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View Full Version : vita inutile, dire addio o tirare la corda finchè si riesce?



Miave
9th September 2008, 19:33
*DISCLAIMER*: "questo thread tenta di essere serio"

primo: no, lo so che molti ci speravano, ma non è un mio post di addio :rain:
secondo: hudlok non faceva più thread da un pò e se ne sentiva la mancanza (dei thread, non di hudlok ovviamente)
terzo: tanto domani moriamo tutti, meglio sparare minchiate finchè si può.


partendo dal presupposto che io sono un sostenitore dell'inutilità della vita in sè (ma questa è abbastanza lunga da spiegare, dio filosofia e storielle del genere, quindi la prendiamo per buona) mi son sempre chiesto una cosa, e con il passare del tempo il dubbio aumenta...
avete mai visto non so... (i primi esempi che mi vengono in mente, frutto degli ultimi giorni): il solito vecchietto mendicante, che per tutto l'ultimo anno è rimasto fermo nello stesso punto a ogni ora del giorno e che ogni mattina ti chiede i cazzo di 5 cent per mangiare qualcosa una/due volte a settimana, o il classico tossico mezzo invalido che, almeno fin da quando riuscite a ricordare, passa la vita in treno avanti e indietro trascinando se stesso e l'odore di cadavere, o la vecchietta rimasta sola senza manco un animale domestico che boh passa il tempo stile condor appollaiata su una sedia senza muovere un muscolo in tutta la giornata...
ecco la mia domanda è: perchè trascinarsi in questo stato? voglio dire: non si ha nulla, non si potrà mai avere nulla e si è consapevoli di questo, può solo andare peggiorando, ci si sente soli come dei cani e in molti casi manco si sa se si riuscirà a mangiare qualcosa... perchè non tagliarla fuori? una sorta di suicidio alla seneca insomma, hai dato ciò che dovevi dare e ora hai la possibilità di andartene e liberarti (oddio mi sembra di ricordare fosse seneca ma la memoria può ingannarmi).
non so, io non riesco proprio a capire cosa si può avere in testa in quelle circostanze per decidere di voler andare avanti per forza quando oltre a essere inutile al mondo, questo ti tratta pure di merda...
è più o meno lo stesso pensiero che ho sull'eutanasia (mi è venuto in mente ora sto esempio e non ho voglia di metterlo sopra :p): sei un vegetale per dio, ma chi te lo fa fare (o fa fare a chi ha diritto di scelta per te, nel caso tu non ti fossi espresso) di restare attaccato al nulla?
le uniche 2 ipotesi che mi son posto è: 1) ho letto la bibbia/divina commedia e ho una paura fottuta che poi mi castigano per l'eternità, 2) bilivo durissimo nei miracoli.


vabbe, lo dico io visto che tanto me lo direte pure voi:
-sì sono un paranoico complessato con i neuroni che giocano a tetris invece di fare il loro dovere. ora però rispondete :(
-sì, penso spesso a cose del genere, anzi per la maggior parte del tempo faccio "riflessioni" (seee :sneer:) come queste.

ps: tempo fa lo chiesi pure al vecchietto chi glie lo faceva fare, mi ha guardato malissimo... è qualche mese che non lo vedo però.

saltaproc
9th September 2008, 19:37
sto purtroppo attraversando un periodo di forte depressione e mi sto sforzando di concentrarmi sulla seconda ipotesi ma a volte la prima ipotesi a decisamente un attrattiva e un alone di semplicità troppo dolce

Madeiner
9th September 2008, 19:43
Io a volte ho pensato alla vita come un videogioco: finchè ti diverte, ci giochi, quando ti stufi, non ci giochi piu perchè non ha senso. Sembra un discorso idiota ma non lo è alla fine... Perchè vivere se non ci piace farlo? Perchè migliorerà? Cazzate, dopo i 30 anni peggiora e basta...

Il punto è che conserviamo in noi l'istinto di sopravvivenza, che ci rende difficile fare la scelta piu logica.

delo
9th September 2008, 19:43
io se divento un senzatetto senza soldi per mangiare mi faccio mettere in galera :nod: mentre se divento un vegetale potete pure staccarmi la presa thx

Rad
9th September 2008, 19:46
bhè miave forse il vecchietto non dice addio perchè ha dei figli che starebbero male.. o il tossico perchè spera che qualcosa cambierà prima o poi nella sua vita... io non saprei proprio cosa fare in quelle situazioni ma probabilmente la seconda.. dipende da quanto 1 è disperato e da quanta "voglia" o "forza" ha di risollevarsi

edit: delo ha detto 1 grande verità
edit2: @madeneir: chi lo dice che dopo i 30 peggiora e stop?
edit3: @miave: bella riflessione

holysmoke
9th September 2008, 19:47
so discorsi che da giovane è facile fare... rifacciamoli quando siamo noi quel vecchietto o quel vegetale o quel malato terminale poi ne riparliamo...

p.s. per la cronaca mi sto grattando le palle che fra avatar e buco nero e sti post nn si sa mai :afraid:

Miave
9th September 2008, 19:50
so discorsi che da giovane è facile fare... rifacciamoli quando siamo noi quel vecchietto o quel vegetale o quel malato terminale poi ne riparliamo...
p.s. per la cronaca mi sto grattando le palle che fra avatar e buco nero e sti post nn si sa mai :afraid:
no beh ma la mia domanda è: solo, inutile e senza speranza. che voglio dalla vita?

Va$h
9th September 2008, 19:53
Io purtroppo credo nella vita. Sarà una cosa stupida lo so, ma mi piace vivere anche se sembra strano da dirlo. In questo ultimo periodo sono troppo incasinato in tutto "lavoro", amici, amore e qualsiasi altra cazzata che entra nel mio mondo causale(cit.).

Ho scoperto tempo fa che l'unica cosa che serve per tirare avanti è essere felice vedendo altre piccole cose felici: un paio di esempi che mi vengono in mente in questo momento sono un vecchietto che per quanto povero e barbone si alza e lascia sedere una signora, oppure una ragazzina di si e no 6/7 anni che gioisce tutta felice aspettando il suo riso allo zafferano urlando "Il riso giallo! Il riso giallo!".
Se si è giù conviene non pensare alle cose grandi e semplicemente fissarsi su queste piccole felicità.

Lo so, è stupido e inutile ma GG tanto domani moriremo tutti.

Miave
9th September 2008, 20:00
ah beh in quel caso potrei capirlo... anche se non lo condivido.
voglio dire, quel discorso io l'ho sempre visto come un "prendo quello che posso, non quello che voglio". l'ho sempre considerato un accontentarsi da parte dei deboli (o degli sfortunati, può anche essere che nasci in situazioni meno fortunate e non ci puoi fa un cazzo).
del tipo, a me non rende felice sapere che ho un lavoro che mi fa arrivare alla fine del mese quando quello in parte a me ne ha uno che gli permette di comprarsi un porsche, non sono felice quando passo un esame con 18 se tutti lo passano con 30, non sono felice se quella signora a cui ho lasciato il posto mi sorride quando le altre 99 mi guardano con un'espressione "stai lontano che mi fai schifo".

cioè partendo da queste mie idee quindi la vedo proprio dura trovare qualcosa che ti fa dire "ma sì dai, un'altro giorno..."

Va$h
9th September 2008, 20:03
ah beh in quel caso potrei capirlo... anche se non lo condivido.
voglio dire, quel discorso io l'ho sempre visto come un "prendo quello che posso, non quello che voglio". l'ho sempre considerato un accontentarsi da parte dei deboli (o degli sfortunati, può anche essere che nasci in situazioni meno fortunate e non ci puoi fa un cazzo).
del tipo, a me non rende felice sapere che ho un lavoro che mi fa arrivare alla fine del mese quando quello in parte a me ne ha uno che gli permette di comprarsi un porsche, non sono felice quando passo un esame con 18 se tutti lo passano con 30, non sono felice se quella signora a cui ho lasciato il posto mi sorride quando le altre 99 mi guardano con un'espressione "stai lontano che mi fai schifo".

cioè partendo da queste mie idee quindi la vedo proprio dura trovare qualcosa che ti fa dire "ma sì dai, un'altro giorno..."
Eh lo so, è questo il problema. Io non è che mi accontento è che, in fondo, non me ne frega un cazzo. A me basta andare avanti ed essere felice per quanto posso. Mi sono rotto il cazzo di sprecare fiato e tempo per convincere gli altri o migliorare me stesso, a me piace vivere la vita semplicemente. Poi, perfortuna, posso dire che non me ne frega un cazzo di quello che pensano gli altri.


Tanto so già che quando sarà mi troverò a fare il barbone in giro a mendicare per qualche spicciolo e morire di freddo da qualche parte :nod:

Sulimo
9th September 2008, 20:05
penso che quando sei alla frutta l'unica cosa che possa tenerti in vita è la speranza ferma e profonda che prima o poi le cose possano in qualche modo migliorare, non avendo questa speranza e vivendo sempre nella concezione che dietro un periodo nero ce ne sarà uno ancora più nero tanto varrebbe ammazzarsi

Kolp
9th September 2008, 20:07
beh, miave, soffri di un complesso di inferiorità?
secondo me il vecchietto che fa la carità ogni giorni da 10 anni magari è più felice del top manager che guadagna 10 milioni di euro l'anno.
le cose belle della vita non sono "diventare qualcuno", la felicità te la danno veramente le piccole cose. il sorriso di un bambino per esempio.

non tutti sono superuomini.

Kolp
9th September 2008, 20:08
ma se tra un momento buio ed un altro c'è un qualcosa di bello (non nel senso "vinci la lotteria", ma nel senso che qualcuno ti fa una gentilezza), non vale la pena vivere quel momento bello?

