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View Full Version : Brunetta "A 18 anni giovani via da casa! "



Hagnar
18th January 2010, 16:41
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/18/news/brunetta_a_diciotto_anni-1988972/

ma che ci vada lui, in mezzo ad una strada, pezzo di merda ....... certo che se avessi la certezza di lavorare e potermi mantenere da solo ci andrei anche subito fuori di casa, ma spiegatemi come cazzo si fa al giorno d'oggi, spese alle stelle e stipendio da fame... :fuck:

holysmoke
18th January 2010, 16:46
nn vedo nessuna novità... ennesima stronzata

Hagnar
18th January 2010, 16:49
nn vedo nessuna novità... ennesima stronzata

Bisogna rimarcare la distanza della sfera politica dalla vita quotidiana

Dryden
18th January 2010, 16:51
A 18 anni fuori di casa ? Beh certo lavorando sempre in nero forse forse non muori di fame :rotfl:
Il governo dei clown.

Slurpix
18th January 2010, 16:56
ma poi perchè uno dovrebbe andar fuori di casa quando a casa sta bene?? :hm:

kopl
18th January 2010, 16:59
ma poi perchè uno dovrebbe andar fuori di casa quando a casa sta bene?? :hm:

io a casa ci sto bene e sono comodo, ma se potessi me ne uscirei subito

Bortas
18th January 2010, 17:14
Poi ha urlato salito sopra una piccola seggiolina: "Sono un nano pacato!!! Mo so cazzi vostri arrrrgggg!!!"

Kappa
18th January 2010, 17:19
Vabbè ne avevamo già parlato ai tempi dei bamboccioni, si noi usciremo di casa tardi, ma la società italiana che offre zero ai giovani dovrebbe cambiare dai "vecchi" (vecchie regole, vecchie pensioni, vecchi ai posti di potere vecchio modo di vivere... siamo una società di vecchi e non sono 2/3 veline gnocche in parlamento giovani e fighette a farci gridare al cambiamento) per poterlo permettere ai giovani.

Pazzo
18th January 2010, 17:21
si ma leggetelo l'articolo almeno. Riporto:

"Io ho condiviso Padoa Schioppa quando ha stigmatizzato i bamboccioni, anche se quella sua invettiva mancava di un'analisi più complessa. I bamboccioni, infatti, non lo sono in sé, ma sono vittime del sistema italiano: le Università funzionano male, il Welfare funziona male e si dà più ai padri che ai figli. Sono i genitori a dover fare il mea culpa". Certo, ammette Brunetta, per una legge così "ci sarebbe bisogno di scuole, di un mercato del lavoro più efficiente, di mini appartamenti in affitto".

il che mi pare assolutamente sacrosanto come discorso.

Ipnotik
18th January 2010, 17:27
quando i parlamentari andranno a lavorare in miniera a 50 anni, noi andremo via di casa a 18

Eltarion
18th January 2010, 17:32
Io a 20 anni sono andato a convivere con la mia ragazza. Ho comprato la casa con un mutuo perchè "genitori/amici/amici di genitori" mi dicevano che l'affitto era un artificio del demonio. Con due stipendi da circa 1000 euri non ce la si fa. I miei mi pagano l'università (che tra l'altro è abbastanz ain sospeso dato che non ho mai tempo lavorando 8 ore) e tutto ciò che riguarda la macchina (senza la quale non potrei andare a lavoro). La mia ragazza ha dovuto lasciare l'università perchè i suoi non potevano pagargliela e comunque facendo la commessa full-time ha davvero poco tempo per preparare gli esami. In conclusione: per come sono le cose oggi non è possibile lasciare casa a 18 anni.

Bortas
18th January 2010, 17:34
si ma leggetelo l'articolo almeno. Riporto:
"Io ho condiviso Padoa Schioppa quando ha stigmatizzato i bamboccioni, anche se quella sua invettiva mancava di un'analisi più complessa. I bamboccioni, infatti, non lo sono in sé, ma sono vittime del sistema italiano: le Università funzionano male, il Welfare funziona male e si dà più ai padri che ai figli. Sono i genitori a dover fare il mea culpa". Certo, ammette Brunetta, per una legge così "ci sarebbe bisogno di scuole, di un mercato del lavoro più efficiente, di mini appartamenti in affitto".
il che mi pare assolutamente sacrosanto come discorso.

E' un discorso idiota invece, perchè non stanno facendo un cazzo, altrove in tutto il mondo esistono ammortizzatori sociali (non solo la famiglia come ormai è in uso da noi) ma cassa disoccupazione, possibilità di formazione lavoro, agevolazioni imprenditoriali per i giovani, appartamenti passati dallo stato, rimborsi per chi studia, qui chi va fuori? Spiegamelo, se non ha un lavoro se non ha possibilità oltre al precariato, se non ha integrazioni con studio e possibilità lavorative stabili.
Facile parlare così, sono bravi tutti sono bravo anche io a dire una cosa del genere, ma è una banalità disarmante, visto che è un ministro dello stato e di fatto governa ormai su fiducia scavalcando il parlamento è uno che la sua parola ha un peso e può cambiare le cose, allora sarebbe da chiedergli perchè si accaniscono a varare leggi e leggine per parare il culo al loro reuccio senza fare nulla e quando dico nulla è proprio niente di niente, per la società civile, lui che è tanto chiaccherone ha fatto qualcosa? Se si ok può cointinuare a ciarlare, altrimenti è meglio che sta zitto ci risparmia ste uscite infelici e viviamo tutti più contenti, senza sentire lo sbrocco qualunquista del solito nano con l'ego grosso...

Pazzo
18th January 2010, 17:40
E' un discorso idiota invece, perchè non stanno facendo un cazzo, altrove in tutto il mondo esistono ammortizzatori sociali (non solo la famiglia come ormai è in uso da noi) ma cassa disoccupazione, possibilità di formazione lavoro, agevolazioni imprenditoriali per i giovani, appartamenti passati dallo stato, rimborsi per chi studia, qui chi va fuori? Spiegamelo, se non ha un lavoro se non ha possibilità oltre al precariato, se non ha integrazioni con studio e possibilità lavorative stabili.
Facile parlare così, sono bravi tutti sono bravo anche io a dire una cosa del genere, ma è una banalità disarmante, visto che è un ministro dello stato e di fatto governa ormai su fiducia scavalcando il parlamento è uno che la sua parola ha un peso e può cambiare le cose, allora sarebbe da chiedergli perchè si accaniscono a varare leggi e leggine per parare il culo al loro reuccio senza fare nulla e quando dico nulla è proprio niente di niente, per la società civile, lui che è tanto chiaccherone ha fatto qualcosa? Se si ok può cointinuare a ciarlare, altrimenti è meglio che sta zitto ci risparmia ste uscite infelici e viviamo tutti più contenti, senza sentire lo sbrocco qualunquista del solito nano con l'ego grosso...
a me pare un inizio, che si identifichi il problema e si smetta di menare il can per l'aia, il fatto che un ministro inizi a dire che tutto il sistema è a puttane non è cosa da poco. Dovrebbero fare qualcosa? Ovvio, sensa dubbio. Lo han fatto? No. Ne han mai parlato dei problemi invece del solito tuttappost'?? No, fino a sta uscita, non è poca cosa.

Per risolvere un problema lo devi prima riconoscere come tale.

Kolp
18th January 2010, 17:43
io penso sia piu' una questione di cultura. nel senso che ovviamente molti non si possono permettere di andare via di casa, non dico a 18 che uno fa ancora le superiori, ma a 20 anni.
ma molti che se lo potrebbero permettere con l'aiuto dei genitori, restano a casa cmq in italia.

Pazzo
18th January 2010, 17:46
bhe oddio non vedo il senso di "andare via di casa" se lo fai a spese del papi, son soldi buttati nel cesso

Cifra
18th January 2010, 17:49
Io a 11 anni ero alto come Brunetta.

DiamondK
18th January 2010, 18:08
magari ci fosse l'opportunità di andarsene via di casa a 18 anni, io sto bene a casa ma se potessi me ne andrei domani.
Next year Australia :nod:

Kolp
18th January 2010, 18:10
bhe oddio non vedo il senso di "andare via di casa" se lo fai a spese del papi, son soldi buttati nel cesso

evidentemente la vediamo in modo diverso.
innanzitutto non e' che "vai via di casa" a spese del papi, ma magari i genitori fanno sacrifici per aiutarti. chiaramente intendo per motivi di studio in questo caso.
se invece lavori, l'aiuto ti puo' servire agli inizi per coprire l'affitto e qualche spesa.

ti faccio l'esempio mio e di un mio compagno di classe delle superiori. dopo la scuola io sono andato a milano e lui e' rimasto a studiare legge a trieste. e' molto bravo e la sua famiglia e' pure piu' benestante della mia, tuttavia lui a 23 anni non ha idea di cosa voglia dire pulire casa, rifarsi il letto ecc. e in aggiunta ha paura di muoversi da trieste (vive in un paesino vicino).
secondo me avrebbe potuto cogliere diverse opportunita', come quella di andare a studiare in un'altra citta' o perlomeno di prendersi una singola in centro citta' (a 100-150 euro al mese) con qualche altro studente, imparando cosi' cosa voglia dire vivere fuori dal nucleo famigliare.

poi se vuoi sono figlio di papa' e gg

Redo
18th January 2010, 18:14
Io a 11 anni ero alto come Brunetta.

io a 13 ero alto 1 e 60 e giocavo a pallone nel parma giovanile.
gg

Bortas
18th January 2010, 18:16
a me pare un inizio, che si identifichi il problema e si smetta di menare il can per l'aia, il fatto che un ministro inizi a dire che tutto il sistema è a puttane non è cosa da poco. Dovrebbero fare qualcosa? Ovvio, sensa dubbio. Lo han fatto? No. Ne han mai parlato dei problemi invece del solito tuttappost'?? No, fino a sta uscita, non è poca cosa.
Per risolvere un problema lo devi prima riconoscere come tale.

