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View Full Version : Siae e Tasse...



Riot
12th March 2010, 18:18
Non so se ne avete già parlato, ho provato a cercare ma non ho trovato nulla, cmq di seguito vi riporto la descrizione della TASSA della SIAE:


Dopo aver imposto la tassa su supporti Cd, Dvd e masterizzatori, la SIAE torna alla carica colpendo con una nuova tassa altri supporti tecnologici.

Questa volta ad essere colpiti saranno computer, lettori mp3, cellulari e hard disk esterni con ovvie levitazioni di prezzo visto che la tassa viene calcolata sulla capacità di memorizzazione.

Ecco le cifre del decreto

- Supporti Audio Analogici: 23 centesimi per ogni ora di registrazione musicale;
- Supporti Audio Digitali (CD, DVD, ecc): 22 centesimi per ogni ora di registrazione musicale;
- CD-R: 15 centesimi ogni 700 Mb di capacità dati e 0.22 per ogni ora di registrazione audio;
- Supporto Video analogico: 0.29 centesimi ogni ora di registrazione;
- Supporto Video digitale: 0.29 centesimi ogni ora di registrazione;
- DVD riscrivibili: 41 centesimi ogni 4,1 GB
- Masterizzatori: 5% sul prezzo;

Memorie (MicroSD e removibili )
tassa esclusa fina a 32 MB (come se oggi esistessero hard disk da 32 Mb!!!)
0.05 euro a GB fino a 5 GB;
0.03 euro oltre i 5 GB

Per il primo e secondo anno, l'importo massimo sarà di 3 euro e 5 euro per il terzo anno.

Chiavette Usb
tassa esclusa fina a 256 MB
0.10 euro a GB fino a 4 GB;
0.09 euro oltre i 4 GB

Per il primo e secondo anno, l'importo massimo sarà di 7 euro a chiavetta e 9 euro per il terzo anno.

Memorie (Hard Disk esterno)
0.02 euro a GB fino a 400 GB (8 euro per i iprimi 400 GB);
0.01 euro oltre i 400 GB

Per il primo e secondo anno, l'importo massimo sarà di 12 euro e 20 euro per il terzo anno.
Un Hard disk classico da 1 TB (1024 GB) costerà quindi 12 euro di SIAE per arrivare in futuro anche a 20-25 euro.


Memorie (Hard Disk interno, quote fisse per Hard Disk)
Si considerano gli Hard Disk solo di Pc, Netbook e Notebook

3.22 euro fino a 1 GB;
3.86 da 1 a 5 GB;
4.51 da 5 a 10 GB;
5.15 da 10 a 20 GB;
6.44 da 20 a 40 GB;
9.66 da 40 a 80 GB;
12.88 da 80 a 120 GB;
16.10 da 120 a 160 GB;
22.54 da 160 a 250 GB
28.98 oltre i 250 GB;
32.20 oltre i 400 GB con applicazione dal secondo anno;
2.76 euro ogni 200 GB aggiuntivi sopra i 500 con applicazione dal secondo anno

In sintesi, per Notebook e Computer la tassa sarà di circa 30 euro e 2.40 euro aggiuntivi se contiene masterizzatore e 1.90 se non dispone di masterizzatore interno.

Lettori Mp3 (quota fissa per lettore)

0.64 euro fino a 128 MB;
2.21 da 128 a 512 Mb;
3.22 da 512 MB a 1 GB
5.15 da 1 a 5 GB;
6.44 da 5 a 10 GB;
7.73 da 10 a 15 GB;
9.66 oltre 15 GB;
12.88 oltre i 20 GB;
2.76 euro ogni 10 GB aggiuntivi sopra i 20 GB con applicazione dal secondo anno

Cellulari e Smartphone
0.90 centesimi per dispositivo

Riot
12th March 2010, 18:19
Io dico solamente una cosa...

