, che ha poi influito sul resto del emrcato del lavoro italiano, per come la vedo io (che è come dire appunto cazzo se la gente c'ha il posto assicurato da quando è nato, che minchia studia a fare / che minchia si impegna a fare una volta che il lavoro ce l'ha, aggiungo io)
Wolfo
13th December 2006, 16:53
pazzo ha centrato il punto in pieno... non generalizzerei troppo sul concetto di lauree regalate, se non dopo attenta analisi del tipo di laurea in questione.
In questo caso il concetto calza a pennello xkè questo corso di laurea è la nuova fuffa che ha preso il posto di scienze politiche nella categoria delle lauree dei fancazzisti.
Stranamente ho anche io amici che la stanno facendo.. e sento cose veramente allucinanti, tipo esami scritti fatti al computer in cui basta fare una ricerchina su google (questo proprio durante l'esame) che ti permette di scaricare l'inverosimile e poi con un copia/incolla ti becchi il 30 assicurato.
In via del tutto generale sono dell'idea che abbiamo in Italia una tradizione universitaria eccellente ma che tanto per cambiare sta andando a farsi fottere. Ad ogni modo siamo un paese di "potenziali scienziati" che data la situazione non hanno però alcun futuro, se non facendo le valigie per andarsene guardacaso oltreconfine.
Non so se sia meglio questo o quello che si vede negli altri paesi, dove in quanto alla teoria nuda e cruda manco le scarpe ci fanno, però nel contempo dimostrano due coglioni grossi come case quando si tratta di concretizzare le conoscenze aquisite (ingegneria x inciso).
be se è per questo ho un amico che s'è fatto ing. gestionale usando la carta carbone agli scritti...
Alkabar
13th December 2006, 17:30
In tutto questo non capisco come puoi appoggiare la politica della sinistra in Italia (sempre che non stia confondendo i tuoi posto con quelli di altri, tendo a confondere te e azhael a volte lol), che questa situazione è il risultato del garantismo esagerato per i dipendenti pubblici, che ha poi influito sul resto del emrcato del lavoro italiano, per come la vedo io (che è come dire appunto cazzo se la gente c'ha il posto assicurato da quando è nato, che minchia studia a fare / che minchia si impegna a fare una volta che il lavoro ce l'ha, aggiungo io)
Non sono io mi sa, non sono così bravo con la politica da mettermi a parlare di posti di lavoro. Io sono sempre abbastanza interessato su energia e innovazione, di classe operaia e dipendenti statali non capisco una sega
In effetti io ho votato Di Pietro, che è a sinistra per quello che si può definire a tutti gli effetti uno "scherzo di natura del tutto italiano" .
Ho votato Di Pietro nella speranza appunto che nepotismi vari diminuiscano...
Più che altro la mia attuale speranza di "esiliato in un altro universo abbastanza differente", è che l'Italia volga prima o poi lo sguardo su ricerca e innovazione.
Tipo, se pagassero la gente come la pagano qua per fare lo stesso lavoro... tipo eh...
powerdegre
13th December 2006, 18:12
Io l'università italiana la vedo ne più ne meno che come il resto della scuola italiana, una cosa buona buttata alle ortiche.
Il sistema scolastico italiano sarebbe anche valido, solo che non capisco perché questa necessità di volerli passare tutti... cioè, se uno non ci arriva e non riesce a finire le superiori, ma steccalo e fallo mollare, magari invece che perdere altri anni a scuola va a fare l'idraulico e prenderà più di un ingegnere.
Stessa zuppa all'università, escono davvero cani e porci, col risultato che ormai la laurea la usi per farci il concorso come spazzino.
Ci sono la fuori professori dementi che mandano avanti la gente perché poverina, s'è impegnata... ma vaffanculo!
E questa e' l'ennesima riprova di questa cosa, ma come si può pensare di permettere alla gente di laurearsi con questa roba? Uno studio sul sito di un attrice porno o su un programma demente... Sarebbe ma da fare uno studio sul cervello di chi scrive questa roba.
Toni Ciccione
13th December 2006, 18:15
Boh. Io lunedì ho un esame, 800 pagine 2 domande. Niente scritti, niente crocette del cazzo, niente raccomandazioni, sono maschio e quindi non la posso manco dare. Se non ne sai 1 butti al cesso un mese di lavoro. Tutta sta facilità non la vedo.
p.s. pazzo e' scarso vince solo quando gli entrano 2 chakra blu al secondo turno.
powerdegre
13th December 2006, 18:28
Boh. Io lunedì ho un esame, 800 pagine 2 domande. Niente scritti, niente crocette del cazzo, niente raccomandazioni, sono maschio e quindi non la posso manco dare. Se non ne sai 1 butti al cesso un mese di lavoro. Tutta sta facilità non la vedo.
p.s. pazzo e' scarso vince solo quando gli entrano 2 chakra blu al secondo turno.
Vabbé, non si può fare di tutta un'erba un fascio, ovvio che non mi riferissi a tutto in maniera generica, peró negli anni ho visto uscire di tutto dalla scuola.
Io non sono certo un genio, esco da un istituto tecnico, e per essere una testa calda c'ho messo pure 7 anni (io e la mia boccaccia...), peró seppur non avendo una cultura estremamente vasta o una conoscenza lessicale immensa, mi difendo e posso dire di parlare italiano, di saper scrivere in maniera corretta e di essere capace di fare una divisione (si, divisione, non equazione di blibblero salcazzo). La fuori c'e gente che determinate cose non le sa fare, ed é uscita da istituto superiore/universitá.
E nota bene, ripeto, non mi lamento che ci sia gente a giro che non sa fare un'equazione differenziale, ma una divisione! E sono piú di quelli che credi.
Pazzo
13th December 2006, 18:38
p.s. pazzo e' scarso vince solo quando gli entrano 2 chakra blu al secondo turno.
:nod:
San Vegeta
13th December 2006, 18:51
In tutto questo non capisco come puoi appoggiare la politica della sinistra in Italia (sempre che non stia confondendo i tuoi posto con quelli di altri, tendo a confondere te e azhael a volte lol), che questa situazione è il risultato del garantismo esagerato per i dipendenti pubblici, che ha poi influito sul resto del emrcato del lavoro italiano, per come la vedo io (che è come dire appunto cazzo se la gente c'ha il posto assicurato da quando è nato, che minchia studia a fare / che minchia si impegna a fare una volta che il lavoro ce l'ha, aggiungo io)
vorrei farti solo leggermente notare che da anni, la sinistra è quella parte politica che ha collezionato meno esponenti condannati per reati tipo corruzione, concorso in reato, tangenti et similia
rispondendo a random ai vari post
mandare a lavorare uno studentello di 16 anni che non prende tutti 6 è un fallimento della società intera, perchè è uno che per i prossimi 60 anni farà l'ignorante e "graverà" sulle spalle degli altri... magari non economicamente, ma in altri termini sì. mandare a lavorare uno che non ci arriva e basta è giusto, ma almeno provare a migliorare la sua istruzione è un obbligo... e la scuola italiana al momento non lo fa, gli da solo la possibilità di rimanere più a lungo del dovuto a scaldare la sedia.
L'università italiana è piena di prof coi controcoglioni, il problema principale sono gli altir professori che stanno lì solo per far soldi senza avere skill alcuna per l'insegnamento e gli studenti mantenuti che se ne fregano di studiare perchè tanto campano uguale.
IO non ho finito l'università, sono a 3 esami dalla laurea e non mi sfiora il pensiero di finirli (per ora) perchè mi interessa lavorare e perchè i miei non possono più mantenermi: vero, colpa mia che ho cazzeggiato, ma cazzeggiando mi son divertito e ho imparato un sacco di cose e lavoro meglio di gente laureata.
All'estero vanno all'uni le persone che possono permetterselo, è vero, ma hanno dei prof che ti inculcano l'istruzione per cui paghi un fottio di soldi, sono abituati a sudarsi ogni cosa (tipo i voti) e quindi escono laureati e un minimo capaci di fare le cose... e, parlando per esempi, dalla facoltà di legge di new york un neolaureato esce SAPENDO di avere 120k dollari annui in tasca per il lavoro che già lo aspetta. UN dottorato in Italia SA che prenderà un cazzo è mezzo. bella storia
San Vegeta
13th December 2006, 18:54
Vabbé, non si può fare di tutta un'erba un fascio, ovvio che non mi riferissi a tutto in maniera generica, peró negli anni ho visto uscire di tutto dalla scuola.
Io non sono certo un genio, esco da un istituto tecnico, e per essere una testa calda c'ho messo pure 7 anni (io e la mia boccaccia...), peró seppur non avendo una cultura estremamente vasta o una conoscenza lessicale immensa, mi difendo e posso dire di parlare italiano, di saper scrivere in maniera corretta e di essere capace di fare una divisione (si, divisione, non equazione di blibblero salcazzo). La fuori c'e gente che determinate cose non le sa fare, ed é uscita da istituto superiore/universitá.
E nota bene, ripeto, non mi lamento che ci sia gente a giro che non sa fare un'equazione differenziale, ma una divisione! E sono piú di quelli che credi.
io conosco gente laureata che non sa scrivere e che ha messo più errori nella tesi di quanti ne fanno le ultime 2 bionde con cui sono uscito quando scrivono gli sms e che hanno un'istruzione alquanto scarsa.
e alcuni di questi soggetti decidono se altra gente può lavorare o meno....
