Quote:
esempio si basa su un libero professionista con un fatturato annuo da 40mila euro. Ecco le spese:
affitto: 600 euro al mese
utenze: 200 euro al mese
software per programmi tecnici:1.000 euro l’anno,
trasferte: 200 euro al mese se si sposta con un’autovettura di sua proprietà di 20.000 euro che costa 250 euro al mese di carburante e spende 800 euro l’anno di assicurazione.)
In base ai calcoli, al lordo di imposte e contributi, il reddito sarà pari a 18.200 euro l’anno.
Sempre applicando i criteri dell’Erario però, il reddito dichiarato è pari a 26.936,20, che producono un importo di imposte (Irpef e addizionali) pari ad euro 6.602.
In questo caso, secondo l’analisi dell’associazione:
il professionista è tassato per 6.602,00 euro su 18.200,00 effettivamente guadagnati.
Se il fisco avesse consentito di dichiarare il reddito effettivo, con le stesse regole l’importo delle imposte si sarebbe ridotto ad euro 3.875, quindi il fisco con le sue regole ha aumentato le imposte effettive del 70%!
Al netto dell imposte il guadagno è pari a 20.000 euro a fronte di un fatturato pari a 40.000. Ovviamente all’importo netto sopra indicato devono applicarsi altre imposte dirette e indirette relative alla gestione della vita familiare e privata.
ma questa cosa te la potranno indicare praticamente tutti.
Quote:
Su un fatturato di 100.000 euro, un impresa individuale con un solo dipendente, quanto versa di imposte? I conti sono stati fatti in base al costo effettivo per la produzione di lavoro con guadagno al netto delle imposte parziali. Questo il risultato:
Locazione laboratorio di 800 euro al mese: 9.600 all’anno;
utenze 200 euro al mese: 2.400 euro annue;
costo del dipendente per un totale di 30.000 euro;
autovettura di servizio tra acquisto, o leasing, bollo, assicurazione e carburante: 8.000 euro l’anno e con 1.600 euro di deduzione.
materiale acquisito per svolgere l’attività: 15.000 euro l’anno,
interessi e spese bancarie pagate per far fronte agli investimenti dell’attività: 250 euro al mese.
Costo totale annuo pari a euro 61.663,80.
In base a questi calcoli, al lordo di imposte e contributi all’imprenditore rimarrà un reddito pari a 31.200 euro annui. A questo punto emerge quello che Federcontribuenti chiama «l’inganno fiscale».
Il reddito dichiarato, applicando quanto richiesto dall’Erario, sarà pari a 38.336,20 per l’Irpef e ben 69.336,20 per l’Irap, che producono un importo di imposte (Irpef e addizionali) pari ad euro 13.635. Se il fisco avesse consentito di dichiarare il reddito effettivo, con le stesse regole, l’importo delle imposte si sarebbe ridotto ad euro 9.133 euro, quindi il fisco ha aumentato le imposte effettive del 49%!
Al netto delle imposte dunque, il guadagno per un imprenditore sarà pari a 17.565 euro. Da queste ovviamente, dovranno essere decurtate le spese per il commercialista e le imposte dirette e indirette come capo famiglia partendo da un utile di 100 mila euro.