dal momento che questa TASSA viene messa perchè non riescono a far fronte al "PROBLEMA" della PIRATERIA, allora da quando sarà attiva questa legge scaricare FILM e MUSICA o altri FILE, dovranno essere legalizzati.

ilsagola
12th March 2010, 18:20
si già parlato :nod: http://wayne2k1.com/showthread.php?t=92952&highlight=siae
Comunque scandalistico

Patryz
12th March 2010, 18:25
Altroconsumo ha presentato ricorso alla commissione europea, facevano l'esempio che se ad esempio uno scarica da itunes, ha già pagato l'equo compenso sulle copie private. poi lo paga per il pc, e poi per l'ipod. Speriamo..

Riot
12th March 2010, 18:40
La SIAE spiega...

21-Gen-2010 Una tutela, non una tassa
Domande e risposte sulla copia privata

Il 30 dicembre 2009 è stato firmato dal ministro Sandro Bondi, il decreto che ridetermina i compensi per la riproduzione fono-video su supporti vergini e apparecchi funzionali alla registrazione. La firma di questo decreto è stata accolta da consensi da parte degli aventi diritto: autori, interpreti, produttori. Tutta la filiera dell’industria dei contenuti, insomma. Ma vi sono state critiche da parte di rappresentanti dell’industria tecnologica e consumatori, che etichettano il compenso per copia privata come una “tassa”, che graverà sui produttori di supporti e apparecchiature. In realtà quest’automatismo non esiste. Sono i produttori di tecnologia digitale, le aziende telefoniche che potranno decidere se scaricarla sui consumatori finali o meno, a seconda delle dinamiche di mercato. In alcuni Paesi, per esempio alcuni produttori non hanno aumentato i prezzi, pur in presenza di aumenti tariffari del diritto di copia privata.
In risposta a queste critiche occorre fare, inoltre, in via preliminare, una distinzione importante: il compenso per copia privata non è una tassa. E’ invece, un compenso che va a soggetti privati, destinato a risarcire, sia pure in maniera parziale, i creatori delle opere dell’ingegno e gli altri aventi diritto dal danno provocato loro dal mancato acquisto dei supporti originali contenenti brani musicali, film, opere delle arti visive, ecc. E’ più in generale, un’applicazione del diritto d’autore, il cui principio ispiratore è quello di essere il compenso per il lavoro degli autori e di seguire, quindi, evoluzione e cambiamenti delle forme di sfruttamento delle opere: dal teatro, al fonografo, alla radio, alla televisione, al Cd, Dvd e ai mezzi digitali. Proprio perché quella dell’autore è una professione, quest’ultima va remunerata e ciò avviene attraverso il diritto d’autore nelle sue varie applicazioni: sul prezzo dei libri, dei biglietti per gli spettacoli, sui bilanci delle emittenti. Insomma su tutti i modi di sfruttamento delle opere. Il diritto di copia privata per uso personale, si situa in quest’ambito; esso è ribadito da una Direttiva comunitaria ed ha ragione di essere solo se segue l’evoluzione dei mezzi di registrazione e produzione. Altrimenti resta un diritto inapplicato.
L’entità del compenso previsto dal legislatore, tiene conto del fatto che sui supporti si possa registrare anche materiale non protetto dal diritto d’autore. E’ un opportunità per il consumatore, che può fare copie senza pagare il prezzo di un originale. Nei Paesi in cui questo compenso non è previsto, è vietato riprodurre una copia anche per uso personale.
Queste le principali obiezioni al decreto, alle quali si vuole dare una risposta chiara e sintetica:

