Originally Posted by
ghs
Eh, ma forse non hai colto del tutto...
Il problema di fondo è: uno stato che decide che un cittadino, per motivi suoi, può decidere lucidamente quando e come morire, quello stato può negare lo stesso diritto a un altro cittadino che, per motivi differenti ma sempre personali, voglia decidere lucidamentela stessa cosa?
Poi ci sono altre questioni: lo stato tutela la vita del cittadino; deve tutelare anche la morte? Difendere la salute di una persona significa anche farla morire?
Se un un anziano che (per fare un esempio bizzarro), non potendo più procreare, ritiene la sua vita indegna, può decidere di morire? Qual è la soglia?
Se uno stato stabilisce che a decidere non già della sua vita, ma della sua morte, sia il cittadino, abolendo il principio etico che si basa sul valore in sè della vita e non sul valore del tipo di vita vissuta, perchè lo stato deve essere così arrogante da stabilire anche quale valore privato è meglio dell'altro?
Insomma: in base a cosa si dice che è un buon desiderio quello di welby e un cattivo desiderio quello del depresso o dell'anziano?
La domanda sorge perchè lo stato, qualsiasi scelta faccia, si trova a prendere una decisione etica, non tecnica. E, proprio perchè è una decisione etica, qualsiasi parte si arrivi a prendere, avrà conseguenze inevitabili.