Pazzo
13th December 2006, 19:03
vorrei farti solo leggermente notare che da anni, la sinistra è quella parte politica che ha collezionato meno esponenti condannati per reati tipo corruzione, concorso in reato, tangenti et similia
scsa ma col mio discorso che cazzo c'entra?
Cioè se ti chiedo che ora è te mi rispondi "patate!"???
San Vegeta
13th December 2006, 19:17
si parlava di garantismo esagerato? garantire un posto a qualcuno raccomandandolo o facendo determinati imbrogli per cui una persona poi ha un posto fisso, direi che c'entra...
powerdegre
13th December 2006, 19:27
mandare a lavorare uno studentello di 16 anni che non prende tutti 6 è un fallimento della società intera, perchè è uno che per i prossimi 60 anni farà l'ignorante e "graverà" sulle spalle degli altri... magari non economicamente, ma in altri termini sì. mandare a lavorare uno che non ci arriva e basta è giusto, ma almeno provare a migliorare la sua istruzione è un obbligo... e la scuola italiana al momento non lo fa, gli da solo la possibilità di rimanere più a lungo del dovuto a scaldare la sedia.
Provare a migliorare la sua istruzione?
Io son geometra, mi ricordo ancora che in 5a avevo la mia compagna di banco che non sapeva svolgere un compito d'estimo, e per fare quello devi solo ricordarti 2 formulette di numero ed assemblare i dati che ti vengono dati. E te ad una che non riesce due moltiplicazioni ed una frazione che vorresti fargli? Dargli una cultura?
Ma a me mi dispiace poveraccia che non ci arrivi, ma se non ci arriva non la tieni li a scaldare il banco, perché per quanto ci provi a spiegarglielo non capira mai, e poi la passi perché poverina, come fai, si é impegnata.
Come vedi che non ci arriva, steccala e senza pietà, vedrai che un posto di lavoro lo trova con cui mantenersi.
In cosa grava sugli altri? Guarda che quella ignorante era ed ignorante é rimasta, perché tutto il tempo passato a scuola non le ha fornito un'istruzione, le ha fornito un pezzo di carta.
Prova a purgare le scuole, poi vedi che chi prende il pezzo carta un lavoro lo trova piú facilmente, chi é stato purgato a scuola magari si fa meno problemi ad accettare un lavoro piú modesto e non vuole diventare per forza direttore di banca, ed oltretutto chi ha il pezzo di carta magari prende un po' di piú fin da subito, in quanto chi finisce la scuola dimostra di saper valere e non di saper fare il pappagallo o il leccaculo.
PS. io lavoro da quando ho 11 anni, la scuola l'ho mollata perché non mi andava il sistema, sono tornato a finirla un paio di anni dopo per fare contenti i miei, e posso dirti onestamente che la maturità a livello di istruzione mi ha fornito poco o niente. Il padre della mia migliore amica ha la terza media, sfoggia una cultura impressionante ed é una persona squisitissima, e come lui ne esistono tanti di babbi con le medie, che aprono il culo a tanti laureandi in quanto ad istruzione.
All'estero vanno all'uni le persone che possono permetterselo, è vero, ma hanno dei prof che ti inculcano l'istruzione per cui paghi un fottio di soldi, sono abituati a sudarsi ogni cosa (tipo i voti) e quindi escono laureati e un minimo capaci di fare le cose... e, parlando per esempi, dalla facoltà di legge di new york un neolaureato esce SAPENDO di avere 120k dollari annui in tasca per il lavoro che già lo aspetta. UN dottorato in Italia SA che prenderà un cazzo è mezzo. bella storia
Il grassetto su NY, é perché ne escono pochi.
Sul dottorato purtroppo stiamo na merda, ma l'argomento ricerca e' una cosa ancora piú in la.
San Vegeta
13th December 2006, 20:13
Provare a migliorare la sua istruzione?
Io son geometra, mi ricordo ancora che in 5a avevo la mia compagna di banco che non sapeva svolgere un compito d'estimo, e per fare quello devi solo ricordarti 2 formulette di numero ed assemblare i dati che ti vengono dati. E te ad una che non riesce due moltiplicazioni ed una frazione che vorresti fargli? Dargli una cultura?
Ma a me mi dispiace poveraccia che non ci arrivi, ma se non ci arriva non la tieni li a scaldare il banco, perché per quanto ci provi a spiegarglielo non capira mai, e poi la passi perché poverina, come fai, si é impegnata.
Come vedi che non ci arriva, steccala e senza pietà, vedrai che un posto di lavoro lo trova con cui mantenersi.
In cosa grava sugli altri? Guarda che quella ignorante era ed ignorante é rimasta, perché tutto il tempo passato a scuola non le ha fornito un'istruzione, le ha fornito un pezzo di carta.
Non sono d'accordo. Se si potessero scegliere i corsi invece che le scuole, quella lì avrebbe scelto qualcosa di diverso dai corsi che si frequentano attualmente al geometra. Magari era brava a disegnare, o ricorda a memoria le nozioni storiche. Dai dei corsi di base che tutti devono seguire, tipo matematica di base, italiano di base, inglese di base, e i corsi specialistici che ti formano in una data cosa. Così facendo bocci solo chi non ha la sufficienza nei corsi di base, perchè davvero non studiano o sono cretini, e bocci chi non prende la sufficienza nei corsi specialistici, perchè le basi le ha e non riesce ad arrivare alla soglia richiesta dai suoi studi.
Io ho dato ripetizioni a una signora che voleva prendere il diploma e non capiva una sega di matematica. "Non capiva" è da interpretare come "faccio le cose a caso forse mi riesce di avere la soluzione giusta". Dopo 6 mesi con me, 1 lezione a settimana, sapeva fare le equazioni e risolvere i problemi di algebra da sola. ok che è questione di allenamento, ma se uno non si impegna per farle capire in altro modo quello che non capisce da sola allora non è solo colpa di chi non capisce, è anche colpa di chi non le da modo di capire.
cmq sì, c'è gente davvero ignorante, geneticamente... quella gente lì che stia a fare altro, si spera niente che implichi grandi responsabilità
P.S. da New York, facoltà di legge, escono i migliori. ma c'è da dire che sono in pochi a entrarci date le selezioni e i soldi richiesti...
Alkabar
13th December 2006, 20:26
All'estero vanno all'uni le persone che possono permetterselo, è vero, ma hanno dei prof che ti inculcano l'istruzione per cui paghi un fottio di soldi, sono abituati a sudarsi ogni cosa (tipo i voti) e quindi escono laureati e un minimo capaci di fare le cose... e, parlando per esempi, dalla facoltà di legge di new york un neolaureato esce SAPENDO di avere 120k dollari annui in tasca per il lavoro che già lo aspetta. UN dottorato in Italia SA che prenderà un cazzo è mezzo. bella storia
Vege, un po' qua ti contraddico perchè attualmente io vivo in una università:
Per quanto riguarda l'UK, pagano un fottio di soldi, ma non mi sembra siano tanto bravi, anzi mi paiono molto scarsi e molto poco interessati gli studenti.
C'hanno un bulirone di materie, nel senso che possono sceglierle, e tutto sommato non funziona un cazzo.
Tanto per dirti, dubito che sappiano fare due classi di java in croce per fare un progettino.
Stanno sul teorico da ste parti. Io in Italia ho fatto migliaia di ore di progetto, e cazzo se sono contate...
Implemento tutto io qua PORCA EVA !! :swear: :swear: .
:sneer: :sneer:
Kolp
13th December 2006, 20:38
boh, dire che l'università non serve mi sembra una minchiata. io sono dell'idea che uno che si fa liceo+uni avrà cmq una cultura abbastanza più ampia della media...
certo, il livello medio è forse sceso ultimamente, ma una persona che si forma in questo modo di più non può fare imo! l'ideale è aggiungerci esperienze all'estero cmq!
Pazzo
14th December 2006, 01:36
il discorso è che ci sono facoltà e facoltà, ma va di moda fare i buonisti e dire che scienze della comunicazione, design, tecnica e cultura della moda, tecnica e cultura dell'enologia (si, esiste) sceinze politiche e sociologia sono fgacoltà serie e danno una preparazione. eh, facciamo i buonisti del cazzo allora.
powerdegre
14th December 2006, 03:28
il discorso è che ci sono facoltà e facoltà, ma va di moda fare i buonisti e dire che scienze della comunicazione, design, tecnica e cultura della moda, tecnica e cultura dell'enologia (si, esiste) sceinze politiche e sociologia sono fgacoltà serie e danno una preparazione. eh, facciamo i buonisti del cazzo allora.
Appunto, ed io e' questo che dico.
Se esci da ingegneria qualcosa ti ci e' entrato in testa, una sveglia te la sei data, ma ci sono alcune facoltá che sono buffonate.
E poi Vege, io capisco che te sei uno di quelli che credono nella superiorita' del genere umano, nel fatto che siamo intelligenti, ti invidio per la tua visione utopica, ti da speranza che io non riesco ad avere.
Pero' e' giunto il giorno di svegliarsi, di quella gente ce ne sta a questo mondo, e non pochi...
