Cerchiamo di non trasformare il discorso,che fino ad ora mi è sembrato proseguire in maniera civile ed intelligente,in un Fascio Vs Comunisti. Perchè nel caso uno qualunque di voi fa scattare un minimo flame vi fate tutti 4 giorni senza forum.
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Cerchiamo di non trasformare il discorso,che fino ad ora mi è sembrato proseguire in maniera civile ed intelligente,in un Fascio Vs Comunisti. Perchè nel caso uno qualunque di voi fa scattare un minimo flame vi fate tutti 4 giorni senza forum.
La mini-riforma della Gelmini ha alcuni punti ridicoli o dannosi (le classi di inserimento per stranieri, per esempio), ma a dare particolarmente fastidio sono il metodo e i tempi con cui è stata imposta.
Gli studenti, poi, fanno tenerezza. La maggior parte dei giovani fra i 18 e i 30 anni non sa parlare o scrivere un italiano riconoscibile, ma questi si preoccupano di garantire i baronati e le lauree facili. I neolaureati che mi capita di conoscere sono la peggiore vergogna del sistema scolastico italiano. E io mi arrabbio, perchè siamo in Italia e cresciamo in mezzo alla storia: serve un certo impegno per essere così ignoranti.
Mi dà fastidio anche sentire giovani che pensano di valere e vagheggiano l'espatrio. Troppo facile protestare, pestare i piedi, lamentarsi, succhiare il succhiabile e poi andarsene. Se le cose non vanno bene, serve impegno e serve proprio dai giovani. Sono i giovani che devono impegnarsi a scalzare i vecchi, non i vecchi che devono gentilmente farsi da parte. E invece i giovani scappano.
Io trovo buone letture questi due articoli:
http://archiviostorico.corriere.it/2...81028022.shtml
http://www.corriere.it/editoriali/08...4f02aabc.shtml
Ti hanno informato male, perchè le classi riceveranno un accorpamento già si mensionato le aule saranno sopra i 30 alunni, compresi quelli delle scuole delle comunità "piccole" che saranno accorpate a classi di istituti più grandi ma distanti, quindi il numero delle classi diminuirà o al max rimane invariato, se prima 3 professori si occupavano di una classe ora se ne occupa uno solo, che al contempo dovrà fare lezione la mattina, tempo pieno e sostegno, se la matematica non è un opinione i restanti due professori saranno messi ad altre classi (se ve ne sono disponibili o altrimenti finiscono in mobilità), ora viene il punto è già stimato che la riforma lascia a casa sugli 85.000 maestri che han vinto i concorsi (quindi non licenziabili ma possono essere messi fermi in mobilità), mentre quelli assunti come precari già dal primo gennaio se ne staranno a casa, se consideriamo che per ogni 10 prof che vanno in pensione ne assumono 2, in quanto tempo assorbiremo questa situazione? Il discorso disoccupati è in divenire la scuola diventerà un posto blindato dove (già le stime ci dicono) nei prossimi 5 anni porterà sulle 200.000 persone che han studiato e si sono preparati per la scuola a non avere lavoro, almeno non in quell'ambito...
Il fatto è che l'informazione ti informa solo sul risparmio che ci ottieni e quindi il risibile guadagno, nell'ambito scuola invece i conti sono già stati fatti e non sono così rosei come dicono al tg...
Cambiare la societa' si fa solo col pane sotto ai denti. Magari per te che sei clamorosamente ricco fare di sti discorsi e' facile. Chi invece non ha soldi in banca e tra lavorare per 6 mesi a rimborso spese per 60 ore a settimana, o lavorare 20 ore per 1300 da subito, viaggiare e tutti gli altri benefici, forse forse scelgono la seconda, che dici ? :hm:. Poi magari lavoro di piu' e meglio perche' mi piace il lavoro... ma sono altri discorsi.
La storia della gavetta di 6 mesi, 1 anno, 2 anni (come alcuni miei amici) e' una stronzata. Mettetevelo in testa: nessuno dovrebbe lavorare 6 mesi, 1 anno, 2 anni, senza essere pagato nel modo adeguato. Non e' mica la cina. E se provate a ribadirmelo adesso, vi dico che non imparate proprio mai e che siete destinati ad affondare in un botto clamoroso. Voi continuate sulla linea del "ah devi contribuire alla patria" e la gente se ne va.
Chi e' benestante puo' stare in Italia e probabilmente vorra' anche mantenere lo status quo, sono quelli che non hanno soldi e hanno qualche parvenza di talento, che prendono e fanno bagagli. Il talento ha un prezzo e va pagato, in america l'hanno capito, forse dovreste capirlo anche voi invece che puntarvi su queste idee gerontiche.
