sinceramente non mi spaventa la morte, cioè amen, primo o poi schiattiamo o oggi o domani deve capitare
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sinceramente non mi spaventa la morte, cioè amen, primo o poi schiattiamo o oggi o domani deve capitare
Quando si tocca il fondo imho bisogna partire e riniziare altrove, nuove amicizie, nuove attività, nuovo lavoro... senza bruciare le tappe. Senza pretendere di arrivare subito.
Un bel RESET e via.
Io ho una paura sfrenata della morte, molte volte non ho dormito la notte pensando a "che ci sara" , pensare che ti addormenti senza sognare, ma nessuno ti puo svegliare, a 20anni ancora piangere per queste cose..........
Ma a volte bisogna vedere le cose per quello che sono , e accettare la vita per quello che ti da', pensare alla gente che ti circonda, un abbraccio, andare avanti, dare il meglio di se', penso che un vero uomo sia quello che vada avanti anche quando gli arrivano i sassi contro, quando tutto sembra perduto, non si puo pensare di fermarsi, bisogna ricominciare da capo, quando si tocca il fondo, si puo solo risalire, e io lo so bene, tempo fa' ebbi una settimana veramente di merda, indietro con la tesi, litigavo a lavoro per colpa di un manager testa di cazzo (poi mandato via), trovato la donna a letto con un altro (una settimana dopo aver speso 10000 euro per un viaggio in giro per l europa insieme per festeggiare 2 anni insieme), il tutto misto al fatto che la mia famiglia si trova a 20000 km di distanza.
Sai cosa ho fatto? ho cercato di prenderla con me stesso per essere un inetto, al sesto bicchiere di laphroigh mi sono fermato e mi sono detto "Ma VAFFANCULO BRUTTO STRONZO" , avevo capito che non potevo darla vinta alla vita, se mi gira le spalle l unica cosa che si puo fare e andare avanti a muso duro :)
.............e alla fine della strada, potro dire che i miei giorni li ho vissuti.
E questa ultima frase detta da una persona che era disabile e sulla sedia a rotelle, grande Bertoli :)
La vita e' tutt'altro che inutile.
C'e chi l'ha scritto in questo topic, che non la vita che e' "difficile" ma e' la societa' che ti rende la vita difficile, perche' la societa' capitalista, ti impone uno stile di vita, dove devi per forza di cose, aver sempre di piu e soprattutto non fartelo bastare mai.
Ma effettivamente nessuno "ti" obbliga a farlo.
Piu volte per alcol e droga ho toccato il fondo, e non vedevo di sicuro la luce alla fine. Ma poi, in qualche modo si e' ripartiti da zero, pian piano anche se dopo tutto quello che avevi costruito cade come un castello di carte.
E poi un giorno ho visto o meglio ho avuto fra le mani quello che e' nato da un "errore" che poi si e' rivelato la cosa piu giusta che poteva capitarmi, e allora ho capito dalla semplice gioia che un altro essere umano creato dall'unione di un amore, seppur morto poteva dare.
Lo scopo della vita? Dare vita.
La natura dell'essere umano sa essere aggressiva e distruttiva, fin dalla notte dei tempi e' cosi e sara' sempre cosi, ma anche perche l'uomo in se non ha mai fatto l'uso dell'altra strada che gli e' stata data dalla natura (o da da Dio, se siete credenti), ma si sa che e' sempre piu facile scegliere le cose dove non esistono difficolta'.
E a volte quando la guardo (in attesa del di marzo, quando mi ritrovero' a guardarne non 1, ma 3 QQ) mi vengono in mente un mucchio di cose. Cosa?
Mi viene in mente l'Amore (Brutto o bello che possa essere), le sere a fare cazzate con gli amici o fuori con una ragazza a cena, la prima volta in cui ho fatto l'amore, la prima sigaretta e/o canna che mi sono fumato, i merdosi 16 anni che sembra che non passino mai, i soldi spesi per delle cagate immani, le vacanze fuori che sembravano che duravano una vita sperduti in qualche posto in europa o in italia, la scuola con tutte le sue minchiate appresso e potrei continuare ancora per molto.
E alla fine ci rido sopra, come quando ci ridevo quando mi ritrovavo nella merda fino al collo, perche' se ti fermi a pensare a quanto fa schifo la vita, e a tutto quello che ti poteva dare e non ti ha dato (senza pensare a tutto quello che hai fatto o che ti ha dato) prendi una pistola e ti spari un colpo.
E a te che hai una casa non ti girano perchè lavori come un somaro ogni singolo giorno della tua vita per mantenerla quando il barbone se ne sta allegramente in panciolle da mane a sera senza pensieri/preoccupazioni di debiti bollette e fatture da pagare? Questione di scelte. Che ne sai tu di cosa ha valore per gli altri? Il successo/fallimento nella vita non si misura a metri, e nemmeno a chili o a litri.
Il punto è semplicemente questo: al mondo non esistono le verità assolute, esistono i fatti e i punti di vista :wave:
:shocked::shocked:
Il tuo problema è che metti il giudizio altrui al primo posto: chi cerca in qualsiasi modo di diventare qualcuno deve accettare però anche l'altra faccia della medaglia, cioè che non si è nessuno, perlomeno ai propri occhi.
Sono 2 sfere totalmente diverse, il tuo paragone è decisamente insensato. Non puoi decidere arbitrariamente ciò che è meglio tra il vivere ed il non vivere, poiché il non vivere esclude per assioma la vita, e conseguentemente le sensazioni, le idee ed i sentimenti terreni. L'istante dopo la morte è tutto finito. Ricordi, pensieri... Tabula rasa; non sarebbe quindi nemmeno pensabile il paragonare uno stato di vita ad uno di non vita, perché non vivendo non si sarebbe in grado di analizzare la non-vita secondi i criteri vitali sui quali formuli il tuo pensiero.
Questo senza ombra di dubbio, ma il modo di rapportarsi a questa situazione è radicalmente cambiato: se nel basso medioevo era comunemente accettata la divisione della società nelle 3 caste oratores, bellatores, laboratores, poiché imposta da Dio (*); solamente secoli dopo la cultura e l'idea di dinamismo, di mobilità permeerà tra i ceti sociali meno abbienti, e farà muovere i primi timidi passi della cosiddetta "lotta di classe". Oggi grazie ai mezzi di informazione ed a una cultura spalmata in modo più omogeneo tra la popolazione, colui che secoli fa non poteva nemmeno concepire un cambiamento nella società (l'idea di dinamismo sociale o cosecutio temporum non esisteva proprio in quel periodo), oggi è ben consapevole delle possibilità e dei piaceri che può offrire il mondo, indi per cui il suo modo di rapportarsi al suo status sociale è molto differente.
(*): http://www.valsesiascuole.it/crosior.../feud-trin.jpg
Perchè?
Beh la risposta l'hanno data Cochi e Renato, tanti anni fa.
Anvedi sti nerd fancazzisti che pensieri profondi :D
Ma ste cose vi vengono in mente mentre reccate ? :sneer: