I cavalieri che fecero l'impresa
Ovvero diario del pellegrinaggio motociclistico all'isola di man (come promesso).
Parte prima: la drammatica andata.
Sabato 30/5
Dopo quattro ricche ore di sonno agitato scatto in piedi come una molla alle 6,15; la robba è già tutta pronta, mi bardo come un cavaliere d'elite del re di Francia e parto per incontrare il mio compagno di viaggio. salgo a casa sua con un solo quarto d'ora di ritardo - alle 7,15 - e lo trovo in mutande con la roba sparsa ovunque, tra una cazzata e l'altra si parte alle 8, tipica organizzazione sestrese.
Nel tragitto verso il monte bianco ci fermiamo tipo 15 volte per aggiustamenti vari, e appena passato il casello di Aosta inizia a piovere: che culo, stiamo andando in GB e iniziamo a prendere acqua ad Aosta, promette bene.
Questo il paesaggio all'entrata del tunnel del monte bianco:
Per fortuna dall'altra parte del tunnel (un'esperienza che consiglio ai miei nemici claustrofobici) il tempo migliora pian piano e ci ritroviamo vicino Lione con un sole che spacca le pietre, Verso le 17,30 siamo a Dijon (o Digione, patria della senape) a 650Km da casa, decidiamo di proseguire per la citta successiva, Troyes, a 150Km: insomma visto il nome non dev'essere male passarci la notte no?
Alle 20 circa usciamo a Troyes centre, sfiniti per gli 800km percorsi ma felici al pensiero della superdoccia + dormita imminente. Peccato che non era destino finisse così... Ora, Troyes è nella regione dello chamapgne e dev'essere un cazzo di centro turistico che a quanto pare viene invaso nel week-end da fottuti turisti francesi: c'era un albergo ogni 2km e tutti erano completi, dopo un'oretta e mezza perse a girare come beoti (col rischio di restare a secco) ci siamo ributtati in autostrada sempre sfiniti ma incazzati neri.
Dopo qualche decina di Km, verso mezzanotte, ci siamo buttati in un autogrill e abbiamo passato 6 gioiose ore a dormire su una sedia, con i viandanti che ci squadravano spaventati, o che ci pigliavano per il culo.
Ecco il nostro albergo a cinque stelle
Domenica 31/5
Una cosa si può dire con certezza della regione dello champagne: fa un freddo cane. Alle 6 del mattino, col sole già alto, pareva di stare in un frigorifero e il sonno bestiale non aiutava, tant'è che verso le 9 e mezza ci siamo fiondati in una piazzola che pareva un parco, ci siamo sdraiati su due ricche panche in legno e abbiamo dormito come sassi per un'oretta.
Sembra poco ma è bastato per arrivare a Calais alle 14 e imbarcarci per Dover, le ruote dell'Hyper hanno toccato il suolo britannico alle 13,30 ora locale, obiettivo: Salisbury, possibilmente entro sera.
Due appunti sulla viabilità in Inghilterra: la guida a destra non crea problemi in moto, sorpasso a destra in continuazione anche a Genova, a parte le fottute rotonde da fare al contrario, quelle si che sono bastarde col rischio di genocidio (il mio) ad ogni passaggio. Che casino ragazzi! qualunque autostrada è piena zeppa di macchine, con intasamenti abbastanza frequenti ma poche code, per fortuna. Sti inglesi vanno come i pazzi, il limite in GB è circa 110km/h (90miglia), beh se fai i 110 ti passanno i camion e pure sfrecciando, ci siamo adeguati...
Alle 6 e mezza siamo arrivati a Salisbury, bella cittadina al centro di una campagna mozzafiato, per fortuna la mia ragazza aveva prenotato da casa un b&b e così ci siamo concessi un "riposino" di 11 ore circa, dalle 9 di sera alle 8 del mattino :D
Lunedì 1/6
Dopo un'english breakfast disumana si riparte, destinazione Liverpool e imbarco per Man, ma con tappa a Stonehenge. Il cerchio di pietre è impressionante, anche se ho pagato 10€ per fare un giro di 5 minuti schivando torme di giapponesi speccati 50 digital reflex... All'uscita abbiamo incrociato due italici motociclisti di Siracusa pure loro diretti a Man, e noi che pensavamo di essere abbelinati.
