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L'edizione odierna di Libero ribadisce che Berlusconi è indagato, e non solo a Firenze (nonostante la smentita della procura) ma anche a Palermo dove, scrive il direttore Maurizio Belpietro, "a differenza dei colleghi toscani, il procuratore Ingroia non ha neppure fatto lo sforzo di negare. Le ipotesi di reato su cui viaggiano i due filoni sono le stragi di mafia dei primi anni Novanta e il concorso esterno in associazione mafiosa".
La repubblica è stata cauta per via delle minaccie di denuncie ma questo si può dire, dell'utri è già stato condannato, mentre di materiale che lega B alla mafia ne gira molto, suppongo sarà rilasciato al pubblico più ampio col contagoccie, ma non si tratta di segreti. A partire dall'intervista a Borsellino (in francese), passando per i "papelli" successivi (vicenda già chiara a chi ha seguito le inchieste giornalistiche, e che portò anche all'arresto di Riina e altri), o la storia dei "misteriosi" soldi apparsi dal nulla dalla svizzera e che gli han consentito di diventare imprenditore. Infatti se si è seguita la recente vicenda che ci ha visti contrapposti alla svizzera, hanno velatamente ricattato B minacciando di rendere pubblica la provenienza di quei soldi.