Miave
9th September 2008, 20:09
beh, miave, soffri di un complesso di inferiorità?

ah su questo non ci sono dubbi

edit: non so, a te bastano 5 minuti belli per decidere di vivere altri 2 giorni di merda? a me non sembra molto equo.
sarebbe come dire: quando qualcuno ti sputa in faccia vorresti morire? chiaramente no.
ma se togli i "momenti" che bene o male si annullano tra di loro, tutto il resto che è la parte più grossa pesa molto di più sulla decisione...

Va$h
9th September 2008, 20:09
beh, miave, soffri di un complesso di inferiorità?
secondo me il vecchietto che fa la carità ogni giorni da 10 anni magari è più felice del top manager che guadagna 10 milioni di euro l'anno.
le cose belle della vita non sono "diventare qualcuno", la felicità te la danno veramente le piccole cose. il sorriso di un bambino per esempio.

non tutti sono superuomini.
*_*


Edit: E allora questo non è infelicità, sei semplicemente incazzato che ci sia gente che sta meglio di te.

Miave
9th September 2008, 20:13
*_*
Edit: E allora questo non è infelicità, sei semplicemente incazzato che ci sia gente che sta meglio di te.
ma è una considerazione generale scusa...
cioè se tu sei un barbone non ti girano perchè gli altri hanno una casa? non è che il sorriso di una tizia random fa molto...

Kith
9th September 2008, 20:23
Io purtroppo credo nella vita. Sarà una cosa stupida lo so, ma mi piace vivere anche se sembra strano da dirlo. In questo ultimo periodo sono troppo incasinato in tutto "lavoro", amici, amore e qualsiasi altra cazzata che entra nel mio mondo causale(cit.).
Ho scoperto tempo fa che l'unica cosa che serve per tirare avanti è essere felice vedendo altre piccole cose felici: un paio di esempi che mi vengono in mente in questo momento sono un vecchietto che per quanto povero e barbone si alza e lascia sedere una signora, oppure una ragazzina di si e no 6/7 anni che gioisce tutta felice aspettando il suo riso allo zafferano urlando "Il riso giallo! Il riso giallo!".
Se si è giù conviene non pensare alle cose grandi e semplicemente fissarsi su queste piccole felicità.
Lo so, è stupido e inutile ma GG tanto domani moriremo tutti.

:nod:

pienamente d'accordo con vash...


alla fine se pensi razionalmente dei tuoi problemi e di quello che ti rende infelice, riuscirai in ogni modo a dare una spiegazione a tutto ciò.

io penso al fatto che dovrò farmi il culo per portare a casa 1000 € al mese dopo essermi laureato (in ritardo :nod:) , soldi che tra l'altro guadagnavo gia senza laurea, e penso che con quei soldi non ci pagherò nemmeno il mutuo...

però boh sticazzi, vedi gente che con 1000 € al mese tira avanti ed è felice.

Vedi gente che guadagna milioni di euro e si suicida, o finisce a drogarsi etc.


La ricetta della felicità non esiste, però è proprio dalle piccole cose che si può cominciare a sorridere.

Va$h
9th September 2008, 20:24
ma è una considerazione generale scusa...
cioè se tu sei un barbone non ti girano perchè gli altri hanno una casa? non è che il sorriso di una tizia random fa molto...
Perchè mi dovrebbero girare?
Se sono un barbone la maggior colpa è mia, non si può sempre dare la colpa agli altri. Se percaso fosse colpa di qualcun'altro sarei incazzato con quel tizio preciso, non qualsiasi altro solo perchè lui sta in una situazione migliore della mia.

Ma non devi chiedere a me, io sono uno stupido che riesce a trovare piccole felicità dappertutto anche quando tutto gli sta crollando addosso >_____<

Miave
9th September 2008, 20:31
Perchè mi dovrebbero girare?
Se sono un barbone la maggior colpa è mia, non si può sempre dare la colpa agli altri. Se percaso fosse colpa di qualcun'altro sarei incazzato con quel tizio preciso, non qualsiasi altro solo perchè lui sta in una situazione migliore della mia.
Ma non devi chiedere a me, io sono uno stupido che riesce a trovare piccole felicità dappertutto anche quando tutto gli sta crollando addosso >_____<
nono ma nessuno dice che è colpa di quacuno eh... ma pure nella consapevolezza che non te la devi prendere con gli altri, ti ritrovi così e dici: bon, l'ho fatta e ora è così, e meglio non andrà. che famo? lascia o raddoppia?

Va$h
9th September 2008, 20:35
nono ma nessuno dice che è colpa di quacuno eh... ma pure nella consapevolezza che non te la devi prendere con gli altri, ti ritrovi così e dici: bon, l'ho fatta e ora è così, e meglio non andrà. che famo? lascia o raddoppia?
Questo è perchè non riesci a gioire delle piccole cose. Non devi perforza stare in una buona situazione per gioire.
Si forse morirai di fame da qualche parte, ma perchè lasciarsi andare? Non ha senso. Per quel che puoi tenta di fare qualcosa per gli altri anche se gli altri ti hanno inculato pesantemente.