Boh, se puoi presentarmi delle fonti attendibili (quindi non di sinistra) allora possiamo parlarne.
Inoltre consideriamo anche il fatto che non deve essere la sovrabbondanza di una classe particoalre a orientare le leggi eh. I maestri sono tanti, forse troppi, non ne servono così tanti. Perchè ce ne sono così tanti allora?
Boh, io non sono benestante pero' credo che devo rimanere in Italia e contribuire al suo cambiamento. Scappare è facile, fin troppo facile. Anche se devo sukare tutta la vita lo faro' e cerchero' di contribuire al massimo per far tornare il mio paese tra i primi nel mondo. Chiamami stupido ma il patriottismo per me è anche questo.
Purtroppo cause di forza maggiore mi hanno impedito di intervenire in questo thread prolifico di cazzate pazzesche. Se mi mettesi a quotare ognuna di queste perderei un mucchio di tempo, ma può darsi che lo faccia :sneer:, intanto vi propongo quanto segue.
"Il più giovane leader dei contestatori universitari ha ventisette anni ed è quindi al terzo fuoricorso (a Lettere alla Sapienza). Gli altri hanno circa trent’anni e manifestano “contro i tagli finanziari previsti da un governo che vuole colpire la libera università, la scuola pubblica e la ricerca” (Francesco Raparelli, portavoce di “Rete per l’autoinformazione”, iscritto alla libera facoltà di Filosofia, 30 anni, da un’intervista alla Stampa). Ma anche Francesco Pasquali, capo del movimento nazionale dei giovani di Forza Italia, non scherza: ha trent’anni ed è ultrafuoricorso in un’università privata. Quelli che manifestano, sfilano, occupano, protestano, bloccano, hanno un nobile scopo: non farsi rubare il futuro da una riforma scellerata, e gli slogan infatti sono pieni di “futuro”.
Però, signori (ché a trent’anni non si è più ragazzi, e infatti noi femmine cominciamo a calarci gli anni intorno ai ventotto), quale futuro? Quello che avete dietro le spalle, quello di una laurea presa da vecchi? A trent’anni non si può stare ancora all’università (e per giunta occupare, come se ci fosse ancora un sacco di tempo per dare gli esami, come se non costasse niente stare lì a bersi una birra e a discutere della mediocrità degli altri). A trent’anni si è più che grandi, e lo studente arrabbiato plurifuoricorso è ridicolo, tristissimo, non ci può essere alcuna energia in quello che dice, fa persino rabbia. “Ma io faccio il pony express per mantenermi” è una scusa penosa: tutti abbiamo fatto le cameriere, le hostess alle fiere, i baristi, i cazzeggiatori euforici, poi prima di un’esame clausura totale e via, un voto in più sul libretto, un passo verso la libertà, e parecchio altro spazio per il cazzeggio o l’impegno civile. Trent’anni sono troppi (e anche ventisette).
Datevi una mossa, per pietà. Un occupatore di università non può essere stempiato, con la pancia, non può stare lì da dieci anni a lamentarsi, rimandare l’appello alla prossima volta perché non ha avuto tempo e il professore ce l’ha con lui perché è uno scomodo leader. Un occupatore di università deve avere vent’anni e i capelli al vento (meglio se si mantiene senza lagne e senza i pianti dei genitori che temono prenda freddo: non serve l’appartamento in centro, basta una stanzetta da dividere ed è anche molto divertente). Il trentenne ancora all’università, con un minimo di senso estetico e di orgoglio, eviterà di occupare e di lamentarsi, soprattutto non si definirà mai più studente (né tantomeno laureando che non ci crede nessuno) ma, almeno, minatore.
di Annalena Benini"
ma ragiona dicta, se piazzi un maestro unico per il quinquennio delle elementari, mentre prima non era cosi, è ovvio che ci saranno esuberi...
Comunque andrò controcorrente ma sono d'accordo con il provvedimento del maestro unico alle elementari. Secondo me a cambiare troppi insegnanti in un periodo cosi delicato per l'apprendimento e lo sviluppo del bambino (che approccia la scuola proprio in quel periodo per la prima volta), la qualità dell'insegnamento ne risulterebbe compromessa.
Certo, invece di segare le gambe all'eventuale surplus di insegnanti, non potevano costruire qualche cazzo di scuola in più? Tutti ci avrebbero guadagnato, il numero medio di bambini x classe sarebbe diminuito, si sarebbe creata occupazione, la qualità non avrebbe potuto che aumentare... invece no.
Dio quanto aveva ragione NAsh... ma siamo governati da gente troppo stupida per capirlo. MEglio fare i propri comodi che quelli di tutti assieme.