bortas ma se danoi gli svizzeri si mettono a sparare razzi sul piemonte che vorresti che facesse l'italia?
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bortas ma se danoi gli svizzeri si mettono a sparare razzi sul piemonte che vorresti che facesse l'italia?
Ma che cazzo c'entra sta sbroccata col mio discorso semplice e soprattutto circoscritto a un fatto specifico?Quote:
Originally Posted by Galandil
Forse che essendo in prima pagina t'è sfuggito questo:
E meno male che sono per forza filo israeliano.Quote:
Originally Posted by Jarsil
Uccidere civili inermi è sempre un crimine. Ma non capisco perché gli israeliani quando lo fanno sono giustamente chiamati criminali mentre quando lo fanno i palestinesi o chi per loro con le bombe sono chiamati "popolo oppresso che lotta per la libertà".
PD se uppo :D.Quote:
Originally Posted by Jarsil
Hezbollah è, in Libano, più o meno quello che Hamas è in Palestina. Non sono solo terroristi; hanno radici, connivenze politiche, appoggi internazionali (l'Iran è dietro Hamas e Hezbollah da parecchio) e l'approvazione di buona parte della popolazione. Negli anni '80, i bambini Libanesi crescevano col mito di Hezbollah, dei guerrieri di Dio, ed è vero che, come è stato fatto notare, in Libano, in Palestina e in Iran si distribuiscono ancora copie dei "Protocolli dei Savi di Sion", uno dei più grossi falsi della storia, sul quale si fonda molto degli attuali antisemitismo e antisionismo, che, tra l'altro, sono sempre più spesso coincidenti nei fatti.
Un atto di Hezbollah contro Israele non è come un rapimento di un giornalista americano in Iraq. E' un attacco diretto allo stato da parte di una milizia parapolitica che il governo ufficialmente non appoggia e che, però, non controlla. Esattamente come Hamas prima che vincesse le elezioni: Arafat non poteva o non voleva controllarla?
In questo caso specifico, io sono preoccupato per come si sono messe le cose nel dopo-Sharon: da parte di Israele, è partita una strategia di decapitazione di Hamas che ora è stata allargata a Hezbollah. Non so se fosse previsto nel disegno di Sharon già quando evacuava le colonie, ma è un'accelerazione che non mi aspettavo. E' legittimo che Israele si difenda coi mezzi militari, ma io, nel mio piccolo, mi sentirei più tranquillo se evitassero una politica così aggressiva. Mi rendo conto che questa è una posizione molto europea e molto poco israeliana.
Piu' che altro, è una politica sensata, ma fuori dal contesto.Quote:
Originally Posted by ghs
Mi spiego:
E' facile in europa pensarla così. E' meno facile pensarlo sul territorio dove arrivano i missili.
sono d'accordissimo che la politica che sta mettendo in campo israele in questo periodo è piu' o meno quella di 30 anni fa rispetto ad Hamas e al Libano, sembra un grosso passo indietro rispetto alla politica attuata da Sharon, che in effetti sorprese tutti, prima di tutti i palestinesi stessi.
E' una politica che nel breve termine porterà a un conflitto su media scala regionale: Israele conta sul fatto che stavolta l'Egitto non interverrà, dato che ormai di fatto è un governo arabo si ma filo-occidentale, l'Arabia Saudita non alzerà la voce, l'Iraq non ha una voce da alzare, l'Iran lo tengono a bada altri problemi, e rimangono nell'equazione solo Siria e Libano, entrambi paesi che Israele pensa (probabilmente a ragione) di poter gestire in termini militari. non dimentichiamoci che israele è l'unica potenza regionale (se si esclude l'Iran che però è spostato molto piu' a Est) di un certo rilievo. Possiede i mezzi, le finanze e soprattutto la capacità militare in senso tattico e di "missione" nei suoi soldati. vivere in un paese in cui il servizio militare è ancora una leva triennale durissima, dove ti viene insegnato che la difesa della tua terra è la prima priorità a scapito di qualsiasi cosa, e soprattutto dove cresci vedendo i tuoi amici saltare per aria con le bombe, genera ottimi soldati. Così come genera ottimi agenti segreti (il Mossad è il migliore al mondo) il fatto di avere nemici o comunque non amici a 360° lungo i confini.
Ripeto ancora prima che Gala mi salti alla gola: non condivido oggi questa politica, mi sembra un passo indietro, ma non posso non comprenderne le ragioni, pur condannandole. Le comprendo e basta un minimo di senso logico per capirle: noi qua si può discutere quanto vogliamo sull'esistenza dello stato di israele disegnato a Yalta, ma loro, gli israeliani, in quello stato ormai ci vivono, e non penso sia logico ritenere che possano accettare semplicemente che un altro popolo li vuole fuori dai coglioni.
Inoltre, a creare in Israele questo senso di missione sono stati proprio gli arabi, cui è sempre mancata - per fortuna dell'occidente - una visione piu' ampia in termini politici: far leva solo sull'ignoranza della massa e imbottirla di visioni religiose prima e di tritolo poi, porta a qualche insignificante vittoria nel breve, ma nel lungo periodo non fa che rafforzare il "nemico" , in questo caso israele, e renderlo inviperito e incazzato.
ragionare sull'ultimo fatto su una storia che dura da almeno 80 anni non ha alcun senso.
su l'ultimo fatto ognuna delle parti potrebbe avere torto o ragione, ma andare alle origini pochi lo fanno.
purtroppo ancora al mondo ci sono popoli che pensano che i propri diritti (presunti) si possano affermare con la forza. e quindi guerre preventive, espropri, attentati, .... e via ancora dicendo.
resta comunque un bel casino da sistemare e le azioni crollano porco demonio!
Non posso che upparti , aggiungendo che una volta che Israele era uscito da Gaza ancora una volta i palestinesi si sono dimostrati folli a non accettare un minimo di compromesso e a continuare a gridare al massacro -_-Quote:
Originally Posted by Jarsil
E' quello che penso anche io. Aggiungo che, se è vero che Egitto e Arabia Saudita non saranno della partita (almeno non ora) direttamente, è anche vero che lo saranno indirettamente (e lo sono già), tramite i Fratelli Musulmani, che hanno una presa culturale sul popolo maggiore di quella dei governi ufficiali e qualche potere economico.Quote:
Originally Posted by Jarsil
Un altro guaio è che gli attacchi israeliani arrivano in un momento in cui il Libano si è da poco liberato del problema interno siriano e ha un governo legato agli USA: questo governo si dissocia da Hezbollah, ma ne comprende alcuni membri e, intanto, non si sa cosa stia facendo, mentre Israele bombarda Beirut.
infatti mi pare che la casa bianca abbia espresso in un comunicato la speranza che israele si moderi, per non compromettere il fragile governo libanese
Tieni presente che si sono ritirati da Gaza, ma hanno continuato ad bloccare gli spostamenti delle persone, rendendo Gaza una specie di prigione.Quote:
Originally Posted by Arthu
Io sono dell'idea che gli atti unilaterali siano sbagliati, soprattutto in condizioni di equilibri (equilibri?) molto precari.
Un altro grosso errore da parte di Israele, secondo me, è stato quello di dichiarare da subito di non voler avere rapporti diplomatici con Hamas.
Hamas è quel che è, ma ha ricevuto i voti dei palestinesi ed è andata di diritto al potere, mica ha fatto un colpo di stato, quindi il governo israeliano aveva il dovere di dialogare con loro, magari sfruttando il fatto che essendo al potere avrebbero dovuto assumersi le loro responsabilità.
Poi forse non si sarebbe arrivati a niente, ma almeno provare.
sì, sì... gli USA (in questo momento) sono proprio i più adatti a risolvere i problemi del medio orienteQuote:
Originally Posted by Darath
infatti -> link
non hai capito cosa intendevo, volevo dare supporto alle parole di ghs che parlava di governo libanese filoamericano
vediamo che posizione prenderanno nella discussione di oggi all'ONUQuote:
Originally Posted by Darath
Non c'è altra soluzione, decolliamo e nucleariziamo!!!!!
Tornando serio, se in 60 anni non sono riusciti a fare 1 che dico 1 passo per cercare di convivere, allora che si fottano tutti, nel 2006 sentire ancora parlare di guerra di religione....
Facciamoli tornare all'età della pietra, è quello il loro posto!
upQuote:
Originally Posted by Gil-galad
mio nonno diceva:
panza piena, l'anima canta
aggiungo io .... finchè la "panza" è vuota cantano le bombe
sicuramente semplifico molto, ma se ho molto da perdere non faccio lo scemo col tritolo .... se invece ho poco o sono senza speranza perchè da 50 anni la mia famiglia vive nella polvere allora sono facile preda di chi mi dice di farmi saltare per andare in un paradiso pieno di figa e ogni altra cosa.