In fondo il significato stesso della vita è l'andare avanti, per quanto ti possa succedere.

Alkabar
9th September 2008, 20:43
Perche' nella loro miseria sperano di riuscire a trovare una cazzo di via di uscita.

So bene il pensiero. L'essere umano cerca sempre il bug, la via di uscita, qualcosa che gli dia la svolta o che anche solo lo metta in condizioni tali da sopravvivere.

Perche' e' una po' una scommessa di pascal al contrario:

Se non c'e' niente dopo, tanto vale vivere, chissa' che non si riesca a vivere bene.
Se vai un passo piu' in la: se non c'e' niente dopo, tanto vale vivere osservando e conoscendo il piu' possibile, non c'e' ragione di non gioire di esistere (anche nella sofferenza,si) solo perche' non c'e' un dio a volerci bene ;).

Miave
9th September 2008, 20:44
Se vai un passo piu' in la: se non c'e' niente dopo, tanto vale vivere osservando e conoscendo il piu' possibile, non c'e' ragione di non gioire di esistere (anche nella sofferenza,si) solo perche' non c'e' un dio a volerci bene ;).
si ma qua c'è un errore di fondo... se dopo non c'è niente cazzo mi frega di vivere o di conoscere o anche solo di provarci, tanto appena muoio c'è un erase totale, neanche mi dispiacerà di aver o non aver fatto

Defender
9th September 2008, 20:49
Magari possono pensare che la vita sia una "prova" e che se ti ammazzi è la stessa cosa che ritirarsi a un esame, vieni bocciato (qualunque cosa ciò comporti)

Quindi vivono la loro vita (demmerda) confidando nel fatto che qualcuno lassù li premierà per la costanza e lo sforzo fatto.

O forse più semplicemente questi sono discorsi troppo complessi per loro e non si uccidono semplicemente per istinto di autoconservazione.

Da parte mia penso che chi trova lo "scopo della vita" ha vinto.

Io non l'ho trovato, ma non per questo ho smesso di cercare.

Hador
9th September 2008, 20:54
se riesci a rassegnarti ed essere felice con quello che hai la metti al culo a tutti, dai ricchi ai preti.
L'unica cosa che si sa è che vivere è meglio che non vivere, quindi nel dubbio attaccati a quello che hai che piuttosto che scomparire strisciare nella merda è cmq un qualcosa.

Glasny
9th September 2008, 21:04
Devi vedere la cosa dal loro punto di vista, non solo nel caso sperino di migliorare come hanno detto : esiste anche la possibilità che per loro quella sia la normalità e sono contenti così! La vecchietta magari ricorda i tempi andati, il mendicante forse è felice che campa senza fare un cazzo dalla mattina alla sera.

Poi che la vita sia utile o meno è un altro discorso, io credo abbia uno scopo ben preciso ma non a livello di individuo ma di evoluzione della specie in chiave futura, e qui conta tantissimo la cultura. Ma non voglio addentrarmi nel discorso in questo thread magari ne creiamo uno filosofico.

Hagnar
9th September 2008, 21:10
se riesci a rassegnarti ed essere felice con quello che hai la metti al culo a tutti, dai ricchi ai preti.




Si, ma come si fa ad essere felici oggi, visto che la società propone un modello in cui niente basta mai, si è portati all'esasperazione....... chiediamoci allora: come facevano a vivere una volta, quando c'erano pochissime cose rispetto ad oggi? Purtroppo è nato un meccanismo infernale e non so quanto non sia voluto .....

EdiT: so bene che la felicità non è legata ad un oggetto materiale, ma IMO il messaggio di questi ultimi decenni ha portato una valanga di infelicità (per la stragrande maggioranza delle persone che non possono permettersi una vita agiata)

Steh
9th September 2008, 21:20
In qualsiasi momento ti può succedere di fare qualcosa che per te può essere irrilevante, ma per qualcun altro (non necessariamente una persona, potrebbe essere un cane, un pesce rosso, un formichiere) risulta fondamentale.
Se dopo che ti è successo te ne accorgi la prospettiva dalla quale vedi le cose cambia, e fidati che prima o poi succede ;)
Vale sempre la pena.

