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Il Nando
Povero Cristo, incidente agghiacciante, come tutti gli incidenti mortali in moto.
I discorsi random lasciano il tempo che trovano, la pura e semplice realtà l'ha spiegata capirossi, da vecchio saggio quale è: "purtroppo sono cose che capitano, ogni tanto. Il problema è che ci convinciamo che non possano succedere mai."
Un pilota sa benissimo di rischiare la vita in pista ma corre lo stesso perchè ha il tarlo della velocità, come diceva villeneuve: "Io corro per vincere, si capisce. Ma prima ancora che per vincere, corro per correre. Il più forte possibile". Il modo migliore per onorarne la memoria è continuare a correre, non fermare tutto.
Al TT di Man muore in genere almeno un pilota ogni anno ma la gara non si è mai fermata. E li i soldi non c'entrano una mazza, la maggior parte dei concorrenti lo fa aggratis dormendo nei tendoni e anche i professionisti non sono certo pagati con cachè milionari.
Inglesi cinici? No, semplicemente non sono ipocriti: se fossi abbastanza pazzo da scaraventarmi giù da bray hill "fully open" (300km/h in discesa in piena città) anche se morissi vorrei che lo show continuasse, in mio onore.