E quindi ti giro al volo una domanda di carattere morale:Quote:
Originally Posted by Yugin
Secondo te, è colpevole solamente chi "tecnicamente" ha portato sta gente alla fame dall'esterno, o anche, in pari misura, chi la tiene affamata "all'interno" e la imbottisce di cagate pseudoreligiose sulla necessità di immolarsi della causa?
Tradotto in lingua comprensibile, è possibile attribuire tutta la colpa agli israeliani per la loro condotta verso i palestinesi? O forse è piu' onesto attribuire un buon 50% della colpa anche agli stessi leader palestinesi (Arafat in primis) che fanno di tutto per mantenere la loro gente in stato pietoso e nel contempo strillano alla guerra santa di continuo?
in parte ho già risposto:Quote:
Originally Posted by Jarsil
"...... allora sono facile preda di chi mi dice di farmi saltare per andare in un paradiso pieno di figa e ogni altra cosa."
la colpevolezza, per come la chiami tu, rientra nella prima parte di quanto asserito, cioè nelle conseguenze derivanti dalle forzature che sono state fatte per dare uno Stato agli Israeliani e sopratutto l'ideologia imperante in quel paese (e non solo), il Sionismo.
Per non essere accusato di razzismo e di complicità con Hitler :look: , consiglio di leggere almeno qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Sionismo
se conosci la Storia ... la eviti :)
Fammi capire: a te non piacciono i sionisti, quindi vorresti che Israele scomparisse? Perchè guarda che senza sionismo non c'è Israele. Essere antisionisti (come dicono di essere i palestinesi, gli iraniani, etc...) è essere antiisraeliani. E da lì all'odio verso gli ebrei il passo è brevissimo, tant'è che, appunto, i "Protocolli", il testo antisemita per eccellenza, girano proprio in quegli stati e in quelle aree culturali in cui ci si definisce "antisionisti e non antisemiti". Devo specificare quali stati e quali aree culturali?Quote:
Originally Posted by Yugin
Poi vorrei capire perchè sento spesso sostenere che Israele è una forzatura e non sento mai dire che la stessa forzatura sarebbe uno stato palestinese, ma questo, forse, è un altro paio di maniche e non mi va neanche tanto di discuterne.
E' il discorso che facevo io: non si attribuisce né una pari colpa né pari diritti a entrambi i popoli/paesi, dimenticandosi - o facendola comodamente facile - che lo status quo ante non è facilmente individuabile, troppo facile risalire solo fino al 48.Quote:
Originally Posted by ghs
La situazione è ben piu' complessa. E, Ahimé, temo che stavolta si risolva solo attraverso sta guerra.
decisamente fa un pò girare le palle essere accusato (e quindi insultato) di antisemitismo appena si accenna al Sionismo, ho un cervello mio e non lo porto all'ammasso.Quote:
Originally Posted by Jarsil
io sono antiebreo
io sono anticristiano, in particolare anticattolico perchè ci sono immerso
io sono antimussulmano
...
.... io sono antitutto, ovvero rispetto qualsiasi credo finchè nn diventi una rottura di coglioni per gli altri che la pensano in modo differente.
il Sionismo nn è nato con la Bibbia, ma è un movimento politico, non lo critico a priori. Ogni Popolo ha dirittto ad una terra ed una identità ma non deve rompere i coglioni a chi sta intorno, e quindi intraprendere tutte quelle azioni per cui il fatto venga accettato. Se tale fatto non è accettato ci si faccia carico delle conseguenze .... guerra perenne o soluzione Shub :)
Che poi ci sia chi strumentalizza è un altro paio di maniche.
Come dice Jarsil .... è tutto molto più complesso e viene da prima del 48 .....
