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All'esterno dello stadio, tifosi della Lazio e della Roma si sono coalizzati contro le forze dell'ordine di cui si registrano 10 feriti. Gli incidenti si sono quindi spostati in via Reni, dove è stato tentato l'assalto alla caserma Giglio, e ora sul ponte Duca D'Aosta. Assalto alla sede del Comitato olimpico
MILANO, 11 novembre 2007 - Ormai è follia pura. Dopo la decisione del Viminale e della Federcalcio di rinviare anche Roma-Cagliari, in programma questa sera, gli ultrà si sono scatenati contro tra forze dell'ordine nei pressi dell'Olimpico. Davanti allo Stadio dei Marmi, un gruppo di tifosi che prendeva parte alla fiaccolata in memoria di Gabriele Sandri, il tifoso laziale rimasto ucciso oggi, ha iniziato a lanciare petardi all'indirizzo della polizia che, a sua volta, ha risposto con lancio di lacrimogeni per disperderli.
COALIZIONE - Ma la notizia che sconcerta di più è che gli ultrà laziali si sono coalizzati con quelli giallorossi. Gli incidenti sono durati mezzora circa, poi le forze dell'ordine sono riusciti a disperdere i tifosi riportando la calma; il bollettino parla di 10 feriti fra gli agenti. A seguire all'esterno dello stadio sono confluiti i tifosi laziali che in piazza Euclide avevano organizzato la prima fiaccolata per ricordare Sandri. Quindi almeno 300 ultrà si sono spostati verso il Teatro Olimpico e in via Guido Reni dove hanno ribaltato i cassonetti dell'immondizia, proprio a ridosso della caserma della polizia Maurizio Giglio, lanciando una vera e propria sfida alle forze dell'ordine intervenute immediatamente. Via Reni è adesso presiduta da una trentina di mezzi blindati.
ASSALTO AL CONI - Un'onda anomale da clima del terrore. Centinaia di tifosi hanno infatti assaltato anche la sede del Coni, nei pressi dello stadio Olimpico: le guardie di sorveglianza, non armate, sono barricate all'interno dell'edificio, mentre gli ultras devastano le aree interne della sede. Di fronte al palazzo H del Foro Italico, sede del Comitato olimpico italiano, ci sono - sul lato di Lungotevere - al momento circa ottocento ultras. Tutto è partito quando un primo gruppo è entrato, dal lato dell'Olimpico, nella sede del Coni per attirare le forze dell'ordine che stazionavano nell'area dello stadio e ingaggiare così una guerriglia organizzata: in pratica un vero e proprio agguato. Quando le forze dell'ordine hanno capito la situazione, hanno evitato di seguire il gruppo di tifosi, che una volta entrati hanno cominciato a devastare gli uffici Coni. Non basta. Il ponte Duca D'Aosta che porta all'Olimpico e alla sede del Coni è stata bloccato da centinaia di tifosi organizzati che e impediscono l'accesso delle auto. Inevitabile un nuovo scontro con la polizia.
FERMI - Almeno un poliziotto ferito e due arresti nell'assalto alla caserma di via Guido Reni da parte dei tifosi della Roma. Il funzionario è stato colpito da una grossa pietra al costato e trasportato via in ambulanza, anche se le sue condizioni non dovrebbero essere gravi. I due fermati, invece, sono un ragazzo e una ragazza che hanno partecipato agli scontri con il volto coperto, lanciando di tutto, tra cui numerosi sassi. Gli ultras giallorossi, secondo i racconti, sarebbero cresciuti fino almeno a 200 o forse più, rovesciando e dando alle fiamme mezzi della polizia, auto in sosta e anche un bus. I poliziotti, in tenuta antisommossa, hanno effettuato almeno una carica e lanciato lacrimogeni per disperdere l'assalto.
E' incredibile che possano avvenire queste cose in un paese che dovrebbe essere uno tra quelli più sviluppati del mondo. Roba da guerra civile.