A me fa piacere sapere che hai trovata la signora che si e' appassionata alla matematica, ma se una che sceglie di andare a fare il geometra, non sa fare la matematica dopo 5 anni, mi sa che e' meglio che vada a lavorare senza pezzo di carta, perche' se non sai fare manco x*y/z, te che vorresti fare? Progettare? A si...
E poi disegnare...
Ti ci voglio vedere a fare disegno tecnico senza matematica...
Vuol dire che hai il babbo ingegnere, te fai due schizzi per passare il tempo, li passi al babbo e progetta lui, perche' te se non sai la matematica, non progetti.
E se invece che non saperla perche' non ci arriva, non la sa perche' non l'ha studiata, e' giusto che la stecchino e prenda una pedata nel culo ugualmente, perche' non e' giusto che uno prenda il famoso pezzo di carta solo per la presenza.
Vuoi che studi fino a 18 anni? Per me e' una cagata, ma fai che arrivi a 18 anni in 1a superiore se non riesce a passare.
Wolfo
14th December 2006, 10:46
il discorso è che ci sono facoltà e facoltà, ma va di moda fare i buonisti e dire che scienze della comunicazione, design, tecnica e cultura della moda, tecnica e cultura dell'enologia (si, esiste) sceinze politiche e sociologia sono fgacoltà serie e danno una preparazione. eh, facciamo i buonisti del cazzo allora.
l'ha fatta un mio amico:sneer: :sneer: però di vino ne sà parecchio:nod: , più che altro ne beve anche tanto...
cmq io sono uno dei lebbrosi che s'è fermato al terzo anno di scienze della comunicazione...laurea che conta solo per i pochi chje escono con super voti , per tutti gli altri non c'è storia...e state tranquilli , nessuno va ad intaccare posizioni più consone a neoavvocati , ing. , e cazzi e mazzi.
San Vegeta
14th December 2006, 11:22
Tanto per dirti, dubito che sappiano fare due classi di java in croce per fare un progettino.
Stanno sul teorico da ste parti. Io in Italia ho fatto migliaia di ore di progetto, e cazzo se sono contate...
Implemento tutto io qua PORCA EVA !! :swear: :swear: .
:sneer: :sneer:
Bello mio, io avevo in casa un laureato in ing elettronica a bologna e non sapeva fare un ciclo con delle printf dentro... e sì che aveva fatto ben 4 esamucci di C e li aveva anche passati...
Così come avevo colleghi a Informatica che si son laureati senza saper programmare... che ti devo dire... almeno all'estero i prof capaci ci sono... manca la solita voglia di imparare forse... :P
[cut]
E se invece che non saperla perche' non ci arriva, non la sa perche' non l'ha studiata, e' giusto che la stecchino e prenda una pedata nel culo ugualmente, perche' non e' giusto che uno prenda il famoso pezzo di carta solo per la presenza.
Vuoi che studi fino a 18 anni? Per me e' una cagata, ma fai che arrivi a 18 anni in 1a superiore se non riesce a passare.
ma no dai, a me basta che gli si insegni le basi e abbia una specie di bagaglio culturale di base, che sappia distinguere le "e congiunzione" dalle "è verbo", scrivere imparare invece che inparare e robe così... mi rendo conto che i bambini delle elementari a volte sono meglio, ma dato che come dici tu ci sono i caproni bisognerebbe provare a stendere una linea al di sotto della quale non ci sia quasi nessuno.
Killaloth
14th December 2006, 11:46
ciao a tutti, posto qui che credo sia la sez. piu' adatta...pochi giorni fa ho assistito ad una sessione di Laurea di Scienze della Comunicazione.
Il presidente della commissione era un tipo simpatico, che di tanto in tanto si trova in giro in televisione
a discettare sui più svariati argomenti. Ebbene, ad ogni persona che si presentava a discutere la tesi lui chiedeva l'età e commentava:
"Ma come, tutti questi anni per poi avere una media cosi' bassa? Ormai noi promuoviamo cani e porci!". Tutti gli dicevano che in realtà`
durante gli studi lavoravano (in particolare il servizio civile), e lui si scandalizzava perchè "lo studente deve in primis studiare, ve l'immaginate un chirurgo che non ricorda bene l'anatomia perchè ha fatto il servizio civile?".
E giù a lamentarsi del fatto che il declino dell'università è ormai innegabile, che la colpa è dei genitori troppo permissivi che non seguono i figli,che i professori severi (come lui, a suo dire) sono i più apprezzati...
La cosa era piuttosto antipatica, mettere cosi' in difficoltà i tesisti qualche istante prima della presentazione davanti a parenti e amici è sgradevole.
Però è anche vero che i candidati erano tutti trentenni o quasi con medie basse (sotto il 90), il livello non sembrava particolarmente brillante e alcuni casi sono stati al limite del ridicolo.
Una tesi di laurea sull'imprenditoria pornografica di Jessica Rizzo, che per quanto ho capito è consistita in qualche vagabondaggio su internet (non vi dico le domande, del tipo: "Ma a quale tipo di esigenze si rivolgono i club privè della Rizzo?", e figuratevi le risposte...), e poi il caso di un ragazzo che non aveva mai consegnato la tesi al relatore. Il prof se ne è lamentato e la commissione si è posta il problema se ammetterlo alla discussione.
Alla fine l'hanno fatto laureare ma l'hanno messo in grossa difficoltà perchè a quanto pare il lavoro lasciava a desiderare (anche a detta del relatore che ha dichiarato che se avesse avuto la tesi con anticipo non l'avrebbe ritenuta sufficiente!). Le altre presentazioni davano l'impressione di essere lavori interessanti, ma senza una particolare specificità o professionalità (per intenderci, chiunque avrebbe potuto dire la sua anche senza una preparazione specifica in materia).
Per voi è normale? Vi à successo qualcosa di simile? Perchè capita di sentir opinioni contrastanti su questo tipo di facoltà`; oggi però si è rasentato il ridicolo...
Fossi stato in uno di loro avrei detto al caro professore che aveva pienamente ragione, ma che il chiaro scopo era quello di prendere un pezzo di carta inutile per cercare di superare un concorso in cui serve come requisito quel pezzo di carta.. Affrontando il concorso come una schedina del totocalcio date le circostanze, ma tentar non nuoce. :look:
Quanto al discorso del chirurgo o dell'ingegnere nucleare o di qualsivoglia professione altamente specializzata.. Beh il prof ha pienamente ragione, ma si renderà parimenti conto che un tizio che esce a 27 anni da scienze della comunicazione ha ben altre prospettive.
D'altronde ha scelto lui di insegnare in quel tipo di facoltà, fossi in lui accetterei con più filosofia il fatto di vedersi passare sotto il naso 1 buono ogni mille laureati inutili, così come succede in tutte le facoltà con indirizzo umanistico, se voleva sentirsi meno a disagio poteva andare a fare il prof di medicina ingegneria o economia in una facoltà seria.
Glorifindel
14th December 2006, 11:47
Imho questo succedere perchè c'è chi la meritocrazia la teme e la tiene bassa, quasi inesistente.
Ci sono università e università, come ci sono professori e professori, studenti e studenti.
Non voglio dare un giudizio sparato alla caxxo, ma chi sta all'estero forse può confermare o meno, mi pare che negli altri paesi la meritocrazia è più sentita che in Italia. Se uno vale lo incentivano/premiano, o sbaglio?
Se si premiassero quelli che si impegnano e ottengono risultati e disincentivassero quelli che fanno tipo queste tesi forse la gente inizierebbe a capire che non basta buttarsi nella mischia che tanto spingi spingi passo pure io.
Cmq quel professore non si è accorto che il primo a fare la figura del pirla di fronte a tutti è stato lui con tutta la commissione.
Tiri giù critiche a non finire e poi lo fai laureare? Allora cosa cerchi da chi? Sei tu con la commissione che deve selezionare i candidati... altrimenti non si chiamerebbero candidati ma "laureati wannabe salvo espletamento formalità tesi" -.- anche detti lawasefot :nod:
acronimo altresì di "il regolamento (la legge) si può fottere" :sneer:
Sotto un certo punto di vista a noi italiani ci frega quel senso di "tanto siamo in Italia, è tutto un magna magna, male che va ce la si aggiusta".
Altrove oltre a far pagare tasse universitarie più importanti, diffondono invece un senso di "campus" che da noi ancora non c'è... ti fanno vivere nell'università, te ne fanno sentire parte; quindi se vuoi restarci dentro devi entrarci in simbiosi o sei fuori.
Da noi l'università è il posto dove andare a seguire la lezione di un professore (il più delle volte scazzato, soprattutto se è un ricercatore a cui hanno tolto i fondi per la sua ricerca e che ripiega insegnando) se si ha voglia, sennò si può studiare dal libro e presentarsi il giorno dell'esame. E' un esamificio, punto.
Niente attività (anche sportive) o cmq poche, niente senso di comunità universitaria, radi coinvolgimenti degli studenti in aule che invece di essere da 40-50 studenti sono anche da 300...
Per dire, ho avuto il primo anno un professore di Inglese per il toefl che era madrelingua, nato in Inghilterra e che ha studiato negli Stati Uniti, bhè lui era meravigliato di come in Italia siano numerose le aule e di come non si riuscisse a far intervenire gli studenti ogni 2 minuti come facevano invece in America.
Alla lezione di lingua difatti eravamo in calssi di max 30 persone, perchè lo esigevano i professori stranieri. Parlavamo molto e non tanto per fare conversazione ma anche su regole di grammatica, sul lessico, ecc.
C'era il coinvolgimento attivo, cosa che salvo le iniziative sporadiche di qualche professore italiano illuminato, da noi nelle università non si vede spesso.
Diciamoci la verità da noi il "pezzo di carta" è visto come l'ultimo scoglio da superare per accedere al mondo del lavoro, mettersi nell'ufficio random, prendere possibilmente un buon stipendio senza troppe responsabilità e fare come hanno fatto i nostri genitori, cercando di raggiungere la pensione, magari pensando a cosa fare la sera o i fine settimana.
Peccato che il mondo sia cambiato e che questo programma non possa più funzionare.
powerdegre
14th December 2006, 12:04
Bello mio, io avevo in casa un laureato in ing elettronica a bologna e non sapeva fare un ciclo con delle printf dentro... e sì che aveva fatto ben 4 esamucci di C e li aveva anche passati...
Così come avevo colleghi a Informatica che si son laureati senza saper programmare... che ti devo dire... almeno all'estero i prof capaci ci sono... manca la solita voglia di imparare forse... :P
ma no dai, a me basta che gli si insegni le basi e abbia una specie di bagaglio culturale di base, che sappia distinguere le "e congiunzione" dalle "è verbo", scrivere imparare invece che inparare e robe così... mi rendo conto che i bambini delle elementari a volte sono meglio, ma dato che come dici tu ci sono i caproni bisognerebbe provare a stendere una linea al di sotto della quale non ci sia quasi nessuno.
Appunto, proprio perche' manca la voglia di imparare, perche' DOBBIAMO DARE il pezzo di carta ad un demente che non se lo merita?
Vuoi insegnargli? Fallo.
Ma l'unico pezzo di carta che gli dai e' un rotolo di carta igienica.
Non riesco a capire cosa non ci sia di chiaro nel:
Non sei qualificato, non ti si da la qualifica.
Kinson
14th December 2006, 16:35
Allora ,
vediamo di finirla co sta cazzata che scienze della comunicazione è una farsa pls : dimostrate solo pregiudizi e poca conoscenza del settore comunicazione.
Dovete distinguere tra validità della proposta formativa e validità dell insegnamento. Ovvio che in italia ci sono univ che valgono e altre che la laurea te la tirano dietro . Ma questo non è un problema di gente che non ha voglia di fare un caxxo , è colpa di chi gestisce l'ateneo e che vuole mandare in merda la qualità per far entrare più gente .
Credo che a livello di formazione sia inutile stare a discutere sulla utilità di scienze della comunicazione FATTA COME COMANDA DIO , ed è altretanto inutile tirar fuori discoso a cavolo sul fatto che li ti regalano la laurea perchè è un discorso basato su esperienze personali .
Vi posso dare la mia di esperienza e state tranquilli che mi sono fatot un culo tanto per laurearmi a Macerata con professori in gamba e altri stronzi all ennesima potenza .
Il problema dell autore del post non è tanto SDC , ma la qualità delle univ che vanno a scadere per far laureare / etrare quanti più studenti possibili : qua la colpa è della stessa università che svacca i suoi stesis corsi , pochi cavoli.
Io sono tutta la vita per il numero chiuso : vieni in questa univ , esci preparato ma dovrai farti il culo e GG . fino a che le univ faranno entrare ai loro corsi 300 800 1200 persone all anno non potrà mai esserci una qualità decente.
Ora scusate ma sono tornato da una 3 giorni unirai da roma e ho delle relazioni da completare per degli esami alla mia Univ , buono studio pure a voi ^_^
Killaloth
14th December 2006, 16:51
Credo che a livello di formazione sia inutile stare a discutere sulla utilità di scienze della comunicazione FATTA COME COMANDA DIO , ed è altretanto inutile tirar fuori discoso a cavolo sul fatto che li ti regalano la laurea perchè è un discorso basato su esperienze personali.
Sono d'accordo con te sul fatto che sia stupido dire che ti regalano la laurea, dipende da univesità ad università, generalizzare è da stupidi.
E sono d'accordo con te che fatta come dio comanda sia utile e possa offrire degli sbocchi (sono altresì convinto che qualsiasi cosa fatta ai massimi livelli lo sia).
Ora però guardiamoci intorno e diciamoci che (per fortuna dei pochi che si impegnano seriamente) buona parte degli iscritti di economia della comunicazione è iscritta perchè alla fine del 5° superiore non sapeva che kaiser di facoltà scegliere e si è buttato lì. Parlo di Roma, non so a Macerata come funziona e non ho l'arroganza di volerlo sapere a priori.
La mia morosa si sta laureando in lettere moderne col nuovo sistema 3+2, con un anno di anticipo sulla quinquennale e la media del 29,x. Credimi le voglio tutto il bene del mondo e spero in positivo per lei, ma spesso penso che sia una mente buttata in una facoltà inutile, non le ho mai detto una cosa del genere ma lo penso.. Mi rammarico il doppio se penso che ha intenzione di fare un master in marketing dopo essersi laureata, il campo le interessa molto, se solo avesse fatto economia.. ç_ç
Necker
14th December 2006, 16:53
l'esperienza che ho raccontato io arriva dall'università "Cattolica" di milano... oltre a sfornarne migliaia l'anno di questi "laureati" ti costa pure un patrimonio di rette e tasse... mah
Suppa
14th December 2006, 19:24
Allora ,
vediamo di finirla co sta cazzata che scienze della comunicazione è una farsa pls : dimostrate solo pregiudizi e poca conoscenza del settore comunicazione.
la verità sta nel mezzo mettiamola cosi' ^ ^
Sono tanti i miei amici laureati in questa università.. e sono veramente pochi quelli che effettivamente hanno idea di cosa significhi essere laureati in comunicazione e aver tali conoscenze rispetto a chi in comunicazione ci lavora da anni senza aver frequentato nessun ateneo ^ ^
Perchè la comunicazione (almeno per quanto mi rigaurda a livello pubblicitario/sviluppo/web) si basa su abilità innate o idee che si possiedono e non certo si acquisiscono studiando per anni ^ ^
Questo per mia esperienza personale, nella mia città nel mio microcosmo.
Poi felice di essere smentito e contrariato, ma per ora mi sento di uppare che a questa facoltà si iscrive chi non sa che altro fare, chi ha poca voglia di studiare, chi vuole le cose facili, chi si accontenta ^ ^
jamino
14th December 2006, 22:03
Il presidente della commissione era un tipo simpatico, che di tanto in tanto si trova in giro in televisione
a discettare sui più svariati argomenti. Ebbene, ad ogni persona che si presentava a discutere la tesi lui chiedeva l'età e commentava:
"Ma come, tutti questi anni per poi avere una media cosi' bassa? Ormai noi promuoviamo cani e porci!". Tutti gli dicevano che in realtà`
durante gli studi lavoravano (in particolare il servizio civile), e lui si scandalizzava perchè "lo studente deve in primis studiare, ve l'immaginate un chirurgo che non ricorda bene l'anatomia perchè ha fatto il servizio civile?".
Queste cose sono tra le poche che mi fanno rimpiangere gli anni '70 quando se un professore si azzardava a dire una cosa del genere sugli studenti se gli diceva bene si torvava a bagno in una fontana...
MA come si permette un docente di dare valutazioni di questo tipo?
Valuti la validità scientifica dei lavori e lasci stare i giudizi sulla vita privata degli studenti e sulle scelte di vita di ognuno. E si ricordi che se la preparazione scientifica degli studenti lascia a desiderare la prima cosa da discutere è la validità dell'insegnamento...
Bisognerebbe rispondergli "non so se si laureino cani e porci, di certo presiedono le commissioni di laurea guitti e mentecatti"...
Pazzo
14th December 2006, 22:40
Queste cose sono tra le poche che mi fanno rimpiangere gli anni '70 quando se un professore si azzardava a dire una cosa del genere sugli studenti se gli diceva bene si torvava a bagno in una fontana...
MA come si permette un docente di dare valutazioni di questo tipo?
Valuti la validità scientifica dei lavori e lasci stare i giudizi sulla vita privata degli studenti e sulle scelte di vita di ognuno. E si ricordi che se la preparazione scientifica degli studenti lascia a desiderare la prima cosa da discutere è la validità dell'insegnamento...
Bisognerebbe rispondergli "non so se si laureino cani e porci, di certo presiedono le commissioni di laurea guitti e mentecatti"...
eh belli gil anni 70 in cui c'era il 18 politico e chi si rifiutava di darlo doveva fare esami con i blindati fuori dall'università e la scorta
jamino
14th December 2006, 22:49
eh belli gil anni 70 in cui c'era il 18 politico e chi si rifiutava di darlo doveva fare esami con i blindati fuori dall'università e la scorta
Belle le legende metropolitane eh?
Arthu
14th December 2006, 23:03
L'università piu la faccio e piu mi convinco che non serve a niente.Mi pento di non aver fatto un iti.
Kolp
14th December 2006, 23:29
L'università piu la faccio e piu mi convinco che non serve a niente.Mi pento di non aver fatto un iti.
penso che penseresti la stessa cosa di qualsiasi altra cosa a questo mondo apparte il wii ..
