View Full Version : Scarpe per correre
holysmoke
26th January 2010, 18:43
Qlc che corre fa jogging su asfalto/terreno/erba, mi puo consigliare che scarpe comprare?
Ho avuto problemi al ginocchio proprio per scarpe sbagliate quindi stavolta nn vorrei riaverne :dumbnod:
Hardcore
26th January 2010, 21:48
a me consigliarono come marche o Asics o Mizuno
nortis
26th January 2010, 23:13
nteressa pure a me
Katzenjammer
26th January 2010, 23:40
need pure io
Bakaras
27th January 2010, 00:30
Mizuno, una spanna sopra le altre.
holysmoke
27th January 2010, 00:39
Mizuno, una spanna sopra le altre.
ma sono tutte da corsa o ci sono modelli particolari?
Bakaras
27th January 2010, 00:47
ma sono tutte da corsa o ci sono modelli particolari?
trovi modelli adatti al jogging su asfalto, su terra, su erba, ma un qualsiasi commesso di articoli sportivi ti può illustrare le differenze meglio di me.
Io ho corso con Rebook, Nike e Mizuno, e le ultime sono incredibili sembra di essere scalzi.
ihc'naib
27th January 2010, 01:35
Holy: in generale considera che per riconoscere una scarpa "per correre" basta un po' d'occhio: la suola sara' sagomata e non piatta, in maniera da dare flessibilita' e permettere al piede di lavorare sul terreno.. e il tessuto sara' un tentativo di mischiare robustezza e leggerezza.
Le scarpe "da corsa" invece vanno dalle scarpine leggere per la marcia, a quelle da fondo in pista, a quelle da training in pista, e poi a tutte quelle per correre fuori pista, che diventano piu' robuste e meno leggere all'aumentare del volume di corsa con cui pensi di utilizzarle, ma e' una distinzione fin troppo sofisticata per uno che vuole correre. In tal caso, basta scegliere una scarpa in cui ti trovi bene e che non costi uno stonfo, all'inizio.
In generale, non stare a seguire le indicazioni sulla marca.
i piedi e le scarpe sono spesso molto diverse.. per cui i consigli cosi' diretti non sono trasportabili. L'idea e' di andare, provare, e vedere in cosa stai bene. Fidandoti, magari, delle marche' fondamentali: Nike, Mizuno, Asics, Adidas, Reebok. Alcune New Balance non sono male.
Consigli generali che puoi applicare al tuo caso:
- Stai attento a non prendere, se non ne hai necessità, scarpe antipronatorie o antisupinatorie. Le riconosci perche' la parte di gomma che sta sotto il tallone, lato interno o esterno, e' bicolore. A meno che tu non sappia di avere un difetto d'appoggio, nel qual caso cercherai la scarpa specifica, prendi scarpe in cui il tallone sia monocolore.
- Guarda dove si consumano ed eventualmente dove si deformano/rompono le scarpe vecchie. Cercherai in negozio scarpe che siano ben resistenti in quel punto: Sono molto diffuse, per aumentare la leggerezza, scarpe con una grossa superficie di tessuto reticolato, che e' piu' debole dell'altro, quindi non adatto nel caso tu lo solleciti molto. Io appoggio sull'esterno del piede (sopratutto a dx) e il mignolo spinge verso l'esterno, per cui quando correvo rompevo una scarpa da piu' di 100 euro, per dire, in meno di 4 mesi. Ora ne ho preso un paio che nel punto dove mi si rompevano di solito ha una cucitura particolarmente robusta e dura da un bel po' senza darmi problemi. Vale lo stesso ragionamento per la suola.
Fai attenzione alla sporgenza del "lato tallone": se va a schiacciarti il tendine d'achille, perche' magari hai il tallone un po' sporgente, o un tendine sensibile, allora non la prendere e cerca una forma piu' adatta.
Non ti perdere dietro a distinzioni specifiche relative al terreno di corsa. Magari specifica che NON ci devi correre in pista, e poi vanno bene.
Se vai in un negozio con prezzi normali e ragionevoli, non spendere piu' di 60-70 euro. Rischi di buttar via dei soldi perche' magari non ti trovi bene con la marca e col modello. Meglio, che so, bruciare la scarpa in 3 mesi perche' non e' adatta ma scoprire che la marca X la puoi scartare.