Slurpix
9th September 2008, 22:02
beh, miave, soffri di un complesso di inferiorità?
secondo me il vecchietto che fa la carità ogni giorni da 10 anni magari è più felice del top manager che guadagna 10 milioni di euro l'anno.
le cose belle della vita non sono "diventare qualcuno", la felicità te la danno veramente le piccole cose. il sorriso di un bambino per esempio.

non tutti sono superuomini.


nn posso credere che credi a sta cagata. :nod::nod:

Gramas
9th September 2008, 23:26
se riesci a rassegnarti ed essere felice con quello che hai la metti al culo a tutti, dai ricchi ai preti.
L'unica cosa che si sa è che vivere è meglio che non vivere, quindi nel dubbio attaccati a quello che hai che piuttosto che scomparire strisciare nella merda è cmq un qualcosa.
up...tranne per i preti:sneer:

Acheron
9th September 2008, 23:55
io sto zitto :> che per vedere uno spiraglio di felecità mi sto facendo un culo inumano lol

Uraner Almasy
10th September 2008, 00:03
io sto tifando per il buco nero del cern di domani :look:

Twins
10th September 2008, 00:16
Secondo me il problema di fondo è nel pensare

=> più ho : più sto bene. se non ho qualcosa che vedo agli altri mi devo convincere di esserne inferiore...

A qualsiasi cosa guarda sempre il lato positivo , non per forza chi ha il conto in banca con 3 zeri in più di te sta bene anzi talvolta chi si accontenta delle piccole cose riesce ad apprezzare questa vita che pur volendo trovargli un "senso definitivo" il senso non ce l'ha ( vabbe thx vasco ;P ).

La nonnina con quei due soldi della pensione compra 1 giocattolo al nipotino sorridente con cui trascorre il pomeriggio al parco.
Il topmanager tra coca e quintali di giornali di finanza cerca, malendicendo tutto l'arco della giornata che sembra sempre poca, di trovare l'investimento migliore per guardagnare quei mille euro in più che nemmeno toccherà per reinvestirli il giorno dopo.

O nonnina pensionata o topmanager non è importante quanto guadagni , tieni in mente che sempre nella buca finisci.. :wave:

Acheron
10th September 2008, 00:18
e cmq la felicità, ognuno la raggiunge in modo diverso. io so quale sarebbe la mia, e cerco di raggiungerla, se succede, ma non credo succeda, penserò poi ad altro

Twins
10th September 2008, 00:20
e cmq la felicità, ognuno la raggiunge in modo diverso. io so quale sarebbe la mia, e cerco di raggiungerla, se succede, ma non credo succeda, penserò poi ad altro
Minchia giu come ti si sente secondo me ti piacerebbe crearel'MMorpg Dark Age of Acheron dove tu sei il boss definitivo da uccidere eh!! ammettilo=PPP

McLove.
10th September 2008, 00:22
Si, ma come si fa ad essere felici oggi, visto che la società propone un modello in cui niente basta mai, si è portati all'esasperazione....... chiediamoci allora: come facevano a vivere una volta, quando c'erano pochissime cose rispetto ad oggi? Purtroppo è nato un meccanismo infernale e non so quanto non sia voluto .....

EdiT: so bene che la felicità non è legata ad un oggetto materiale, ma IMO il messaggio di questi ultimi decenni ha portato una valanga di infelicità (per la stragrande maggioranza delle persone che non possono permettersi una vita agiata)

il modello della società puoi anche non prenderlo per "buono" io non so quanto sia la maggiore "roba" in giro o il fatto personale di non porsi dei limiti e di volere sempre di più perché se tizio l'ha lo devo avere o fare anche io perché non sono da meno.. no non sei da meno ma quello ha semplicemente piu soldi ed ha cose che tu non puoi avere ed e' cose che tu non puoi essere , magari si e' fatto un culo grosso per una vita o ha semplicemente avuto più culo.
Piu' semplicemente un tempo ci si accontentava di quello che si aveva o si era... ora tutti devono avere o essere tutto, nessuno riconosce i propri limiti e vuole strafare, qui c'entra poco la societa' dei consumi ma e' l'ego personale, il ricco ed il povero ci sono dalla notte dei tempi, e c'e' sempre stato uno più ricco o uno più povero.

Tornando in topic la domanda e' tanto complessa quanto banale, nel senso che ognuno trova le sue motivazioni per continuare a vivere dal ribaltare la situazione ,al tirare a campare o semplicemente perche' la gioia di qualcosa e' differente per ognuno, si va da una posizione di accontentarsi ad una di voler ribaltare o modificare la situazione.

Bisognerebbe entrare nella testa della gente per capirlo, un barbone che tira a campare, ad esempio, puo' trovare una giornata in piu' il suo scopo ed alla fine della giornata può essere anche felice di aver campato per un giorno in piu o trovare un gusto enorme in una birra cosa che magari non trova l'imprenditore nel sottoscrivere un contratto di decine di milioni di euro, insomma non si può generalizzare, si possono fare esempi ma che non portano a nulla nessuna regola generale, quindi sono inutili.