:look:
Glorifindel
15th December 2006, 00:40
Ma sapete che anche io la sto pensando come Arthu?
Cioè, l'uni quantomeno a tratti la trovo utile (anche se è sopravvalutata la preparazione che danno nelle uni di oggi, più che l'università è il singolo che si forma anche tramite altre fonti), però vorrei quantomeno aver preso un diploma da ragioniere/perito anzichè aver fatto la maturità scientifica.
Sinceramente oggi come oggi i miei colleghi di università ragionieri hanno più esperienze e più formazione di me su certe materie tecniche, mentre cose come il latino o la filosofia mi daranno capacità critica e quel filo di ragionamento in più... ma sappiamo bene quanto il ragionamento conti fino a un certo punto, alla fine bisogna studiare, punto.
Puoi avere tutto il ragionamento e capacità disquisitiva che vuoi ma il 90% di un esame lo fa lo studio (inteso eventualmente anche come comprensione in aula che si traduce in lavoro in meno a casa).
Meno male che stiamo per finire almeno non ci penso più... cmq davvero la scuola intesa come percorso formativo si è rivelata poco azzeccata negli indirizzi. Tecnicamente i licei dovrebbero far uscire gente maggiormente preparata ad un ulteriore step formativo (l'università appunto) in quanto fornisce una base più solida e meno professionalizzazione. Di fatto però non è così perchè si riduce tutto a uno striminzito programma da rispettare e ci si ritrova a 19 anni con gente che ha fatto una scelta diversa 5 anni prima, sa fare almeno qualcosa di utile ed è più pragmatica nelle cose.
NoeX
15th December 2006, 10:03
eh belli gil anni 70 in cui c'era il 18 politico e chi si rifiutava di darlo doveva fare esami con i blindati fuori dall'università e la scorta
il rispetto ci deve essere, se un professore non ha niente di intelligente da dire è meglio che se ne stia zitto. Oppure preferisci che ti dicano in faccia: lei è una merda (successo a una mia compagna di corso il 1° anno dell'università) ?
Non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ci sono professori in gamba che GUARDACASO, o appartengono alla vecchia guardia, come il mio buon professore di Analisi I :bow:, o sono professori\ricercatori 'giovani' come il mio relatore, sai che vuol dire pazzo per un RICERCATORE avere 13 tesisti SOLO nella sessione di dicembre ? Dà delle tesi semplici ? No. Ti valuta la tesi d'ufficio 6/6 ? No. Te lo dico io, ti SEGUE per tutta la durata della tesi e vuole che diventi un bel lavoro.
La maggior parte dei professori se ne frega dei propri studenti, conosco gente che per la tesi di laurea triennale ha fatto le SLIDES ovvero i lucidi in PowerPoint usati dai prof durante il periodo delle lezioni e poi parliamo che gli studenti non hanno più voglia di non fare un cazzo ? Senza dubbio ci sono al primo anno, ma quando arrivi al -terzo- è tutta gente che ha più o meno voglia di darci sotto, iniziassero a mettere professori che hanno voglia di spiegare ancora dopo tot anni, come il mio prof di analisi che avrà 65 anni credo, vedi che l'uni pubblica fà un salto di qualità.
Il rispetto lo vorremmo, quanto all'acquisire conoscenze possiamo fare anche da soli.
San Vegeta
15th December 2006, 11:26
se parli di Parenti, up su tutta la linea!
tra l'altro è lui che da della merda agli ignoranti ;)
NoeX
15th December 2006, 11:56
se parli di Parenti, up su tutta la linea!
Certo che mi riferivo a Cesare :)
tra l'altro è lui che da della merda agli ignoranti ;)
Ma cosa dici ?
Mai sentito dire da lui delle offese, a lezione il massimo che si è sbilanciato è:
"Io spiego i concetti affinchè voi li capiate, non che impariate a fare le derivate da coglioni applicando delle regole meccaniche"
E ai compiti quando qualcuno faceva qualche cazzata lo cazziava di brutto e gli spiegava, ma MAI, MAI si è permesso di dire sei una merda o altre offese.
Al contrario di altra gente che lo ha detto proprio così testuale.
San Vegeta
15th December 2006, 12:10
le uniche 2 lezioni di Parenti che ho seguito io hanno visto delle perle come "signorina, se lei è così ignorante da non capire neanche i concetti che dovrebbe già conoscere, perchè non è andata a scienze politiche invece di stare qui in prima fila a rompere i coglioni a me e a quelli che le cose riescon oa capirle?" e "se siete cretini rimanete a casa o almeno fate finta di capire"
Alkabar
15th December 2006, 12:59
Ma sapete che anche io la sto pensando come Arthu?
E' questione di voglia di fare. Se non c'avete voglia non combinerete mai niente, ne da un parte ne dall'altra.
rustyangel
15th December 2006, 14:53
E' questione di voglia di fare. Se non c'avete voglia non combinerete mai niente, ne da un parte ne dall'altra.
:thumbup: Questa è la frase più sensata che ho letto fino ad ora
Pazzo
15th December 2006, 14:56
Belle le legende metropolitane eh?
mh guarda mio padre faceva esami coi blindati fuori, non ascolto leggende metropolitane ma parlo solo di fatti certi, per tua sfortuna.
bello non credere a quello che non piace eh?
jamino
15th December 2006, 15:37
mh guarda mio padre faceva esami coi blindati fuori, non ascolto leggende metropolitane ma parlo solo di fatti certi, per tua sfortuna.
bello non credere a quello che non piace eh?
Può darsi ci siano stati dei casi, ma questa non è la realtà diffusa dell'università degli anni 70.
Detto questo qui il punto è che se un docente si permette di "abusare" del suo ruolo dando valutazionui che nulla hanno a che vedere con lo studio, di fatto esercita in modo distorto la sua autorità. In questi casi, un bel bagno in una fontana non gli farebbe che bene, magari così apprenderebbe che non trattare gli studenti senza rispetto è una cosa che non si fa;)
Alkabar
15th December 2006, 16:41
Può darsi ci siano stati dei casi, ma questa non è la realtà diffusa dell'università degli anni 70.
Detto questo qui il punto è che se un docente si permette di "abusare" del suo ruolo dando valutazionui che nulla hanno a che vedere con lo studio, di fatto esercita in modo distorto la sua autorità. In questi casi, un bel bagno in una fontana non gli farebbe che bene, magari così apprenderebbe che non trattare gli studenti senza rispetto è una cosa che non si fa;)
uhm.
Alcune volte una sana lavata di capo fa bene. Il limite tra il mancare di rispetto e la "giusta lavata di capo" è relativo alla percezione dello studente.
"Sei un imbecille" non lo possono dire per legge, comunque. Non è che sono intoccabili, è una percezione sbagliata, se sono dei bastardi si possono toccare eccome.
Vorrei ricordare le iene, che hanno fatto vedere quel prof che diceva agli studenti di "lasciare perdere l'università se non comprano il libro originale" .
Poi il prof si è cagato in mano per bene e l'ha piantata.
ahzael
15th December 2006, 16:57
Vorrei ricordare le iene, che hanno fatto vedere quel prof che diceva agli studenti di "lasciare perdere l'università se non comprano il libro originale" .
Poi il prof si è cagato in mano per bene e l'ha piantata.
asd asd. io mi ricordo economia uno, il prof che come testo aveva messo il proprio libro, e dentro il libro c era un cedolino per fare l esame...............in pratica se non avevi il cedolino (quindi se non avevi comprato il libro) non facevi l esame, e' stata la prima volta che abbiamo mandato una denuncia al "SIGNOR MAGNIFICO RETTORE"
Alkabar
15th December 2006, 17:09
asd asd. io mi ricordo economia uno, il prof che come testo aveva messo il proprio libro, e dentro il libro c era un cedolino per fare l esame...............in pratica se non avevi il cedolino (quindi se non avevi comprato il libro) non facevi l esame, e' stata la prima volta che abbiamo mandato una denuncia al "SIGNOR MAGNIFICO RETTORE"
E se sbagli l'esame la prima volta ? Ricompri il libro.
Eh certo.
Come è finita poi ?
A noi c'era un tizio che ci faceva implementare i suoi algoritmi deliranti, l'unico vero pazzoide a Cesena. Gli altri si sfangavano più o meno.
Kinson
15th December 2006, 17:36
la verità sta nel mezzo mettiamola cosi' ^ ^
Sono tanti i miei amici laureati in questa università.. e sono veramente pochi quelli che effettivamente hanno idea di cosa significhi essere laureati in comunicazione e aver tali conoscenze rispetto a chi in comunicazione ci lavora da anni senza aver frequentato nessun ateneo ^ ^
Perchè la comunicazione (almeno per quanto mi rigaurda a livello pubblicitario/sviluppo/web) si basa su abilità innate o idee che si possiedono e non certo si acquisiscono studiando per anni ^ ^
Questo per mia esperienza personale, nella mia città nel mio microcosmo.
Poi felice di essere smentito e contrariato, ma per ora mi sento di uppare che a questa facoltà si iscrive chi non sa che altro fare, chi ha poca voglia di studiare, chi vuole le cose facili, chi si accontenta ^ ^
scienze della comunicazionenasce per dare una formazione di base importante a tutit coloro che lavorano nella comunicazione . Fatta a modo è fondamentale perchè è alla base di tutto quello che vediamo / sentiamo e che fa comunicazione , è importante per un paese avere gente preparata su dei media tanto influenti .
