Originally Posted by
marlborojack
Visto che alka non si sporca le mani, lo faccio io. Al di là della questione privata di esistenza di un Dio interiore (come ho già spiegato ampiamente in un altro post), la stessa convinzione che esista un fenomeno oggettivabile "contrasta" con la credenza di un Dio interventista. Se poniamo la continuità di un fenomeno come assioma, necessario per evitare di introdurre dentro la matematica fenomeni di discontinuità finora non rivelati (quelli che un credente chiamerebbe miracoli), bisogna ammettere che questo fantomatico Dio abbia tirato i dadi una sola volta, decidendo in che misura ogni parte dell'universo sia correlata con un'altra, e stabilendo una precisa direzione per il divenire sia spaziale che temporale (anche se la distinzione non esiste, è più semplice parlarne in questi termini). Se per un attimo abbandonassimo questo assioma di continuità, dovremmo ammettere che non basta osservare i fenomeni per capirne le cause, con conseguente perdita di legittimità del metodo scientifico. Equivarrebbe a buttare via il bagaglio di conoscenze acquisite finora, quindi, credere in un Dio interventista non è "sbagliato in senso assoluto", ma per la razza umana è semplicemente IMPRODUTTIVO.
p.s. se a qualcuno venisse in mente di criticare l'assioma di continuità, adducendo come possibile controaffermazione l'esistenza di fenomeni quantizzati, consideri che la continuità di cui sto parlando non è quella dell'analisi classica, ma è più vicina al concetto di correlazione, ovvero intendo la proprietà per cui le forze percepite su un singolo sottoinsieme dell'universo sono causate dall'intero universo stesso.