Me ne guardavo bene da una accusa simile, e la penso come te su sta cosa, non è possibile che ogni volta che non ci si dichiari "pro" qualcosa, si venga etichettati automaticamente come "anti" quel qualcosa.
si possono riconoscere le ragioni di israeliani e palestinesi senza bisogno di sposare una causa, come per esempio condanno senza mezzi termini gli attacchi a Gaza, ritenendoli anche un suicidio politico da parte israeliana, e condanno le bombe palestinesi di Hamas, Al Fatah e chiccazzaltro le mette, mi viene piu' difficile condannare Israele per l'attacco al Libano, pur non essendo felice dei morti che ci sono, mi rendo conto che gli Hezbollah - terroristi notoriamente finanziati dalla Siria e dall'Iran e coperti dall'ignavia del governo libanese - hanno compiuto vere e proprie azioni di guerra nei confronti di uno stato riconosciuto dall'Onu, e quello stato ha quindi il diritto all'autodifesa, che non è preventiva in questo caso.
E questo non ha niente a che vedere con una mia dichiaratissima tendenza a preferire le ragioni israeliane, ma solo perché Israele è l'unica democrazia della regione e per me una forma di governo democratica è sempre e comunque migliore di uno stato teocratico. Il Libano ci ha provato dopo gli anni 80 a risalire la china, ma l'essere un governo più o meno democratico e comunque liberamente eletto ti dà anche delle responsabilità: c'è una risoluzione Onu che impone al libano il disarmo forzato di tutti i gruppi indipendentisti e guerriglieri nel suo territorio, risoluzione che verso Hezbollah è stata totalmente disapplicata.
Volete la pace? basterebbe che Hamas, Al Fatah, Hezbollah e quant'altro seguissero l'esempio dell'IRA irlandese, giunti al momento della fine, si posano le armi e si viene integrati in un sistema politico civile e moderno, che non cancella le differenze, ma insegna ai cittadini che sparare addosso agli altri non è né giusto né utile per la propria causa, e che il miglior modo per finire un conflitto anche morale, è quello di trasformare il nemico in un potenziale amico o comunque in uno che collabora con te per appianare i contrasti.
kQuote:
Originally Posted by Jarsil
però l'ONU non è una organizzazione democratica .... meglio che niente intendiamoci, ma non è democratica.
nn vorrei sbagliarmi, ma Israele, con Hamas (eletti democraticamente) al governo ha perso, paradossalmente, una enorme occasione ... Hamas è una organizzazione terroristica (ci sarebbe da discutere) ma ha il "pregio" di disconoscere il fondamentalismo di bin laden. Hamas ha preso i voti non perchè è contro israele, ma perchè ha una organizzazione vicino alla povera gente, al contrario di fatah (corrotti che hanno sguazzato nel continuo stato di guerra).
in palestina si gioca al rialzo, lo si è sempre fatto. Israele con la "scusa" della sicurezza occupa sempre + territori, questo provoca un "incazzamento" continuo degli arabi. I miei riferimenti al Sionismo (aggiungo: estremo) sono proprio questi che per dare terra agli Israeliani nn si va tanto per il sottile con gli espropri + o - violenti e/o giustificati.
perdonami le virgolette, servono per ricordare che nn è tutto così semplice.
Jarsil, vieni qui e porgimi gentilmente la carotide. :sneer:
Battute a parte: tu pensi davvero che, se Hezbollah, Al Fatah e Hamas seguissero l'esempio dell'IRA come hai auspicato, Israele si comporterebbe in modo diverso? Io ho i miei SERISSIMI dubbi in merito. :p
E sia chiaro: non giustifico neanche di uno sputo il comportamento dei terroristi. Li aborro in toto, li vorrei vedere tutti estirpati. Ed è per quello che auspico, come battuta, una totale nuclearizzazione di quella zona: ripeto il mio "il più pulito ha la rogna". :nod:
forse no. Ma sarebbero isolati, e gli arabi avrebbero capito come vincere questo conflitto.Quote:
Originally Posted by Galandil
Se la smettessero di dar pretesti per farsi tirare contro dei missili, metterebbero Israele nella condizione di essere davvero un aggressore, e a quel punto l'occidente sarebbe costretto a prendere ufficialmente una posizione contro Israele, che si ritroverebbe isolato.
Pensaci a sto scenario: non me lo sono inventato io a dire il vero, è l'inizio di un romanzo di Tom Clancy per la precisione, ma è di un logico che fa impressione.
@Yugin: fintanto che Hamas non condannerà ufficialmente i PROPRI attentatori, quelli che Hamas stessa ha mandato a farsi saltare, anche se democraticamente eletta non potrà essere un interlocutore ufficiale, come l'Eta in spagna. L'IRA è riuscita a diventarlo proprio perché ha detto: Signori, basta con le armi. Deponetele, smettete OGNI azione anti britannica, e mettiamoci a un tavolo, col risultato di avere, alla fine, e al di là di ogni rosea previsione, di fatto VINTO la guerra con il Regno Unito.