Ricordati che il piede non deve ballare troppo dentro la scarpa, o ti vengono vesciche e dolori, e che in linea di massima sarebbe quella di poter avere una buona sensibilità con la pianta del piede anche una volta indossata la scarpa.
Non ti fidare a prescindere dei commessi, a meno che tu non sappia che sono podisti o corridori di qualche tipo. Fidati delle tue sensazioni e della tua comodità.
Slurpix
27th January 2010, 09:32
io è da 1 anno che utilizzo le kalenji comprate al decathlon e mi ci trovo da dio.
La spesa è stata circa di 40 €, modello "Eliofeet"
tra l altro ho anche molto altro abbigliamento kalenji, dalle t-shirt alle magliette termiche, ai k-way e mi trovo davvero bene con tutto.
Darkmind
27th January 2010, 09:33
Io ti posso consigliare un modello: Nike Pegasus le uso sia per correre sul tappeto in palestra che sull'argine vicino casa in estate e mi trovo gran bene.
Elisewin
27th January 2010, 14:50
Holysmoke c'è un articolo molto interessante che ho letto tempo fa che chiarisce un sacco di aspetti sulla scelta delle scarpe migliori in base alla conformazione del piede e da un sacco di altre informazioni sulla scelta delle scarpe per running o attività sportiva in genere. Siccome è lunghetto se interessa lo posto, o magari te lo invio in pm.
holysmoke
27th January 2010, 14:52
un link?
Elisewin
27th January 2010, 14:59
Mi spiace link non ne ho, avevo salvato tutto in un doc. sul pc.
Mjolnir Stormhammer
27th January 2010, 15:01
io ho acquistato un paio di asics gel a 46€ e mi son trovato sempre molto bene...
Elisewin
27th January 2010, 15:07
Questa è la prima parte dell'articolo: lo spezzetto così da non fare un post enorme.
Viste le numerose richieste di suggerimenti per scegliere le calzature più adeguate al proprio stile di corsa, pubblichiamo alcune interessanti macro categorie utili per barcamenarsi nella galassia dei vari Brand che caratterizzano il Podismo amatoriale e professionistico. Al termine dell’articolo cerchiamo anche di fornire una descrizione delle differenti impostazioni del piede durante la corsa (pronazione, inversione, supinazione, …) per maggiore chiarezza.
Le scarpe per corridori si distinguono sulla base delle seguenti categorie (alcuni introducono una ulteriore categoria apposita per il running femminile):
A1: Ultraleggere o Scarpe da gara (sotto i 250 grammi) )
Le scarpe superleggere sono le più veloci. Di forma curva e di peso contenuto (massimo 250 grammi nella misura 9 US), presentano poco dislivello tra avampiede e tallone, sono quasi sempre piatte e con potere ammortizzante molto limitato. L’alleggerimento comporta inoltre una drastica riduzione dei vari sistemi di controllo del movimento per garantire ottima flessibilità, la massima libertà di azione ed una risposta reattiva. Sono particolarmente indicate per le gare su strada di atleti leggeri e veloci, vietate invece ai podisti lenti e pesanti e ai pronatori.
Sono calzature studiate per uso relativamente poco intensivo e per atleti leggeri (peso inferiore ai 60 kg.). Assolvono una minima funzione ammortizzante e protettiva, a vantaggio del peso che deve essere particolarmente ridotto (max 250 g.). Sono adatte per gare o competizioni a breve/media distanza e sconsigliate per gli allenamenti. Tranne qualche sporadico caso, la suola è realizzata esclusivamente per la corsa su strada asfaltata. La durata di queste scarpe è piuttosto breve, alcuni modelli specifici hanno un chilometraggio oltre il quale ne è sconsigliato l'utilizzo.
Sono le scarpe rivolte agli atleti esigenti, che dovendo correre al limite delle proprie possibilità, sfruttano anche la leggerezza della scarpa e la sua maggiore flessibilità, rinunciando di conseguenza a protezione e stabilità, perché solo in questo modo i piedi possono spingere di più. Naturalmente vanno usate in allenamenti molto spinti oppure esclusivamente in gara, dopo opportuno condizionamento muscolare del piede. In maratona sono consigliate solo agli atleti evoluti, perché, sono gli unici che per le loro grandi doti atletiche, sono in grado di trarne appieno i vantaggi, senza correre pericoli d'infortunio.
