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View Full Version : 10 Febbraio - Giorno del Ricordo



Evildark
7th February 2008, 18:11
http://www.anvgd.it/index.php?option=com_content&task=view&id=31&Itemid=90

Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
http://www.anvgd.it/images/stories/gdr_big.jpg

I miei nonni paterni erano Istriani, nati a Pola... furono cacciati e gli fu espropriato tutto dall'occupazione Titina... Il mio bisnonno ha rischiato di finire giù varie volte, ma grazie a un grande coraggio e a 3 pastori tedeschi che si portava sempre dietro non sono mai riusciti a portarselo via senza attirare l'attenzione...Certo è stato fortunato, rispetto alle migliaia di persone che invece sono scomparse in quel periodo... ma quando la storia oltre a leggerla in parte la si è vissuta, la si sente più vicina e magari la si può raccontare con maggior partecipazione... che spesso può essere travisata per partigianeria...

oltre alla beffa anche il danno... dall'esproprio di appartamenti, negozi, terreni, mia nonna ottenne dopo decenni solo qualche centinaio di euro dallo stato italiano e solo perchè aveva tirato in mezzo avvocati e richieste di risarcimento...

Il post è solo di riflessione, in occasione dell'avvicinamento del 10 febbraio, non vuole scatenare fleim ne pretende risposte obbligate...

that's all.

Mellen
7th February 2008, 19:32
Una delle brutte pagine della storia d'Italia.

Necker
7th February 2008, 19:33
io manco sapevo ci fosse la giornata del ricordo.. questo genocidio ha avuto ahimè poca pubblicità e si finisce col dimenticare o col non sapere proprio, una bella ingiustizia per chi ci ha perso delle persone.

Arthu
7th February 2008, 19:34
Danni collaterali , che quando ovviamente ci finisci in mezzo ti gira il cazzo a sentirli chiamare cosi...nelle terre di confine va sempre in questa maniera purtroppo.Chi vince ha ragione , chi perde muore.

Shocker
7th February 2008, 20:55
Una delle tanti stragi dimenticate, purtroppo. L'anno scorso infatti ho partecipato per organizzare una mostra in proposito.


"Uomini e donne venivan massacrati
loro sola colpa Italiani essere nati
vecchi e bambini gettati negli abissi
spinti giù nel vuoto dai gendarmi rossi"

*

Kappa
7th February 2008, 21:19
Anche i miei nonni, mio padre e le sue sorelle sono nate a Pola e in effetti è stata davvero dura x loro mia nonna scappò con i due gemelli (mio padre e mia zia) in braccio sulla nave, cè una foto su un giornale dell'epoca molto bella e tragica che li ritrae.

Dictator
7th February 2008, 21:21
Mai dimenticare.

Ez94bqIT2jg

Gesta Bellica - Foibe

Hudlok
7th February 2008, 21:39
Cerchiamo di ricordare le cose per intero eh. [Mio nonno era avvocato(ed esser avvocato all'epoca non è precisamente come adesso)in Istria, gli han portato via tutto e infoibato il padre.. e di storie ne ho sentite di tutti i colori]

Cmq: I campi di concentramento italiani nella Jugoslavia occupata (1941-43)
Data di pubblicazione: 28.02.2005

Nascondere il proprio passato trasforma la ferita in cancrena. Perciò sarebbe utile alla salute della nazione ricordare qualche pagina ingloriosa della nostra storia. Questa l’ha inviata Paolo Cecchi riprendendola dal sito dell'Associazione nazionale dei partigiani d'Italia

Il 6 aprile 1941 l'esercito italiano e quello nazista invasero la Jugoslavia. La Slovenia viene smembrata fra Italia (il territorio che diventa provincia di Lubiana) e Germania. Per quanto riguarda la Croazia il 18 maggio Aimone di Savoia, diventa re di Croazia, con il collaborazionista Ante Pavelic come primo ministro.

Le prime formazioni partigiane slovene iniziarono la loro azione nel luglio 1941, con effettivi molto limitati (vengono successivamente indicate in 8-10 mila). Il primo tentativo di annientamento del movimento di liberazione jugoslavo, con un'azione congiunta italo-tedesca, viene realizzato nell’ottobre 1941. Esso termina con un totale fallimento, malgrado l’uso sistematico del terrorismo verso le popolazioni civili, le stragi e la distruzione, le rappresaglie feroci verso i partigiani e le loro famiglie (solo a Kragulevac, furono fucilate 2300 persone).

Con l'inasprimento della lotta, i nazifascisti tentano una seconda grande offensiva, con 36.000 uomini. Scarsi risultati, moltissime vittime. I partigiani riescono a sfuggire al tentativo di accerchiamento.

La terza grande offensiva si svolge dal 12 aprile al 15 giugno 1942, sotto la direzione del generale Roatta. Ancora una volta grandi perdite, stragi e distruzioni: non viene raggiunto l'obiettivo di annientamento.

Intensificazione delle azioni contro guerriglia in Slovenia da parte delle forze del XI^ Corpo d'Armata (quattro Divisioni italiane, con l'aggiunta dei fascisti sloveni della "Bela Garda" (Guardia Bianca). Sempre feroci le azioni di terrorismo contro i civili e la deportazione delle popolazioni di intere zone, senza distinzioni di sesso e di età.

Bilancio delle vittime slovene in 29 mesi di terrore fascista
nei 4.550 Km quadrati di questo territorio:

Ostaggi civili fucilati: n. 1.500
Fucilati sul posto: n. 2.500
Deceduti per sevizie: n. 84
Torturati e arsi vivi: n. 103
Uomini, donne e bambini morti nei campi di concentramento: n. 7.000
Totale: n. 13.087

In Slovenia, già dall’ottobre del 1941, il tribunale speciale pronuncia le prime condanne a morte, il mese dopo entra in funzione il tribunale di guerra. La lotta contro i partigiani, che diventano una realtà in continua espansione, si sviluppa nel quadro di una strategia politico-operativa rivolta alla colonizzazione di quei territori. Con l’intervento diretto dei comandi militari italiani la politica della violenza si esercita nelle più svariate forme: iniziano le esecuzioni sommarie sul posto, incendi di paesi, deportazioni di massa, esecuzioni di ostaggi, rappresaglie sulle popolazioni a scopo intimidatorio e punitivo, saccheggiamento dei beni, setacciamento sistematico delle città, rastrellamenti… prende corpo il progetto di deportazione totale della popolazione, con il trasferimento forzato degli abitanti della Slovenia, progetto che i comandi discutono con Mussolini in un incontro a Gorizia il 31 luglio 1942 e che non si realizza solo per l’impossibilità di domare la ribellione e il movimento partigiano. Nel clima di repressione instauratosi con l’occupazione militare nel territorio jugoslavo, per il regime fascista nasce inevitabilmente l’esigenza di creare delle strutture per il concentramento di un gran numero di civili, deportati da quelle regioni.