E poi non ci sarebbero stati tutti st iluca giurato , vogliamo mettere ? -.-
Cmq te dici che alla base di fare comunicazione ci sono buone idee e talento : giustissimo , ma è altrettanto vero che non si può prescinedere da una formazione che potenzia il tutto , altrimenti sei solo un talento sprecato :D
Arthu
15th December 2006, 22:03
E' questione di voglia di fare. Se non c'avete voglia non combinerete mai niente, ne da un parte ne dall'altra.
E' una leggenda.Ho ripreso il lavoro che faceva mia nonno , e mi piace tanto.
A cosa mi è servito fare 5 anni di scientifico?A niente.
A cosa serve fare informatica?A niente perche 3/4 dei progetti li prendi da internet , li fai in tanti e c'e sempre qualcuno che sa gia le cose perche GIA se le era studiate da solo , perche GIA gli piaceva magari linux , perche GIA progettava giochini in java a 10 anni.
Non si impara NIENTE all'uni.
rustyangel
16th December 2006, 00:02
E' una leggenda.Ho ripreso il lavoro che faceva mia nonno , e mi piace tanto.
A cosa mi è servito fare 5 anni di scientifico?A niente.
A cosa serve fare informatica?A niente perche 3/4 dei progetti li prendi da internet , li fai in tanti e c'e sempre qualcuno che sa gia le cose perche GIA se le era studiate da solo , perche GIA gli piaceva magari linux , perche GIA progettava giochini in java a 10 anni.
Non si impara NIENTE all'uni.
E che ci sei andato a fare scusa?
Questa è la mentalità che odio riscontrare nella gente che partecipa a progetti universitari con me. E purtroppo la riscontro di continuo.
Rad
16th December 2006, 00:06
Non si impara NIENTE all'uni.
esageri imho. e cmq il liceo ti ha dato 1 base, anche di cultura generale, che vorrei vedere senza come facevi...:)
tutto imho eh :)
ahzael
16th December 2006, 01:30
E se sbagli l'esame la prima volta ? Ricompri il libro.
Eh certo.
Come è finita poi ?
e' finita che il giorno dell esame alle 10,30, dopo una full on di 25 ore ho detto "CAZZO FINALMENTE 60 (ahza) " "cazzo oggi c ho l esame, mmmmmmm vabbe"
e' andata a finire che e' stato richiamato dal "signor magnifico rettore" e che ovviamente la gente a fatto l esame
Palur
16th December 2006, 02:02
...guarda , per quella parte riguardante il cnr:
é vero che c'e' una forte comonente "politica" (non nel senso di dx e sx) è anche vero che è l'unica struttura italiana di ricerca.E non la fa poi cosi male , visti i risultati.
E parlo , per l'appunto , di risulatati. Cioe brevetti , scoperte , innovazioni.Tutto questo , bada bene , senza il becco di un quattrino.Ma prorpio niente.
La stragrande maggioranza della gente ci lavora dentro con contratti a tempo o a progetto , infinatamente rinnovati.
Tra le altre cose , a favore del cnr , vorrei dire che è uno dei pochi luoghi in italia dove si pratica una certa "interdisciplinarita" .
In un ospedale trovi un programmatore , in un laboratorio trovi un fisico e un matematico etc etc.
Questo modo di lavorare , a dispetto di quello che dice il tuo insegnante , è risultato vincente.
Cmq altre cose sparse , ai colloqui seri senza 110 non ci vai , tra l'altro conseguiti in tempo utile e non fuori corso.
Nel pubblico tutto cio ha molta meno importanza.
ahzael
16th December 2006, 02:23
stoccata sul CNR, i miei professori delle medie facevano parte del CNR di Frascati, e all interno del CNR ci finivano annualmente uno o 2 persone proveniente dal corso FASE di Roma, (cioe quello che ho fatto io per intenderci), senza passare per vie troppo lunghe, quindi si , il nipotame al CNR ce' (anche perche' io ero uno dei nipoti prediletti, vabbe ci vuole poco, 12 persone al quinto, 9 erano dei mongoloidi), pero' scelsi l uni piutosto che il freddo dei colli :sneer:
Arthu
16th December 2006, 03:05
E che ci sei andato a fare scusa?
Questa è la mentalità che odio riscontrare nella gente che partecipa a progetti universitari con me. E purtroppo la riscontro di continuo.
Io intendo che cmq ha ragione alkabar.O le cose hai voglia di farle e allora ben venga tutto , oppure cmq rischi di finire lo stesso e non aver imparato un cazzo per forme di aggregazione , aiutini , spam vari , compiti farsa di metà agosto , prove ad itinere random etc.
E' troppo facile passare gli esami senza saper niente.C'ho un 30 e lode a laboratorio di programmazione che non sapevo nemmeno scrivere il main su eclipse ai tempi :sneer:
NoeX
16th December 2006, 11:26
Cmq altre cose sparse , ai colloqui seri senza 110 non ci vai , tra l'altro conseguiti in tempo utile e non fuori corso.
Nel pubblico tutto cio ha molta meno importanza.
Ti sei confuso col privato penso, a sentire a lavoro nel pubblico conta più il voto di laurea, nel privato guardano alla competenze (anni di esperienza, ecc)
colloqui seri poi che intendi ? se intendi posizioni di gran competenza, penso non le diano a un neolaureato, bensì a qualcuno con X o XX anni di esperienza in quel settore ^_^
Hador
16th December 2006, 11:42
E' una leggenda.Ho ripreso il lavoro che faceva mia nonno , e mi piace tanto.
A cosa mi è servito fare 5 anni di scientifico?A niente.
A cosa serve fare informatica?A niente perche 3/4 dei progetti li prendi da internet , li fai in tanti e c'e sempre qualcuno che sa gia le cose perche GIA se le era studiate da solo , perche GIA gli piaceva magari linux , perche GIA progettava giochini in java a 10 anni.
Non si impara NIENTE all'uni.:point: :afraid:
rustyangel
16th December 2006, 12:16
Io intendo che cmq ha ragione alkabar.O le cose hai voglia di farle e allora ben venga tutto , oppure cmq rischi di finire lo stesso e non aver imparato un cazzo per forme di aggregazione , aiutini , spam vari , compiti farsa di metà agosto , prove ad itinere random etc.
E' troppo facile passare gli esami senza saper niente.C'ho un 30 e lode a laboratorio di programmazione che non sapevo nemmeno scrivere il main su eclipse ai tempi :sneer:
Boh, evidentemente sarà la tua università a fare schifo come docenti/esami. Alla mia è particolarmente difficile copiare (sebbene ci si provi lo stesso); cmq non vedo il senso di copiare ad un esame universitario: se stai all'università l'hai scelto tu e andarci per copiare mi sembra un minimo idiota.
In altre parole: il fatto di passare esami senza sapere un cazzo è un problema di chi frequenta l'università e non vuol dire che non ti insegnano nulla, ma - più semplicemente - che tu (generico) NON VUOI imparare nulla. E' questo che dice Alkbar (almeno così mi sembra di interpretarlo).
Kolp
16th December 2006, 12:32
copiare ad un esame serve per prendere un voto più alto di quanto ci si aspetta di poter prendere senza copiare ;)
chiaramente non è corretto, però chi è che non butta l'occhio se c'è la possibilità?
Uraner Almasy
16th December 2006, 12:49
ma è il dams sta facoltà baracca?
Arthu
16th December 2006, 12:54
Non fate i puristi perche vi cavo gli occhi.
Secondo voi a informatica uno non tenta di copiare a esami come statistica,calcolo numerico,analisi e algebra lineare?
Al massimo puo non aver senso copiare un progetto di java,che a quel punto allora cazzo ci sei andato a fare se non vuoi saper far niente.
Ma roba teorica come itlcc che al massimo impari a fare una macchina di turing non so a cosa possa servire.
Glorifindel
16th December 2006, 12:57
copiare ad un esame serve per prendere un voto più alto di quanto ci si aspetta di poter prendere senza copiare ;)
chiaramente non è corretto, però chi è che non butta l'occhio se c'è la possibilità?
o a prendere un voto più basso visto che spesso copiare parti dei compiti altrui ti fa capire ancora meno di quello che stai scrivendo.
Sinceramente non so nemmeno dove si trovi il tempo per buttarlo l'occhio al compito del vicino, fiscali come sono nelle università e tenendo presente la durata media di un paio d'ore dei compiti.
Arthu
16th December 2006, 12:59
o a prendere un voto più basso visto che spesso copiare parti dei compiti altrui ti fa capire ancora meno di quello che stai scrivendo.
Sinceramente non so nemmeno dove si trovi il tempo per buttarlo l'occhio al compito del vicino, fiscali come sono nelle università e tenendo presente la durata media di un paio d'ore dei compiti.
Buahsdhasuehasd.
Dai raga ma non avete un organizzazione seria con i cell col bluetooth,tutte ste stronzate qui?I fogli precompilati etc?
Kolp
16th December 2006, 13:02
ma guarda io copio poco anche perchè non sono molto abile nel farlo (a differenza di molti che riescono a copiare l'incopiabile). però dire che non c'è il tempo per farlo mi pare esagerato... e non ci credo che quando non sai una cosa non provi a vedere se ce la fai a copiarla.
poi magari non ce la fai a vederla e cmq anche se la copi al 60% è sbagliata. però l'intenzione e il tentativo di farlo ci sono, dai..