A2: Leggere o Intermedie (peso da 250 a 300 grammi)
Modelli da running della categoria intermedie sono compresi tra i 250 e i 290 grammi (nella misura 9 US). Queste scarpe presentano un buon compromesso tra ammortizzamento nel retropiede e flessibilità nell’ avampiede, e un dislivello medio tra tallone e avampiede. In alcuni casi sono dotate di supporti di controllo del movimento il cui intervento è comunque limitato. L’ammortizzamento è quasi sempre buono. Gli atleti più in forma e leggeri possono usare alcuni modelli di questa categoria anche per gli allenamenti. I podisti piu’ pesanti o meno veloci come scarpe da gara.
Sono le scarpe rivolte agli atleti che preparano gare di "resistenza", perché dovendo svolgere elevati carichi di lavoro a ritmi anche sostenuti e per diversi chilometri, offrono comunque buone garanzie di ammortizzazione e di stabilità del piede. Atleti che pesano qualche chilo di troppo, oppure che non si allenano con molta frequenza, possono utilizzarle come scarpe da gara in alternativa a quelle da competizione che, per le loro particolari caratteristiche tecniche, mancherebbero delle giuste capacità d'assorbimento dell'urto del piede con il terreno. Molti atleti amatori, oggi le utilizzano anche come scarpe da maratona, proprio perché uniscono leggerezza e protezione alla stabilità del piede. Anche in questa categoria esistono alcune tipologie di scarpe rivolte a chi a problemi d'appoggio.
Hanno generalmente una buona ammortizzazione e una discreta protezione del piede, a vantaggio del peso che si mantiene a livelli accettabili anche per qualche gara (250 - 290 g.). La suola, generalmente per strada asfaltata, può essere adattata anche per l'uso su strada sterrata. Sono le scarpe ideali per l'allenamento degli atleti leggeri (peso inferiore ai 60 kg.) con appoggio regolare. Gli atleti pesanti (60-75 kg.) le possono usare per gare o competizioni a media/lunga distanza. La durata delle scarpe intermedie può variare molto a seconda della struttura di tomaia e intersuola.
A3: Massimo Ammortizzamento
La categoria più usata dai podisti. Dai 300 ai 380 grammi circa. Tanto ammortizzamento e discreto controllo per fare allenamenti su qualsiasi distanza, salvaguardando tendini e articolazioni da infortuni grazie anche ad un buon dislivello tra tallone e avanpiede.
Alla categoria massimo ammortizzamento appartengono le scarpe da running di peso superiore ai 300 e inferiore ai 400 grammi, di forma dritta o semicurva, con un buon dislivello tra avampiede e tallone per salvaguardare tendini e articolazioni da infortuni. Questi modelli sono quelli piu’ usati dai podisti negli allenamenti e, di norma, sono i piu’ indicati per qualsiasi chilometraggio (da 2 a100km a piacere). Sono l’ideale per gli atleti con appoggio neutro o in inversione (piede rigido). Inoltre, quasi tutti i corridori che utilizzano plantari personalizzati usano scarpe di questa categoria.
Le Scarpe Ammortizzate (peso da 300 a 400 grammi): Sono quelle che si usano normalmente in allenamento. Progettate per resistere a diverse centinaia di chilometri di corsa, si usano su terreni diversi a seconda del battistrada. La loro particolare conformazione le rende decisamente comode e protettive, preservando l'atleta dagli infortuni legati agli eccessivi carichi di lavoro. Di questa scarpa esiste anche una sotto categoria detta ad "alta stabilità ". Questa tipologia è rivolta a chi ha problemi d'appoggio del piede (iperpronazione oppure supinazione) e sono pertanto sconsigliate agli atleti che hanno un appoggio neutro, in altre parole privo dei sopraccitati difetti.
A4: Stabili
Sono scarpe di peso compreso tra i 300 e i 400 grammi, a forma dritta, create per correggere l’eccesso di pronazione, ovvero per chi ha il piede piatto e tende a piegare le calzature all’interno. Resistono ai movimenti del piede sull’asse longitudinale mediano senza che si verifichi una deformazione permanente nella loro struttura verso l’interno. In alcuni modelli di peso contenuto si può trovare un buon compromesso tra ammortizzamento e stabilità. Tutte le scarpe di questa categoria sono decisamente sconsigliate ai supinatori, cioè ai corridori con piede rigido che appoggino il piede all’esterno.