1. Perché devono pagare il compenso anche coloro che non utilizzano supporti e apparecchi per copiare opere protette?
Perché il sistema non consente di risalire ad ogni utilizzo delle opere protette dal diritto d’autore. Non è possibile stabilire quante e quali opere verranno copiate su un singolo cd vergine o riprodotte su un qualsiasi apparecchio di registrazione. Se si dovesse pagare per l’utilizzo certo di ogni singola opera, il compenso dovrebbe essere molto più alto. Quindi il legislatore, fin dal 1992, in analogia con altri Paesi in tutto il mondo, ha deciso di permettere la realizzazione di copie ad uso personale di opere di cui si è entrati legittimamente in possesso in cambio di un compenso proporzionale alla capacità di immagazzinare e riprodurre dati.
Nella relazione illustrativa al decreto, redatta dall’Ufficio legislativo del MiBac, si sottolinea che “si è proceduto ad effettuare una distinzione fra prodotti dedicati audio e video e prodotti cosiddetti ibridi, ossia quei prodotti di nuova generazione che possono essere utilizzati anche per la registrazione di contenuti diversi. Per i prodotti dedicati, i compensi risultano più alti in quanto si tratta di prodotti destinati ad essere utilizzati dai consumatori per la riproduzione di opere protette, mentre per i prodotti ibridi il compenso previsto è più basso, in modo da ponderare anche gli usi diversi da quelli regolati dal compenso”. Sempre secondo la relazione illustrativa, il decreto ministeriale si sforza di contemperare gli interessi di tutti gli attori coinvolti dal provvedimento, da una parte gli aventi diritto e gli organismi che li rappresentano, dall’altro i produttori e distributori di apparecchi e supporti nonché dei consumatori. L’alternativa ai diritti d’autore per copia privata, sarebbe la proibizione di effettuare copie, come avviene in Gran Bretagna, in cui le registrazioni ad uso privato di opere tutelate sono considerate un reato con risvolti penali.

2. Perché bisogna pagare per i supporti e anche per gli apparecchi di registrazione?
In alcuni Paesi in cui per legge è consentita la copia ad uso personale, come Italia, Germania e Spagna, il legislatore ha previsto che il compenso per la copia privata venga “spalmato” su tutte le tipologie di prodotti atti a memorizzare e riprodurre le opere dell’ingegno, quindi sia i supporti, sia gli apparecchi di registrazione. In previsione dei futuri sviluppi tecnologici, il decreto tiene conto del fatto che ci sono sempre più apparecchi che registrano con supporto incorporato: infatti il compenso previsto su cd e dvd è in calo, mentre sono state prese in considerazione tipologie nuove, come le memorie, ormai presenti in molti apparati. Inoltre l’articolo 3 del decreto tiene conto del fatto che per gli apparecchi cosiddetti “polifunzionali” sia dovuto il compenso solo per la capacità di registrazione della memoria fissa. Il legislatore ha quindi ritenuto che il criterio più idoneo per stabilire l’entità del compenso sia quello che mette in relazione l’importo con la capacità di memoria del prodotto. Questo perché la maggiore possibilità di registrare opere corrisponde ad un maggiore danno economico per gli aventi diritto a seguito del mancato acquisto dell’originale.
Il decreto adegua la normativa italiana a quella europea e “pur ispirandosi al sistema attualmente vigente in Francia, - sottolinea la relazione MiBac- conduce alla definizione di tariffe che si presentano complessivamente attestate intorno al 50% di quelle francesi. Il che dimostra lo sforzo compiuto, con la partecipazione delle categorie interessate, nella direzione di garantire un risultato equilibrato, secondo quella logica di equo contemperamento di tutti gli interessi coinvolti”.

3. I soldi a chi vanno? Solo agli aventi diritto associati alla Siae?
No. E’ la legge a stabilirlo. Per i supporti ed apparecchi di registrazione audio, il compenso va per un 50% agli autori e loro aventi causa, per il 25% ai produttori di fonogrammi e per il restante 25% agli artisti interpreti o esecutori. Per i supporti e apparecchi di registrazione video, il 30% agli autori e il 70% in tre parti uguali ai produttori originari di opere audiovisive, ai produttori di videogrammi, agli artisti interpreti o esecutori. La legge affida alla Siae il compito di riscuotere il compenso e ripartirlo agli aventi diritto.

4. Perché si paga almeno tre volte uno stesso diritto?
Quando si acquista un cd o si scarica un brano musicale da un servizio Internet autorizzato si sta legittimamente acquistando un “originale”. Quando, invece, si vuole copiare questo originale su una memoria o su un cd tramite un apparecchio di registrazione si effettua una copia privata. Gli strumenti che consentono la creazione di questa copia ad uso personale sono assoggettati al compenso. Il legislatore, a questo proposito, e al fine di consentire di effettuare legalmente copie da originali di opere dell’ingegno, ha previsto un prelievo proporzionale alla capacità di registrazione e alla vocazione, più o meno dedicata, del tipo di dispositivo. Ha scelto, inoltre, di assoggettare al compenso varie tipologie di prodotti per evitare che il “peso” della royalty ricada solo su alcuni dei soggetti tenuti alla corresponsione in misura probabilmente maggiore (es. i produttori di chiavette USB anziché i produttori di pc con masterizzatore integrato).

5. Perché il Italia le tariffe sono così alte?
Le tariffe italiane non sono affatto alte, in rapporto agli altri Paesi europei in cui vige il compenso per copia privata. Solo per fare un esempio, pochi giorni fa le Società di autori tedesche hanno raggiunto un accordo con le Associazioni di categoria dei produttori di personal computer. Il compenso per Pc con masterizzatore integrato sarà di 13,65 euro e per i Pc senza masterizzatore di 12,15 euro, più IVA. In Italia, il decreto ministeriale ha fissato le tariffe per computer con masterizzatore integrato in 2,40 euro e per computer senza masterizzatore in 1,90 euro. In Francia i compensi dal 2008 sono il 50% più alti di quelli stabiliti dal decreto italiano e in Spagna, ad esempio sul cellulare, il compenso è di 1,10 euro, in Croazia è di 1,37 euro. Il compenso stabilito dal decreto in Italia è 0,90.

Eltarion
12th March 2010, 19:10
madò manco mclove si spara sti wot --> buy capacità di sintesi


:sneer:

Riot
12th March 2010, 19:43
madò manco mclove si spara sti wot --> buy capacità di sintesi


:sneer:


Diplomato con il bignami? :oro:

Eltarion
12th March 2010, 19:50
Diplomato con il bignami? :oro:

:rotfl: :rotfl: :rotfl:

comunque ne avevamo già parlato ed eravamo giunti alla conclusione che tutta la siae dovrebbe esplodere :hidenod:

più seriamente queste tasse non hanno davvero senso e mi chiedo quanto possano essere "legali". Intendo come puoi far pagare una tassa a tutti per un'infrazione commessa da "alcuni". Come avevo scritto nel precedente 3d è come se condannassero tutti ad 1 giorno in prigione perchè ci sono "troppi" omicidi.

Sicuramente la siae per come stanno adesso le cose è senz'altro necessaria (perchè imho fa anche delle cose positive, poche ma le fa), ma queste tasse sono proprio delle stronzate. Ma la cosa peggiore è che la gente non è del tutto a conoscienza.

dariuz
12th March 2010, 20:02
Ma la cosa peggiore è che la gente non è del tutto a conoscienza.

imho bisognerebbe fare in modo che ogni cosa tassate per motivi straordinari ( quindi non l'iva) debba essere specificata sull'etichetta del prezzo cosi poi vedi come la gente se ne accorge.

tipo sulle sigarette
4.50 e sotto
xxx prezzo
yyy tassa bliblubla

:nod:

Ipnotik
12th March 2010, 20:31
comprate tutta quella roba su internet su siti stranieri e non regalate soldi alla siae.

Kith
12th March 2010, 20:33
così autorizzano la gente a piratare.

Shub
15th March 2010, 09:04
MENO TASSE PER TUTTIIIIII!!!! (cit.) :sneer:






Ah dimenticavo B. Merda!