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tre assessori di spicco della Giunta Marino prendono le distanze e avvertono: «Contrariamente a quanto riportato, non vi è alcun atteggiamento pregiudiziale nei confronti dell’opera che sarà invece oggetto di attenta e rigorosa valutazione».
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Nel tardo pomeriggio è lo stesso sindaco Ignazio Marino a rassicurare milioni di tifosi romanisti: «Il progetto non è stato bocciato, e al momento i gruppi in Consiglio Comunale lo stanno discutendo». La nota congiunta sullo stadio della Roma è firmata Marta Leonori, Paolo Masini e Luca Pancalli, rispettivamente assessori a Roma Produttiva, allo Sviluppo delle Periferie, infrastrutture e manutenzione urbana e allo Sport e alla Qualità della Vita. Dicono, anzi scrivono: «Le dichiarazioni pubblicate non correttamente e in modo parziale da alcuni organi di stampa non sono rappresentative della nostra posizione sul progetto per la realizzazione del nuovo stadio della Roma. Si tratta di un’opera che sarà valutata attraverso gli organismi istituzionali preposti e per mezzo di un iter già definito e che vede coinvolti diversi assessorati. Da parte nostra, contrariamente a quanto riportato, non vi è alcun atteggiamento pregiudiziale nei confronti dell’opera che sarà invece oggetto di attenta e rigorosa valutazione. Resta, comunque, da parte dell’amministrazione – come ha ribadito più volte il Sindaco – la volontà e l’auspicio che l’opera sia caratterizzata da un forte interesse pubblico e che possa rappresentare un’occasione di crescita per tutta la città e per l’area interessata».
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Qualcuno aveva parlato di un interesse pubblico assente nel progetto della Roma. Assente. Assente nonostante la ricaduta occupazionale (un migliaio di posti di lavoro in più), assente nonostante l’indotto economico che si genererebbe con le aziende che sarebbero coinvolte. Assente nonostante sia prevista la costruzione di infrastrutture e opere di viabilità per 270 milioni di euro, assente nonostante la riqualificazione di un’area al momento abbandonata. Assente nonostante la compensazione – l’area edificabile extra stadio che sarà ad appannaggio dei privati che investiranno – non riguarderà l’edilizia residenziale, nel pieno rispetto della legge, ma esclusivamente uffici. Un’operazione, quest’ultima, che indirettamente contribuirà alla conversione in altre zone di Roma degli uffici in abitazioni private