Di peso leggermente superiore, dai 300 ai 400 grammi, offrono tuttavia la migliore protezione per gli atleti pesanti e con appoggio non regolare. Sono generalmente più robuste, hanno rinforzi in punta e contrafforte indeformabile, mantengono un appoggio stabile in tutte le situazioni. Molti modelli offrono diversi gradi di protezione per l'iperpronazione, e generalmente sono dotati di intersuola piuttosto spessa. La durata di queste scarpe è maggiore, ma bisogna verificare periodicamente lo stato di suola ed intersuola.de all’esterno.
A5: Trail Running
Adatte per il cosiddetto trial running: la corsa fuori strada che si pratica in completa libertà sui viottoli di campagna, i sentieri dei boschi, i greti dei torrenti, le dune del deserto. Le calzature di questa categoria sono infatti dei piccoli carri armati, leggeri ma indistruttibili, capaci di garantire il massimo della prestazione anche sui fondi maggiormente scivolosi e difficili. La calzata deve essere perfetta, il piede non deve assolutamente “ballare” e la scarpa deve dare la sensazione di massima tenuta.
Sono le scarpe per la corsa fuori pista, su sterrato o in montagna. Decisamente robuste, hanno spesso rinforzi di protezione in gomma o tessuti antiusura. La suola è profondamente incisa per la trazione su tutti i terreni e l'intersuola leggermente più rigida per proteggere il piede dalle asperità del terreno, pur garantendo un buon livello di ammortizzazione.
A6: Walking
Le scarpe da walking sono confortevoli ed equipaggiate con una suola dotata di buona aderenza. In particolare, quando il percorso è su sterrati o in pendenza, aiutano ad assecondare la rullata del piede, sostenendolo e ammortizzandolo.
A7: Chiodate
La categoria chiodate e specialistiche racchiude tutte le scarpe studiate espressamente per le diverse specialità dell’atletica leggera che si possono praticare in uno stadio, ovvero i salti, le corse, i lanci. Vi troviamo quindi le scarpe da triplo, da disco e da velocità, ma anche le chiodate da alto, da lungo, da mezzofondo, e da giavellotto.
Elisewin
27th January 2010, 15:11
CERCHIAMO ORA DI CHIARIRE I TERMINI PRONATORE e SUPINATORE
Quando il peso del corpo, dopo la fase di volo, si scarica sul terreno l’arco plantare tende a cedere verso l’interno, con un effetto ammortizzante grazie alla trasformazione di questa energia meccanica in energia elastica che viene restituita per l’impostazione del passo successivo.
Questo effetto, che viene definito come pronazione fisiologica (cedimento verso il lato interno del piede) è caratteristico del tipo di appoggio normalmente chiamato neutro. Quando questa pronazione è superiore a quella estensione considerata normale si definisce il runner come iperpronatore, quando, invece, il meccanismo descritto risulta deficitario rispetto all’ampiezza fisiologica parleremo di “appoggio in inversione” o di “atteggiamento supinato” o di “piede rigido”.
Questi diversi tipi di appoggio richiedono una concezione di scarpa diversa che deve tendere se non a correggere ad “aiutare” l’eventuale difetto, garantendo al piede la migliore biomeccanica possibile per evitare la così detta patologia da sovraccarico funzionale che può riguardare sia le strutture direttamente coinvolte nell’appoggio come l’unità funzionale caviglia-piede (tendinopatie achillee, tibiali e dei peronei, fasciti plantari e metatarsalgie) sia strutture più lontane come ginocchio, anca e rachide.
PRONAZIONE (eccessivo movimento del piede verso l'interno)
SUPINAZIONE (eccessivo movimento del piede verso l'esterno)
Il piede normale appoggia inizialmente sulla parte esterna del tallone, successivamente, con movimento rotatorio, scarica il peso verso la punta e inclinandosi appoggia sull'arco plantare. Questo movimento, definito pronazione aiuta il piede a smorzare l'impatto con il terreno.
Ci sono dei casi in cui questo movimento non viene eseguito in maniera corretta: nel piede piatto, il peso del corpo viene scaricato quasi completamente nella parte interna, mentre nel piede valgo nella parte esterna. Nel primo caso si ha IPERPRONAZIONE, nel secondo SUPINAZIONE. Nelle scarpe da running, l'intersuola ammortizzante è quasi sempre realizzata con materiali morbidi come poliuretani ed eva che con l'uso finiscono con l'assottigliarsi , "scaricandosi" gradualmente, fino a quando la scarpa diventa rigida e quindi non più utilizzabile. I pronatori, scaricando la maggior parte del peso nella parte interna, tendono a consumare la scarpa in maniera anomala, deformandola. La scarpa diventa così dannosa per il motivo che non supporta più il peso dell'atleta proprio là dove ve n'è la necessità. A questo scopo sono realizzate delle calzature antipronazione. Questo particolare tipo di scarpa è caratterizzato da un contrafforte particolarmente robusto e da un'intersuola a due densità, una delle quali, più dura, posizionata nella parte interna. La combinazione di queste due caratteristiche limitano il movimento interno del tallone e prolungano in maniera sensibile la durata della scarpa.
E per chi supina? Non ci sono in commercio particolari scarpe antisupinazione, poichè questo tipo di appoggio non è particolarmente grave, quindi in linea di massima chi supina può orientarsi verso una scarpa di tipo A2 o A3. [ Su un altro sito: Se sei supinatore, devi usare un modello superammortizzato, quello che tra gli esperti e nei negozi specializzati è chiamato A3 o neutro. Non usare mai il modello A4 ]. Assolutamente sconsigliate le A4 antipronazione, poichè, oltre ad essere dannose (accentuano ancor di più il difetto di appoggio) ammortizzano meno, quindi non adatte.
Esistono vari sistemi per verificare il proprio stato di appoggio: il più semplice è quello di osservare l'intersuola delle proprie scarpe usate (meglio se un po' vecchiotte), dopo averle appoggiate su un tavolino. Guardale dal dietro: se i talloni convergono verso il basso e sono deformati nella parte interna, siamo in presenza di un appoggio in iperpronazione. Se invece le suole presentano una forte usura nella parte esterna l'appoggio è in supinazione.
Un altro sistema per capirlo è quello dell'ORMA .
Esistono principalmente tre tipi di piedi, basati sulla forma dell'arco.
Esiste una prova semplice da realizzare denominata “Test sul Bagnato”. Dopo aver inumidito il piede, appoggiatelo sopra un foglio di carta, e scendete. Osservatene quindi la forma per verificare a quale delle tre seguenti assomiglia di più.
Genericamente, se l’impronta è “magra” (tallone ed avampiede sono collegati da una linea sottile) non siete dei pronatori. Se invece l’impronta è “grassa” (tallone ed avampiede sono un tutt’uno) probabilmente siete un pronatore.
ARCO NORMALE (MEDIO)
Se vedete circa metà del vostro arco siete un “Normale pronatore”.
E’ l’impronta di un runner che è biomeccanicamente efficiente e non ha bisogno di scarpe della categoria massimo controllo. Avete il vantaggio di poter calzare qualsiasi altro tipo di scarpa dalle stabili, con moderato supporto all’arco alle ammortizzanti/neutre senza supporti addizionali se siete un corridore leggero con arco normale; oppure le ritmi veloci/gara, di poco supporto ma più leggere, e quindi più adatte a correre veloce.
ARCO PIATTO (BASSO)
Se vedete l’immagine completa, o quasi, della vostra pianta sei probabilmente un “Iperpronatore”. Avete bisogno di scarpe stabili che sono il meglio per una lieve o media pronazione, oppure modelli massimo controllo che hanno degli accorgimenti che garantiscono un maggiore supporto all’arco plantare e risultano indicati per i grandi iperpronatori, così come per i runner più pesanti (sopra gli 80kg).
ARCO ALTO
Se vedete appena il vostro tallone, la zona anteriore del tuo piede e una sottile striscia sul lato esterno, possedete un arco alto.
Ciò significa che probabilmente siete un “Ipopronatore o Supinatore”.
Le scarpe più adatte per un supinatore sono le ammortizzanti/neutre, dotate di un’intersuola morbida che facilita la pronazione.
E’ di vitale importanza che le scarpe di un supinatore non abbiano alcun sistema stabilizzante che riduca o controlli la pronazione.
ilsagola
27th January 2010, 15:17
....
