hanno messo il sito sotto sequestro -.-
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hanno messo il sito sotto sequestro -.-
http://www.ov.ingv.it/seismogroup-fi....36&t=GMT&id=6
Ok qualche esperto mi dica quale è la differenza tra le scosse precedenti e quelle che stanno accadendo negli ultimi 10 minuti.Che sono questi "salti"?
Ieri sono passate 5 ore e 18 minuti di silenzio da una scossa 3.3 alla 5.3
Adesso siamo a 5 ore e 5 minuti di silenzio da una scossa 3.5
Vediamo se esistono davvero delle statistiche in questi andamenti come sostengono una manica di ciarlatani o se sono effettivamente ciarlatani.
ho letto un articolo sul corriere dove Enzo Boschi, quello che da del ciarlatano al tizio che ha fatto la previsione, 20 anni fa aveva predetto un terremoto in base a statistiche simili lanciando un allarme terremoto che poi non si verificò...
ora ho capito perché è cosi scettico oggi, gli rode il culo che 20 anni fa ci ha fatto una figura di merda e non ammette che altri possano avere ragione
Xangar guarda io conosco un geologo che studia i gas per l'isitituto nazionle di vulcanologia, allora sta cosa dei gas va avanti da anni e non hanno prove, riescono a riscontrare che se succede A può capitare B, ma non sanno dove il terremoto avvenga, capisci che dire evaquate l'Aquila e poi il terremoto colpisce Assisi non è bello, fino a che non si saprà dove con certezza colpirà tutti i discorsi non hanno senso.
Resta il fatto che molti ( anche geologi e altri che conosco su altri siti ) sono abbastanza perplessi su questi prolungati "silenzi radio".
ecco, ho trovato l'articolo che parla della previsione di Boschi di 20 anni fa
http://www.corriere.it/cronache/09_a...4f02aabc.shtml
5 ore e 21 di silenzio di tomba.:scratch:
secondo me non accadrà un tubo, al max qualche altro trambusto non oltre i 4.5 massimo magnitudo 5...
da qui a mezz'ora ci sarà un'altra scossa, se combacia con quella di ieri dell 19.45
è evidente che la teoria di Giuliani sia controversa, altrimenti non se ne sarebbe discusso in questi giorni. Tuttavia ci sono differenti modi per giudicare una teoria, una è quella di acquisire il materiale prodotto fino ad oggi ed esaminarlo ed infine esprimersi sul risultato di queste ricerca, tutt'altro modo è quello di tacciarlo come ciarlatano preveggente senza nemmeno vedere le carte sulla quale ha lavorato...
Quello che mi ha fatto rabbia è che questo Boschi ha dato la chiara impressione di cercare di pararsi il culo ad ogni costo cercando di infamare Giuliani in ogni occasione in cui ne ha avuto l'opportunità. Onestamente non lo reputo corretto un comportamento simile...
ripeto: non ho seguito il contesto, e ho commentato la frase puramente decontestualizzata. Ora che mi hai chiesto di approfondire, mi sono reso conto che forse ho fatto una dichiarazione imprecisa.
Brevemente:
La valutazione di un rischio prevede la determinazione della sua frequenza (legata ovviamente alla probabilità di accadimento), che viene poi moltiplicata per la magnitudo del danno.
Strettamente parlando, le misure di prevenzione abbassano la frequenza dell'evento, e le misure di protezione invece abbassano la magnitudo del danno. In generale, si trovano riferimenti a "prevenzione" come concetto che ingloba anche la protezione.
Comunque. Nel caso generico: non e' necessario "prevedere" un evento per prevenirlo. Non, almeno, nella misura in cui con "prevedere" s'intende collocarlo nel tempo e nello spazio con un elevato tasso di affidabilità (90? 95%?). Ad esempio, gli sportellini che proteggono le prese elettriche dall'introduzione delle mani dei bimbi sono una misura di prevenzione perche' impediscono il verificarsi dell'incidente, (ovvero ne annullano la frequenza), ma non implicano una previsione della probabilità con cui i bimbi potranno andare a frucchiare con le dita nei buchi della corrente. D'altra parte, l'interruttore differenziale è un dispositivo di protezione perche' al verificarsi di un incidente (le dita nei buchi della presa) annulla il danno (corrente dannosa per il bambino dentro il corpo). Anch'esso non richiede la prevedibilità dell'incidente.
Dunque, si può dire che in generale sia sufficiente _identificare_ il rischio, per poter prendere delle misure di prevenzione e protezione, senza necessità di valutarlo. L'importante e' comprendere quali siano le condizioni che si devono verificare perche' il rischio si concretizzi. Intervenire impedendo una di esse (a prescindere della probabilità statistica di ognuna di esse) significa effettuare protezione.
Ora, parlando di terremoti, mi pare evidente che dal punto di vista della prevenzione strettamente intesa non si puo' fare nulla. Quello di cui stiamo parlando è protezione. Se io so che una zona è a rischio sismico (e cmq i vari livelli di rischio costituiscono un tentativo molto generico di previsione dell'incidente, perche' stimano la probabilità che esso si verifichi) allora posso mettere in atto delle misure di protezione anche senza sapere quanto e' probabile un terremoto.. progetto delle case che in caso di terremoto reggano l'urto. La previsione quasi perfetta dell'evento, per esempio, è necessaria se voglio fare uno spettacolare piano d'evacuazione, ma e' solo una delle soluzioni possibili.
Si pensi alla necessità di avere un defibrillatore nei luoghi pubblici. La probabilità che si verifichi un infarto in una qualunque scuola elementare e' bassissima, certo non si puo', gergalmente parlando, definire l'evento "prevedibile". E' solo, tecnicamente, possibile. Eppure il defibrillatore nelle scuole ci deve essere, cosi' come ci deve essere un certo numero di persone che hanno seguito un corso per usarlo.
Questo per dire che in linea generica e in particolare nel caso dell'edilizia antisismica, si può effettuare prevenzione e protezione anche senza conoscere a fondo l'entità del rischio.