Quote:
Originally Posted by Jarsil
..... nn esiste più l'irlanda del nord?
battute a parte, ognuno la guerra la combatte con le armi che ha:
esercito gli israeliani - bombe i palestinesi.
fanno schifo entrambi, entrambi ammazzano innocenti e mandano innocenti ad ammazzare.
E' una battuta, ma sai che hai invece centrato il punto?Quote:
Originally Posted by Yugin
L'irlanda del Nord esiste, è ancora UK, ma si autogoverna, diritto che gli è stato negato per secoli. Ed è riuscita nell'intento di autogovernarsi quando ha smesso di sparare addosso agli inglesi.
La guerra è sempre uno schifo, anche quando si ritiene giustificato il motivo che l'ha causata (tranquilli, non mi contraddico con questo discorso su Iraq e Afghanistan ;) ). Tuttavia, questa situazione, conoscendo la mentalità Israeliana - mentalità causata soprattutto dall'ostilità permanente in cui si è sviluppato quello Stato, e dovuto anche a 2 aggressioni (Yom Kippur e guerra dei Sei Giorni, senza contare il Golan e altre robette simili) - la peggior tattica che gli arabi potessero adottare è proprio quella che hanno adottato per 50 anni: farli incazzare.
Quote:
Originally Posted by Jarsil
invertendo i fattori il risultato è lo stesso ...
Cazzo ragazzi siamo nel 2006 e ancora parlate di armi nucleari contro il medio oriente cazzo!!!!!!!!!!!!!!:nod:
Lo volete capire che usando il nucleare poi non puoi fruttare il territorio!!!:angel: Su su un po' di inventiva...armi chimico/battereologiche FTW!!!:sneer:
PS:Mi spiace solo per Tel Aviv...in tv fanno vedere che son tutte coperte ma in realta e' strapiena di figa;)
Secondo me è quello che vogliono, una guerra allargata arabo-israeliana, gli ebrei non possono controllare tutto il medio oriente, se disperdono le loro forze su più fronti e hanno contro anche stati arabi con forze armate decenti(egitto, iran, la penisola arabica), non prevedo una vittoria facile per israele. L'unica mancanza è la possibilità di rappresaglia contro attacchi nucleari, che l'iran sta cercando di colmare, se gli si consente di farlo la regione esplode al 99.999%.Quote:
Originally Posted by Jarsil
Ormai la guerra totale sembra inevitabile, semprechè non spunti fuori qualche santo che riesca a mediare talmente bene tra le parti da riuscire ad ottenere una tregua. Israele ha la forza da poter prendere l'intero Libano se solo volesse, ma si limiterà a spazzare via gli Hezbollah. Trovo altamente improbabile una marcia di soldati israeliani fino a Beirut.... ma non si può mai dire...
Quando nel 1967 Israele fu attaccato, lo fu contemporaneamente su 4 fronti diversi (Egitto dal sinai, Libano, Siria e Giordania mi pare, non son sicuro del 4° confine).Quote:
Originally Posted by Glasny
In 6 giorni aveva ridotto gli eserciti dei 4 paesi ad ammassi fumanti di carri armati.
L'iran non è a portata di un attacco diretto che non sia missilistico, l'aviazione iraniana non può raggiungere i livelli dell'aviazione israeliana. Libano, Siria, Egitto (che cmq non parteciperebbe stavolta), non hanno semplicemente l'equipaggiamento, né tantomeno l'addestramento, per far fronte all'esercito Israeliano.
Contestualizzate i potenziali nemici: I Sauditi NON SONO una minaccia per Israele. Sono troppo legati agli USA per esserlo. L'Iraq è uno stato che ora fa da cuscinetto a bloccare l'Iran. Gli unici stati bellicosi in zona al momento sono la siria e la regione meridionale del libano: 2 bocconi fin troppo facili per le volpi israeliane sui carri armati, hanno affrontato minacce ben piu' corpose.
Da un punto di vista militare, Israele è in grado di farli a pezzi in pochi giorni, il problema sarà il governo israeliano e non l'esercito.
Jarsil, Glasny penso intenda che Israele non ce la fa a controllare il medio oriente per intero da un punto di vista espansionistico.