Se ne parla da anni, se ne parla da prima che Padoa Schioppa se la prendesse coi "Bamboccioni", a me sembra il solito qualunquismo visto che tempo per attuare qualcosa lo avevano già avuto, non è una presa di coscienza all'improvviso, non è la classica folgorazione è una stupida e banale polemica che non porta ad un cazzo visto che come precedente ha lo sbraito dei "fannulloni" e come al solito non ha fatto un cazzo, vedi di gente che ciarla e non fa un cazzo ne abbiamo avuta per 40 anni di fila ne avremo francamente piene le palle, di ste chiacchere...
Se il nanetto fa qualcosa di utile e poi ci dice che lo ha fatto per un motivo "sociale" come detto sopra per me può dire che gli va, con tutte le ragioni del mondo, ma visto che aveva promesso un calcio in culo ai fannulloni e non ha fatto nulla, direi che ha già la grave nomea di "parolaio" siamo al "fatti e non chiacchere" e in questa fase dovrebbe solo star zitto e agire, mi pare invece che siamo alle solite...
La sua uscita è solo demagogia, anzi visto l'operato del governo, viene da domandarsi cosa vogliono tagliare dietro a queste chiacchere, già temo una nuova stangata sulle pensioni visto che ha fatto la battutona in relazione a quelle...

Eltarion
18th January 2010, 18:17
evidentemente la vediamo in modo diverso.
innanzitutto non e' che "vai via di casa" a spese del papi, ma magari i genitori fanno sacrifici per aiutarti. chiaramente intendo per motivi di studio in questo caso.
se invece lavori, l'aiuto ti puo' servire agli inizi per coprire l'affitto e qualche spesa.
ti faccio l'esempio mio e di un mio compagno di classe delle superiori. dopo la scuola io sono andato a milano e lui e' rimasto a studiare legge a trieste. e' molto bravo e la sua famiglia e' pure piu' benestante della mia, tuttavia lui a 23 anni non ha idea di cosa voglia dire pulire casa, rifarsi il letto ecc. e in aggiunta ha paura di muoversi da trieste (vive in un paesino vicino).
secondo me avrebbe potuto cogliere diverse opportunita', come quella di andare a studiare in un'altra citta' o perlomeno di prendersi una singola in centro citta' (a 100-150 euro al mese) con qualche altro studente, imparando cosi' cosa voglia dire vivere fuori dal nucleo famigliare.
poi se vuoi sono figlio di papa' e gg

Se i miei avessero potuto pagarmi gli studi in un'altra città adesso avrei sicuramente più possibilità di realizzarmi. Ed è proprio questo il problema! Tutti dovrebbero avere le stesse possibilità :point:

Mosaik
18th January 2010, 18:36
secondo me avrebbe potuto cogliere diverse opportunita', come quella di andare a studiare in un'altra citta' o perlomeno di prendersi una singola in centro citta' (a 100-150 euro al mese) con qualche altro studente, imparando cosi' cosa voglia dire vivere fuori dal nucleo famigliare.


Dipende tutto da come sei tu, l'esperienze aiutano ma fino ad un certo punto :)
Io ho vissuto 1 anno a firenze per studiare a casa da solo eppure come sono tornato non ho avuto tutta questa voglia di andarmene a vivere da solo anzi io anche avendo le possibilità vivo ancora con i miei ... :D
(ovviamente sto rinunciando ad avere la mia indipendenza solo per non far soffrire la mia mammina (:blush:) e non perchè a casa serviti e riveriti si sta alla grande :angel:)

Per il momento mi godo questi anni di libertà prima che la mia ragazza finisca l'università :D

Arthu
18th January 2010, 18:39
Gli unici nani utili sono gli healer che almeno hanno un sacco di cost.

Kolp
18th January 2010, 18:43
Dipende tutto da come sei tu, l'esperienze aiutano ma fino ad un certo punto :)
Io ho vissuto 1 anno a firenze per studiare a casa da solo eppure come sono tornato non ho avuto tutta questa voglia di andarmene a vivere da solo anzi io anche avendo le possibilità vivo ancora con i miei ... :D
(ovviamente sto rinunciando ad avere la mia indipendenza solo per non far soffrire la mia mammina (:blush:) e non perchè a casa serviti e riveriti si sta alla grande :angel:)

Per il momento mi godo questi anni di libertà prima che la mia ragazza finisca l'università :D

io invece non riesco proprio a vivere a casa con i miei... ci sono tornato un paio di mesi l'anno scorso e me ne sono andato appena possibile!

Malbrouk
18th January 2010, 19:11
non ci sono abbastanza ponti

Kith
18th January 2010, 19:34
evidentemente la vediamo in modo diverso.
innanzitutto non e' che "vai via di casa" a spese del papi, ma magari i genitori fanno sacrifici per aiutarti. chiaramente intendo per motivi di studio in questo caso.
se invece lavori, l'aiuto ti puo' servire agli inizi per coprire l'affitto e qualche spesa.
ti faccio l'esempio mio e di un mio compagno di classe delle superiori. dopo la scuola io sono andato a milano e lui e' rimasto a studiare legge a trieste. e' molto bravo e la sua famiglia e' pure piu' benestante della mia, tuttavia lui a 23 anni non ha idea di cosa voglia dire pulire casa, rifarsi il letto ecc. e in aggiunta ha paura di muoversi da trieste (vive in un paesino vicino).
secondo me avrebbe potuto cogliere diverse opportunita', come quella di andare a studiare in un'altra citta' o perlomeno di prendersi una singola in centro citta' (a 100-150 euro al mese) con qualche altro studente, imparando cosi' cosa voglia dire vivere fuori dal nucleo famigliare.
poi se vuoi sono figlio di papa' e gg


io che vivo con i miei mi rifaccio il letto, quando van via pulisco casa (e mi pulisco sempre la camera) e lavo i piatti e le stoviglie a mano... e so anche cucinare


non è come vivere da soli ok, però quelli che a 30 anni non san fare niente di tutto ciò è perchè son viziati e basta.

Nazgul Tirith
18th January 2010, 19:49
Tralasciando il discorso delle persone che a 30 come 20, come 40 come 50 non lasciano e non lascieranno mai casa, perche sono dei rincoglioniti mammoni e ci sono adesso come c'erano 40 anni fa, il discorso e' veramente...triste.

Brunetta aveva un po bisogno di sane attenzioni visto che ultimamente non se lo cagava piu nessuno di pezza.

Ma andar a vivere da soli a 18/20 anni allo stato attuale e' abbastanza infattibile.

Parlando di una persona "normale" e non di uno che la casetta glie la compra tutta il papi e ha gia il lavoro dell'aziendina di famiglia, per una persona normale deve far fronte a:

-Mutuo/Affitto
-Bollette (bollette che OGNI tot, si alzano sempre di piu, ogni tanto dan la ritoccatina verso il basso e poi la botta verso l'alto peggio di prima)
-Studi Universitari (nel caso sia uno studente)
-Spese impreviste che magicamente capitano piu o meno ogni mese.
-Spese Condominiali (non credo che un 18/20 enne si possa permettere una villa od una soluzione indipentente)
-Telefono o Cellulare
- Spesa minima almeno per pranzare/cenare

E non metto dentro le eventuali spese di una macchina (Benzina, Bollo, Assicurazione, Tagliando ed eventuali guasti)

a 18/20 anni, un ragazzo neodiplomato quando puo prendere di massimo come stipendio?

1000 euro se gli va di lusso.

1000 euro per campare con queste premesse? Si forse ce la puo fare, ma poi non vive. Non esci con gli amici che non hai cash. Niente linea internet perche non te la puoi permettere una spesa in piu. Niente cinema/discoteca, stesso discorso vedi amici. Mangiar fuori? Con quello che ti costa, ti puoi permettere un Mcdonald. Ovviamente paghi solo per te. E non parliam di aver una donna eh.

I tuoi magari un aiutino te lo possono anche dare eh, ma premettendo che vieni fuori da una famiglia "normale" non e' che possono darti chissa quale mano anche sacrificandosi, perche la vita' e' cara per te come per loro.

Pero' tranquilli eh, basta continuare a Tassare a destra e manca come stronzi e mantenere gli stipendi su uno standard bassissimo e poi dire "A 18 anni fuori dai coglioni!"

Gia la natura e' stata crudele facendolo nano e cesso, ma pure lui ci mette del suo dimostrandosi un cerebroesente del cazzo.

Ma d'altronde, dalla cricca di un Ladro, non e' che puo uscire Biancaneve.

Boroming
18th January 2010, 19:50
tralasciando che a 18 anni uno ancora è alle superiori...
lo stipendio che si da a un 18enne per un full time è di 800-1000 € e 400-500€ per un part
mi spiega il simpatico nano come uno dovrebbe pagare affitto/bollette/spese varie con suddetto stipendio?

ora sarà che vivo/lavoro in una località turistica e l'affitto minimo per un monolocale e di 400-500€ (a meno che non vai su per le varie frazioncine che però poi spendi N di trasporto) per un buco di merda

BlackCOSO
18th January 2010, 20:21
a 18/20 anni, un ragazzo neodiplomato quando puo prendere di massimo come stipendio?

1000 euro se gli va di lusso.

1000 euro per campare con queste premesse?

Il problema non sono gli 800 o 1000 euro al mese che siano a 18/20 anni ( trovo giusto fare gavetta..), il problema e che gi stipendi rimangono cosi' anche dopo che passi i 30 e forse dopo i 40 con un po di culo (e scatti di anzianità ) arrivi a 1200 .....,

Glasny
18th January 2010, 21:06
Ma ancora che date retta a Brunetta, ex Craxiano ? :rotfl:

Darkmind
18th January 2010, 21:07
evidentemente la vediamo in modo diverso.
innanzitutto non e' che "vai via di casa" a spese del papi, ma magari i genitori fanno sacrifici per aiutarti. chiaramente intendo per motivi di studio in questo caso.
se invece lavori, l'aiuto ti puo' servire agli inizi per coprire l'affitto e qualche spesa.
ti faccio l'esempio mio e di un mio compagno di classe delle superiori. dopo la scuola io sono andato a milano e lui e' rimasto a studiare legge a trieste. e' molto bravo e la sua famiglia e' pure piu' benestante della mia, tuttavia lui a 23 anni non ha idea di cosa voglia dire pulire casa, rifarsi il letto ecc. e in aggiunta ha paura di muoversi da trieste (vive in un paesino vicino).
secondo me avrebbe potuto cogliere diverse opportunita', come quella di andare a studiare in un'altra citta' o perlomeno di prendersi una singola in centro citta' (a 100-150 euro al mese) con qualche altro studente, imparando cosi' cosa voglia dire vivere fuori dal nucleo famigliare.
poi se vuoi sono figlio di papa' e gg

riguardo al tuo amico dipende dal carattere che uno ha, riguardo alle cose che hai elencato le puoi fare tranquillamente stando in casa coi genitori (io stesso cucino pulisco la mia camera ecc. ecc. pur rimanendo coi miei).
Uscire di casa per me vuol dire salutare mamma e papa e rendersi autonomi salvo piccoli aiuti tipo una spesa ogni tanto da parte dei genitori o nel caso tua viva solo, la madre che ti stira per esempio le camicie.
Così ha senso uscire di casa altrimenti mi sembra far spendere solo soldi ai genitori per il capriccio di sentirsi emancipati/autonomi quando invece non lo si è per nulla.
Fatto a parte ci stanno le motivazioni di studio che, a seconda anche delle facolta scelte, possono comportare la scelta di frequentare un'università fuori della propria città,
ma li non si tratta di uscire di casa per rimanerci quanto perche in un certo modo costretti.