In una lettera spedita al Comando supremo dal generale Roatta in data 8 settembre 1942 (N. 08906), viene proposta la deportazione della popolazione slovena. "In questo caso scrisse si tratterebbe di trasferire al completo masse ragguardevoli di popolazione, di insediarle all'interno del regno e di sostituirle in posto con popolazione italiana".

I campi di concentramento e deportazione italiani furono almeno 31 (a Kraljevica, Lopud, Kupari, Korica, Brac, Hvar, ecc.), disseminati dall'Albania all'Italia meridionale, centrale e settentrionale, dall'isola adriatica di Arbe (Rab) fino a Gonars e Visco nel Friuli, a Chiesanuova e Monigo nel Veneto. Solo nei lager italiani morirono 11.606 sloveni e croati. Nel lager di Arbe (Yugoslavia) ne morirono 1.500 circa. Vi furono internati soprattutto sloveni e croati (ma anche "zingari" ed ebrei), famiglie intere, vecchi, donne, bambini.

A proposito ecco un documento del 15 dicembre 1942, in quella data l'Alto Commissariato per la Provincia di Lubiana, Emilio Grazioli, trasmise al Comando dell'XI Corpo d'Armata il rapporto di un medico in visita al campo di Arbe dove gli internati "presentavano nell'assoluta totalità i segni più gravi dell'inanizione da fame", sotto quel rapporto il generale Gastone Gambara scrisse di proprio pugno: "Logico ed opportuno che campo di concentramento non significhi campo d'ingrassamento. Individuo malato = individuo che sta tranquillo".

Sempre nel 1942, il 4 agosto, il generale Ruggero inviò un fonogramma al Comando dell'XI Corpo in cui si parlava di "briganti comunisti passati per le armi" e "sospetti di favoreggiamento" arrestati, in una nota scritta a mano il generale Mario Robotti impose; "Chiarire bene il trattamento dei sospetti, cosa dicono le norme 4C e quelle successive? Conclusione: si ammazza troppo poco!".
L'ultima frase è sottolineata, il generale Robotti alludeva alle parole d'ordine riassuntive del generale Mario Roatta, comandante della II Armata italiana in Slovenia e Croazia (Supersloda) il quale nel marzo del 1942 aveva diramato una Circolare 3C nella quale si legge:
"Il trattamento da fare ai ribelli non deve essere sintetizzato dalla formula dente per dente ma bensì da quella testa per dente".
E infatti furono migliaia i civili falciati dai plotoni di esecuzione italiani, dalla Slovenia alla "Provincia del Carnaro", dalla Dalmazia fino alle Bocche di Cattaro e Montenegro senza aver subito alcun processo, ma in seguito a semplici ordini di generali dell'esercito, di governatori o di federali e commissari fascisti.

Dal sito dell'ANPI


Chissà perchè poi sti "immondi rossi dal cuore di pietra" eran un pelino incazzati eh?

Estrema
7th February 2008, 22:24
hdlok forse molti imputano alle foibe la vergogna di alcuni gruppi di partigiani italiani che hanno perpretato a fianco degli sloveni rappresaglie verso persone totalmente estranee al potere e molte volte accusate di collaborazionismo con i nazi/fascisti.

Hudlok
7th February 2008, 22:36
hdlok forse molti imputano alle foibe la vergogna di alcuni gruppi di partigiani italiani che hanno perpretato a fianco degli sloveni rappresaglie verso persone totalmente estranee al potere e molte volte accusate di collaborazionismo con i nazi/fascisti.
Si si ma io non ho dubbi che la stra gran parte degli infoibati non centrava un cazzo col potere.

Pensa che sto disgraziato del mio bisnonno era stato mandato al confino dai fascisti poi torna e pure aiutava i partigiani facendogli mandare cibarie e in fobia c'è finito cmq. Nella mia semplicistica visione tanti italiani li avevan la terra e questi la volevan.

Volevo solo precisare che i torti delle due "nazioni" ci sono da entrambe le parti. Chiaro che se prendi le singole vicende individuali è tutto diverso..

Cmq mi risulta che la jugoslavia aveva pagato delle abbondanti cifre in denaro all'italia per risarcire in parte i profughi. Ma che questi soldi ai profughi non ci sono arrivati manco pel cazzo. Son ben che stati mangiati dalla nostra amata madre patria.

Il brutto è che determinati anniversari eventi e simboli vengono fatti propi, in maniera impropia (va che gioco di parole), da determinate "fazioni".

Così come i sinistrosi si son presi il 68 così le destre piu destre si son prese le foibe.

(Ma come poteva l'italia di sinistra del dopo guerra ricordare i crimini dei comunisti? sarebbe stato molto controproducente)

Eh che bel paese che siamo.

ahzael
8th February 2008, 04:29
Si ma se dobbiamo ricordare, allora facciamo un giorno del ricordo del ricordo, perche' a me sta bene la storia della nonnina nella neve che scappa, ma tutti si scordano pero il bisnonno italiano che ando li a sfrattare la gente negli anni 20 e a fare piazza pulita di tutti i non italiani, sottraendo proprieta e beni, includendo anche il cancellamento a zero di qualunque altra cultura, dalle scuole alle strade, che da via Popovic diventano Via Antonio Via del Mare............Che ovviamente vuol dire che la bis-nonnina di qualcuno scappava nella neve........................che poi ovviamente ce il bis-bis -nonno austriaco che cacciava il bis-bis-bis-nonno italiano e cosi via.............
Troppe volte la storia delle foibe la vedete dagli anni 40 in poi per via della nonnina che scappa nella neve, ma quello che ha fatto il babbo della nonnina stranamente viene spesso dimenticato..........

