Originally Posted by ghs
Io non capisco quale sia lo scalpore.
Chi ha creduto davvero alla guerra filantropica? Nessuno qui conosce Huntington, Brzezinski, e tutta quella cricca?
A me è sempre parso evidente (e l'ho sempre detto anche qui) che in gioco era un interesse geostrategico americano. Questo comprende il controllo delle risorse petrolifere dell'area, che, però, non sono l'unico e forse nemmeno il principale motore della guerra in Iraq (l'assetto della politica estera americana è chiaro da parecchio ed è sempre quello).
Il problema, per me, è sempre stato diverso: se una guerra di questo tipo (una sfacciata ingerenza americana in affari nazionali etc...) porta, come conseguenza non necessaria, a una democratizzazione dell'Iraq e a un'inversione di tendenza nella zona mediorientale, in che modo si può dire, in senso storico, che per gli iracheni è un male e che per noi è peggio?
E' chiaro che i tempi della storia sono lunghi e tutto è ancora da vedere; non si può valutare tutto seguendo la contabilità dei morti.
E' ovvio che ci sono molti dubbi riguardo alla possibilità reale di impiantare una democrazia in uno stato che non ne ha la cultura, ma ormai la frittata è fatta e tocca sperare che finisca per il meglio.
Se, invece, ci si scandalizza per la distanza fra obiettivi dichiarati (leggasi "propaganda") e obiettivi reali, allora è il caso di tornare a leggere qualche appunto di geopolitica.