Il cerchio di pietre
Uno spot di pericolosi mob albionesi
Una vista delle plains, notare il boschetto delle ninfette sulla destra
Lasciato Stonhenge ci siamo goduti un tratto di 70Km circa di strade locali e poi una sgroppata a rotta di collo verso il traghetto (eravamo in ritardo). Appena saliti a bordo si poteva sentire l'aria del TT, mai visto un traghetto dove ci sono più passeggeri vestiti "da moto" che normali :D
Alle 22,45 in punto l'Hyper posava la sua ruota anteriore sul sacro suolo dell'isola di Man :p
Parte Seconda: l'isola di Man
Martedì 2/6
Dopo una mattinata passata a far shopping si parte per il famoso giro del circuito, naturalmente l'organizzazione sestrese è onnipresente e ci fiondiamo sulla prima strada che troviamo. Arriviamo a Ramsey (villaggio che fa parte del circuito) senza vedere una moto, bestemmiando sul fatto che non ci sia mezza indicazione su dove andare e che le protezioni siano messe alla cazzo.
Passato Ramsey vediamo arrivare in direzione opposta una stradale, poi due stradali, poi altre quattro, un dubbio si insinua nelle nostre testoline, inversione a U e le seguiamo, di colpo appaiono un sacco di informazioni (numero, nome e disegno delle curve, frecce con la direzione da seguire, etc) e le protezioni assumono un senso profondo... Ok ora siamo nella direzione giusta...
Ripassiamo Ramsey, ma stavotla la strada è quella giusta: quella per il mountain circuit. La prima parte del tratto montuoso è piena di curve strette a raffica, una manna per noi motardisti abituati al misto stretto dei passi liguri. In quel tipo di strada non c'e' R1/1098/CBR o simili che tengano il passo dell'hyper, il mio testosterone raggiunge livelli di guardia dopo aver sverniciato un paio di Rossifumi-wannabe inchiodati sui tornantini :D
Appena si arriva in cima le curve si allargano, apro fino a 170 poi decido di vivere mentre gli stradaloni mi passano sfrecciando a più di 200km/h, il resto del circuito è parecchio trafficato ma non meno gradevole, il segnale "fine limite di velocità" a Man ha un senso assoluto, appena l'ho capito ho buttato giù due marce e, a 140Km/h, ho sverniciato una macchina della polizia che si è pure spostata per farmi passare :D
In serata ci siamo visti le prove, sulla prima curva secca a Douglas, dopo il discesone di partenza in cui arrivano a toccare i 300Km/h , l'asfalto è pieno di avvallamenti e portare in velocità una supersportiva li vuol dire avere i cohones formato toro da monta...
Un negozietto kitch a Douglas
Nanduzzo e la bimba al passaggio sul mountain circuit
In serata arriva puntuale la tegola, il mio compare ha maltrattato un pò la sua xtx fra penne e avvallamenti fino a perdere il tendicatena e in quelle condizioni il ritorno era fuori discussione, per fortuna ha trovato un'officina Yamaha sull'isola e un meccanico gentilissimo ci ha messo una pezza, purtroppo non sarebbe finita qua...
Si va a nanna un pò tristi, l'indomani il traghetto parte alle 8, avrei voluto restare almeno una settimana ma le ferie son quelle che sono...
Parte Terza: il tragico ritorno a casa
Mercoledì 3/6
Il traghetto attracca a Heysham (100Km a nord di Liverpool, appena sotto la Scozia) a mezzogiorno, mentre usciamo dal porto sfiliamo lungo un codazzo di almeno 1km di gente che andava ad imbarcarsi, quasi tutte moto, ho rosicato peso...
Per il resto ci siamo sparati un bel 550Km sotto un cielo plumbeo e un freddo discreto, per arrivare a Folkestone verso le 19 e caricare le moto nel trenino che va sotto la mainca. Una curiosità, durante la traversata (sempre consigliata ai claustrofobici) ti lasciano nel vagone con il tuo veicolo, un'esperienza indimenticabile:
L'attraversamento sotto la manica
Verso le 22 siamo tornati a Calais, dritti a nanna, con albergo prenotato, perchè l'indomani ci aspetta la grande sgroppata, 1200Km dritti fino a casa, fanculo io in Francia non ci passo un'altra notte.
Giovedì 4/6
Partenza ore 6,30 viaggio a 130/140Km/h di media un ottimo passo per arrivare verso le 21. Purtroppo verso le 17, a 500Km da casa, la catena del mio compare decide di allentarsi e lo strazio ha inizio. Media scesa a 100Km/h e soste continue per tirare la catena, operazione piuttosto faticosa senza contare l'abbigliamento... Morale della favola, a mezzanotte meno dieci ho varcato la porta di casa, sfinito da 3800km in sei giorni, infreddolito e ricoperto di zanzare spiaccicate, persino il gatto è scappato appena mi ha visto :sneer:
Fin