Arthu
16th December 2006, 13:05
ma guarda io copio poco anche perchè non sono molto abile nel farlo (a differenza di molti che riescono a copiare l'incopiabile). però dire che non c'è il tempo per farlo mi pare esagerato... e non ci credo che quando non sai una cosa non provi a vedere se ce la fai a copiarla.
poi magari non ce la fai a vederla e cmq anche se la copi al 60% è sbagliata. però l'intenzione e il tentativo di farlo ci sono, dai..
Beh di solito noi si parte sempre tutti organizzati ( compresa gente che viaggia sul 30L di media ) , per skippare la parte di teoria che non serve quasi mai a un cazzo.Cheat sheat unito a camping dello spot n ore prima e gg.
ulciscar
16th December 2006, 13:21
Qualche commento su quanto si è detto, rimanendo sul discorso didattica" (anche se a livello di univ. sarebbe inevitabile collegarlo a quello ricerca").
Non credo che il problema sia facoltà umanistiche vs. scientifiche, se le prime sono fatte bene e hanno contenuti "solidi" hanno anch'esse potenzialità di creare ricchezza e sviluppo (anche se il costante calo di iscritti a Mat e Fis è semplicemente agghiacciante).
Invece temo che la diffusione di nuove tipologie di lauree sia una spia preoccupante del modello verso cui si orienta l'univ italiana.
Ad esempio, non discuto l'attualità e l'utilità di studi sulle comunicazioni (di cui peraltro non sono esperto), nè la possibilità che, per interessi personali o per una organizzazione didattica particolarmente felice, gli studenti ne escano preparati e concorrenziali sul lavoro. Solo, mi chiedo (ma sono pronto a ricredermi) se non sia preferibile introdurre tali materie come indirizzi di corsi di laurea di più lunga tradizione, tipo Lettere o Economia. Questo permetterebbe + facilmente di inquadrare gli argomenti con un respiro ben più ampio, da un punto di vista storico (letteratura, comunicazione e politica a Lettere) o economico (marketing ad Economia) e aiuterebbe ad allargare gli ambiti di competenza dei laureati a vantaggio della spendibilità della laurea nel mondo del lavoro.
Il problema è che spesso la nascita di nuovi dipartimenti, sedi e/o corsi di laurea (appetibili per le matricole...) è motivata dalla ricerca di posti e di finanziamenti; sarebbe troppo semplice però liquidare gli accademici che vi trovano lavoro come fannulloni o intrallazzatori: la verità è che queste scelte suppliscono, spesso in modo non condivisibile, alla cronica mancanza di fondi (magari anche meritati!) per la ricerca. Penso a fenomeni di estrema frammentazione della didattica nel campo scientifico (vedi le nuovissime Ingegnerie...), incentivati dalla (sciagurata!, su questo non ho dubbi) riforma 3+2.
Riguardo alla preparazione degli studenti, non c'è dubbio che l'università non possa e non debba rinunciare alla selettività ed al controllo sulla qualità della preparazione fornita. Il problema è che questo non contribuisce ad aumentare le iscrizioni e quindi a far cassa. Spesso si chiedono (giustamente) per l'univ finanziamenti "mirati" e non "a pioggia". Pensate che un esempio di finanziamento "mirato" è l'assegnazione di maggiori fondi ad atenei che hanno meno studenti fuori corso, il che non incentiva certo ad un comportamento rigoroso da parte dei docenti...
Poi, se dobbiamo parlare del livello della didattica, si deve partire dalle scuole superiori (se non da prima). Ma questo è un altro discorso...
Slurpix
16th December 2006, 14:36
E' una leggenda.Ho ripreso il lavoro che faceva mia nonno , e mi piace tanto.
A cosa mi è servito fare 5 anni di scientifico?A niente.
A cosa serve fare informatica?A niente perche 3/4 dei progetti li prendi da internet , li fai in tanti e c'e sempre qualcuno che sa gia le cose perche GIA se le era studiate da solo , perche GIA gli piaceva magari linux , perche GIA progettava giochini in java a 10 anni.
Non si impara NIENTE all'uni.
Che lavoro faceva tuo nonno???...son curioso xd. :shy:
Palur
16th December 2006, 17:41
Ti sei confuso col privato penso, a sentire a lavoro nel pubblico conta più il voto di laurea, nel privato guardano alla competenze (anni di esperienza, ecc)
colloqui seri poi che intendi ? se intendi posizioni di gran competenza, penso non le diano a un neolaureato, bensì a qualcuno con X o XX anni di esperienza in quel settore ^_^
mhhh veramente non mi sono confuso.
I migliori posti vengono distribuiti a seguito di colloqui che richiedono 110/110 e tempi di laurea brevi.
Se vuoi sapre cosa conta veramente nel pubblico......be credo non ci sia nemmeno bisogno di dirlo .
Uraner Almasy
16th December 2006, 19:28
o a prendere un voto più basso visto che spesso copiare parti dei compiti altrui ti fa capire ancora meno di quello che stai scrivendo.
Sinceramente non so nemmeno dove si trovi il tempo per buttarlo l'occhio al compito del vicino, fiscali come sono nelle università e tenendo presente la durata media di un paio d'ore dei compiti.
io passai 3 parziali su 4 di Analisi 1 copiando/andando a caso...
(ovviamente poi all'ultimo ho tenuto il cell spento mentre gli altri miei amici nelle altre aule si passavano le risp via sms...e mi hanno pwnato,mi ricordo che incendiai l'aria attorno a me con le bestemmie)
Sulimo
16th December 2006, 20:22
mhhh veramente non mi sono confuso.
I migliori posti vengono distribuiti a seguito di colloqui che richiedono 110/110 e tempi di laurea brevi.
Se vuoi sapre cosa conta veramente nel pubblico......be credo non ci sia nemmeno bisogno di dirlo .
Per entrare nel pubblico generalmente non serve chissà quale competenza, serve solo una buona raccomandazione :sneer:
Slurpix
16th December 2006, 20:22
A me è capitato di capoiare qualche esame all'inizio, come x es economia, o analisi 1, poi basta, 1 perchè tra prepararsi bigliettini o roba del genere si perde un mucchio di tempo x nulla che lo si puo investire nello studio, 2 perchè si era in pochi e cmq spesso c erano gli orali, 3 alla fine mi son accorto che nn serve un cazzo.
Alkabar
18th December 2006, 20:48
mhhh veramente non mi sono confuso.
I migliori posti vengono distribuiti a seguito di colloqui che richiedono 110/110 e tempi di laurea brevi.
Se vuoi sapre cosa conta veramente nel pubblico......be credo non ci sia nemmeno bisogno di dirlo .
Io finivo con 110, non avevo nemmeno finito che hanno cominciato a chiamarmi per colloqui :D.
Palur
18th December 2006, 21:51
Io finivo con 110, non avevo nemmeno finito che hanno cominciato a chiamarmi per colloqui :D.
e che ho detto io.
Alkabar
18th December 2006, 22:14
e che ho detto io.
Facevo pe' sostenere la tua tesi :D.
Mia considerazione personale, cioè mia opinione completamente opinabile:
se vi va bene una vita più semplice e tranquilla, o meglio se vi soddisfa anche non sbattervi troppo e starvene comunque tranquilli, il mio consiglio è comunque di studiare e di trovarvi un lavoro in zona a seconda di quanto vi va di sbattervi.
Ovviamente i lavori in cui non si fa un cazzo non esistono o comunque non durano, per la maggior parte dei casi, una vita intera.
Se non vi soddisfa una vita tranquilla, di routine, allora studiate e sbattetevi più che potete per aver la possibilità di viaggiarvi il mondo. Io ho fatto così.
Lo stress quanto meno cala esponenzialmente quando avete modo di risvegliare la curiosità.
Glasny
23rd December 2006, 15:43
7 pagine, ho letto in fretta, vi dico le mie esperienze sulla tesi di laurea :
Un giorno vado dal prof, gli dico guardi vorrei fare una tesi di laurea sulle basi di dati, lui mi propone diverse opzioni, io ne scelgo una e mi da delle pubblicazioni da leggere sull'argomento.. io le leggo e torno da lui perchè le pubblicazioni erano si utili ma non riguardavano direttamente l'argomento della tesi, il tempo passa gli consegno una bozza, da come la corregge mi fa capire che le 3 opzioni erano fake, devo riassumere e commentare quella roba e stop, mi passa la voglia e sono passati alcuni mesi, tra un po' lo ricontatto perchè ho finito tutti gli esami quindi sta laurea specialistica la prendo (la triennale sta qui sulla scrivania da na vita), però se qualcuno anche solo ci prova a parlarmi male gli elenco tutti i difetti dell'università, e il primo di tutti è che non fanno più selezione, e non deve certo lamentarsi con me anzi sono io il danneggiato (insieme a tutti i neolaureati) perchè la selezione ora si fa sul posto di lavoro e tocca buttare minimo 3 anni di "gavetta" a farsi sfruttare prima di essere presi sul serio. E' vero che si laureano cani e porci, ma i primi porci sono proprio i professori e rettori ad aver permesso un cambiamento del genere.