Boia, non penso che qualcuno l'abbia letto fino in fondo :lol:
Evildark
27th January 2010, 15:22
ciao hudlok
ilsagola
27th January 2010, 15:24
ciao hudlok
:rotfl:
Elisewin
27th January 2010, 15:24
Boia, non penso che qualcuno l'abbia letto fino in fondo :lol:
Oh ma si sente proprio che sei toscano :D...comunque lo so l'articolo è lunghissimo e mica è finito lì. Mancherebbe tutta la parte che spiega come scegliere una scarpa, l'eventuale sistema ammortizzante, il plantare, l'intersuola ecc. ecc....si sta due giorni a leggerlo però se a uno interessa diciamo che si chiarisce definitivamente le idee.
ilsagola
27th January 2010, 15:27
Oh ma si sente proprio che sei toscano :D...comunque lo so l'articolo è lunghissimo e mica è finito lì. Mancherebbe tutta la parte che spiega come scegliere una scarpa, l'eventuale sistema ammortizzante, il plantare, l'intersuola ecc. ecc....si sta due giorni a leggerlo però se a uno interessa diciamo che si chiarisce definitivamente le idee.
Diciamo che può scaricarlo e leggerlo tranquillamente nell'arco di un annetto, per poi comprare le scarpe l'anno dopo quando è irrimediabilmente ingigantito troppo :sneer:
Scherzi a parte articolo interessante :nod:
Elisewin
27th January 2010, 15:31
diciamo che può scaricarlo e leggerlo tranquillamente nell'arco di un annetto, per poi comprare le scarpe l'anno dopo quando è irrimediabilmente ingigantito troppo :sneer:
Eheheh...guardiamo il lato positivo alla fine uno queste scarpe le compra
holysmoke
27th January 2010, 15:49
io consumo le scarpe soprattutto all'esterno dei talloni... visto che probabile prendo quelle del decathlon che diceva slurpo chissa se vanno bene...
Elisewin
27th January 2010, 16:53
io consumo le scarpe soprattutto all'esterno dei talloni... visto che probabile prendo quelle del decathlon che diceva slurpo chissa se vanno bene...
Ci ho perso una mezz'ora e ho cercato di riassumere (si fa per dire :rotfl:) quello che diceva nel resto dell'articolo. Sono consigli random...spero di esserti stata d'aiuto holysmoke.
1) se la scarpa tende a piegarsi in prossimità della zona che ospita le dita del piede allora sarà un buon acquisto; se tende a curvarsi presso l’arco plantare, quindi a metà, sappiate che esistono scarpe sportive migliori!
2) Il momento migliore della giornata per provare qualsiasi tipo di calzatura è il tardo pomeriggio dopo avere vissuto una normale giornata tipo. Infilate i piedi nelle nuove scarpe quando i piedi hanno subito carico e hanno fatto gran parte del loro dovere, così vi potete rendere subito conto della percezione che avrete durante l’allenamento evitando callosità e vesciche.
3) La norma prevede che le scarpe sportive devono essere di un numero superiore a quello solitamente calzato. E, come per qualsiasi altro tipo di calzature, lasciate che il piede abbia mezzo centimetro di agio all’interno della scarpa.
4) Scegliendo le scarpe sportive verificate che:
• il plantare abbia il fondo neutro, cioè che non abbia concavità o convessità pronunciate per non modificare o peggiorare la forma dell’arco plantare del piede;
• la tomaia sia dotata di un buon rinforzo calcaneare per contenere correttamente il tallone;
• l’allacciatura sia regolabile e rinforzata per fare aderire saldamente il piede al plantare e avere quindi ottima stabilità (lasciate le chiusure con zip e bottoncini alle sneakers da città!);
• la suola sia perfettamente piana (non deve mai presentare concavità e parti rotondeggianti, né la zona che ospita le dita dei piedi deve essere rialzata).
5) L’intersuola è la parte della scarpa sportiva compresa tra tomaia e suola e contiene il sistema di ammortizzamento, il meccanismo che attutisce l’impatto degli urti a carico del piede che, tra le altre cose, sostiene il peso corporeo. Correndo, si scarica a terra un carico dalle 2 alle 3 volte superiore al proprio peso ogni volta che il piede impatta la superficie. Se eccedete i 100 chili, assodate che le scarpe sportive siano progettate per sostenervi senza cedimenti precoci dell’elasticità dei materiali.Per capire se l’intersuola può assicurare una buona qualità di ammortizzamento, premetela semplicemente. Quanto più è morbida tanto più la scarpa è in grado di ammortizzare il peso corporeo; di contro un’eccessiva cedevolezza compromette la stabilità dell’appoggio.
6)La suola è la parte terminale della scarpa da ginnastica che poggia sul terreno.
Il materiale principe delle suole delle scarpe sportive è la gomma poiché tollera bene trazione, flessione e abrasione.
