Non ho intenzione di fare lunghi discorsi e discussioni, ma questa non se po prorpio leggere Baka, sopratutto da te, visto che si tratta della più clamorosa leggenda metropolitana della storia..
Cito da un Blog di una persona (di sx lo dico esplicitamente a scanso di equivoci) alcune righe sul tema:
"Una inchiesta condotta recentemente da Alberto Prunetti, e pubblicata sul blog , Carmilla on-lineci restituisce alcuni dati interessanti: «Da fonti Reuter, e sulla base dei dati forniti dalla polizia di stato, i minori scomparsi in Italia nel periodo 1999-2004 (nella fascia dei minori di 10 anni) sono stati “portati via” da uno dei genitori per dissidi coniugali o, soprattutto nel caso di bambini stranieri, sono casi di bambini affidati dal Tribunale dei Minori a istituti, bambini che vengono “prelevati” da un genitore che si rende poi irreperibile assieme al figlio. Per quanto riguarda i minori di età tra i 10 e i 14 anni e tra i 15 e i 17 anni, prevalgono tra gli italiani i casi di ragazzi allontanatisi volontariamente da casa per dissidi familiari, mentre rimangono presenti tra gli stranieri le fughe, assieme a un genitore, dalle strutture in cui i minori sono affidati, in maniera coatta, dai Tribunali dei minori (in questi ultimi casi qualche romantico parlerebbe non di rapimento, ma di evasione, per intenderci)». [b]Di minori “rubati” dagli zingari, però, non c’è nessuna traccia negli archivi giudiziari[b]: se venisse confermato dal successivo processo, quello di Ponticelli sarebbe il primo episodio in Italia. Certo, ci sono i casi raccontati sui giornali: che però, spesso, si rivelano vere e proprie bolle di sapone. Qualche esempio lo fornisce lo stesso Prunetti nella sua inchiesta.
A Lecco, il 14 Febbraio 2005, tre donne rumene sono accusate di aver cercato di rapire un bambino: la mamma dichiara di aver sentito distintamente le parole “prendi bimbo, prendi bimbo”. Due delle tre ragazze Rom, difese da un avvocato d’ufficio, decidono di patteggiare la pena, ma la terza, coraggiosamente, affronta il processo e viene assolta: i giornali parlano solo delle prime due, e tacciono sull’assoluzione finale.
Un secondo esempio, molto famoso, è il caso di Denise, oggetto di nuove accuse contro i Rom in una recente puntata di Chi l’ha visto. Ecco come lo racconta Prunetti: «Denise Pipitone, tre anni, scompare misteriosamente [nel Settembre 2004 a Mazara del Vallo]. Il fatto ha una enorme eco mediatica e si fanno ipotesi diverse. Un mese dopo a Milano una guardia giurata vede al mercato una bambina che gli ricorda Denise (vista in foto sui giornali), assieme ad alcune “nomadi”. L’uomo scatta alcune foto col suo cellulare e sporge denuncia. Dopo qualche tempo la polizia identifica la bambina della foto con l’aiuto di alcuni rom rumeni. Si tratta neanche di una bambina, ma di un bambino rom, figlio di una coppia che vive in un campo milanese. La notizia (anzi: la smentita) non viene passata ai giornali, perché riservata a fini investigativi».
Un terzo caso, più recente, è accaduto a Palermo nel Luglio 2007. Una giovane donna Rom finisce in carcere, accusata di aver tentato il rapimento di un bambino su una spiaggia. Dopo l’iniziale e consueto battage scandalistico di giornali e televisioni, il caso si sgonfia: la principale testimone/accusatrice ammette di non aver visto un tentato rapimento, ma soltanto di essere rimasta terrorizzata per la presenza della ragazza “zingara”. L’accusa viene immediatamente ritirata dalla testimone, e la donna Rom esce assolta dal processo: ma di questo, com’è facile immaginare, i giornali non parleranno.
Insomma, l’accusa di rapimento di bambini come pratica usuale dei Rom è completamente priva di riscontri. In un altro articolo, pubblicato ancora sul blog Carmilla online, Prunetti dimostra anzi il contrario: vi sono numerosi casi di bambini “portati via” alle famiglie Rom. Si tratta di minori nati in Ospedali italiani e che, per le difficoltà burocratiche di riconoscimento (perchè i genitori sono apolidi o privi di documenti) vengono alla fine sottratti alle famiglie e dati in affidamento; oppure di bambini più grandi, in età scolare, “portati via” su ordine dei Tribunali dei Minori perchè abitano in campi nomadi, baracche e altri luoghi impropri. In quest’ultimo caso, com’è facile comprendere, l’essere sottratti alla propria famiglia è una violenza che si aggiunge a quella del “campo” (dove è bene ricordarlo, i Rom non scelgono di abitare, ma vi sono costretti)."
Per il resto dico solo che atti di razzismo come quelli di nettuno non sono semplicemente fligli della capoccia bacata di alcyuni singoli, ma anche di un atmosfera "culturale" che si rspira in Italia di cui alcuni apriti (lega ed AN in primis) sono responsabili in prima persona, per l'aver sempre rifiutato le politiche dell'integrazione a favore di politiche di demonizzazione della diversità.
Le cose non sono cambiate con il nuovo sindaco, che tuttavia ha sulle spalle la responsabilità di una linea politica decennale (fin dai tempi in cui era segretario nazionale del Fronte della Gioventù) e di una campagna elettorale "basata sul gettare benzaina sul fuoco delle apure indotte della gente...
Questa è la sua responsabilità politica... altre responsabilità dirette, ripeto, non ce ne sono.