Nazgul Tirith
3rd February 2009, 21:43
Una giornata come tante.
Affacciato, alla finestra della mia casa su in collina a guardare il rosso tramonto estivo che cala lentamente, sullo sfondo della grande citta, che per il resto dell'anno vivo.
Li, seduto sulla mia comoda sedia, a sorseggiare limonata pensando all'anno che sta passando.
Alla crisi economica che il mondo ha subito da una parte all'altra, al crescere di una nuova potenza militare ed economica come la cina, alle infinite guerre in medioriente, al petrolio, al primo presidente di colore degli stati uniti d'america.
Tante cose, tanti cambiamenti, ma l'uomo alla fine e' sempre lo stesso.
Di natura violenta, quasi selvaggia, sicuramente piu selvaggia di tanti altri mammiferi che popolano questo pianeta.
E' vero ormai cela abilmente la sua natura brutale e selvaggia, ma dentro di se, rimane ancora lo stesso primitivo che millenni prima otteneva la forza e il potere con l'ausilio di una clava.
E viene da riflettere, cosa mai potra' portare questa sua non evoluzione umana.
Viene da riflettere, se il cancro di questo mondo, non siamo proprio noi.
E cosi, osservando il tramonto che e' sempre piu rosso.
Stranamente sempre piu rosso.
Per qualche motivo che inizialmente non riesco a capire, mi incominciano a bruciare sempre piu forte gli occhi, mi incominciano a lacrimare, nello stesso tempo un calore, sempre piu crescente si impossessa del mio corpo.
E noto, che in lontananza, sulla Grande Citta', e' apparso un grosso, gigantesco fumo a forma di fungo.
All'improvviso mi chiedo dove sia il trucco, il gioco di effetti speciali da cinema.
Ma il calore sul mio corpo e' sempre piu forte e il dolore ai miei occhi si fa sempre piu tremendo, quasi li sento sanguinare. Sicuramente, ripotero' gravi danni alla vista, ma alla fine sono quasi contento di non vederci piu, per non vedere quali orrori la razza umana dovra' ora affrontare.
Affacciato, alla finestra della mia casa su in collina a guardare il rosso tramonto estivo che cala lentamente, sullo sfondo della grande citta, che per il resto dell'anno vivo.
Li, seduto sulla mia comoda sedia, a sorseggiare limonata pensando all'anno che sta passando.
Alla crisi economica che il mondo ha subito da una parte all'altra, al crescere di una nuova potenza militare ed economica come la cina, alle infinite guerre in medioriente, al petrolio, al primo presidente di colore degli stati uniti d'america.
Tante cose, tanti cambiamenti, ma l'uomo alla fine e' sempre lo stesso.
Di natura violenta, quasi selvaggia, sicuramente piu selvaggia di tanti altri mammiferi che popolano questo pianeta.
E' vero ormai cela abilmente la sua natura brutale e selvaggia, ma dentro di se, rimane ancora lo stesso primitivo che millenni prima otteneva la forza e il potere con l'ausilio di una clava.
E viene da riflettere, cosa mai potra' portare questa sua non evoluzione umana.
Viene da riflettere, se il cancro di questo mondo, non siamo proprio noi.
E cosi, osservando il tramonto che e' sempre piu rosso.
Stranamente sempre piu rosso.
Per qualche motivo che inizialmente non riesco a capire, mi incominciano a bruciare sempre piu forte gli occhi, mi incominciano a lacrimare, nello stesso tempo un calore, sempre piu crescente si impossessa del mio corpo.
E noto, che in lontananza, sulla Grande Citta', e' apparso un grosso, gigantesco fumo a forma di fungo.
All'improvviso mi chiedo dove sia il trucco, il gioco di effetti speciali da cinema.
Ma il calore sul mio corpo e' sempre piu forte e il dolore ai miei occhi si fa sempre piu tremendo, quasi li sento sanguinare. Sicuramente, ripotero' gravi danni alla vista, ma alla fine sono quasi contento di non vederci piu, per non vedere quali orrori la razza umana dovra' ora affrontare.