Il battistrada è la sezione più superficiale, quindi visibile; la superficie presenta un preciso motivo stampato sulla gomma (a spina di pesce, a ventosa, con artigli, ecc.) la cui scelta dipende dall’attività sportiva praticata. Di norma ogni superficie d’appoggio richiede un battistrada idoneo:
- per l’asfalto ci vuole un battistrada liscio o con microsporgenze fittissime;
- per terreni misti ci vuole un battistrada con sporgenze fitte e di medie dimensioni;
- per suolo campestre e terreni impervi ci vuole un battistrada con sporgenze rade ma grandi.
Karidi
28th January 2010, 18:17
io consumo le scarpe soprattutto all'esterno dei talloni... visto che probabile prendo quelle del decathlon che diceva slurpo chissa se vanno bene...
Visto anche il tuo Avatar le mordi pure.....ultimamente :rotfl::rotfl:
Karidi
28th January 2010, 18:18
Ci ho perso una mezz'ora e ho cercato di riassumere (si fa per dire :rotfl:) quello che diceva nel resto dell'articolo. Sono consigli random...spero di esserti stata d'aiuto holysmoke.
1) se la scarpa tende a piegarsi in prossimità della zona che ospita le dita del piede allora sarà un buon acquisto; se tende a curvarsi presso l’arco plantare, quindi a metà, sappiate che esistono scarpe sportive migliori!
2) Il momento migliore della giornata per provare qualsiasi tipo di calzatura è il tardo pomeriggio dopo avere vissuto una normale giornata tipo. Infilate i piedi nelle nuove scarpe quando i piedi hanno subito carico e hanno fatto gran parte del loro dovere, così vi potete rendere subito conto della percezione che avrete durante l’allenamento evitando callosità e vesciche.
3) La norma prevede che le scarpe sportive devono essere di un numero superiore a quello solitamente calzato. E, come per qualsiasi altro tipo di calzature, lasciate che il piede abbia mezzo centimetro di agio all’interno della scarpa.
4) Scegliendo le scarpe sportive verificate che:
• il plantare abbia il fondo neutro, cioè che non abbia concavità o convessità pronunciate per non modificare o peggiorare la forma dell’arco plantare del piede;
• la tomaia sia dotata di un buon rinforzo calcaneare per contenere correttamente il tallone;
• l’allacciatura sia regolabile e rinforzata per fare aderire saldamente il piede al plantare e avere quindi ottima stabilità (lasciate le chiusure con zip e bottoncini alle sneakers da città!);
• la suola sia perfettamente piana (non deve mai presentare concavità e parti rotondeggianti, né la zona che ospita le dita dei piedi deve essere rialzata).
5) L’intersuola è la parte della scarpa sportiva compresa tra tomaia e suola e contiene il sistema di ammortizzamento, il meccanismo che attutisce l’impatto degli urti a carico del piede che, tra le altre cose, sostiene il peso corporeo. Correndo, si scarica a terra un carico dalle 2 alle 3 volte superiore al proprio peso ogni volta che il piede impatta la superficie. Se eccedete i 100 chili, assodate che le scarpe sportive siano progettate per sostenervi senza cedimenti precoci dell’elasticità dei materiali.Per capire se l’intersuola può assicurare una buona qualità di ammortizzamento, premetela semplicemente. Quanto più è morbida tanto più la scarpa è in grado di ammortizzare il peso corporeo; di contro un’eccessiva cedevolezza compromette la stabilità dell’appoggio.
6)La suola è la parte terminale della scarpa da ginnastica che poggia sul terreno.
Il materiale principe delle suole delle scarpe sportive è la gomma poiché tollera bene trazione, flessione e abrasione.
Il battistrada è la sezione più superficiale, quindi visibile; la superficie presenta un preciso motivo stampato sulla gomma (a spina di pesce, a ventosa, con artigli, ecc.) la cui scelta dipende dall’attività sportiva praticata. Di norma ogni superficie d’appoggio richiede un battistrada idoneo:
- per l’asfalto ci vuole un battistrada liscio o con microsporgenze fittissime;
- per terreni misti ci vuole un battistrada con sporgenze fitte e di medie dimensioni;
- per suolo campestre e terreni impervi ci vuole un battistrada con sporgenze rade ma grandi.
Scusa ma sei il fake di MC visti i Wallpost :gha:
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