Dictator
8th February 2008, 10:01
Si ma se dobbiamo ricordare, allora facciamo un giorno del ricordo del ricordo, perche' a me sta bene la storia della nonnina nella neve che scappa, ma tutti si scordano pero il bisnonno italiano che ando li a sfrattare la gente negli anni 20 e a fare piazza pulita di tutti i non italiani, sottraendo proprieta e beni, includendo anche il cancellamento a zero di qualunque altra cultura, dalle scuole alle strade, che da via Popovic diventano Via Antonio Via del Mare............Che ovviamente vuol dire che la bis-nonnina di qualcuno scappava nella neve........................che poi ovviamente ce il bis-bis -nonno austriaco che cacciava il bis-bis-bis-nonno italiano e cosi via.............
Troppe volte la storia delle foibe la vedete dagli anni 40 in poi per via della nonnina che scappa nella neve, ma quello che ha fatto il babbo della nonnina stranamente viene spesso dimenticato..........

ok dunque con quale bisnonno devo prendermela per il sacco di Roma?

Necker
8th February 2008, 10:37
ok dunque con quale bisnonno devo prendermela per il sacco di Roma?

:rotfl:

Bortas
8th February 2008, 11:50
ok dunque con quale bisnonno devo prendermela per il sacco di Roma?

Dipende dal sacco, mica ce nè stato uno solo, però la tua battuta è fuoriluogo perchè non stiam parlando di 1000 anni, stiamo parlando di 80 scarzi, in questo caso non è un problema di memoria visto che di 3-4 generazioni si può ancora scendere ma è un problema di omissione, e la cosa più brutta è il distorcere una situazione vedendola da un semplice punto di vista, da quando sento parlare di Foibe che vedo la triste fuga dall'Istria di poveri italiani cacciati e depredati di tutto, un enorme crimine vigliacco compiuto su popolazione inerme, però se si scava c'è dell'altro che una semplice rappresaglia vigliacca, mi pare che spesso sia stato sfruttato un pò troppo per demonizzare una certa parte politica...

Kith
8th February 2008, 11:56
Si hai ragione Bortas, erano troppo impegnati a spalar merda sul fascismo, che delle foibe nessuno ha voluto ricordarsene.

Bortas
8th February 2008, 12:34
Si hai ragione Bortas, erano troppo impegnati a spalar merda sul fascismo, che delle foibe nessuno ha voluto ricordarsene.

Tipo fosse Ardeatine, Strage di Monchio, Susano e Costrignano, Eccidio della Benedicta, Strage di Civitella, Strage di Cavriglia, Strage di Marzabotto, Strage di Pedescala o Sant'anna di Stazzema, la storia è piena di eccidi per lo più fatti per un motivo, tipo l'eccidio di Lipa fatto proprio a Fiume, non a muzzo perchè la gente stava sul culo gratuitamente come per tanto tempo si è cercato di far credere...
Rimane chiaro che la fazione che ha perso la guerra fa più fatica a rivendicare le sua, roba tipo la strage di Gorla fatta dai bombardieri Americani su una scuola, o il Massacro di Biscari fatto sempre dagli Americani, sono passati in secondo piano, così come i campi di concentramento presenti in Istria e Dalmazia sono un pò passati in secondo piano quando si parla di Foibe...
Mica ne fo una colpa, ne prendo soltanto atto, cosa che magari ad altri fa più fatica...

Necker
8th February 2008, 12:53
Tipo fosse Ardeatine, Strage di Monchio, Susano e Costrignano, Eccidio della Benedicta, Strage di Civitella, Strage di Cavriglia, Strage di Marzabotto, Strage di Pedescala o Sant'anna di Stazzema, la storia è piena di eccidi per lo più fatti per un motivo, tipo l'eccidio di Lipa fatto proprio a Fiume, non a muzzo perchè la gente stava sul culo gratuitamente come per tanto tempo si è cercato di far credere...
Rimane chiaro che la fazione che ha perso la guerra fa più fatica a rivendicare le sua, roba tipo la strage di Gorla fatta dai bombardieri Americani su una scuola, o il Massacro di Biscari fatto sempre dagli Americani, sono passati in secondo piano, così come i campi di concentramento presenti in Istria e Dalmazia sono un pò passati in secondo piano quando si parla di Foibe...
Mica ne fo una colpa, ne prendo soltanto atto, cosa che magari ad altri fa più fatica...

Di questi eventi solo quello di Gorla a Milano ne ero ampiamente a conoscenza, detto questo il discorso è valido e lo condivido, alla fine è solo una questione di pubblicità più o meno presente nei riguardi di tanti, troppi avvenimenti che idealmente andrebbero tutti ricordati a parimerito con la medesima enfasi.
LA guerra è una brutta rogna ma quando muoiono persone, a prescindere dalla matrice andrebbero sempre messe tutte sullo stesso piano, vale a dire che non esistono morti di serie A B C ecc...

ahzael
8th February 2008, 13:59
Si hai ragione Bortas, erano troppo impegnati a spalar merda sul fascismo, che delle foibe nessuno ha voluto ricordarsene.

Nessuno dice che non vada ricordata, ma si puntualizza solo sul fatto che non se ne puo fare una cosa per meta, non si puo raccontare la storia della nonnina che scappa nella neve, quando la nonnina venti anni faceva la stessa cosa che ora sta subendo.....................

Estrema
8th February 2008, 14:12
Nessuno dice che non vada ricordata, ma si puntualizza solo sul fatto che non se ne puo fare una cosa per meta, non si puo raccontare la storia della nonnina che scappa nella neve, quando la nonnina venti anni faceva la stessa cosa che ora sta subendo.....................
mm non ha senso sto reply se non l'articoli meglio, perchè poi uno pensa che magari tu voglia intendere che la nonnina scappava dal'italia per andare in istria per trovare un po di libertà dal fascismo, quando non è cosi visto che in istria c'era il fascismo:nod:

Evildark
8th February 2008, 15:18
Nessuno dice che non vada ricordata, ma si puntualizza solo sul fatto che non se ne puo fare una cosa per meta, non si puo raccontare la storia della nonnina che scappa nella neve, quando la nonnina venti anni faceva la stessa cosa che ora sta subendo.....................

no qui ti sbagli.. xkè il mio bisnonno si chiamava Vladimir, e i suoi fratelli Beograd e Zvornimir... (tra l'altro enne cì sui nomi... :rain:) e avevamo il cognome che finiva in -iĉ che il benito ci fece italianizzare in -ini...
erano italianissimi ma hanno sempre vissuto lì da generazioni.. non parlavano il croato o lo sloveno ma l'istriano che non era altro che un dialetto veneto...

Estrema
8th February 2008, 15:31
no qui ti sbagli.. xkè il mio bisnonno si chiamava Vladimir, e i suoi fratelli Beograd e Zvornimir... (tra l'altro enne cì sui nomi... :rain:) e avevamo il cognome che finiva in -iĉ che il benito ci fece italianizzare in -ini...
erano italianissimi ma hanno sempre vissuto lì da generazioni.. non parlavano il croato o lo sloveno ma l'istriano che non era altro che un dialetto veneto...
come fai a dire che erano italianissimi se l'istria è indipendente dall'austria da prima della definitiva unità d'italia?

Hudlok
8th February 2008, 15:34
Bom dai l'importante è ricordare tutte le tragedie e non una soltanto.

L'importante della questione sarebbero i risarcimenti-.

Evildark
8th February 2008, 15:47
come fai a dire che erano italianissimi se l'istria è indipendente dall'austria da prima della definitiva unità d'italia?

italiani lo erano indipendentemente da chi c'era come "stato sovrano" sull'istria... ceco bepe (aka Francesco Giuseppe o Franz Joseph) con l'impero austrungarico prima e Vittorio Emanuele con l'italia dopo. E credo lo sarebbero stati cmq con la Jugoslavia se non ci fosse stata l'espulsione con la venuta di tito...

Infatti ad esempio mio bisnonno, era ammiraglio della marina austrungarica, non italiana, e lo obbligarono durante la WWI ad andare in Crimea per non farlo combattere contro gli italiani sul fronte adriatico... questo per dimostrare che anche se era sotto l'austrungheria era cmq italiano...

Estrema
8th February 2008, 15:52
italiani lo erano indipendentemente da chi c'era come "stato sovrano" sull'istria... ceco bepe (aka Francesco Giuseppe o Franz Joseph) con l'impero austrungarico prima e Vittorio Emanuele con l'italia dopo. E credo lo sarebbero stati cmq con la Jugoslavia se non ci fosse stata l'espulsione con la venuta di tito...
Infatti ad esempio mio bisnonno, era ammiraglio della marina austrungarica, non italiana, e lo obbligarono durante la WWI ad andare in Crimea per non farlo combattere contro gli italiani sul fronte adriatico... questo per dimostrare che anche se era sotto l'austrungheria era cmq italiano...
e qui che io contesto come si fa a parlare d'italiani in una regione che prima era sotto la repubblica di venezia, poi sotto l'austria, poi sotto napoleone,( qui annessa allo stato italiano napoleonico) poi sto l'austria, poi sotto la provincia autonoma austriaca, poi sotto la confederazione croat/serba, poi sotto la jugoslavia ,poi sotto la slovenia na parte e sotto la croazia un altra, dove sta la coscienza di italianità in una penisola( l'istria) che a parte un dialetto italico non aveva nemeno una coscienza di popolo, anche perchè se vai a vedere la maggioranza era di etnia slava( sloveno/croata) insomma non parliamo mica del friuli eh.

Evildark
8th February 2008, 15:53
Bom dai l'importante è ricordare tutte le tragedie e non una soltanto.
L'importante della questione sarebbero i risarcimenti-.

tra l'altro ha ragione anche hud... dove cazzo sono finiti tutti quei milioni che avevano stanziato per gli esuli? chi cazzo se li è mangiati nello stato italiano... cioè...pz.. :bored:

Evildark
8th February 2008, 15:57
e qui che io contesto come si fa a parlare d'italiani in una regione che prima era sotto la repubblica di venezia, poi sotto l'austria, poi sotto napoleone,( qui annessa allo stato italiano napoleonico) poi sto l'austria, poi sotto la provincia autonoma austriaca, poi sotto la confederazione croat/serba, poi sotto la jugoslavia ,poi sotto la slovenia na parte e sotto la croazia un altra, dove sta la coscienza di italianità in una penisola( l'istria) che a parte un dialetto italico non aveva nemeno una coscienza di popolo, anche perchè se vai a vedere la maggioranza era di etnia slava( sloveno/croata) insomma non parliamo mica del friuli eh.


vabbè ma allora cazzo vuol dire...

anche l'umbria è stata degli etruschi, dei romani, dei longobardi e addirittura parte dello stato pontificio... non ha senso il discorso che fai...

non esiste una etnia italiana, ma piuttosto un'identità... sennò cosa c'entrano un bolzanino e un pugliese scusa?

Estrema
8th February 2008, 16:01
vabbè ma allora cazzo vuol dire...
anche l'umbria è stata degli etruschi, dei romani, dei longobardi e addirittura parte dello stato pontificio... non ha senso il discorso che fai...
non esiste una etnia italiana, ma piuttosto un'identità... sennò cosa c'entrano un bolzanino e un pugliese scusa?
no no ha senso il discorso che faccio eccome l'umbria è italia ed ha una coscienza d'italianità maggiore di tutte le regioni del nord da noi caduto l'impero romano ce so stati comuni signorie italici al potere poi il papa italicii, anche loro siamo una regione che ha coscienza storica di essere italiana ma l'istria no eh d'italia non ha nulla neanche sotto i romani se propio vogliamo andare indietro nel tempo, cosi come nizza e savoia so sempre stti francesi come coscienza di popolo.

che poi ci siano emigrati veneti in istria è un altro discorso ma non è un penisola di etnia italica mi dispiace:nod:

Evildark
8th February 2008, 16:08
no no ha senso il discorso che faccio eccome l'umbria è italia ed ha una coscienza d'italianità maggiore di tutte le regioni del nord da noi caduto l'impero romano ce so stati comuni signorie italici al potere poi il papa italicii, anche loro siamo una regione che ha coscienza storica di essere italiana ma l'istria no eh d'italia non ha nulla neanche sotto i romani se propio vogliamo andare indietro nel tempo, cosi come nizza e savoia so sempre stti francesi come coscienza di popolo.

che poi ci siano emigrati veneti in istria è un altro discorso ma non è un penisola di etnia italica mi dispiace:nod:

hai presenta che a pola c'è un'anfiteatro romano?

http://www.pulainfo.com/wcms/picture/upload/Image/Pula/arena_pula.jpg

i romani c'erano anche lì...