Sjath
24th December 2006, 19:42
Mah, oggettivamente scienze della comunicazione presa da sola serve davvero a poco, diciamo che è una base per una futura specializzazione...io ad esempio farò un master in giornalismo ( non conosco il motivo, però molti docenti mi hanno sconsigliato la specialistica )
la differenza che passa tra le facoltà con finalità umanistiche ed altre come medicina,architettura,eccetera, è proprio questa....sono meno mirate e sono fini a se stesse se poi non seguono studi più incentrati sull'obiettivo ( dove per obiettivo sta quel che vorremmo fare da "grandi" )
ps : argomentare su come all'estero gli universitari studian di più mi pare una mirabolante cazzata, vivo con 20 persone di tutte le nazionalità e posso smentire ^^ dipende esclusivamente dalla persona, da come è stata educata allo studio e dalla voglia insita che hanno di imparare.
Glorifindel
24th December 2006, 21:46
ma a natale ancora state a parlà di università... ma pensate a farve scoppià la panza :D
BUON NATALE!!
Alkabar
25th December 2006, 03:13
7 pagine, ho letto in fretta, vi dico le mie esperienze sulla tesi di laurea :
Un giorno vado dal prof, gli dico guardi vorrei fare una tesi di laurea sulle basi di dati, lui mi propone diverse opzioni, io ne scelgo una e mi da delle pubblicazioni da leggere sull'argomento.. io le leggo e torno da lui perchè le pubblicazioni erano si utili ma non riguardavano direttamente l'argomento della tesi, il tempo passa gli consegno una bozza, da come la corregge mi fa capire che le 3 opzioni erano fake, devo riassumere e commentare quella roba e stop, mi passa la voglia e sono passati alcuni mesi, tra un po' lo ricontatto perchè ho finito tutti gli esami quindi sta laurea specialistica la prendo (la triennale sta qui sulla scrivania da na vita), però se qualcuno anche solo ci prova a parlarmi male gli elenco tutti i difetti dell'università, e il primo di tutti è che non fanno più selezione, e non deve certo lamentarsi con me anzi sono io il danneggiato (insieme a tutti i neolaureati) perchè la selezione ora si fa sul posto di lavoro e tocca buttare minimo 3 anni di "gavetta" a farsi sfruttare prima di essere presi sul serio. E' vero che si laureano cani e porci, ma i primi porci sono proprio i professori e rettori ad aver permesso un cambiamento del genere.
La gavetta non è dipendente dall'università, è dipendente dal rabbinaggio scellerato delle aziende.
Se ti prendono a lavorare sarebbe giusto che ti pagassero da subito, magari meno intanto che fai esperienza, ma a gratis no.
Te alla devi mangiare a fine mese, no che lavori per la gloria. Adesso in Italia c'è sta mentalità distorta con lavaggio del cervello annesso. Se sei un buon informatico a imparare una tecnologia e a realizzarci software sopra ci metti 2 settimane. Cioè più o meno il doppio che ci metti a imparare un nuovo linguaggio.
Allora: un mio amico l'hanno preso a 1100 euro al mese da subito e gli hanno pagato un corso per oracle. Dopo il corso lo pagano 1500 euro al mese.
Il ragazzo in questione era assai motivato l'ultima volta che l'ho sentito, oltre che bravo ovviamente.
Io nemmeno l'ho accettato di piegarmi e come ben sai non ho ascoltato nessun consiglio, ho fatto di testa mia.
E cazzo, sono felice di averlo fatto, ho trovato ciò che voglio fare.
Se devi cercare lavoro cerca una azienda seria, non quelli che ti fanno il discorso "POI SI VEDRA' !".
Glasny
28th December 2006, 13:47
La gavetta non è dipendente dall'università, è dipendente dal rabbinaggio scellerato delle aziende.
Se ti prendono a lavorare sarebbe giusto che ti pagassero da subito, magari meno intanto che fai esperienza, ma a gratis no.
Te alla devi mangiare a fine mese, no che lavori per la gloria. Adesso in Italia c'è sta mentalità distorta con lavaggio del cervello annesso. Se sei un buon informatico a imparare una tecnologia e a realizzarci software sopra ci metti 2 settimane. Cioè più o meno il doppio che ci metti a imparare un nuovo linguaggio.
Allora: un mio amico l'hanno preso a 1100 euro al mese da subito e gli hanno pagato un corso per oracle. Dopo il corso lo pagano 1500 euro al mese.
Il ragazzo in questione era assai motivato l'ultima volta che l'ho sentito, oltre che bravo ovviamente.
Io nemmeno l'ho accettato di piegarmi e come ben sai non ho ascoltato nessun consiglio, ho fatto di testa mia.
E cazzo, sono felice di averlo fatto, ho trovato ciò che voglio fare.
Se devi cercare lavoro cerca una azienda seria, non quelli che ti fanno il discorso "POI SI VEDRA' !".
Non posso che confermare.. alcuni miei amici, oggettivamente i migliori del corso di laurea, hanno trovato lavori simili (1000 euro iniziali poi dopo 2-3 anni di lavoro 1500-1600), ovviamente in aziende spezzettate per non andare oltre i 15 dipendenti (quindi senza garanzie). Inoltre fanno i programmatori, non ci vuole na laurea per scrivere 2 righe di codice, bastano 2 corsi. Unico appunto, la tua esperienza è un caso particolare, e limitato nei numeri, non credo vada portata come esempio (io ad esempio di dottorato non voglio saperne). Per quanto mi riguarda la tentazione di fare un qualche lavoro autonomo è forte.
Sul discorso gavetta.. diciamo 10 anni fa, l'università era molto più selettiva, e quando uno usciva laureato, era una garanzia. Ora conosco laureati a cui non farei scrivere nemmeno 2 righe in visual basic, quindi sarai d'accordo che la laurea si è molto svalutata, certo le aziende ne approfittano un po' ma nessuno si farebbe scappare un buon professionista, mentre ora devono pensare a proteggersi dagli incapaci.
Alkabar
29th December 2006, 13:39
Non posso che confermare.. alcuni miei amici, oggettivamente i migliori del corso di laurea, hanno trovato lavori simili (1000 euro iniziali poi dopo 2-3 anni di lavoro 1500-1600), ovviamente in aziende spezzettate per non andare oltre i 15 dipendenti (quindi senza garanzie). Inoltre fanno i programmatori, non ci vuole na laurea per scrivere 2 righe di codice, bastano 2 corsi. Unico appunto, la tua esperienza è un caso particolare, e limitato nei numeri, non credo vada portata come esempio (io ad esempio di dottorato non voglio saperne). Per quanto mi riguarda la tentazione di fare un qualche lavoro autonomo è forte.
Sul discorso gavetta.. diciamo 10 anni fa, l'università era molto più selettiva, e quando uno usciva laureato, era una garanzia. Ora conosco laureati a cui non farei scrivere nemmeno 2 righe in visual basic, quindi sarai d'accordo che la laurea si è molto svalutata, certo le aziende ne approfittano un po' ma nessuno si farebbe scappare un buon professionista, mentre ora devono pensare a proteggersi dagli incapaci.
Non ho mai pensato la questione dal punto di vista dell'incapacità:
potrei essere d'accordo sul discorso "proteggersi dagli incapaci" nel caso in cui l'incapacità abbia raggiunto, in Italia, un livello endemico.
Ma non mi convince tanto, alla fine quelli che si laureano copiando tutto sono uno o due. Io ho visto dei ragazzi eccellenti nel mio corso di laurea. Di alcuni di loro non mi vergogno nemmeno a dire che sono anche molto più bravi di me, nonostante alla fine io mi sia laureato con 110 come loro.
E nessuno di loro, come nel mio caso, si è fatto sfruttare.
Di se sei un informatico di quelli che a imparare un linguaggio ci riesce in al più una settimana (ma alle volte anche solo due giorni, perchè c# è uguale a java, perchè prolog è logica con backtracking e deptfirst quindi è una cagata) e magari hai pure provato un paio di esperienze lavorative vedendo che ce la fai, allora non accettare quei contratti... sei hai già sto genere di velocità, ti possono al più insegnare una tecnologia, magari pure grossa tipo oracle -> ma con un manuale ben scritto ce la fai lo stesso....
Se invece ritieni di aver bisogno di esperienza, di, ti svendi un po', magari non ti insegnano nemmeno niente di interessante, ma vedi un po' tu se è il caso.... al limite pompi un po' il CV...
NoeX
29th December 2006, 14:03
Io da ottobre lavoro 2 gg alla settimana non pagato, mi fà un pò sorridere sta situazione, ma almeno metto qualcosa nel CV...
Alkabar
29th December 2006, 14:27
Io da ottobre lavoro 2 gg alla settimana non pagato, mi fà un pò sorridere sta situazione, ma almeno metto qualcosa nel CV...
Se non sbaglio però tu ti stai specializzando ancora, quindi vabbeh, fai uno stage in regola e pompi il cv.
Tanto comunque un lavoro regolare non lo avresti perchè è presto -> anche se in realtà tu alla fine qualcosa produci, perciò è una inculata lo stesso.
La domanda nasce spontanea: sei in regola almeno vero ?
E comunque, lavorando gratis, non ti possono chiedere più di tanto e non ti possono nemmeno dare cicchetti...
Se te li danno o ti chiedono di fare straordinari, fai anche presto a fare :wave: :wave: .
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