Arthu
18th January 2010, 21:20
Io so fare qualsiasi cosa dall'alba dei tempi peccato non abbia una lira per fare niente :rotfl:

Hador
18th January 2010, 22:00
io invece faccio parte dei viziati, vivo da solo e non lavoro (ancora per poco temo).
la casa è mia ma nonostante ciò è chiaro che tutti debbano fare dei sacrifici, io a cercarmi un coinquilino (sono 48 metri quadri non è una reggia), a stare attento ai soldi (escludendo bollette e tasse di condominio resto con circa 450-500 euro al mese, avanzano sempre e una buona parte se ne va in spesa), i miei a rinunciare all'entrata dell'affitto, a investire su mobili e casa che andava sistemata e ovviamente a mantenermi. Certo avrebbero potuto affittare la casa e prendersi il cayenne o mandarmi a lavorare e fare il capodanno ai caraibi invece che a cattolica. Personalmente sono grato della possibilità che mi han dato, reputo che abitare da soli cambi drasticamente il vivere e che sia un'esperienza che vorrei in futuro poter offrire ai miei figli, ovvio che i miei la pensino allo stesso modo e si sono sbattuti per trovare una sistemazione anche a mia sorella (abbiamo risolto il tutto con una botta di culo economica, ma è un'altra storia). E benchè siamo una famiglia senz'ombra di dubbio borghese non siamo di certo ricchi, ma ripeto, io spendo una volta l'anno qualcosa in pc, mio pa e mia ma una volta l'anno in bicicletta, mia sorella ci salassa con i vestiti ma per il resto pochissimi vizi (dove cambiare macchina o televisore ogni 2 anni lo considero un vizio).

Questo per dire che servirebbero molti meno soldi di quel che uno magari immagina SE NON FOSSE CHE gli affitti sono ridicoli e criminali. Semplicemente sei un porco se chiedi 700-800 euro per un mono-bilocale dato a degli studenti, per non parlare dei prezzi assurdi delle case, un monolocale da 55 metri quadri nuovo costa il doppio di quanto i miei pagarono casa 20 anni fa. Un box te lo vendono a 50 mila euro... E gli affitti, almeno in questi casi, non li fa il governo ma li facciamo noi. Poi di soluzioni possibili ce ne potrebbero essere tantissime, affitti bassi e sgravio fiscale se mandi il figlio a vivere a casa da solo tanto per dirne una, ma un buon inizio è quello di abbassare di 100-200 euro almeno gli affitti vari.

Brunetta quindi ha poco da parlare, io sono andato a vivere da solo per possibilità non certo per spirito d'avventura, è certo che se tale possibilità fosse fruibile a molte più persone imo farebbe un gran bene a moltissima gente.

Tanek
18th January 2010, 22:17
Uscire di casa per me vuol dire salutare mamma e papa e rendersi autonomi salvo piccoli aiuti tipo una spesa ogni tanto da parte dei genitori o nel caso tua viva solo, la madre che ti stira per esempio le camicie.
Così ha senso uscire di casa altrimenti mi sembra far spendere solo soldi ai genitori per il capriccio di sentirsi emancipati/autonomi quando invece non lo si è per nulla.
Straup.
Entro nel merito del discorso perchè mi tocca da vicino ovviamente, sta cosa dei "bamboccioni" mi fa incazzare in maniera inverosimile perchè se ci sono persone che purtroppo NON POSSONO PERMETTERSI di andare a vivere da soli non bisogna prenderli per il culo con queste sparate ad effetto (ai tempi di Padoa Schioppa sarei andato a sputargli in faccia).
Se ci sono dei "fancazzisti" che rimangono fino a 40 anni in casa (per esempio la tizia di 32 anni fuori corso da 8 per cui è saltata fuori tutta questa cosa, il giudice le ha dato ragione e il padre deve pagarle gli alimenti LOL ma stiamo scherzando???) bisogna prendersela con questa categoria di persone, quelli si che non fanno un cazzo per andarsene, ma allora diciamo anche che è colpa dei genitori che continuano a mantenerli senza dargli limiti.
Se uno invece lavora e vuole rimanere ancora un po' in casa per mettere via un po' di soldi, ma che gli si può dire?!?! Sta gente non ha idea di quanto diamine costa andare a vivere da soli, quanto sono alti gli affitti, quanto sono alti i mutui, quanti soldi si prendono le agenzie, etc etc etc. Se uno prende 1000 euro al mese ed è praticamente COSTRETTO a rimanere a casa, si deve sentire anche ste sparate del cavolo?
Io avevo/ho la fortuna (e la bravura ovvio, ma purtroppo all'inizio è anche questione di fortuna nel trovare il posto giusto che potesse darmi le opportunità che mi merito) di avere un buono stipendio eppure a febbraio del 2008 (alla tenera età di 27 anni, ad un anno e mezzo dalla laurea e dall'inizio del lavoro serio), quando trovai l'occasione (650 euro al mese di affitto per un bilocale) per andarmene finalmente di casa ci ho pensato per tre mesi di fila nonostante NON VEDESSI L'ORA di levarmi dalle scatole i miei (cosa che penso più o meno da quando avevo 20 anni :sneer: ). Ci sono migliaia di euro di spese all'inizio, contratto, mobili, etc etc, c'è da entrare nell'ottica che una grossa fetta dello stipendio se ne va senza nemmeno vederla, è una decisione molto ma molto pesante da fare in termini economici, certo se hai il papi che paga te ne strafotti, ma io non ho mai voluto una lira dai miei.
E poi vogliamo parlare delle agevolazioni fiscali??? Non ce ne sono... le commissioni dell'agenzia non sono deducibili perchè lo sono solo quelle per l'acquisto e non per l'affitto (e il titolare dell'agenzia ha anche insistito per questo motivo quando ovviamente gli ho chiesto la fattura, poi ci chiediamo del perchè la gente paga in nero...), il contributo per i minori di anni 30 che escono dal nucleo familiare sono... ehm... 150 euro di detrazione ahahahah, per avere qualcosa di più (1000 euro di detrazione) dovevo avere un reddito inferiore ai 15mila euro, ora vorrei sapere uno con 15mila euro come fa a pagare 650 euro di affitto al mese :nod: ah si, lavora in nero e/o è mantenuto dal papi, gg :nod:
Vabbè, mi sono infervorato come al solito su questo tema... vado a prepararmi la cena va :D

ps/edit: ovviamente non mi riferisco a persone come Hador (di cui ho letto il reply ora), se uno ha la possibilità (leggasi casa e soldi) è giusto che vada a vivere da solo, proprio come esperienza di vita.

Kolp
18th January 2010, 22:59
ho letto qualcosa, ma per rispondere in generale... mi trovo d'accordo con hador, o meglio ho un'esperienza simile alla sua.

anche la mia famiglia e' borghese, non ricca. i miei fanno sacrifici per me e ne hanno fatti per mio fratello che ora ha 26 anni guadagna 1400 euro al mese. ci hanno fatto studiare alla bocconi, ma mio fratello si e' laureato in 5 anni e io ho finito la triennale in 3 anni con 107, venendo poi a fare un master a londra.
d'altro canto si sarebbero potuti cambiare macchina, ma preferiscono investire sui loro figli. ne sono molto grato, non vedo l'ora di cominciare a percepire un reddito, per restituire loro quanto mi hanno dato e spero di avere la possibilita' di fare lo stesso con i miei figli.

questo per dire che non mi sento figlio di papa', mi sento certamente privilegiato. pero' ci sono modi e modi di ricevere dai genitori. io cerco di fare il massimo con quanto ho a disposizione.

tornando al mio amico, che ho tirato in ballo, io penso che gli sarebbe stato utile uscire di casa, perche' so che ora vorrebbe andare a cercare lavoro a milano, ma ha paura. il suo fratellino invece mi ha fatto varie domande sull'andare in australia il prossimo anno e spero lo faccia, in modo da rompere il legame con la casa...

San Vegeta
18th January 2010, 23:11
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/18/news/brunetta_a_diciotto_anni-1988972/
ma che ci vada lui, in mezzo ad una strada, pezzo di merda ....... certo che se avessi la certezza di lavorare e potermi mantenere da solo ci andrei anche subito fuori di casa, ma spiegatemi come cazzo si fa al giorno d'oggi, spese alle stelle e stipendio da fame... :fuck:

no ma soprattutto, Brunetta non l'ha capito che se uno lavora e sta a casa coi genitori poi può comprarsi una casa mentre se va a vivere da solo la casa, se gli va bene, può comrparsela dopo 20 30 anni?

Arthu
18th January 2010, 23:15
Io ho usato la strategia inversa.Intanto se ne è andata mi ma con la mi sorella.Ora manca solo mi pà e poi dominero'.
:rotfl:

ihc'naib
18th January 2010, 23:16
ma a me risulta che non sia infrequente negli altri paesi andare a vivere con dei coinquilini prima di mettere su famiglia/casa. Quei pochi che conosco all'estero han fatto cosi', ed e' quello che sto programmando di fare non appena avro' uno stipendio vero.

Hador
18th January 2010, 23:22
ma a me risulta che non sia infrequente negli altri paesi andare a vivere con dei coinquilini prima di mettere su famiglia/casa. Quei pochi che conosco all'estero han fatto cosi', ed e' quello che sto programmando di fare non appena avro' uno stipendio vero.
al di la dello stipendio è un po' l'unico modo per campare. Non che l'affitto (nel caso tu sia proprietario, lo smezzamento nel caso andiate in affitto) sostituisca un reddito ma copre una parte di spese che io non immaginavo neanche esistessero... io pago quasi duemila fottuti euro di tasse condominiali per 50 metri quadri :fffuuu::fffuuu::fffuuu:

anche se convivere da gioie e dolori...

Kolp
18th January 2010, 23:29
beh, convivere con altri e' d'obbligo. il prezzo di una singola rispetto ad un monolocale e' molto piu' basso in media...
ora non vedo l'ora di cambiare casa a londra, che con i quattro coinquilini di adesso mi trovo un po' di merda... anzi, con due anche bene, con gli altri siamo al ciao come va dopo 5 mesi e mi sto rompendo il cazzo a fare il formale. fortuna che ora sale un mio amico con la ragazza e a marzo mi scade il contratto qua!

@hador: 2000 euro di tasse condominiali :O soltanto di tasse condominiali?

Gramas
18th January 2010, 23:56
occhio hador agli amministratori che rubano,il nostro sta sotto processo:D

Cmq vabbe,rifarsi il letto farsi da mangiare etc mi sembra roba standard che i tuoi dovrebbero insegnarti a 14 anni se non prima...io è da quella età che mi faccio da mangiare come minimo 1 pasto al giorno,pulisco camera mia,faccio la spesa qualche volta a settimana...poi da quando abbiam sfanculato la filippina faccio anche casa,cucina,piatti,stendo/riprendo il bucato

Però c'è anche da dire che sono un fottuto parassita e forse lo faccio per ribilanciare il karma:sneer:

Kinson
19th January 2010, 00:23
Boh raga qua dalle mie parti non ci sta verso di prendere piu di 1000 euro nel primo anno di qualsiasi attività tu possa svolgere , e considerate che molti ti fregano con stages semigratis . Non so da voi ma nelle marche non ci sta questo gran benessere per i giovani

Dr.Doomed
19th January 2010, 02:09
Probabilmente non e` ancora riuscito a superare il dramma di quando a 18 anni venne erroneamente lasciato in giardino sotto la pioggia insieme ad altri 6 parigrado e una principessa sgualdrinella, mentre un brontolo di gesso lo sostituiva beatamente nel suo lettino...

Bah, sta sparata sembra un bel regalo agli impresari edili... Vabbe`, fanculo giovanotti viziati e genitori inadeguati: per fortuna che Brunetta c'e! ;)

Darkmind
19th January 2010, 03:03
ho letto qualcosa, ma per rispondere in generale... mi trovo d'accordo con hador, o meglio ho un'esperienza simile alla sua.

anche la mia famiglia e' borghese, non ricca. i miei fanno sacrifici per me e ne hanno fatti per mio fratello che ora ha 26 anni guadagna 1400 euro al mese. ci hanno fatto studiare alla bocconi, ma mio fratello si e' laureato in 5 anni e io ho finito la triennale in 3 anni con 107, venendo poi a fare un master a londra.
d'altro canto si sarebbero potuti cambiare macchina, ma preferiscono investire sui loro figli. ne sono molto grato, non vedo l'ora di cominciare a percepire un reddito, per restituire loro quanto mi hanno dato e spero di avere la possibilita' di fare lo stesso con i miei figli.

questo per dire che non mi sento figlio di papa', mi sento certamente privilegiato. pero' ci sono modi e modi di ricevere dai genitori. io cerco di fare il massimo con quanto ho a disposizione.

tornando al mio amico, che ho tirato in ballo, io penso che gli sarebbe stato utile uscire di casa, perche' so che ora vorrebbe andare a cercare lavoro a milano, ma ha paura. il suo fratellino invece mi ha fatto varie domande sull'andare in australia il prossimo anno e spero lo faccia, in modo da rompere il legame con la casa...


Non entro in merito del tuo giudizio, quello che però vorrei farti notare è che sia Hador che tu avete sottolineato una cosa molto semplice: provenite da famiglie che possono permettersi di mantere i figli in una maniera abbastanza privilegiata. Ora che tu voglia ricambiare tutto questo ti fa onore e ti rende una persona resposnabile, ma il contesto in cui si stava discutendo prendeva in esame una fetta un po piu larga di persone per la maggior parte delle quali, per andare a vivere fuori risultarebbe probitivo per via dei salari bassissimi, degli affitti da vampiri e dalla vita sempre piu costosa.
In quest'ottica diventa sempre piu difficile per una persona "normale" poter uscire di casa emancipandosi totalmente o semplicemente poter andarsene fuori per il fatto che cmq i genitori non potrebbero accollarsi altre spese al di fuori per esempio o delle tasse scolastiche o delle loro normali spese di vita.

Gilles
19th January 2010, 03:24
Io ho usato la strategia inversa.Intanto se ne è andata mi ma con la mi sorella.Ora manca solo mi pà e poi dominero'.
:rotfl:

3 reply e 3 perle :bow:

CrazyD
19th January 2010, 09:16
Io me ne sono andato a 19 anni, però in casa di proprietà lasciata da mia zia e un affitto/mutuo sarebbe stata una cosa molto difficile.
Diciamo però che non mi facevo mancar niente e mi davo alla <bella vita> soprattutto uscendo con amici etc, facendo molti sacrifici un affitto lo avrei potuto pagare, con un lavoro fisso però, cosa che non ho mai avuto in Italia.
Ora son passati 10 anni, sto all´estero e convivo con la ragazza, non abbiamo problemi con affitto anche se l´idea di un mutuo ora non ci esalta granchè.
Paga X di affitto o paga X+Y di mutuo per 30 anni dati i costi delle case, ci fa scegliere la prima opzione dato comunque che finche paghi di casa non ti possono cacciare.

ilsagola
19th January 2010, 09:45
Una persona può anche vivere da solo a 18 anni, ma o vive di merda o sacrifica ogni aspettativa per il futuro.

Hador
19th January 2010, 09:50
Non entro in merito del tuo giudizio, quello che però vorrei farti notare è che sia Hador che tu avete sottolineato una cosa molto semplice: provenite da famiglie che possono permettersi di mantere i figli in una maniera abbastanza privilegiata. Ora che tu voglia ricambiare tutto questo ti fa onore e ti rende una persona resposnabile, ma il contesto in cui si stava discutendo prendeva in esame una fetta un po piu larga di persone per la maggior parte delle quali, per andare a vivere fuori risultarebbe probitivo per via dei salari bassissimi, degli affitti da vampiri e dalla vita sempre piu costosa.
In quest'ottica diventa sempre piu difficile per una persona "normale" poter uscire di casa emancipandosi totalmente o semplicemente poter andarsene fuori per il fatto che cmq i genitori non potrebbero accollarsi altre spese al di fuori per esempio o delle tasse scolastiche o delle loro normali spese di vita.no secondo me c'è una via di mezzo, i soldi che molti si fanno dare/usano per comprarsi la mito di turno mi mantengono a me in casa da solo per più di 2 anni. E spese di vita dipende, quantono sono le normali spese di vita? Sinceramente non ho idea quanto la gente spenda al mese.
Dal mio punto di vista è anche una questione di priorità, e il discorso affitti è collegato, dato che preferisco alzare il prezzo più possibile all'affitto del mio immobile per comprarmi il bene di lusso di turno piuttosto che tenere un prezzo umano o lasciare la casa al proprio figlio.

Incoma
19th January 2010, 10:49
Eccellente articolo di Luca Ricolfi su La Stampa che esprime perfettamente la mia posizione riguardo alla questione.

LINK (http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=6871&ID_sezione=&sezione=)

LUCA RICOLFI
La maturità di un ceto politico, così come quella di un individuo, si misura anche dalla capacità di cogliere l’ironia, lo scherzo, l’umorismo, più in generale di capire in che registro avviene un discorso. La stessa frase, ad esempio «vorrei essere in Antartide con i pinguini», a seconda del tono, del contesto e di chi la pronuncia può significare che mi sto preparando a un viaggio avventuroso ma anche, più banalmente, che i miei commensali sono di una noia mortale.

Purtroppo la capacità di riconoscere e usare i registri è fra le facoltà che stiamo perdendo, come giustamente ci ha ricordato Cesare Segre in un bell’articolo di pochi giorni fa sul «Corriere della Sera». Una conferma di tale perdita ci viene dalle reazioni alla proposta del ministro Brunetta di stabilire «per legge» che a 18 anni i giovani devono lasciare la famiglia. Non è bastato che il ministro stesso, forse consapevole del livello di immaturità del circo mediatico, abbia specificato subito che lo diceva «un po’ scherzando».

Nonostante l’evidente natura paradossale della proposta (una norma dirigista e illiberale proposta da un liberale come Brunetta!), si è immediatamente scatenato il putiferio del dibattito, delle accuse, delle messe a punto, delle prese di distanza. Giornalisti, ministri, parlamentari, dopo una settimana di cronache sul terremoto di Haiti, hanno immediatamente preso la palla al balzo per posizionarsi e criticare Brunetta, credendo o fingendo di credere che davvero il ministro avesse in mente una legge capace di costringere i genitori a espellere di casa i figli al compimento del diciottesimo anno di età. E’ un peccato, perché la provocazione di Brunetta tocca un tema serissimo, su cui vale la pena farci qualche domanda vera. Da molti anni le statistiche ci dicono che in nessun Paese occidentale i figli restano in casa con mamma e papà così a lungo come in Italia. Perché?

Per anni l’interpretazione dominante è stata che le cause sono essenzialmente economiche: poche occasioni di lavoro, mercato degli affitti congelato, proliferazione delle «università sotto casa». Da un po’ di tempo si stanno facendo largo anche letture meno economiciste, che avanzano il sospetto che c’entrino anche il familismo e il deficit di responsabilità individuale tipici della società italiana. Alberto Alesina e Andrea Ichino, ad esempio, in un bel libro appena uscito da Mondadori (L’Italia fatta in casa) ipotizzano che la lunga permanenza in famiglia sia anche il frutto di una scelta, ossia delle preferenze degli italiani. E Lucetta Scaraffia sul Riformista, citando una ricerca dell’Istat, fa notare che quasi metà dei «bamboccioni» restano in famiglia non per necessità, ma perché in casa si trovano fin troppo bene.

C’è un aspetto, tuttavia, che resta quasi sempre in ombra, e che invece a mio parere meriterebbe più attenzione: le scelte scolastiche dei giovani italiani. Fra i molti record negativi dell’Italia c’è anche il fatto che in nessun altro Paese sviluppato sono così tanti i giovani che potremmo definire nullafacenti, nel senso che né lavorano né studiano. Se a questo aggiungiamo il fatto che il numero di giovani che riescono a laurearsi è circa la metà di quello medio europeo, e che ai test PISA sui livelli di apprendimento i risultati dei nostri quindicenni ci collocano agli ultimi posti in Europa, forse riusciamo a vedere un’altra faccia del problema dei bamboccioni. E cioè che il guaio dei giovani italiani non è solo l’attaccamento a mamma e papà, la preferenza per i comodi della vita familiare, il deficit di responsabilità individuale, ma il fatto che la loro preparazione media è così bassa da impedire loro l'accesso a posti di lavoro di qualità. Detto più brutalmente, siamo noi che li stiamo ingannando, è la finta istruzione che forniamo loro a renderli così deboli. Quel che è successo è che da molti anni la scuola e l’università italiane non solo rilasciano pochi diplomi e poche lauree, ma rilasciano titoli formali più alti del livello di istruzione effettivamente raggiunto. La conseguenza è che abbiamo un esercito di giovani che, per il fatto di avere un titolo di studio relativamente elevato (diploma o laurea), aspirano a un posto di lavoro di qualità, ma per il fatto di essere più ignoranti del giusto difficilmente riescono a trovare quello che cercano. Un sistema di istruzione ipocritamente generoso illude i giovani e ne innalza il livello di aspirazione, un mercato del lavoro spietato li riporta alla realtà. Con tre conseguenze empiriche, che le cronache di questi giorni propongono crudamente alla nostra attenzione.

Primo. In un concorso pubblico per vigili urbani nemmeno i laureati riescono a superare decentemente le prove scritte, e quindi nessuno viene ammesso agli orali, e tanto meno assunto (concorso di Grosseto). Secondo. Ancora una volta un genitore si trova condannato dalla magistratura a mantenere figli ultratrentenni che non trovano un lavoro «adeguato» (l’ultimo caso a Bergamo).

Terzo. Nella crisi gli italiani perdono il lavoro (800 mila posti di lavoro in meno in 2 anni) mentre gli immigrati lo guadagnano (400 mila posti di lavoro in più in 2 anni).

Si potrebbe pensare che dipenda solo dal fatto che gli immigrati sono meno istruiti degli italiani, e per questo motivo si accontentano di lavori poco qualificati. Ma non è così, perché il livello di istruzione medio di italiani e stranieri è quasi identico. La differenza è che gli immigrati vogliono innanzitutto lavorare, e per questo accettano posti molto inferiori al loro livello di qualificazione. Mentre gli italiani pretendono di lavorare in posti adeguati alla loro istruzione formale, e raramente si chiedono se c'è una ragionevole corrispondenza con la loro istruzione effettiva.

Eltarion
19th January 2010, 14:03
Una persona può anche vivere da solo a 18 anni, ma o vive di merda o sacrifica ogni aspettativa per il futuro.

1000 punti, hai centrato il bersaglio! :cry:

Hador
19th January 2010, 14:10
Eccellente articolo di Luca Ricolfi su La Stampa che esprime perfettamente la mia posizione riguardo alla questione.ma nessuno ha commentato di fatto la proposta di una legge, si commenta e si parla del discorso che sta alla base e cioè del perchè è difficile uscire di casa. E non accetto neanche un discorso come "molti sono stupidi/non studiano e non accedono ai lavori importanti" perchè in italia la laurea non è ne riconosciuta ne valorizzata nella richiesta di posti di lavoro e siamo l'unica nazione dove un dottorato per trovare lavoro è inutile. Uno che non studia e va a lavorare a 19 anni atm ha più possibilità di percepire un reddito decente a 25 di un neolaureato in una materia tecnico/scientifica, figuriamoci di uno con una laurea umanistica.

Dryden
19th January 2010, 14:13
figuriamoci di uno con una laurea umanistica.


:cry::cry::cry:

:fffuuu:

Incoma
19th January 2010, 14:40
perchè in italia la laurea non è ne riconosciuta ne valorizzata nella richiesta di posti di lavoro e siamo l'unica nazione dove un dottorato per trovare lavoro è inutile.

Uno dei motivi per i quali ciò accade è probabilmente, come si dice nell'articolo, che al valore formale del titolo di studio che ci si aspetta di veder riconosciuto non corrisponde in alcun modo, a differenza di ciò che accade in diversi paesi occidentali, una preparazione adeguata e qualificante per il posto di lavoro a cui si ambisce.

Cioè in parole povere il nostro sistema formativo ti mette in mano (a mio giudizio tra l'altro con troppa facilità rispetto a vent'anni fa, con l'aggravante dell'invenzione della laurea triennale) un pezzo di carta che riempie di aspettative illusorie nella misura in cui non assicura ne' le skills professionali ne' le conoscenze realmente necessarie per ricoprire con risultati anche solo vicini alla sufficienza un posto di lavoro coerente con quel titolo di studio.

Il fatto che non ci sia stato un solo laureato in grado di passare lo scritto di un concorso per vigili urbani (in cui la laurea non è titolo richiesto) a causa di errori di ortografia e sintassi è un esempio emblematico di tale realtà:

"Grosseto, 14 gen. - (Adnkronos) - Troppi errori di ortografia negli elaborati scritti: per questo motivo i 61 aspiranti vigili urbani che si sono presentati al concorso per un posto bandito dal Comune di Pitigliano (Grosseto), sono stati tutti bocciati. Molti degli aspiranti agenti erano laureati, ma hanno infarcito i compiti di svarioni ortografici, e la commissione esaminatrice e' stata costretta a non ammettere nessuno all'orale.

Una vicenda simile si era verificata, a fine novembre, a Orbetello, sempre in provincia di Grosseto: il Comune aveva bandito un concorso per l'assunzione di un istruttore direttivo. Si presentarono in 24, tutti laureati in legge, ma vennero tutti bocciati a causa di errori di grammatica e sintassi negli elaborati scritti."

Darkmind
19th January 2010, 15:22
Uno dei motivi per i quali ciò accade è probabilmente, come si dice nell'articolo, che al valore formale del titolo di studio che ci si aspetta di veder riconosciuto non corrisponde in alcun modo, a differenza di ciò che accade in diversi paesi occidentali, una preparazione adeguata e qualificante per il posto di lavoro a cui si ambisce.

Cioè in parole povere il nostro sistema formativo ti mette in mano (a mio giudizio tra l'altro con troppa facilità rispetto a vent'anni fa, con l'aggravante dell'invenzione della laurea triennale) un pezzo di carta che riempie di aspettative illusorie nella misura in cui non assicura ne' le skills professionali ne' le conoscenze realmente necessarie per ricoprire con risultati anche solo vicini alla sufficienza un posto di lavoro coerente con quel titolo di studio.

Il fatto che non ci sia stato un solo laureato in grado di passare lo scritto di un concorso per vigili urbani (in cui la laurea non è titolo richiesto) è un esempio emblematico di tale realtà.


Il discorso ha senso ma fino a un certo punto perchè da sempre chi vuole un'istruzione decente ha modo di poterla conseguire, è vero per esempio che l' università ormai è una parodia del cosiddetto "vecchio ordinamento" ma rimane cmq il fatto che chi vuole studiare un esame come si deve per poter diventare almeno in parte "padrone della materia" può farlo comunque.
Il problema che questa situazione imho fa cmq comodo ai datori di lavoro che con la scusa delle lacune formative, propinano stage formativi a rotta di collo, il piu delle volte non pagati, con la scusa che i neolaureati devono essere formati invece di inserirli in un contesto lavorativo ufficiale dove però dovrebbero essere assunti.

Riguardo al concorso dei vigili non dovrebbe stupirti ... hai mai visto un cazzo di vigle intelligente???!!

Incoma
19th January 2010, 15:36
Il discorso ha senso ma fino a un certo punto perchè da sempre chi vuole un'istruzione decente ha modo di poterla conseguire, è vero per esempio che l' università ormai è una parodia del cosiddetto "vecchio ordinamento" ma rimane cmq il fatto che chi vuole studiare un esame come si deve per poter diventare almeno in parte "padrone della materia" può farlo comunque.
Il problema che questa situazione imho fa cmq comodo ai datori di lavoro che con la scusa delle lacune formative, propinano stage formativi a rotta di collo, il piu delle volte non pagati, con la scusa che i neolaureati devono essere formati invece di inserirli in un contesto lavorativo ufficiale dove però dovrebbero essere assunti.
Riguardo al concorso dei vigili non dovrebbe stupirti ... hai mai visto un cazzo di vigle intelligente???!!

Guarda sono assolutamente d'accordo; il fatto è proprio che accanto ai 100 che vogliono conseguire e conseguono un istruzione decente e che chi più chi meno (oggi putroppo meno...) troveranno prima o poi una collocazione vicina alle proprie aspettative, abbiamo 1000 "dottori" con in mano un pezzo di carta che li spinge all' "ioioioioio laureaaaahahhhahhhhhh, paga paga pagaaahhh" che non sanno un cazzo e non sanno fare un cazzo, nemmeno scrivere due righe in italiano da laureati in legge, e che giustamente vengono presi sistematicamente a calci nel culo da chi fa selezione del personale, e di conseguenza frignano perchè non riescono a trovare un lavoro corrispondente alle proprie chimeriche aspettative e si lamentano se qualcuno gli fa notare che a 35 anni sono ancora attaccati alle gonne della mammina, a godersi un tenore di vita che non meritano, adducendo alibi rocamboleschi.

D'accordo anche sul fatto che spesso i datori di lavoro ci marcino.

LOL ai vigili.

powerdegre
19th January 2010, 15:36
Il discorso ha senso ma fino a un certo punto perchè da sempre chi vuole un'istruzione decente ha modo di poterla conseguire, è vero per esempio che l' università ormai è una parodia del cosiddetto "vecchio ordinamento" ma rimane cmq il fatto che chi vuole studiare un esame come si deve per poter diventare almeno in parte "padrone della materia" può farlo comunque.
Il problema che questa situazione imho fa cmq comodo ai datori di lavoro che con la scusa delle lacune formative, propinano stage formativi a rotta di collo, il piu delle volte non pagati, con la scusa che i neolaureati devono essere formati invece di inserirli in un contesto lavorativo ufficiale dove però dovrebbero essere assunti.
Riguardo al concorso dei vigili non dovrebbe stupirti ... hai mai visto un cazzo di vigle intelligente???!!
Vero che chi vuole una formazione decente la puo' ottenere, rimane il fatto che in tanti escono senza sapere niente e presentano lo stesso identico foglio, quando sei dall'altra parte e devi assumere quindi tratti tutti allo stesso modo ed assumi che quel pezzo di carta non valga niente.