Estrema
8th February 2008, 16:09
hai presenta che a pola c'è un'anfiteatro romano?
http://www.pulainfo.com/wcms/picture/upload/Image/Pula/arena_pula.jpg
i romani c'erano anche lì...
dio santo che centra hai mai sentito parlare di provincia illirica e dalmata?

Evildark
8th February 2008, 20:45
dio santo che centra hai mai sentito parlare di provincia illirica e dalmata?

sei tu che hai tu tirato fuori i romani..

io ho aperto il post per ricordare ai più dell'esistenza di questa ricorrenza della Giornata Nazionale in ricordo degli esuli istriani e delle vittime delle foibe ...e se tu reputi che quella zona non potrebbe mai appartenere per motivi storici all'Italia, mi dispiace, pensa che ci potrebbe essere semplicemente gente che la pensa diversamente :shrug:

just my 2 cents. :angel:

Estrema
8th February 2008, 22:59
sei tu che hai tu tirato fuori i romani..
io ho aperto il post per ricordare ai più dell'esistenza di questa ricorrenza della Giornata Nazionale in ricordo degli esuli istriani e delle vittime delle foibe ...e se tu reputi che quella zona non potrebbe mai appartenere per motivi storici all'Italia, mi dispiace, pensa che ci potrebbe essere semplicemente gente che la pensa diversamente :shrug:
just my 2 cents. :angel:
scusa ma fermo restando la vicenda delle foibe e della giornata della memoria in cui mi pare non ho avuto nulla da ridire, il discorso l'avete un attimino portato su un binario diverso, se tu mi dici che tuo nonno si sentiva italiano ok mi sta bene, ma non era italiano perchè li era italia eh perchè questo è un grosso errore storico.

HaWk
10th February 2008, 01:10
"Ricordo le migliaia e migliaia di uomini, donne, anziani e bambini, lasciati morire nel buio di una foiba, seppelliti vivi tra i morti. Perché si risparmiassero le pallottole. Ricordo maestri, preti, soldati, operai, studenti seviziati e uccisi dalle milizie comuniste jugoslave nelle scuole, in strada, in chiesa, in casa propria. Cadaveri disseminati senza pietà lungo tutto il confine nord-orientale d'Italia. Ricordo giovani donne torturate con tenaglie roventi, rinchiuse in gabbie di ferro, stuprate ed esposte al ludibrio degli uomini di Tito. Ricordo quei carnefici ancora impuniti, prosciolti dall'accusa di sterminio per aver operato in territorio "extranazionale" o mai neanche processati. Ricordo la disperazione dei 350 mila esuli italiani di Fiume, dell'Istria, della Dalmazia. Costretti ad abbandonare le loro case, le loro terre, i loro ricordi radicati nei secoli. Ricordo migliaia di persone scomparse nel nulla che l'Italia, l'Europa ed il mondo hanno fatto finta di dimenticare. Ricordo il silenzio degli storici di partito e l'omissione complice della scuola pubblica italiana, perché le giovani generazioni non sapessero, perché non ricordassero. Il 10 febbraio di ogni anno, nel "Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano - dalmata e delle vicende del confine orientale" io indosso il fiocco tricolore per tributare il mio riconoscimento a questi Figli d'Italia troppo a lungo dimenticati."


Onore ai martiri delle foibe, onore agli esuli istriani, dalmati, fiumani e giuliani.

Non Scordo
***

Estrema
10th February 2008, 14:32
Non Scordo
***
si scrive non dimentico :nod:


poi sempre per non far polemica si scrive profughi non esuli, inquanto gli esuli sono coloro che abbandonano la propia patria e li d'italia non c'era nulla:nod:

Dictator
10th February 2008, 23:21
si scrive non dimentico :nod:


poi sempre per non far polemica si scrive profughi non esuli, inquanto gli esuli sono coloro che abbandonano la propia patria e li d'italia non c'era nulla:nod:

basta con sta storia dell' Italia non c'era o c'era...
Cioè abbiamo capito come la pensi, non per questo tutti la devono pensare come te eh...

Estrema
10th February 2008, 23:29
basta con sta storia dell' Italia non c'era o c'era...
Cioè abbiamo capito come la pensi, non per questo tutti la devono pensare come te eh...
non è una questione di pensiero è la realtà che poi tu la pensi diverso perchè per te la geografia del ventennio è quella giusta è un altro discorso:sneer:

com'è che dicevate ridatece nizza e savoia 2 aree geografiche italianissime:sneer:

Hudlok
11th February 2008, 00:35
Ma che discorso è che un posto sia o non sia di una nazione?

I confini di una nazione sono una cosa astratta se non in caso di precisi limiti geografici -.- Li è stata Austria Italia Slovenia Jugoslavia etc e chissa quante altre.. La gente, di lingua italiana che abitava li da generazioni ha tutto il diritto di definirisi esule.

Non so poi con che ragionamento te ne esci con "li d'Italia non c'era nulla" . . . Cosa c'era a Trieste di Italia che non c'era a Pola?

Cmq la frase " esule colui che abbandona la propria patria---> di italia non c'era nulla" ... E' un po' tanto sbagliata nella sua concezione.

Se uno è nato li, avra si diritto di chiamarla patria? La patria di quella gente era l'Istria. L'hanno dovuta abbandonare, mica per sport, e quindi prendono il nome di esuli istriani. Cosa ti sfugge?












1946-47 L'esodo [modifica]

Alla conferenza di Parigi, già nell'estate 1946 appare chiaro che il compromesso consegnerà infine l'Istria e Pola alla Jugoslavia, Gorizia e Monfalcone all'Italia, mentre una fascia intorno a Trieste diverrà Stato indipendente. La popolazione a Pola è incredula e divisa tra pessimisti, per i quali ormai tutto è perduto, e ottimisti, che non vedono come, dopo due anni di tutela anglo-americana, la città possa essere di nuovo abbandonata agli slavi. Il 26 luglio 1946 il CLN di Pola raccoglie 9.496 dichiarazioni familiari scritte, per conto di complessivi 28.058 abitanti su un totale di 31.000, di voler abbandonare Pola qualora venga assegnata alla Jugoslavia. Le firme del CLN di Pola sono citate da De Gasperi nel suo discorso al Palazzo di Lussemburgo a Parigi.

