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View Full Version : Riforma Gelmini: richiesta di delucidazioni



Alkabar
26th December 2010, 22:20
Salve Ragazzi, io non mi sono mai espresso al riguardo di sta riforma.

Io sto leggendo un paio di cose e in tutta sincerità non mi pare poi cosi' male.

Io alle elementari avevo il maestro unico per esempio. I 400.000 indirizzi tecnici alle superiori non li ho mai capiti... e infatti vengono accorpati...

Le università troppo piccole vengono accorpate, le università hanno un massimo di 12 atenei e infatti è meglio perchè la burocrazia universitaria è pura follia al momento...

L'unica cosa sono i ricercatori che si trovano 3 anni + max 3 anni di precariato.

Buona anche la possibilità di fare il rettore per solo 6 anni e non per sempre... come succede al momento.

Che cosa c'è di cosi' insensato in sta riforma? A parte che per i ricercatori bisognerebbe cercare di dare piu' lavoro e non mettere dei limiti?

Pazzo
26th December 2010, 22:50
Non ho avuto modo (nè voglia onestamente) di studiarmi a fondo il DDL. A me personalmente la cosa che fa storcere il naso è la creazione di questo consiglio di amministrazione, del quale un certo numero di consiglieri devono essere non appartenenti all'ateneo, cioè dei privati. Il che andrebbe benissimo, non fosse che questi vengono nominati, non è che investono loro soldi (o del tizio per cui lavorano) e li devono tutelare e farli fruttare, vengono nominati e bon. Il che a me pare un modo per far si che un rettore di un certo colore si assicuri una certa quale maggioranza o cmq base di voti nel suo CDA (rettore è ovviamente membro di diritto), o che vengano dati a non si sa chi per non si sa che (favori, intendo).

Poi vabbè i professori sbraitano alla fin fine perchè non possono fare attività libero professionale se sono già prof a tempo pieno, il che vuol dire che devono smetterla di beccarsi uno stipendo da tempo pieno ma lavorando quanto quelli a tempo definito e il resto fare la professione mentre i loro assistenti danno lezione/scrivono articoli e troiate. medici esclusi per cui restano i soliti benifici e intra/extra moenia.

del resto per quello che ne so (molto vagamente) manco a me dispiace. Certo il discorso del merito e della valutazione dei prof si scontra coi soliti problemi di graduatorie delle università fatte a cazzo in base al numero di promossi e con che media di voto e quanti fuori corso etc etc. Insomma il solito laureificio, ma si stava già andando in sta direzione e non darei la colpa alla riforma.

btw se hai voglia di sbatterti a leggere

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Ddlmess&leg=16&id=504430

Amiag
26th December 2010, 22:51
se ne era parlato qua

http://www.wayne2k1.com/showthread.php?t=99562

Hador
26th December 2010, 23:19
ne abbiamo già parlato e sei già partito per la tangente quella voglia li, chissà a sto giro dove arriveremo.

Spidey
26th December 2010, 23:24
La riforma può essere, nella teoria, anche buona e giusta. Il problema sono i tagli lineari che hanno colpito anche il ministero dell'istruzione: si vuole puntare ad università private modello americano dove il contributo statale è minimo, il resto è fatto dalle rette universitarie e da finanziamenti da parte di privati. Vogliono introdurre quello che in America è chiamato "Prestito d'onore", i laureatiwannabe si indebitano prima di entrare all'università sicuri di trovare un lavoro ben retribuito dopo la laurea, così da ripagare il finanziamento negli anni del lavoro. In Italia, purtroppo, il mercato del lavoro non è così efficiente, quindi uno studente italiano non può e non deve indebitarsi per studiare, visto le scarse possibilità di trovare un lavoro ben retribuito (abbastanza per pagare un mutuo già da subito, oltre l'affitto, le bollette ecc). D'altra parte, anche se uno studente fosse disposto, voglio vedere quante banche italiane concederebbero questi prestiti.

Hador
26th December 2010, 23:35
no senza arrivare a SE, MA e ipotesi strane (il confronto usa-italia ad esempio, in usa le università sono private ma la pressione fiscale è meno della metà che qua).
i macro punti contestati, che rendono trascurabili i miglioramenti universalmente riconosciuti, sono:
- precarietà del ricercatore, di fatto dici che in università non è importante fare ricerca, il ricercatore infatti diventa ruolo di transizione per fare il professore. Chi non ce la fa entro 9 anni amen si cerca altro lavoro. Ah, paradossalmente però con concorso nazionale il ricercatore ora non ha come richiesta il fare didattica, ergo nei 9 anni puoi non insegnare (come han detto) e vedremo l'uni come la risolve. Sarebbe piaciuto un aumento di stipendio ai ricercatori, magari anche con un periodo di precariato di prova prima di confermare il ruolo. In 15 anni non abbiamo investito in ricerca, abbiamo una crescita 0, magari cambiare strategia sarebbe cosa buona.

- tagli aoe, un cazzo da dire. Possono fare tutte le riforme che vogliono ma se in mezzo ci buttano un taglio della metà dei fondi, borse di studio comprese, c'è un cazzo da dire.