Difendere i confini, sebbene su 4 fronti è un discorso, allargarsi troppo poi "sfilaccia" la difesa. E' in fondo una questione di banale densità.
piuttosto io mi chiedo il senso di tutto ciò , odio che chiama solo odio che senso ha , non l'ha mai avuto .
E il bello è che si dimostra ogni santo giorno che non sappiamo imparare un cazoz dalla storia .
Ma quando entrerà in testa che le cose non si cambiano prendendosi a fucilate a oltranza ma iniziando a fermarle ste armi ? -.- Pz quanti morti dovranno tirar fuori prima di decidersi a fermare questa dannata storia -.-
Cmq GG petrolio lo vedo bene in estate , sto giro lo troverò a settembre a 2 euro , al decilitro
il potenziale militare israeliano è enorme, superato solamente dagli USA e non per preparazione, ma solamente per numero in quanto i soldati israeliani sono tra i migliori del mondo. Certamente non sarebbe in grado di controllare interamente il medio-oriente, ma ha comunque la capacità di occupare per intero il Libano, ripulirlo e poi andarsene come è venuto. Occupare il Libano però sarebbe un grave errore politico, anche se potrebbero sempre appellarsi al precedente USA-Iraq....Quote:
Originally Posted by Galandil
Taci va che sto rosicando a non aver fatto man bassa 1 mese fa di futures sul petrolio. :gha:Quote:
Originally Posted by Kinson
Per il resto del discorso: pensi che succederà MAI nella storia dell'essere umano che comportamenti quali arroganza, invidia, brama di potere saranno solo un brutto ricordo? Credo di no, ergo le guerre ce le pupperemo sempre e comunque fino all'estinzione.
E' incredibile vedere come la natura abbia unito, in un'unica razza, una grande capacità analitica e una totale incapacità nel saper farla funzionare a dovere.
Il Libano sicuramente lo obliterano come un biglietto delle FS in 24 ore se vogliono. :nod:Quote:
Originally Posted by Xangar
Capito ora però PERCHE' gli USA sono lì in Iraq? A partire dal mediterraneo e proseguendo verso est: Israele - Giordania/Siria - Iraq - Iran. E a nord della Siria la Turchia (roccaforte di basi USA).
Si prevedono tempi bui, durissimi...
guarda io penso che quando il petrolio finirà dovranno alzare il culo e trovare qualche altra bella forma di energia tale che metta alle strette l'economia globale e la porti a strutturare risorse impegnandosi a sopravvivere e non a spararsi , anche perchè non ci sarebbe un cazzo da prendere visto che la risorsa ( vedi petrolio ) per cui fan la guerra non ci sta piu -.-Quote:
Originally Posted by Galandil
Spero di poter vivere abbastanza per quel momento -.-
Sono ormai più di 60 anni che utilizziamo il petrolio in tutte le sue forme. Di mezzi alternativi per quantomeno diminuire la quantità di petrolio utilizzato ce ne sono a bizzeffe. Solo che non si usano, per i soliti motivi di cupidigia di cui sopra.Quote:
Originally Posted by Kinson
La cosa avrebbe un senso se usassimo una risorsa a basso costo (me ne fotto dell'ambiente che lascio ai miei figli/nipoti, ma quantomeno la pago cazzi e bobine), ma no, neanche quello.
Quanto siamo idioti?
Il tuo ragionamento è ovvio e logico per chi come noi vive in stati come l'Italia, dove la guerra la si vede solo in TV e bene o male si può godere di una buona istruzione. In stati come Libano e Siria non c'e' una vera e propria democrazia, i ragazzi crescono istruiti dalla propaganda politica del momento, crescendo così intere generazioni che credono ciecamente alla storia propagandistica che gli è stata insegnata. In Israele è ance peggio. I genitori mandano i figli a scuola su bus separati, cosi in caso di attentati almeno uno ritorna a casa sano e salvo. Israele si sente oppresso e circondato da stati dove l'istruzione non è altro che propaganda e dalla quale non c'e' scampo.Quote:
Originally Posted by Kinson
Noi conosciamo la pace e la liberta e per noi questa è la normalità. In medio-oriente la pace non l'hanno mai conosciuta e per loro ottenere qualcosa significa imbracciare una mitragliatrice e farla imbracciare ai figli dodicenni, insegnandogli ad odiare tutto ciò che sia diverso