non ne ho capito un cazzo. :sneer:
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dice che in siria ci sono 2 basi navali russe sul mediterraneo perciò andare via terra con le solite finte accuse come han sempre fatto era impossibile e si so inventati una simil rivoluzione solo ce la siria c'aveva l'esercito a differenza delle varie primavere arabe l'ha usato
cmq la siria è piena di petrolio e gas naturali e se non ricordo male l'estrazione dal 2006 è gestita dalla russia, ma non mi vorrei sbagliare.
fondamentalmente l'isis nasce da questo un errore di alleanze tra americani e alcune frange estreme di sunniti.
l'esercito l'aveva anche saddam, e le risorse della siria sono gia state "cooptate" dalla russia, impossibile che gli usa ci possano mettere il becco, il problema si gioca sull asse usa arabia saudita e chiaramente l'onnipresente Iran
il discorso qua spiegato in modo sintetico ed esaustivo. l'articolo e' dei primi di settembre ancora non c'erano stati i bombardamenti russi sull isis, che poi hanno prodotto la bomba sull'aereo ne quelli francesi la cui ritorsione dell isis e' di ieri sera.
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Esiste poi un altro capitolo, quello della crisi siriana nel quadro più generale dei rapporti tra Stati Uniti e Paesi delle regione. Secondo lo UN High Commissioner for Refugees, Antonio Guterres, in Siria sono morte almeno 250 mila persone e 11 milioni sono stati costretti a lasciare il paese. “La più alta percentuale di rifugiati al mondo”, ha spiegato Guterres. Di fronte a questa crisi, di dimensioni senza precedenti, il ruolo giocato dagli Stati Uniti è sembrato troppo timido. “Gli effetti orripilanti del fallimento di Obama in Siria”, titolava qualche giorno fa il Washington Post. Sulla crisi siriana, il presidente ha suscitato molte, troppe perplessità. Prima la minaccia, poi rientrata, di un intervento militare contro Assad. Poi, per mesi, i balletti su come armare i ribelli siriani – e quali armare. Infine l’obiettivo, mai raggiunto, di “degradare e distruggere” lo Stato Islamico.
Il fatto è che la crisi siriana si è collocata sullo stesso sfondo di un’altra questione internazionale fondamentale per Obama: quella del nucleare iraniano. Il governo di Assad si trova nella sfera di influenza – e di finanziamento – dell’Iran, e i funzionari americani non hanno voluto mettere a rischio i negoziati sul nucleare con prese di posizioni troppo dure nei confronti di Assad. “Obama è stato molto riluttante a offendere gli iraniani in questo momento così critico”, ha detto Frederic Hof, ex-consigliere dell’amministrazione per la Siria. Ciò avrebbe condotto a una particolare tolleranza per le atrocità commesse dal regime di Damasco. Senza contare che proprio la crisi siriana è stata vista dall’Arabia Saudita come una prova del sostanziale disimpegno degli Stati Uniti dall’area. Nelle scorse ore re Salman bin Abdul Aziz dell’Arabia Saudita ha fatto visita a Obama e il presidente Usa ha cercato di rassicurarlo sulla
continuità del proprio impegno. Una promessa che non sembra avere grande presa sui sauditi. Il governo di Riyadh ha già scelto di procedere da solo, nella crisi siriana, con l’appoggio alla fazioni islamiche e anti-Assad di Jaysh Al Islam.
Resta poi il nodo della Russia. Nelle ultime settimane Mosca ha inviato in Siria un team di esperti ed equipaggiamenti, ciò che lascerebbe pensare a un maggior impegno militare in Siria. “Non siamo certi delle intenzioni russe, ma sono dei movimenti che ci preoccupano”, hanno detto fonti del Pentagono al New York Times. E’ possibile che nelle prossime settimane almeno 1000 militari russi si insedino in una base aerea vicino alla città natale di Assad. Gli americani osservano anche da vicino i movimenti della flotta russa e sono pronti alla possibilità di raid aerei russi in aiuto di Assad. E’ un’ipotesi che preoccupa Washington. I raid potrebbero interferire con gli attacchi aerei americani sulle postazioni dello Stato Islamico, oltre a prendere di mira i gruppi di ribelli appoggiati da Washington. Il risultato è facilmente prevedibile: un allargamento pericolosissimo della guerra siriana e il definitivo tracollo delle speranze americane di gestione della crisi.
si mc io rispondevo presubilmente sulla situazione di 5 anni fa e sul perchè in siria non si poteva intervenire come saddam fondamentalmente perchè la russia era troppo presente in quell'area e sarebbe stata un problema a livello internazionale rompere le palle ad assad in stile saddam, cosa ce è piu o meno la stessa dell'iran per cui han sempre minacciato ma non han mai fatto nulla.
per come la penso io la questione siriana è andata cosi aspettiamo che l'isis sbaragli assad( e ci stava riuscendo) e poi ce la inculiamo visto che diventa uno stato di terroristi, ma è arrivato putin in prima persona a sparigliare tutto con l'intervento militare.
cmq se avete voglia cercatevi le cose sulla guerra fredda medio orientale che vede in campo arabia saudita vs iran.
Pare uno dei kamikaze fosse u rifugiato siriano registrato in Grecia. Altro colpo a Schengen pare gli attentatori venissero dal Belgio
La realtà è variegata, anche per i figli di troia:
1 parigino di nascita (!!!)
1 Siriano
1 Egiziano
E gli altri per ora non si sa.
Niente niente la Fallaci aveva ragione.
non diciamo amenità che poi mi devo strappare le orecchie.
Pare che uno avesse il biglietto per la partita, ma sia stato fermato all'esterno dagli steward. Se fosse entrato...
si in genere non ti fanno manco entrare l'ombrello allo stadio e possono perquisirti ai tornelli, infatti:
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Aveva un biglietto d'ingresso alla partita Francia-Germania, ma è stato fermato ai cancelli dello Stade de France dopo che gli addetti ai controlli hanno scoperto che indossava dell'esplosivo. Allora si è fatto esplodere mentre tentava la fuga.
Il racconto dell'addetto alla sicurezza - spiega il Wsj - sarebbe stato confermato dalla polizia secondo cui l'obiettivo del terrorista era chiaramente quello di farsi saltare in aria all'interno dello stadio per generare panico e una fuga di massa che avrebbe provocato una strage. Ad assistere alla partita decine di migliaia di spettatori, tra cui il presidente francese Francois Hollande. L'episodio sarebbe avvenuto circa 15 minuti dopo l'inizio dell'incontro amichevole tra Francia e Germania. Tre minuti dopo l'esplosione provocata dal terrorista fermato un altro kamikaze si è fatto esplodere nei pressi dello stadio, mentre un terzo ha innescato l'esplosivo vicino a un fast food McDonald's.