- consigli di amministrazione con privati e gente che non centra un cazzo, gli atenei diventano come la rai.

- il discorso del merito è una presa per il culo, cioè, merito non centra una sega con questa risorsa. Dare premi di stipendi ai ben giudicati dagli studenti piuttosto che mettere le graduatorie non vuol dire fare una riforma di merito, come se adesso le graduatorie non premiassero il merito.

Alkabar
27th December 2010, 01:37
ne abbiamo già parlato e sei già partito per la tangente quella voglia li, chissà a sto giro dove arriveremo.

Discorso tangente: la laurea ti da un valore di mercato che devi dimostrare con le tue forze. Ti da il mondo in mano, ma dal tuo punto di vista, non dal punto di vista di chi ti deve assumere. Ad ogni differente posto di lavoro, devi dimostrare che
sei capace di mantenere un certo standard. Avendo una laurea, tu hai già misurato le tue capacità, se l'hai fatta in modo serio, e quindi mantenere lo standard per te è piu' facile.

Alkabar
27th December 2010, 01:43
- precarietà del ricercatore, di fatto dici che in università non è importante fare ricerca, il ricercatore infatti diventa ruolo di transizione per fare il professore. Chi non ce la fa entro 9 anni amen si cerca altro lavoro. Ah, paradossalmente però con concorso nazionale il ricercatore ora non ha come richiesta il fare didattica, ergo nei 9 anni puoi non insegnare (come han detto) e vedremo l'uni come la risolve. Sarebbe piaciuto un aumento di stipendio ai ricercatori, magari anche con un periodo di precariato di prova prima di confermare il ruolo. In 15 anni non abbiamo investito in ricerca, abbiamo una crescita 0, magari cambiare strategia sarebbe cosa buona.


Su questo punto, io farei notare che il ricercatore di ruolo in Europa non esiste. O meglio, esiste in istituti di ricerca, dove fai il ricercatore a tempo indeterminato, ma non in università. In università al piu' c'è il PostDoc che è una figura
che dura dagli 1 ai 4 anni e poi passa a qualcos'altro, qualunque cosa sia, anche prof, ma non in maniera automatica.

Nel mondo anglosassone, per diventare professori, bisogna prima portare fondi, o ottenere una borsa di studio prestigiosa. Cosa alquqnto difficile, soprattutto considerando la chiusura mentale degli enti che danno borse di studio nel mondo
anglosassone.





- tagli aoe, un cazzo da dire. Possono fare tutte le riforme che vogliono ma se in mezzo ci buttano un taglio della metà dei fondi, borse di studio comprese, c'è un cazzo da dire.


I tagli a istruzione e ricerca sono sbagliati, non ho niente da dire.



- consigli di amministrazione con privati e gente che non centra un cazzo, gli atenei diventano come la rai.


Penso sia una prassi comune per evitare baronie e immafiamento totale dell'università.



- il discorso del merito è una presa per il culo, cioè, merito non centra una sega con questa risorsa. Dare premi di stipendi ai ben giudicati dagli studenti piuttosto che mettere le graduatorie non vuol dire fare una riforma di merito, come se adesso le graduatorie non premiassero il merito.

Non capisco in pratica cosa significa questo punto.

Griffin
27th December 2010, 02:04
Alka quando dici che è una prassi comune per evitare baronie e immafiamento totale forse non consideri che con questa nuova riforma il 40% dei privati che costituira' il cda sara' rappresentato esclusivamente da politici messi li' per fare i propri sporchi giochi anche all'interno dell'universita' senza nessuna forma di controllo

Alkabar
27th December 2010, 02:10
Alka quando dici che è una prassi comune per evitare baronie e immafiamento totale forse non consideri che con questa nuova riforma il 40% dei privati che costituira' il cda sara' rappresentato esclusivamente da politici messi li' per fare i propri sporchi giochi anche all'interno dell'universita' senza nessuna forma di controllo

Non penso che uno a caso possa andare nel CDA. Mi immagino che per essere parte del CDA in una faculta' di science, bisogna, come minimo avere un PhD in una materia scientifica relazionata a quella della facoltà. Certo se puo' andarci qualcuno a
caso, è un fail totale, concordo.

Amiag
27th December 2010, 02:21
Non penso che uno a caso possa andare nel CDA.

infatti non è che abbiamo le veline in parlamento

Alkabar
27th December 2010, 02:37
infatti non è che abbiamo le veline in parlamento

Ma no è che uno che non ha una laurea e lavora su tutt'altro, o una combinazione delle due, non dovrebbe essere chiamato a decidere per una università. Capirei se fosse un industriale, che ha una laurea e che vuole contribuire dando una visione
industriale all'università. Ma gente a cazzo come in parlamento, dove hanno la scusa che tutti dovrebbero avere il loro dire perchè si tratta di politica, non penso proprio. Si parla di università, non di parlamento.
Dovesse proprio succedere, ci sarebbero rivolte in massa dei professori e dopo la questione diventerebbe aspra.

Hador
27th December 2010, 02:42
Su questo punto, io farei notare che il ricercatore di ruolo in Europa non esiste. O meglio, esiste in istituti di ricerca, dove fai il ricercatore a tempo indeterminato, ma non in università. In università al piu' c'è il PostDoc che è una figura
che dura dagli 1 ai 4 anni e poi passa a qualcos'altro, qualunque cosa sia, anche prof, ma non in maniera automatica.

Nel mondo anglosassone, per diventare professori, bisogna prima portare fondi, o ottenere una borsa di studio prestigiosa. Cosa alquqnto difficile, soprattutto considerando la chiusura mentale degli enti che danno borse di studio nel mondo
anglosassone.lo so bene, ma di che stipendi stiamo parlando?
Il ruolo accademico porta denaro e prestigio all'estero, in italia miseria e curriculum da appestato, il problema è tutto qua, e la riforma peggiora la situazione. Se dopo 3-4 anni di post doc in europa hai soldi e curriculum, in italia non hai ne uno ne l'altro. Perchè - e lo dico anche a livello personale - dovrei pensare di fare un phd e carriera accademica in italia? Col rischio di ritrovarmi a 30-35 anni con 2 spicci da parte e col culo in mezzo a una strada? E non attaccare col pippone sull'andare all'estero che non centra una sega come detto dall'altra parte.

Penso sia una prassi comune per evitare baronie e immafiamento totale dell'università.
come alla rai proprio :nod:

Hardcore
27th December 2010, 04:24
Non penso che uno a caso possa andare nel CDA. Mi immagino che per essere parte del CDA in una faculta' di science, bisogna, come minimo avere un PhD in una materia scientifica relazionata a quella della facoltà.


Auahahahaha senza cattiveria, ma hei stai parlando dell' Italia

Dryden
27th December 2010, 10:37
Non penso che uno a caso possa andare nel CDA. Mi immagino che per essere parte del CDA in una faculta' di science, bisogna, come minimo avere un PhD in una materia scientifica relazionata a quella della facoltà. Certo se puo' andarci qualcuno a
caso, è un fail totale, concordo.

Guarda, sinceramente nemmeno io mi sono informato a fondo sulla questione, ma in merito alla sopraindicata affermazione fai attenzione, perchè fino ad ora nessuno ha impedito a laureati, eruditi e referenziati di essere marionette tra le mani dei potenti, e non vedo perchè un CDA dell'Uni dovrebbe esserne l'eccezione.

Alkabar
27th December 2010, 11:07
lo so bene, ma di che stipendi stiamo parlando?
Il ruolo accademico porta denaro e prestigio all'estero, in italia miseria e curriculum da appestato, il problema è tutto qua, e la riforma peggiora la situazione. Se dopo 3-4 anni di post doc in europa hai soldi e curriculum, in italia non hai ne uno ne l'altro. Perchè - e lo dico anche a livello personale - dovrei pensare di fare un phd e carriera accademica in italia? Col rischio di ritrovarmi a 30-35 anni con 2 spicci da parte e col culo in mezzo a una strada? E non attaccare col pippone sull'andare all'estero che non centra una sega come detto dall'altra parte.
come alla rai proprio :nod:

Si parla di 2000 sterline al mese di stipendio. Il PostDoc non è un lavoro in cui si fanno tanti soldi, ma è visto un po' come il momento in cui uno pubblica come un matto e fa viaggi, ottiene borse di studio e cosi' via.

Bortas
27th December 2010, 11:25
La riforma è del tutto inutile perchè tanto Tremonti (noi ridurremo le tasse!) non scuce un centesimo per applicare la riforma, la riforma è stata fatta pro privati e ammafi sperando che arrivino capitali esterni dentro le Università, cercando di far contare queste figure un pò di più all'interno dell'uni e dare un indirizzo (un pò com'è il politecnico in meccanica a torino per la Fiat) questo può essere un bene, dopotutto con il troiaio precedentemente fatto dalla Moratty si andava proprio in questa direzione, poi si è notato che si finanziano alla grande le Università private e quelle pubbliche anche di prestigio si lasciano con le pezze al culo, in definitiva si parla con paroloni e supercazzole di ricerca, antibaronie, il bene dei ragazzi, gli incentivi allo studente, ma in realtà si è solo tolto soldi, non si è investito un centesimo e si è cercato di razionalizzare il frigo della nonna in tempo di guerra, dicendo che determinata roba non serve ad una sega, solo quella che monetizzi subito appena uscito, direi con pochissima cognizione di causa accorpato atenei a muzzo come i tagli precedentemente fatti, direi una bellissma riforma fatta da Tremonti e appioppata alla Gelmini che tanto poveretta non capisce un cazzo...

Glasny
27th December 2010, 13:22
Mah io avevo capito che nel CdA ci andavano dei privati che investono, ma se ci va gente a random nominata per clientelismo, che senso ha ?

innaig86
27th December 2010, 13:53
Io sapevo di una lista (impropriamente definita così, in quanto in realtà è un insieme, non ordinato) di professoriwannabe da cui le università dovranno prelevare i nuovi assunti in base a criteri puramente interni.
In pratica è un modo per continuare a chiamare in cattedra i soliti raccomandati, in barba alla tanto decantata meritocrazia.


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