Domenica 18 agosto 1946, alle 13, sulla spiaggia di Vergarolla dentro il porto di Pola, diverse, forse 28, mine già disattivate scoppiano improvvisamente. I morti sono almeno 80, imprecisato il numero dei feriti. L'indagine alleata stabilisce che non può essere stato un incidente, ma nessuno sa cosa è stato. La decisione collettiva dell'esodo era già stata documentata prima dello scoppio, tuttavia la sensazione apocalittica della strage sicuramente può aver provocato nei polesani la sensazione della pericolosità di rimanere. Appena nel 1997, grazie all'attivismo della piccola comunità italiana rimasta a Pola, viene collocato un cippo nel parco del Duomo, con la laconica iscrizione "Vergarola - 18.08.1946 - 13 h. - Grad Pula - 1997 - Città di Pola".

Nell'inverno 46/47, il CNL di Pola convince il governo italiano ad inviare la motonave "Toscana" e altri sei motovelieri al giorno, per il trasporto delle masserizie della moltitudine che se ne va. Altri venti vagoni ferroviari al giorno partono da Pola per l'Italia, attraversando tutto il territorio istriano già sotto occupazione jugoslava. Nasce l'ipotesi di far esodare una comunità di coltivatori a Fertilia, in Sardegna, e di ospitare i lavorati dell'arsenale al porto di Taranto.

Il CLN di Pola entra in discussione con il governo di Alcide De Gasperi anche a proposito della necessità di chiedere l'autodeterminazione per i territori giuliani, al fine di conservare Pola e l'Istria all'Italia. Ma il governo, non potendo controllare le condizioni specifiche di eventuali plebisciti, che in Istria, dove è ancora vivo il terrore delle foibe, si svolgerebbero sotto le minacce e le intimidazioni degli jugoslavi che la occupano militarmente, teme inoltre giocando questa carta di perdere l'Alto Adige abitato in maggioranza da tedeschi. Anche il CLN di Trieste è cauto, e così i giuliani a Roma.

La carta della disperazione, per gli italiani dell'Istria, è quella proposta dall'avvocato Franco Amoroso, di Parenzo, molto vicino al CLN di Pola, già promotore del plebiscito e spesso in opposizione a De Berti. Amoroso propone che l'Italia rinunci a Gorizia e Monfalcone, e le offra al nascente Stato Libero di Trieste, a condizione che la Jugoslavia faccia lo stesso con la costa occidentale dell'Istria. Lo Stato libero nascerebbe così molto più forte e gli italiani, maggioranza assoluta, sicuramente rimarrebbero nelle loro terre. Anche gli italiani già scappati potrebbero tornare ai loro paesi. Ma non se ne fa niente.

Il 10 febbraio 1947, giorno della firma del trattato di Pace, Maria Pasquinelli, un'insegnante di origine toscana, uccide esacerbata il generale inglese Robin de Winton, comandante della guarnigione britannica di Pola. Lo fredda a colpi di pistola fuori dal portone del Governo Militare Alleato, in viale Carrara. In un suo documento, la Pasquinelli si riferisce a Nazario Sauro e a Guglielmo Oberdan per giustificare il suo gesto.

Il 20 marzo 1947 il piroscafo "Toscana" compie il suo ultimo viaggio, accompagnando le ultime partenze. Come previsto 28.000 su 32.000 abitanti di Pola hanno abbandonato beni e proprietà piuttosto che divenire jugoslavi. Intanto nelle case rimaste vuote si installano rapidamente nuovi abitanti slavi giunti da lontano. Per altri 6 mesi, 1000 "operatori indispensabili" restano ancora nella città deserta, in attesa del 15 settembre 1947, entrata in vigore del trattato di pace, quando la città deve venir lasciata definitivamente alla Jugoslavia. "L'Arena di Pola" termina le pubblicazioni il 14 maggio 1947, qualche settimana dopo che una manifestazione di parecchie centinaia di filo-jugoslavi, divenuti ormai la maggioranza nella città semideserta, aveva minacciato la redazione. Il giornale si trasferisce prima a Trieste e poi a Gorizia, viene spedito per posta ai pochi ultimi italiani rimasti, poi diventa settimanale.






Caro Estrema TUTTE le città sulla costa, che accoglievano la stra gran parte della popolazione erano italiane.


Il problema è che l'Italia ha perso la guerra ;) e voleva tenersi l'altoadige. Il problema è nato e risolto pessimamente da chi stava a Roma.. I disgraziati che son rimasti senza niente l'han solo che presa nel culo.

Estrema
11th February 2008, 01:03
hudlok non ce l'ho con te ma con chi l'ha messa su una certa direzione, e capisci bene cosa intendo.

ahzael
11th February 2008, 01:10
Ma che discorso è che un posto sia o non sia di una nazione?

I confini di una nazione sono una cosa astratta se non in caso di precisi limiti geografici -.- Li è stata Austria Italia Slovenia Jugoslavia etc e chissa quante altre.. La gente, di lingua italiana che abitava li da generazioni ha tutto il diritto di definirisi esule.

Non so poi con che ragionamento te ne esci con "li d'Italia non c'era nulla" . . . Cosa c'era a Trieste di Italia che non c'era a Pola?

Cmq la frase " esule colui che abbandona la propria patria---> di italia non c'era nulla" ... E' un po' tanto sbagliata nella sua concezione.

Se uno è nato li, avra si diritto di chiamarla patria? La patria di quella gente era l'Istria. L'hanno dovuta abbandonare, mica per sport, e quindi prendono il nome di esuli istriani. Cosa ti sfugge?

Sfugge il fatto che si voglia come al solito ricordare solo il momento in cui gli italiani lo hanno preso nel culo e si voglia completamente non fare riferimento a quando gli italiani lo mettevano nel culo..............Ma come al solito era solo per puntualizzare, perche' la maggior parte della gente che parla delle foibe, lo fa per sentito dire dai documentari filmati mediaset oppure dai vari film che escono (esattametne come e' successo nelle scorse elezioni) qualche giorno prima delle elezioni in cui si vede solo la faccia della medaglia in cui gli italiani scappano perche i cattivi comunisti gli danno la caccia, cosa che e' sbagliatissima, non lo metto in dubbio ci mancherebbe, ma bisognerebbe che la gente spenga un po la tv e apra un po di piu i libri..........