Acheron
10th September 2008, 00:54
Minchia giu come ti si sente secondo me ti piacerebbe crearel'MMorpg Dark Age of Acheron dove tu sei il boss definitivo da uccidere eh!! ammettilo=PPP
pensa, sto per appendere il mouse al chiodo :)

Mirera
10th September 2008, 07:15
per quanto riguarda il primo discorso, e cioè che cazzo vivono a fare: son cose che non si possono capire quando non si è in quella situazione; anche quando si è disperati e si pensa di essere arrivati al capolinea, nel 90% dei casi subentra l'istinto di conservazione, la paura di morire. Mio zio è sempre stata una persona sostenitrice del fatto che "se mi viene un male incurabile lasciatemi morire che non vale la pena fare una vita di merda" .. il male incurabile gli è venuto, i medici gli avevano dato un anno di vita e lui con me faceva progetti per i prossimi 10 anni, rifiutando in toto l'idea di dover morire. Voglio dire che in quei casi ti attacchi alla vita come non mai, anche se razionalmente sai che non hai più speranze.

per quanto riguarda invece il volere sempre di più, bhe, io lo trovo il modo migliore per essere infelici. Non dico che non bisogna porsi dei traguardi nella vita e cercare di raggiungerli, ma il continuo tendere a qualcosa di sempre maggiore ti porta un'angoscia e un'ansia incredibili; forse a volte è meglio fermarsi, guardare quello che si ha, e goderne; altrimenti si corre il rischio di non accorgersi di ciò che si ha già a portata di mano, e di perdere momenti o persone importanti.

Secondo me bisognerebbe cercare di sfruttare il meglio di ogni situazione, cercare di vivere con pienezza ogni momenti, e di gioire anche delle piccole cose, senza preoccuparsi troppo di quello che sarà il domani.. insomma vivere ANCHE giorno per giorno. Dico ANCHE perchè ovviamente è sbagliato eccedere anche nell'altro senso, e cioè non avere idee/progetti per il proprio futuro e lasciare tutto al caso

Rayvaughan
10th September 2008, 07:50
mi spiace per te, miave, se non riesci ad apprezzare il dono della vita.

(occazzo, parlo come l'enigmista:afraid:)

Razj
10th September 2008, 08:24
beh, miave, soffri di un complesso di inferiorità?
secondo me il vecchietto che fa la carità ogni giorni da 10 anni magari è più felice del top manager che guadagna 10 milioni di euro l'anno.
le cose belle della vita non sono "diventare qualcuno", la felicità te la danno veramente le piccole cose. il sorriso di un bambino per esempio.

non tutti sono superuomini.

seh, quando crepi di fame, non ti lavi da 3 mesi, la gente quando ti incontra ti schifa guardandoti male e sei costretto a fare l'elemosina, col sorriso del bambino puoi pulirtici il culo! :D

Kolp
10th September 2008, 08:31
nn posso credere che credi a sta cagata. :nod::nod:

non è che ci credo, è quello che penso ;) il sorriso di un bambino è un po' buonista, lo ammetto. ma per dire: una sana scopata, una buona pizza, un panino quando hai fame... insomma i piaceri e le cose belle della vita sono tanti.


il modello della società puoi anche non prenderlo per "buono" io non so quanto sia la maggiore "roba" in giro o il fatto personale di non porsi dei limiti e di volere sempre di più perché se tizio l'ha lo devo avere o fare anche io perché non sono da meno.. no non sei da meno ma quello ha semplicemente piu soldi ed ha cose che tu non puoi avere ed e' cose che tu non puoi essere , magari si e' fatto un culo grosso per una vita o ha semplicemente avuto più culo.
Piu' semplicemente un tempo ci si accontentava di quello che si aveva o si era... ora tutti devono avere o essere tutto, nessuno riconosce i propri limiti e vuole strafare, qui c'entra poco la societa' dei consumi ma e' l'ego personale, il ricco ed il povero ci sono dalla notte dei tempi, e c'e' sempre stato uno più ricco o uno più povero.

mc, guarda che qua secondo me ti contraddici. il ricco e il povero ci sono sempre stati, ma sicuramente il povero si faceva meno paranoie sul suo essere povero nel medioevo. nella nostra società (consumista, materialista) invece tutti vogliono diventare qualcuno - vallette e calciatori per esempio. non basta farsi la propria vita tranquilla e felice. la felicità ormai si associa all'avere soldi, donne, droga ecc.
chiarisco. se il povero e il ricco sono sempre esistiti, come fai a dire che è l'ego a non farti accontentare di quello che hai? cioè, noi siamo il riflesso della nostra società. non penso che ci sia cambiato a tutti l'ego così, è chiaro che siamo influenzati dalla società intorno a noi nella percezione.

cmq consiglio di leggere siddharta di herman hesse. gran libro, che secondo me centra con quanto discusso.

Mez
18th September 2008, 11:26
sinceramente non mi spaventa la morte, cioè amen, primo o poi schiattiamo o oggi o domani deve capitare

Sillybee
18th September 2008, 11:38
Quando si tocca il fondo imho bisogna partire e riniziare altrove, nuove amicizie, nuove attività, nuovo lavoro... senza bruciare le tappe. Senza pretendere di arrivare subito.

Un bel RESET e via.

ahzael
18th September 2008, 14:06
Io ho una paura sfrenata della morte, molte volte non ho dormito la notte pensando a "che ci sara" , pensare che ti addormenti senza sognare, ma nessuno ti puo svegliare, a 20anni ancora piangere per queste cose..........

Ma a volte bisogna vedere le cose per quello che sono , e accettare la vita per quello che ti da', pensare alla gente che ti circonda, un abbraccio, andare avanti, dare il meglio di se', penso che un vero uomo sia quello che vada avanti anche quando gli arrivano i sassi contro, quando tutto sembra perduto, non si puo pensare di fermarsi, bisogna ricominciare da capo, quando si tocca il fondo, si puo solo risalire, e io lo so bene, tempo fa' ebbi una settimana veramente di merda, indietro con la tesi, litigavo a lavoro per colpa di un manager testa di cazzo (poi mandato via), trovato la donna a letto con un altro (una settimana dopo aver speso 10000 euro per un viaggio in giro per l europa insieme per festeggiare 2 anni insieme), il tutto misto al fatto che la mia famiglia si trova a 20000 km di distanza.

Sai cosa ho fatto? ho cercato di prenderla con me stesso per essere un inetto, al sesto bicchiere di laphroigh mi sono fermato e mi sono detto "Ma VAFFANCULO BRUTTO STRONZO" , avevo capito che non potevo darla vinta alla vita, se mi gira le spalle l unica cosa che si puo fare e andare avanti a muso duro :)

.............e alla fine della strada, potro dire che i miei giorni li ho vissuti.
E questa ultima frase detta da una persona che era disabile e sulla sedia a rotelle, grande Bertoli :)

Nazgul Tirith
19th September 2008, 08:28
La vita e' tutt'altro che inutile.

C'e chi l'ha scritto in questo topic, che non la vita che e' "difficile" ma e' la societa' che ti rende la vita difficile, perche' la societa' capitalista, ti impone uno stile di vita, dove devi per forza di cose, aver sempre di piu e soprattutto non fartelo bastare mai.
Ma effettivamente nessuno "ti" obbliga a farlo.
Piu volte per alcol e droga ho toccato il fondo, e non vedevo di sicuro la luce alla fine. Ma poi, in qualche modo si e' ripartiti da zero, pian piano anche se dopo tutto quello che avevi costruito cade come un castello di carte.
E poi un giorno ho visto o meglio ho avuto fra le mani quello che e' nato da un "errore" che poi si e' rivelato la cosa piu giusta che poteva capitarmi, e allora ho capito dalla semplice gioia che un altro essere umano creato dall'unione di un amore, seppur morto poteva dare.
Lo scopo della vita? Dare vita.
La natura dell'essere umano sa essere aggressiva e distruttiva, fin dalla notte dei tempi e' cosi e sara' sempre cosi, ma anche perche l'uomo in se non ha mai fatto l'uso dell'altra strada che gli e' stata data dalla natura (o da da Dio, se siete credenti), ma si sa che e' sempre piu facile scegliere le cose dove non esistono difficolta'.

E a volte quando la guardo (in attesa del di marzo, quando mi ritrovero' a guardarne non 1, ma 3 QQ) mi vengono in mente un mucchio di cose. Cosa?

Mi viene in mente l'Amore (Brutto o bello che possa essere), le sere a fare cazzate con gli amici o fuori con una ragazza a cena, la prima volta in cui ho fatto l'amore, la prima sigaretta e/o canna che mi sono fumato, i merdosi 16 anni che sembra che non passino mai, i soldi spesi per delle cagate immani, le vacanze fuori che sembravano che duravano una vita sperduti in qualche posto in europa o in italia, la scuola con tutte le sue minchiate appresso e potrei continuare ancora per molto.

E alla fine ci rido sopra, come quando ci ridevo quando mi ritrovavo nella merda fino al collo, perche' se ti fermi a pensare a quanto fa schifo la vita, e a tutto quello che ti poteva dare e non ti ha dato (senza pensare a tutto quello che hai fatto o che ti ha dato) prendi una pistola e ti spari un colpo.

Linguargentina
19th September 2008, 12:19
ma è una considerazione generale scusa...
cioè se tu sei un barbone non ti girano perchè gli altri hanno una casa? non è che il sorriso di una tizia random fa molto...

E a te che hai una casa non ti girano perchè lavori come un somaro ogni singolo giorno della tua vita per mantenerla quando il barbone se ne sta allegramente in panciolle da mane a sera senza pensieri/preoccupazioni di debiti bollette e fatture da pagare? Questione di scelte. Che ne sai tu di cosa ha valore per gli altri? Il successo/fallimento nella vita non si misura a metri, e nemmeno a chili o a litri.