Darkmind
19th January 2010, 15:59
Vero che chi vuole una formazione decente la puo' ottenere, rimane il fatto che in tanti escono senza sapere niente e presentano lo stesso identico foglio, quando sei dall'altra parte e devi assumere quindi tratti tutti allo stesso modo ed assumi che quel pezzo di carta non valga niente.

dipende dalla persona che sei, se sei una persona che ha studiato si presuppone che tu non sia superficiale o che cmq tu tenda ad approfondire
le cose da qui la necessità di un colloquio o un semplice scambio di mail potrebbe esser tranquillamente utile per potersi far un'idea della persona che
hai davanti. Il punto è che fa cmq comodo fare di tutta l'erba un fascio perchè così puoi sceglierti i fili più verdi trattandoli come tutti quelli del mazzo.

Kadmillos
19th January 2010, 16:57
Ho visto cose durante le sessioni di esame della facoltà infermieristica di modena che voi umani (italiani) non potete immaginare.... congiuntivi in fiamme al largo dei bastioni di tannoiser e via dicendo.....purtroppo la generazione T9 sta producendo mostri terrificanti.....

powerdegre
19th January 2010, 17:04
dipende dalla persona che sei, se sei una persona che ha studiato si presuppone che tu non sia superficiale o che cmq tu tenda ad approfondire
le cose da qui la necessità di un colloquio o un semplice scambio di mail potrebbe esser tranquillamente utile per potersi far un'idea della persona che
hai davanti. Il punto è che fa cmq comodo fare di tutta l'erba un fascio perchè così puoi sceglierti i fili più verdi trattandoli come tutti quelli del mazzo.
Ma che se ne approfittino io son d'accordo con te al 100%, in Italia tutto cio' che e' relativo al tirocinio e' un'inculata a sangue, cio' non toglie che ci sia un problema a monte che e' alla base di questo e mille altri problemi. Purtroppo in Italia e' tutto marci a partire dall'istruzione, senza sanare quella vai poco lontano.


Ho visto cose durante le sessioni di esame della facoltà infermieristica di modena che voi umani (italiani) non potete immaginare.... congiuntivi in fiamme al largo dei bastioni di tannoiser e via dicendo.....purtroppo la generazione T9 sta producendo mostri terrificanti.....
Appunto...

Hador
19th January 2010, 17:50
Uno dei motivi per i quali ciò accade è probabilmente, come si dice nell'articolo, che al valore formale del titolo di studio che ci si aspetta di veder riconosciuto non corrisponde in alcun modo, a differenza di ciò che accade in diversi paesi occidentali, una preparazione adeguata e qualificante per il posto di lavoro a cui si ambisce.

Cioè in parole povere il nostro sistema formativo ti mette in mano (a mio giudizio tra l'altro con troppa facilità rispetto a vent'anni fa, con l'aggravante dell'invenzione della laurea triennale) un pezzo di carta che riempie di aspettative illusorie nella misura in cui non assicura ne' le skills professionali ne' le conoscenze realmente necessarie per ricoprire con risultati anche solo vicini alla sufficienza un posto di lavoro coerente con quel titolo di studio.

Il fatto che non ci sia stato un solo laureato in grado di passare lo scritto di un concorso per vigili urbani (in cui la laurea non è titolo richiesto) a causa di errori di ortografia e sintassi è un esempio emblematico di tale realtà:

"Grosseto, 14 gen. - (Adnkronos) - Troppi errori di ortografia negli elaborati scritti: per questo motivo i 61 aspiranti vigili urbani che si sono presentati al concorso per un posto bandito dal Comune di Pitigliano (Grosseto), sono stati tutti bocciati. Molti degli aspiranti agenti erano laureati, ma hanno infarcito i compiti di svarioni ortografici, e la commissione esaminatrice e' stata costretta a non ammettere nessuno all'orale.

Una vicenda simile si era verificata, a fine novembre, a Orbetello, sempre in provincia di Grosseto: il Comune aveva bandito un concorso per l'assunzione di un istruttore direttivo. Si presentarono in 24, tutti laureati in legge, ma vennero tutti bocciati a causa di errori di grammatica e sintassi negli elaborati scritti."a livello internazionale la formazione italiana è molto buona se non tra le migliori. La differenza sta nel fatto che mentre all'estero si assumono persone qua si assumono funzionalità, e per svolgere una funzionalità un tecnico che non sa scrivere ma che sa fare bene la cosa X è meglio di una persona più preparata da formare e da riusare per altro in futuro.
E parlo di lauree scientifiche che forniscono una preparazione anche con la triennale, anzi, soprattutto con la triennale dato che in pochissimi casi in italia è richiesta esplicitamente la specialistica, per il discorso di cui sopra.
E tra i due, studenti e aziende, non mi pare che quelle a far cagare a livello internazionale siano gli studenti. Avessimo aziende innovatrici e all'avanguardia che si lamentano che non trovano gente lo capirei, ma non mi pare questo il caso. Al contrario se stai in italia o hai il culo di entrare in qualche azienda seria/grossa spesso straniera o per fare qualcosa di innovativo, per non parlare di ricerca, devi andare all'estero dove lavoro lo trovi (anche essendo laureato in italia ;) ).
Mi pare una scaricabarilata bell'ebbuona... (neologismo :nod: )

fa ancora più ridere lamentarsi poi di gente che non sa l'italiano quando non si fa altro che tagliar fondi alle scuole e incentivare le persone a parlare dialetto.

Kalgan
19th January 2010, 18:50
ditemi se sbaglio, ma mi pare che state interpretando un po' male quello che dice l'articolo: ora, appurato che Brunetta è pirla, quello che c'è scritto mi sembra perfettamente coerente.
Da quello che leggo io è una provocazione fatta dopo la SCANDALOSA sentenza a favore di una figlia fuoricorso di 8 anni.
Parla dei problemi che ci sono per i giovani -mercato del lavoro e affitto-, che mi pare centrino perfettamente la situazione, in sostanza mi duole dover dire che, almeno leggendo questo articolo, gli do ragione.

Al giorno d'oggi ALCUNI ragazzi (io ho 25 anni non è che faccio la predica a nessuno -.-) vedono l'università come un modo per prolungare la dipendenza dai genitori, un modo per rimandare scelte di vita più onerose. Vedere studenti (non lavoratori) fuoricorso di 3/4 anni mi lascia sinceramente perplesso... vuol dire che all'università ci vai per non fare un cazzo... anzi per dire faccio l'università e continuare a stare sul groppone ai tuoi!

Hador
19th January 2010, 19:18
non mi pare neanche che lo standard sia gente che si fa mantenere a vita, lo standard sono famiglie che non navigano nell'oro, i mantenuti che fan l'università da rilassati sono sicuramente una realtà ma direi un'estrema minoranza nella fascia 20-30 anni.

Kinson
19th January 2010, 19:23
non mi pare neanche che lo standard sia gente che si fa mantenere a vita, lo standard sono famiglie che non navigano nell'oro, i mantenuti che fan l'università da rilassati sono sicuramente una realtà ma direi un'estrema minoranza nella fascia 20-30 anni.


Ma infatti molti finiscono fuoricorso perchè devono lavorare per mantenersi gli studi . Sto cazzeggio esiste per carità , ma adesso catecorizzare gli studenti come cazzeggiatori nullafacenti ce ne passa :D

Kalgan
19th January 2010, 19:27
io infatti ho scritto alcuni, ma da come è parso a me (almeno leggendo l'articolo) la reazione di brunetta è stata una provocazione in reazione alla sentenza della figlia fuoricorso da 8 anni.

Drako
19th January 2010, 19:32
brunetta ha voluto fare il solito provocatore del cazzo. purtroppo bisogna considerare tutta la situazione che c'è in italia, andare via di casa con 1000€ al mese, se va bene, è improponibile.

Incoma
19th January 2010, 19:34
a livello internazionale la formazione italiana è molto buona se non tra le migliori.

Sono molto poco convinto riguardo questa affermazione. Puoi supportarla con qualche dato di confronto con altri paesi europei e mondiali? quel poco che ho trovato io con una brevissima ricerca online parla di una situazione ben diversa, sia per quanto riguarda gli aspetti quantitativi che qualitativi dell'offerta formativa.

Mellen
19th January 2010, 19:35
non mi pare neanche che lo standard sia gente che si fa mantenere a vita, lo standard sono famiglie che non navigano nell'oro, i mantenuti che fan l'università da rilassati sono sicuramente una realtà ma direi un'estrema minoranza nella fascia 20-30 anni.

leggevo proprio qualche giorno fa una statistica che indicava come il 25% degli studenti universitari lavora.

Io sono diversi anni che apparte vitto e alloggio, tutto il resto (univ inclusa) me lo pago di tasca mia con il lavoro da barista

McLove.
19th January 2010, 19:48
a livello internazionale la formazione italiana è molto buona se non tra le migliori. La differenza sta nel fatto che mentre all'estero si assumono persone qua si assumono funzionalità, e per svolgere una funzionalità un tecnico che non sa scrivere ma che sa fare bene la cosa X è meglio di una persona più preparata da formare e da riusare per altro in futuro.
E parlo di lauree scientifiche che forniscono una preparazione anche con la triennale, anzi, soprattutto con la triennale dato che in pochissimi casi in italia è richiesta esplicitamente la specialistica, per il discorso di cui sopra.
E tra i due, studenti e aziende, non mi pare che quelle a far cagare a livello internazionale siano gli studenti. Avessimo aziende innovatrici e all'avanguardia che si lamentano che non trovano gente lo capirei, ma non mi pare questo il caso. Al contrario se stai in italia o hai il culo di entrare in qualche azienda seria/grossa spesso straniera o per fare qualcosa di innovativo, per non parlare di ricerca, devi andare all'estero dove lavoro lo trovi (anche essendo laureato in italia ;) ).
Mi pare una scaricabarilata bell'ebbuona... (neologismo :nod: )
fa ancora più ridere lamentarsi poi di gente che non sa l'italiano quando non si fa altro che tagliar fondi alle scuole e incentivare le persone a parlare dialetto.

non sono del tutto d'accordo con quanto dici, probabilmente perché ti soffermi alla realtà delle università scientifiche anzi a dirla tutta secondo me guardi con l'occhio di informatica.
la preparazione nei corsi di laurea italiani e molto buona come preparazione a carattere generale come specializzazione (intesa come formazione atta ad una specifica professione o attività lavorativa) invece lasciamo molto a desiderare.
Ogni neolaureato esce dall università spesso senza nessuna abilita' e preparazione specifica nel lavoro che dovrà compiere e chiaramente non parlo solo della mia facolta' dove poi praticamente impari di più nella pratica e soprattutto nel settore/ambito che ti scegli che in anni di univerista' (che si sono propedeutici ma potrebbero essere fatti molto meglio) ma in moltissime altre
Eccezion fatta di medicina, facoltà che ha altri problemi specie per la loggia che si crea (nepotismo sopratutto ed una assunzione specie nel pubblico non quanto e' effettivamente richiesta, se invece privato e' analogo ad un imprenditore) altre facoltà come ingegneria spesso fa uscire ingegneri che hanno una gran bella preparazione generale ma devono imparare una professione sapendone nulla in relazione al ramo che prenderanno.
Le facoltà informatiche invece da quanto ne so danno pochi sbocchi perché nell' ultimo decennio c'e' stato il boom ed escono più laureati in quel settore di quanta reale necessita' ci sia, siete troppi (cosa comune a molte facoltà comunque).
Questo per rimanere aderente alle facoltà più classiche, altre danno una preparazione talmente generale e non specifica (scienze politiche, sociologia) altre che invece trovano bacino solo nell' insegnamento a diversi gradi (lettere, filosofia, storia) che anche li finita la laurea si deve "imparare a fare qualcosa".

inoltre sempre nel tuo discorso contrapponi lo studente ottimo alle aziende che fanno cagare, be lo studente iscritto 15/10 anni fa all universita' ora e', o dovrebbe essere, colui che e' a guida di un azienda insomma mi sembra semplicistico dire ehh gli studenti sono buoni, ed imho non lo sono,e sono le aziende che fanno cagare anche perche' anni fa la laurea aveva un valore decisamente più alto di quanto ne ha ora.

Kalgan
19th January 2010, 19:48
brunetta ha voluto fare il solito provocatore del cazzo. purtroppo bisogna considerare tutta la situazione che c'è in italia, andare via di casa con 1000€ al mese, se va bene, è improponibile.

non è che sia tanto diverso da quello che guadagna un operaio, tutti i discorsi che ho letto sopra sono un attimo fuorvianti a mio parere, il problema è per i giovani come per "gli anziani", che magari hanno figli a carico.
ma quello esula dall'età, è che in italia gli stipendi sono da fame e gli affitti alle stelle, ma per tutti.

Hador
19th January 2010, 20:17
Sono molto poco convinto riguardo questa affermazione. Puoi supportarla con qualche dato di confronto con altri paesi europei e mondiali? quel poco che ho trovato io con una brevissima ricerca online parla di una situazione ben diversa, sia per quanto riguarda gli aspetti quantitativi che qualitativi dell'offerta formativa.le università vengono giudicate su ricerca e pubblicazioni, dato che qua non ci sono soldi ricerca e pubblicazioni quantitativamente fanno sprofondare le università italiane in fondo alle classifiche. Ma la formazione proposta, come programmi e dettaglio, parlando di università scientifiche, è ottima e puoi chiedere ai vari viaggiatori del forum/gente che viene da erasmus. Partendo dal presupposto che secondo me l'università NON è un corso di formazione professionale, esattamente come un liceo non è un istituto tecnico. E qua rispondo a mc:
un paio di correzioni, ingegneria all'oggi è ancora piuttosto specializzata e di informatici se ne laureano una miseria (noi siamo partiti in 300, ci siamo laureati in 30 alla mia sessione dei quali 12-15 del mio anno...), il problema è che in entrambi i casi non c'è richiesta di specializzazione, c'è richiesta di manodopera specializzata. Ti faccio un esempio con ingegneria civile, una mia amica è figlia di genitori che hanno uno studio non famoso di nome ma di fatturato e opere (ponti sospeti da 2km e roba così), una volta si prendeva il neulaureato di 5 anni, lo assumeva (sacrosanto un periodo di prova eh) e poi lo si accompagnava in una crescita professionale. Ora assumono 3 architetti con la triennale e li mettono a fare cad, cambiandoli ogni tot e salvandone qualcuno.
In informatica spesso manco la triennale chiedono, questo forma delle figure altamente specializzate, troppo specializzate, che in campi scientifici in continua evoluzione hanno la data di scadenza in fronte. Il fenomeno esisteva anche una volta anche se molto più limitato, infatti conosco programmatori cobol di 50 anni che si sono ritrovati da un giorno all'altro per strada senza nessuna possibilità di trovare un nuovo lavoro.
Ma questo perchè in italia vince la piccola impresa e la piccola impresa non ha intenzione, soldi e "cultura" per fare innovazione e sviluppo e se non fai sviluppo una persona con un certo tipo di formazione non ti serve, è un po' la differenza tra chi inventa nuovi tipi di mattoni e chi li produce e basta. Al primo serve un tipo di impiegato, al secondo serve uno faccia gli stampi e basta.
La differenza è che 30 anni fa c'era il boom economico mentre ora ci sono i cazzi nel culo, il valore della laura è identico (per non parlare del 68 poi) se non per il fatto che una volta era anche uno status sociale.

Il discorso non considera le lauree inutili dal punto di vista lavorativo, ma non puoi cassare la filosofia perchè non serve a un cazzo

Kolp
19th January 2010, 20:59
cmq dire che con 1000 euro al mese non si possa vivere da soli... c'e' gente che con quei soldi ci fa vivere una famiglia...

BlackCOSO
19th January 2010, 22:16
edito scusate

powerdegre
19th January 2010, 23:50
cmq dire che con 1000 euro al mese non si possa vivere da soli... c'e' gente che con quei soldi ci fa vivere una famiglia...
Be'... dipende alle citta' e dipende da tante altre cose... se hai una famiglia magari puoi anche chiedere l'alloggio e pagherai il giusto, con i figli sali in graduatoria, ma se io a Firenze volessi andare a vivere da solo, con 1000€ ci pago una stanza in condivisione, perche' se volessi pagarmi un appartamento, quando hai tolto le bollette io campo d'aria e d'amore.

Drako
20th January 2010, 01:45
cmq dire che con 1000 euro al mese non si possa vivere da soli... c'e' gente che con quei soldi ci fa vivere una famiglia...
prova a vivere a firenze/milano con soli 1000€, senza aiuti esterni. Forse in un buco di 2 metri x 2 metri in periferia senza poter andare fuori a cena o comprare praticamente un cazzo. Un conto è andare a vivere, non dico da benestanti, decentemente da soli, un altro è andare a fare una vita di merda. Il problema in italia è la scelta, potendo farla, il 90% dei giovani preferirà vivere da bamboccioni, magari denigrati, ma comodi :p

Io sto cercando di entrare come collaboratore in un giornale regionale, ma pensi mi paghino? manco per un cazzo, dovrò, ovviamente, sfornare articoli gratis finché non si convinceranno a pagarmi stile freelance (una miseria). è un tentativo mentre finisco gli studi, ma di certo non è qualcosa che a breve termine potrebbe darmi la possibilità di andarmene di casa :fffuuu:

Tanek
20th January 2010, 02:12
cmq dire che con 1000 euro al mese non si possa vivere da soli... c'e' gente che con quei soldi ci fa vivere una famiglia...
Beh no, non si può, li hai visti anche tu i prezzi degli affitti e della vita qui a Milano, se prendessi 1000 euro netti avendo 650 euro di affitto con 350 euro camperei MOLTO stretto o più probabilmente non camperei, mettici 30/40 euro di corrente al bimestre, 20 di gas, 40 di fastweb al mese, un 100 euro di spesa (standoci attento ovvio) al mese almeno, se vuoi ti posto tutte le mie spese (ho tutto loggato da bravo ingegnere :sneer: ) e sicuro non sono uno di quelli che sperpera e/o va a fare il figo nei locali chic (anche perchè corso como lo schifo con tutto il cuore :D ).
E poi fai economia, sai benissimo anche tu che un programma del genere che non ti fa accumulare nulla porta alla disfatta e non è sostenibile, ti capita qualche imprevisto (auto, dentista, visite, etc) che fai?? Io voglio vivere, mica stare con l'acqua alla gola ;)

Kolp
20th January 2010, 12:25
vabbe', chiaramente intendevo non a milano o in citta' grosse. in una trieste ci si puo' vivere tranquillamente a 1000 euro al mese e di conseguenza penso si possa vivere in molte altre citta' dai 300 mila abitanti in giu'.

@drako: vivi in calabria e mi rispondi dicendo che a milano/firenze non ti puoi permettere di vivere con soli 1000 euro al mese... wtf?

ilsagola
20th January 2010, 12:35
Il problema si pone in base anche alle aspettative delle persone, se a uno non interessa nulla, può anche campare con mille euro, ma non svolterà mai.
Se uno ha un minimo di aspettative può sempre campare con mille euro ma per svoltare dovrà o farsi il culo per anni (se non ha titoli la questione diventa veramente complicata da gestire) o avere una botta di culo ( boia deh oggi piglio il miliardario avessi a becca 25€ mi ci mangio la pizza stasera -----> 500000€ :lol:), comunque sono dell'idea che per avere un futuro concreto, per andare ad abitare da soli serva
1) avere da parte una riserva di soldi in modo da potersela gestire
2) avere la possibilità (magari una casa di proprietà disponibile)
3) scegliere un posto dove la vita non costi veramente un cazzo
4) non pagare le tasse, rubare corrente ed acqua, rubare la spesa, non pagare nei posti quando vai a mangiare/bere fuori.

Hador
24th January 2010, 17:26
http://www.repubblica.it/economia/2010/01/24/news/meno_soldi_alle_pensioni_di_anzianit_brunetta_lanc ia_bonus_anti-bamboccioni-2060338/

COMENO!

prima o dopo aver abbassato le tasse? :achehm:

marchese
24th January 2010, 17:29
no ma soprattutto....che coerenza.....:achehm:

CrazyD
24th January 2010, 17:48
Politica di questo livello a Domenica in, lo metto alla pari di

ntSPHh1UHgM

Kinson
24th January 2010, 18:12
Brunetta è uno che vuole stare al centro dell attenzione . A conti fatti le sue ultime uscite sono fatte di niente ma sono ottime per stare al centro dell attenzione televisiva.

Alkabar
24th January 2010, 18:14
non sono del tutto d'accordo con quanto dici, probabilmente perché ti soffermi alla realtà delle università scientifiche anzi a dirla tutta secondo me guardi con l'occhio di informatica.
la preparazione nei corsi di laurea italiani e molto buona come preparazione a carattere generale come specializzazione (intesa come formazione atta ad una specifica professione o attività lavorativa) invece lasciamo molto a desiderare.
Ogni neolaureato esce dall università spesso senza nessuna abilita' e preparazione specifica nel lavoro che dovrà compiere e chiaramente non parlo solo della mia facolta' dove poi praticamente impari di più nella pratica e soprattutto nel settore/ambito che ti scegli che in anni di univerista' (che si sono propedeutici ma potrebbero essere fatti molto meglio) ma in moltissime altre
Eccezion fatta di medicina, facoltà che ha altri problemi specie per la loggia che si crea (nepotismo sopratutto ed una assunzione specie nel pubblico non quanto e' effettivamente richiesta, se invece privato e' analogo ad un imprenditore) altre facoltà come ingegneria spesso fa uscire ingegneri che hanno una gran bella preparazione generale ma devono imparare una professione sapendone nulla in relazione al ramo che prenderanno.
Le facoltà informatiche invece da quanto ne so danno pochi sbocchi perché nell' ultimo decennio c'e' stato il boom ed escono più laureati in quel settore di quanta reale necessita' ci sia, siete troppi (cosa comune a molte facoltà comunque).
Questo per rimanere aderente alle facoltà più classiche, altre danno una preparazione talmente generale e non specifica (scienze politiche, sociologia) altre che invece trovano bacino solo nell' insegnamento a diversi gradi (lettere, filosofia, storia) che anche li finita la laurea si deve "imparare a fare qualcosa".
inoltre sempre nel tuo discorso contrapponi lo studente ottimo alle aziende che fanno cagare, be lo studente iscritto 15/10 anni fa all universita' ora e', o dovrebbe essere, colui che e' a guida di un azienda insomma mi sembra semplicistico dire ehh gli studenti sono buoni, ed imho non lo sono,e sono le aziende che fanno cagare anche perche' anni fa la laurea aveva un valore decisamente più alto di quanto ne ha ora.


In realta', il dato che sapevo io e' che negli ultimi anni le facolta' scientifiche hanno visto un 20% di riduzione, dove le facolta' umanistiche sono cresciute spropositatamente, piu' o meno in tutta Europa.

Kinson
24th January 2010, 18:25
si ma il problema di quelle sociali / umanistiche è che si ritrovano in una zona lavorativa dove ci stanno N altre persone che occupano quel posto senza la formazione adatta .

Vedi giornalisti , vedi operatori della comunicazione che non c'entrano niente con scienze sociali , vedi per esempio la mancanza di lavoro finale proprio per la saturazione del settore .

Hador
24th January 2010, 19:07
si ma il problema di quelle sociali / umanistiche è che si ritrovano in una zona lavorativa dove ci stanno N altre persone che occupano quel posto senza la formazione adatta .
Vedi giornalisti , vedi operatori della comunicazione che non c'entrano niente con scienze sociali , vedi per esempio la mancanza di lavoro finale proprio per la saturazione del settore .bhe problema... non ci vuole una laurea in lettere per fare il giornalista tanto meno una laurea in sociologia per lavorare nel sociale.

Kinson
24th January 2010, 19:19
bhe problema... non ci vuole una laurea in lettere per fare il giornalista tanto meno una laurea in sociologia per lavorare nel sociale.


ed è il problema per cui ci troviamo nella merda nel settore di giornalismo / comunicazione / sociale . Trovare giornalisti che non sanno scrivere / non hanno le competenze necessarie di formazione, assistenti sociali che non se so mai laureati e fanno casini allucinanti. Per non parlare poi dell ambito della comunicazione pubblicitaria passando per i giornalisti tv / chi lavora in tv , perchè è immediato vedere come si è arrivati nella merda preferendo raccomandati a gente formata seriamente .

Sarebbe anche il caso di cambiare l'idea che una laurea umanistica sia inutile , semmai il problema è dato da chi non si rende conto dell abissale differenza di qualità tra avere un laureato ed un altro random rispetto ad una attività che implica una fornazione specifica nel settore.

Hador
24th January 2010, 19:34
non mi pare che il settore in crisi sia comunicazione e giornalismo ad essere sincero, abbiamo solo giornali e tv in sto cazzo di paese e per saper scrivere qualche articolo non servono 5 anni di laurea in lettere. Ai giornalisti farebbe bene un po' di cultura, ma quello farebbe bene a tutti e atm una laurea in sociologia, aimè, spesso non risolve il problema.
Inoltre non sto dicendo che sono inutili, sto dicendo che per moltissime figure professionali basta un corso di formazione, in ambito scientifico una laurea ti da un bacino di conoscenze che ti servono nella crescita professionale, l'analogia con molti mestieri inerenti al sociale semplicemente mi sfugge.
Poi dipende dalle lauree, paradossalmente trovo più utile lettere antiche, che quantomeno è un "filtro" e "garanzia" di cultura, piuttosto che lauree quali sociologia, scienza della comunicazione, triennali di psicologia, che offrono un po' di tutto e niente, che in molte facoltà sono tremendamente facili e che sinceramente fanno troppa poca differenza.
E se mi dici che per fare il programmatore semplice non serve una laurea in informatica sono perfettamente d'accordo con te eh...

Kinson
24th January 2010, 19:49
non mi pare che il settore in crisi sia comunicazione e giornalismo ad essere sincero, abbiamo solo giornali e tv in sto cazzo di paese e per saper scrivere qualche articolo non servono 5 anni di laurea in lettere. Ai giornalisti farebbe bene un po' di cultura, ma quello farebbe bene a tutti e atm una laurea in sociologia, aimè, spesso non risolve il problema.
Inoltre non sto dicendo che sono inutili, sto dicendo che per moltissime figure professionali basta un corso di formazione, in ambito scientifico una laurea ti da un bacino di conoscenze che ti servono nella crescita professionale, l'analogia con molti mestieri inerenti al sociale semplicemente mi sfugge.
Poi dipende dalle lauree, paradossalmente trovo più utile lettere antiche, che quantomeno è un "filtro" e "garanzia" di cultura, piuttosto che lauree quali sociologia, scienza della comunicazione, triennali di psicologia, che offrono un po' di tutto e niente, che in molte facoltà sono tremendamente facili e che sinceramente fanno troppa poca differenza.
E se mi dici che per fare il programmatore semplice non serve una laurea in informatica sono perfettamente d'accordo con te eh...


Guarda ti do in parte ragione , ma cmq sia ci stanno alcuni punti certi :

-In Italia i laureati sono sottovalutati
- La formazione prende parecchie batoste ed è un problema
- Le facoltà umanistiche molto spesso si trovano in crisi e per non chiudere portano avanti corsi troppo facili , senza contare che fanno casino agli stessi alunni in primis.

L'associazione tra informatica e facoltà umanistiche è dato dal fatto che essendo formazioni universitarie , queste ihmo non sono sfruttate per la qualità che danno .

Cmq sia questo è una parte del problema.

Per me che faccio comunicazione il lavoro si trova e non è nemmeno male , ma in troppi si trovano a proporre stage che sono esclusivamente a progetto e molti di questi non ci pensano proprio a lasciarti li fisso .

Per assurdo ci si trova ad avere molte proposte di lavoro ma pochissime che possano assicurarti anche un contratto di affitto di 6 mesi.

Per dire : prendo di piu a fare il fotograo free lance facendo un paio di lavori piuttosto che fare uno stage semigratuito + benzina lavorando 5 giorni a settimana 6-8 ore al giorno .

Incoma
24th January 2010, 19:52
Guarda ti do in parte ragione , ma cmq sia ci stanno alcuni punti certi :
-In Italia i laureati sono sottovalutati

In Italia i laureati si sopravvalutano.

Kinson
24th January 2010, 19:56
In Italia i laureati si sopravvalutano.

beh la formazione universitaria >> formazione di scuole superiori . E' un dato di fatto per quanto riguarda la formazione che però finisce per non essere considerato .

Ma ovviamente ci sta da considerare gli ambiti lavorativi in cui questo paragone può essere piu o meno veritiero.

Arrivare al punto di dire che laurearsi o no è irrilevante sarebbe come mandare a puttane tutto il sistema di formazione italiano . E in un paese dove manca la formazione di alto livello ci si può aspettare solo di fare una brutta fine :D

Sillybee
24th January 2010, 21:12
Io sono uscito di casa a 29 anni... Per essere italiano non mi sembra un età scandalosa...

E' una questione culturale, in Italia stiamo fottutamente bene in casa, al contrario ad esempio in USA dopo il college non ci pensano nemmeno a tornare a vivere con i genitori.

Hador
24th January 2010, 21:38
Guarda ti do in parte ragione , ma cmq sia ci stanno alcuni punti certi :
-In Italia i laureati sono sottovalutati
- La formazione prende parecchie batoste ed è un problema
- Le facoltà umanistiche molto spesso si trovano in crisi e per non chiudere portano avanti corsi troppo facili , senza contare che fanno casino agli stessi alunni in primis.
L'associazione tra informatica e facoltà umanistiche è dato dal fatto che essendo formazioni universitarie , queste ihmo non sono sfruttate per la qualità che danno .
Cmq sia questo è una parte del problema.
Per me che faccio comunicazione il lavoro si trova e non è nemmeno male , ma in troppi si trovano a proporre stage che sono esclusivamente a progetto e molti di questi non ci pensano proprio a lasciarti li fisso .
Per assurdo ci si trova ad avere molte proposte di lavoro ma pochissime che possano assicurarti anche un contratto di affitto di 6 mesi.
Per dire : prendo di piu a fare il fotograo free lance facendo un paio di lavori piuttosto che fare uno stage semigratuito + benzina lavorando 5 giorni a settimana 6-8 ore al giorno .sono due problemi diversi, uno il precariato e sto sistema criminale di stage e contratto a termine, e sono d'accordo.
L'altro è l'utilità ai fini lavorativi di alcune lauree, causata anche, secondo me, dalla poca serietà con la quale sono strutturate. Mia sorella fa comunicazione interfacoltà psicologia, per fare psicologia ma e il test lo ha passato li, da accesso ad entrambe le facoltà in specialistica... mi spieghi che minchia serve? Uno esce dai tre anni e che fa lo psicoloco comunicante? utele... alcuni percorsi di studio sono semplicemente demenziali e/o tremendamente poco selettivi e/o troppo poco specifici. Tutte e 3 le cose vanno contro la mia idea di università. O meglio, ti danno una formazione, ma questa formazione non è direttamente finalizzata ad un impiego lavorativo, io sono dell'idea che sapere è bello e va benissimo anche se fine a se stesso, ma non frignare se non ti pagano di più a fare il pr in discoteca dato che sei laureato.
In italia il mercato del lavoro fa schifo, per tutti, figuriamoci per quelli che han studiato cose non direttamente utili al lavoro. Ma temo, mi spiace, che se domani tutti i giornalisti fossero laureati in comunicazione la qualità dell'informazione in italia non cambierebbe di una virgola.