Hudlok
11th February 2008, 01:20
hdlok non ce l'ho con te ma con chi l'ha messa su una certa direzione, e capisci bene cosa intendo.
Io ho postato subito che bisogna ricordarsi che gli italiani non sono stati dei santi... Però ti dico che gli italiani che stavano a Fiume a Buje a Pola etc non centravano ben poco! Sono finiti nella merda per colpa della gente che stava a Roma e a Belgrado. Se leggi con calma, capisci che hanno tutto il diritto d'esser chiamati esuli( e non ne sono certo onorati!) e che lo stato Italiano, se fosse uno stato minimamente decente, magari dirottava un po' di quel miliardo e rotto di euro che ha buttato nell'immondizaio di Napoli nei conti correnti di un po' di sta gente.


Napolitano visita la Slovenia, critici gli esuli istriani

Gli esuli non vogliono che si ritenga il loro problema risolto, visto che non hanno ancora ricevuto i risarcimenti richiesti, ma le autorita' italiane vogliono "guardare avanti"

Lubiana – Ieri il presidente della Repubblica italiano, Giorgio Napolitano, si è recato in visita in Slovenia dove ha incontrato le maggiori cariche di questo Stato per cercare di rilanciare le relazioni italo slovene notoriamente travagliate a causa delle vicende territoriali seguite alla Seconda Guerra Mondiale ed al caso degli esuli. Napolitano ha minimizzato le divisioni esistenti fra i due Stati ed anzi ha praticamente negato l’esistenza di divergenze: “Le nostre eccellenti relazioni bilaterali sono rese ancora più strette dalla presenza nei nostri rispettivi territori di Minoranze nazionali – ha affermato - Si tratta di una ricchezza da tutelare e di una opportunità da valorizzare per approfondire ulteriormente il nostro dialogo e la nostra collaborazione. Pur senza dimenticare le tragiche lacerazioni del passato, dobbiamo guardare e lavorare insieme all'ulteriore sviluppo della costruzione europea, che rappresenta il quadro nel quale collocare il superamento di qualsiasi residua dolorosa incomprensione”. Se le parole del Presidente della Repubblica tendono a ritenere risolto il problema degli esuli, tale non è invece il pensiero di Massimiliano Lacota, presidente dell’Unione degli Istriani. “Parole di circostanza – così Lacota a News ITALIA PRESS ha definito il discorso di Napolitano e poi ha aggiunto che – il problema rimane aperto. Lo scorso anno a seguito di una visita del ministro degli Esteri si è riproposto il tema degli esuli e la Slovenia è sembrata pronta ad affrontarlo, ma poi la posizione italiana che mira ad aspettare che tutto passi e venga dimenticato ha fatto sì che non si arrivasse a nessuna sostanziale decisione”.
Il problema degli esuli dell’Istria rimane quindi ancora aperto, almeno nei cuori e nelle menti di questi esuli stessi. “Questo perché – ha spiegato Lacota – nulla è stato ancora effettivamente fatto per chiudere questa vergognosa pagina di storia. Al termine della Seconda Guerra Mondiale l’Italia ha firmato il Trattato di Parigi secondo il quale, come Stato sconfitto, doveva restituire dei territori alla Jugoslavia. Lo stesso Trattato, però, prevedeva apposite garanzie per le minoranze etniche che quindi teoricamente sarebbero state protette salvo che proprio l'Italia ha violato questo stesso principio andando a firmare una serie di accordi bilaterali con la Jugoslavia, ben 22, in cui sostanzialmente vendeva le proprietà degli Italiani al Governo jugoslavo e si impegnava a risarcire coloro che venivano di conseguenza espropriati delle loro legittime proprietà. Oltre al fatto che ovviamente tali accordi violano palesemente il diritto internazionale perché hanno come oggetto la proprietà privata e quindi avrebbero costituito in ogni caso un danno per gli Istriani, va poi aggiunto che i risarcimenti di cui si parlava non sono mai giunti. Si calcola che solamente il 6% di quanto effettivamente è dovuto a questi esuli, che si sono visti portare via i propri beni dal Governo comunista jugoslavo, sia effettivamente stato restituito. Una percentuale irrisoria. Solo qualche famiglia delle più ricche è riuscita ad intentare delle cause che hanno avuto successo ed hanno ottenuto un pieno risarcimento, per gli altri sono stati fatti accordi di indennizzo, che significa non pieno rimborso come per il risarcimento, ma parziale, i quali comunque non sempre sono stati rispettati”.
Se Napolitano nel suo discorso ha affermato che “La comune appartenenza all'Unione Europea apre ora ai nostri due Paesi nuove straordinarie opportunità di cooperazione”, anche gli esuli dell’Istria vedono nell’Ue la loro “maggiore speranza”, secondo le parole di Lacota. “Visto che riteniamo l’appoggio dell’Italia alla nostra causa ormai nullo – ha affermato Lacota – anche perché questo significherebbe un’ammissione di responsabilità da parte di Roma per gli errori commessi nel passato ed una partecipazione alle spese di risarcimento insieme alla Slovenia, cosa sgradita alle nostre istituzioni, ci affidiamo alla giustizia comunitaria. Oltre 650 cause sono state presentate da esuli, mentre 1300 le hanno portate cittadini sloveni tutt’ora residenti in questo stato per gli espropri subiti durante gli anni del comunismo. Siamo convinti che i trattati bilaterali del passato fra Roma e Lubiana siano stati conclusi in violazione del diritto internazionale e lo stesso Kofi Annan, da noi interpellato, ha confermato questa visione. Vorremmo pertanto che questi trattati venissero denunciati dall’Italia e si discutesse una soluzione per noi soddisfacente e dignitosa. Indire una Giornata del Ricordo, come è stato fatto, ci sembra una soluzione insufficiente se non offensiva”.
Alessandro Stricca, membro del circolo ungherese dell’associazione Giuliani nel Mondo, è apparso meno critico nei confronti sia dell’Italia che della Slovenia. Sentito telefonicamente da News ITALIA PRESS ha affermato che “un risarcimento è giusto che venga dato. Comunque non penso che bisogna perdere la fiducia nelle autorità italiane. Inoltre va notato che il problema maggiore non riguarda la Slovenia, ma la Croazia, è in questo Stato che vi è stata la maggior parte degli esuli ed è questo Stato che continua a mantenere un atteggiamento rigido nei confronti degli Italiani. La Slovenia infatti è riuscita ad accedere nell’Unione Europea, mentre la Croazia, anche a causa di ciò, non ha ancora fatto il suo ingresso. Spero che si mantenga alta la pressione su Zagabria affinché prima della sua adesione modifichi quelle previsioni legislative sfavorevoli agli Italiani, che per esempio non permettono a persone di tale nazionalità di acquistare immobili in Croazia”.


Vedi un po' te.

Hudlok
11th February 2008, 01:21
Sfugge il fatto che si voglia come al solito ricordare solo il momento in cui gli italiani lo hanno preso nel culo e si voglia completamente non fare riferimento a quando gli italiani lo mettevano nel culo..............Ma come al solito era solo per puntualizzare, perche' la maggior parte della gente che parla delle foibe, lo fa per sentito dire dai documentari filmati mediaset oppure dai vari film che escono (esattametne come e' successo nelle scorse elezioni) qualche giorno prima delle elezioni in cui si vede solo la faccia della medaglia in cui gli italiani scappano perche i cattivi comunisti gli danno la caccia, cosa che e' sbagliatissima, non lo metto in dubbio ci mancherebbe, ma bisognerebbe che la gente spenga un po la tv e apra un po di piu i libri..........
Guarda che i libri in Italia si son ricordati delle foibe da 15 se va bene.

Leggi leggi tutto vah.

Hudlok
11th February 2008, 12:53
Avete presente che l'italia voleva tenersi l'Alto Adige?

Chi indovina di dov'era De Gaspari?
Nice merda:confused:

IamRoland
11th February 2008, 13:18
si scrive non dimentico :nod:


poi sempre per non far polemica si scrive profughi non esuli, inquanto gli esuli sono coloro che abbandonano la propia patria e li d'italia non c'era nulla:nod:
Non per fare il precisino, ma visto che gli errori lessicali degli altri li correggi io correggo a te un errore ortografico (reiterato e comune ad almeno altre 2 persone che hanno postato qui): si scrive PROPRIO, sant'iddio, mi viene l'orticaria a leggere propio ogni 3x2.

Sfugge il fatto che si voglia come al solito ricordare solo il momento in cui gli italiani lo hanno preso nel culo e si voglia completamente non fare riferimento a quando gli italiani lo mettevano nel culo..............Ma come al solito era solo per puntualizzare, perche' la maggior parte della gente che parla delle foibe, lo fa per sentito dire dai documentari filmati mediaset oppure dai vari film che escono (esattametne come e' successo nelle scorse elezioni) qualche giorno prima delle elezioni in cui si vede solo la faccia della medaglia in cui gli italiani scappano perche i cattivi comunisti gli danno la caccia, cosa che e' sbagliatissima, non lo metto in dubbio ci mancherebbe, ma bisognerebbe che la gente spenga un po la tv e apra un po di piu i libri..........
Non mi pare che qui in italia si siano nascosti tutti i crimini del periodo fascista, c'è sempre qualcuno pronto a rinfacciarci il ventennio, le leggi razziali, le deportazioni e via dicendo... Come ti ha gia' fatto notare qualcun altro, di molti avvenimenti "storici" connessi ad una certa ideologia politica non se n'è parlato per tanto, troppo tempo... e non solo le foibe, ma anche gli stermini di oppositori politici in russia, cina e a cuba (dove il buon che, idolo e simbolo di tanti giovincelli "alternativi", è stato tra i + arditi sostenitori del regime castrista anche tramite esecuzioni e detenzioni in campi di "rieducazione" per oppositori politici - gay - handicappati).
Questo (anche se c'entra poco) e per farti capire che è RIDICOLO che vieni a farci la parte dell'offeso dal malcostume solito di tirare fuori al momento in cui fa + comodo gli "scheletri dall'armadio" dell'avversario politico.. c'è chi ha nascosto per decenni delle realta' scomode per non mostrarle agli altri, per imporsi come il santo e il puro in confronto alla barbarie dei predecessori. E' una cosa squallida, ma non è propria solo di una parte politica ma di entrambe.

Estrema
11th February 2008, 13:25
Non per fare il precisino, ma visto che gli errori lessicali degli altri li correggi io correggo a te un errore ortografico (reiterato e comune ad almeno altre 2 persone che hanno postato qui): si scrive PROPRIO, sant'iddio, mi viene l'orticaria a leggere propio ogni 3x2.
.
che palle brutta bestia essere saputello a metà:nod:

http://www.etimo.it/?term=proprio

e aggiungo che io ho corretto l'uso dei termini perchè hanno un significato diverso ma si vede che qui bisogna fare un ripassino.

edothebest
11th February 2008, 13:31
che palle brutta bestia essere saputello a metà:nod:

http://www.etimo.it/?term=proprio

e aggiungo che io ho corretto l'uso dei termini perchè hanno un significato diverso ma si vede che qui bisogna fare un ripassino.

E' italiano ottocentesco propio, non esiste ora, errore abbastanza grave per la grammatica italiana di oggi.

Estrema
11th February 2008, 13:34
E' italiano ottocentesco propio, non esiste ora, errore abbastanza grave per la grammatica italiana di oggi.
no è italiano non mi pare che abbiano messo in disuso il termine è come il discorso di giuoco e gioco:nod:

Hudlok
11th February 2008, 13:39
Solito di sto forum... Quando vengono postate cose importanti si glissa e si devia sull'lessico, sul tempo, sulla grammatica e sull'inter ladrona...


L'Italia ha usato i beni PRIVATI dei suoi cittadini, unici i dalmati ed istriani ad aver pagato con i propri beni, per risarcire i danni di guerra e chissene frega :nod:

Sui trattati firmati nessuno ha niente da dire? Parliamo piuttosto di propio o proprio?
Parlate d'espropio o esproprio vah.

Evildark
11th February 2008, 14:09
Solito di sto forum... Quando vengono postate cose importanti si glissa e si devia sull'lessico, sul tempo, sulla grammatica e sull'inter ladrona...
L'Italia ha usato i beni PRIVATI dei suoi cittadini, unici i dalmati ed istriani ad aver pagato con i propri beni, per risarcire i danni di guerra e chissene frega :nod:
Sui trattati firmati nessuno ha niente da dire? Parliamo piuttosto di propio o proprio?
Parlate d'espropio o esproprio vah.


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