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Palermo, 25 gen. - (Adnkronos) - Al termine dell'udienza preliminare, il gup invece di decidere se rinviare a giudizio o meno i tre imputati, ha emesso la sentenza condannandoli a cinque anni. Alla fine il magistrato ammette l'errore e si giustifica: 'Colpa del sovraccarico di lavoro'. La protagonista di questa incredibile vicenda e' il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Marina Petruzzella, che fa sapere: "La sentenza e' nulla". Ma i legali degli imputati, come racconta oggi 'Il Giornale di Sicilia' non vogliono sentire ragioni e si sono rivolti al Csm.
Gli imputati, Maria Tomasino, Filippo Crecco e Angela Cataldo, erano accusati di truffa e falso. I primi due sono stati condannati a due anni ciascuno, mentre la terza a un anno e mezzo. Due gli assolti. Gli imputati, secondo l'accusa, avrebbero truffato l'Asl 6 facendosi consegnare, al posto di pannoloni e 'presidi' sanitari' destinati ai disabili, prodotti per l'estetica, oppure ilo denaro corrispondente al valore dei prodotti.
"Mi sono accorta io stessa dell'errore - ha spiegato il gup - e ho avvisato gli avvocati, poi ho depositato le motivazioni della decisione, consentendo loro di fare ricorso. La sentenza sara' presto dichiarata nulla e tornera' in primo grado, quindi non avra' effetti pregiudizievoli. Ho sbagliato, sono errori che si possono commettere. Adesso la questione passera' al Consiglio giudiziario''.
(Ter/Zn/Adnkronos)
tanto per specificare a chi non e' pratico di termini processuali il Gup doveva decidere solo sul rinvio a giudizio o meno, cioe' far iniziare il processo di primo grado, invece uscito dalla camera di consiglio ha letto la sentenza.