Il punto è semplicemente questo: al mondo non esistono le verità assolute, esistono i fatti e i punti di vista :wave:

salemt87
19th September 2008, 12:26
:shocked::shocked:

Shocker
19th September 2008, 13:52
del tipo, a me non rende felice sapere che ho un lavoro che mi fa arrivare alla fine del mese quando quello in parte a me ne ha uno che gli permette di comprarsi un porsche, non sono felice quando passo un esame con 18 se tutti lo passano con 30, non sono felice se quella signora a cui ho lasciato il posto mi sorride quando le altre 99 mi guardano con un'espressione "stai lontano che mi fai schifo".

cioè partendo da queste mie idee quindi la vedo proprio dura trovare qualcosa che ti fa dire "ma sì dai, un'altro giorno..."

Il tuo problema è che metti il giudizio altrui al primo posto: chi cerca in qualsiasi modo di diventare qualcuno deve accettare però anche l'altra faccia della medaglia, cioè che non si è nessuno, perlomeno ai propri occhi.



L'unica cosa che si sa è che vivere è meglio che non vivere,

Sono 2 sfere totalmente diverse, il tuo paragone è decisamente insensato. Non puoi decidere arbitrariamente ciò che è meglio tra il vivere ed il non vivere, poiché il non vivere esclude per assioma la vita, e conseguentemente le sensazioni, le idee ed i sentimenti terreni. L'istante dopo la morte è tutto finito. Ricordi, pensieri... Tabula rasa; non sarebbe quindi nemmeno pensabile il paragonare uno stato di vita ad uno di non vita, perché non vivendo non si sarebbe in grado di analizzare la non-vita secondi i criteri vitali sui quali formuli il tuo pensiero.


il ricco ed il povero ci sono dalla notte dei tempi, e c'e' sempre stato uno più ricco o uno più povero.

Questo senza ombra di dubbio, ma il modo di rapportarsi a questa situazione è radicalmente cambiato: se nel basso medioevo era comunemente accettata la divisione della società nelle 3 caste oratores, bellatores, laboratores, poiché imposta da Dio (*); solamente secoli dopo la cultura e l'idea di dinamismo, di mobilità permeerà tra i ceti sociali meno abbienti, e farà muovere i primi timidi passi della cosiddetta "lotta di classe". Oggi grazie ai mezzi di informazione ed a una cultura spalmata in modo più omogeneo tra la popolazione, colui che secoli fa non poteva nemmeno concepire un cambiamento nella società (l'idea di dinamismo sociale o cosecutio temporum non esisteva proprio in quel periodo), oggi è ben consapevole delle possibilità e dei piaceri che può offrire il mondo, indi per cui il suo modo di rapportarsi al suo status sociale è molto differente.


(*): http://www.valsesiascuole.it/crosior/1medioevo/feud-trin.jpg

Glasny
19th September 2008, 21:20
Il tuo problema è che metti il giudizio altrui al primo posto: chi cerca in qualsiasi modo di diventare qualcuno deve accettare però anche l'altra faccia della medaglia, cioè che non si è nessuno, perlomeno ai propri occhi.
Sono 2 sfere totalmente diverse, il tuo paragone è decisamente insensato. Non puoi decidere arbitrariamente ciò che è meglio tra il vivere ed il non vivere, poiché il non vivere esclude per assioma la vita, e conseguentemente le sensazioni, le idee ed i sentimenti terreni. L'istante dopo la morte è tutto finito. Ricordi, pensieri... Tabula rasa; non sarebbe quindi possibile nemmeno pensabile il paragonare uno stato di vita ad uno di non vita, perché non vivendo non si sarebbe in grado di analizzare la non-vita secondi i criteri vitali sui quali formuli il tuo pensiero.
Questo senza ombra di dubbio, ma il modo di rapportarsi a questa situazione è radicalmente cambiato: se nel basso medioevo era comunemente accettata la divisione della società nelle 3 caste oratores, bellatores, laboratores, poiché imposta da Dio (*); solamente secoli dopo la cultura e l'idea di dinamismo, di mobilità permeerà tra i ceti sociali meno abbienti, e farà muovere i primi timidi passi della cosiddetta "lotta di classe". Oggi grazie ai mezzi di informazione ed a una cultura spalmata in modo più omogeneo tra la popolazione, colui che secoli fa non poteva nemmeno concepire un cambiamento nella società (l'idea di dinamismo sociale o cosecutio temporum non esisteva proprio in quel periodo), oggi è ben consapevole delle possibilità e dei piaceri che può offrire il mondo, indi per cui il suo modo di rapportarsi al suo status sociale è molto differente.
(*): http://www.valsesiascuole.it/crosior/1medioevo/feud-trin.jpg

Ti vedo preparato, 7+. Studiato materie scolastiche di recente ?

Il Nando
22nd September 2008, 16:47
Perchè?

Beh la risposta l'hanno data Cochi e Renato, tanti anni fa.

Mosiah
22nd September 2008, 23:26
Anvedi sti nerd fancazzisti che pensieri profondi :D

Ma ste cose vi vengono in mente mentre reccate ? :sneer: