copiare ad un esame serve per prendere un voto più alto di quanto ci si aspetta di poter prendere senza copiare ;)
chiaramente non è corretto, però chi è che non butta l'occhio se c'è la possibilità?
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copiare ad un esame serve per prendere un voto più alto di quanto ci si aspetta di poter prendere senza copiare ;)
chiaramente non è corretto, però chi è che non butta l'occhio se c'è la possibilità?
ma è il dams sta facoltà baracca?
Non fate i puristi perche vi cavo gli occhi.
Secondo voi a informatica uno non tenta di copiare a esami come statistica,calcolo numerico,analisi e algebra lineare?
Al massimo puo non aver senso copiare un progetto di java,che a quel punto allora cazzo ci sei andato a fare se non vuoi saper far niente.
Ma roba teorica come itlcc che al massimo impari a fare una macchina di turing non so a cosa possa servire.
o a prendere un voto più basso visto che spesso copiare parti dei compiti altrui ti fa capire ancora meno di quello che stai scrivendo.
Sinceramente non so nemmeno dove si trovi il tempo per buttarlo l'occhio al compito del vicino, fiscali come sono nelle università e tenendo presente la durata media di un paio d'ore dei compiti.
ma guarda io copio poco anche perchè non sono molto abile nel farlo (a differenza di molti che riescono a copiare l'incopiabile). però dire che non c'è il tempo per farlo mi pare esagerato... e non ci credo che quando non sai una cosa non provi a vedere se ce la fai a copiarla.
poi magari non ce la fai a vederla e cmq anche se la copi al 60% è sbagliata. però l'intenzione e il tentativo di farlo ci sono, dai..
Qualche commento su quanto si è detto, rimanendo sul discorso didattica" (anche se a livello di univ. sarebbe inevitabile collegarlo a quello ricerca").
Non credo che il problema sia facoltà umanistiche vs. scientifiche, se le prime sono fatte bene e hanno contenuti "solidi" hanno anch'esse potenzialità di creare ricchezza e sviluppo (anche se il costante calo di iscritti a Mat e Fis è semplicemente agghiacciante).
Invece temo che la diffusione di nuove tipologie di lauree sia una spia preoccupante del modello verso cui si orienta l'univ italiana.
Ad esempio, non discuto l'attualità e l'utilità di studi sulle comunicazioni (di cui peraltro non sono esperto), nè la possibilità che, per interessi personali o per una organizzazione didattica particolarmente felice, gli studenti ne escano preparati e concorrenziali sul lavoro. Solo, mi chiedo (ma sono pronto a ricredermi) se non sia preferibile introdurre tali materie come indirizzi di corsi di laurea di più lunga tradizione, tipo Lettere o Economia. Questo permetterebbe + facilmente di inquadrare gli argomenti con un respiro ben più ampio, da un punto di vista storico (letteratura, comunicazione e politica a Lettere) o economico (marketing ad Economia) e aiuterebbe ad allargare gli ambiti di competenza dei laureati a vantaggio della spendibilità della laurea nel mondo del lavoro.
Il problema è che spesso la nascita di nuovi dipartimenti, sedi e/o corsi di laurea (appetibili per le matricole...) è motivata dalla ricerca di posti e di finanziamenti; sarebbe troppo semplice però liquidare gli accademici che vi trovano lavoro come fannulloni o intrallazzatori: la verità è che queste scelte suppliscono, spesso in modo non condivisibile, alla cronica mancanza di fondi (magari anche meritati!) per la ricerca. Penso a fenomeni di estrema frammentazione della didattica nel campo scientifico (vedi le nuovissime Ingegnerie...), incentivati dalla (sciagurata!, su questo non ho dubbi) riforma 3+2.
Riguardo alla preparazione degli studenti, non c'è dubbio che l'università non possa e non debba rinunciare alla selettività ed al controllo sulla qualità della preparazione fornita. Il problema è che questo non contribuisce ad aumentare le iscrizioni e quindi a far cassa. Spesso si chiedono (giustamente) per l'univ finanziamenti "mirati" e non "a pioggia". Pensate che un esempio di finanziamento "mirato" è l'assegnazione di maggiori fondi ad atenei che hanno meno studenti fuori corso, il che non incentiva certo ad un comportamento rigoroso da parte dei docenti...
Poi, se dobbiamo parlare del livello della didattica, si deve partire dalle scuole superiori (se non da prima). Ma questo è un altro discorso...
io passai 3 parziali su 4 di Analisi 1 copiando/andando a caso...
(ovviamente poi all'ultimo ho tenuto il cell spento mentre gli altri miei amici nelle altre aule si passavano le risp via sms...e mi hanno pwnato,mi ricordo che incendiai l'aria attorno a me con le bestemmie)
A me è capitato di capoiare qualche esame all'inizio, come x es economia, o analisi 1, poi basta, 1 perchè tra prepararsi bigliettini o roba del genere si perde un mucchio di tempo x nulla che lo si puo investire nello studio, 2 perchè si era in pochi e cmq spesso c erano gli orali, 3 alla fine mi son accorto che nn serve un cazzo.
Facevo pe' sostenere la tua tesi :D.
Mia considerazione personale, cioè mia opinione completamente opinabile:
se vi va bene una vita più semplice e tranquilla, o meglio se vi soddisfa anche non sbattervi troppo e starvene comunque tranquilli, il mio consiglio è comunque di studiare e di trovarvi un lavoro in zona a seconda di quanto vi va di sbattervi.
Ovviamente i lavori in cui non si fa un cazzo non esistono o comunque non durano, per la maggior parte dei casi, una vita intera.
Se non vi soddisfa una vita tranquilla, di routine, allora studiate e sbattetevi più che potete per aver la possibilità di viaggiarvi il mondo. Io ho fatto così.
Lo stress quanto meno cala esponenzialmente quando avete modo di risvegliare la curiosità.
7 pagine, ho letto in fretta, vi dico le mie esperienze sulla tesi di laurea :
Un giorno vado dal prof, gli dico guardi vorrei fare una tesi di laurea sulle basi di dati, lui mi propone diverse opzioni, io ne scelgo una e mi da delle pubblicazioni da leggere sull'argomento.. io le leggo e torno da lui perchè le pubblicazioni erano si utili ma non riguardavano direttamente l'argomento della tesi, il tempo passa gli consegno una bozza, da come la corregge mi fa capire che le 3 opzioni erano fake, devo riassumere e commentare quella roba e stop, mi passa la voglia e sono passati alcuni mesi, tra un po' lo ricontatto perchè ho finito tutti gli esami quindi sta laurea specialistica la prendo (la triennale sta qui sulla scrivania da na vita), però se qualcuno anche solo ci prova a parlarmi male gli elenco tutti i difetti dell'università, e il primo di tutti è che non fanno più selezione, e non deve certo lamentarsi con me anzi sono io il danneggiato (insieme a tutti i neolaureati) perchè la selezione ora si fa sul posto di lavoro e tocca buttare minimo 3 anni di "gavetta" a farsi sfruttare prima di essere presi sul serio. E' vero che si laureano cani e porci, ma i primi porci sono proprio i professori e rettori ad aver permesso un cambiamento del genere.
Mah, oggettivamente scienze della comunicazione presa da sola serve davvero a poco, diciamo che è una base per una futura specializzazione...io ad esempio farò un master in giornalismo ( non conosco il motivo, però molti docenti mi hanno sconsigliato la specialistica )
la differenza che passa tra le facoltà con finalità umanistiche ed altre come medicina,architettura,eccetera, è proprio questa....sono meno mirate e sono fini a se stesse se poi non seguono studi più incentrati sull'obiettivo ( dove per obiettivo sta quel che vorremmo fare da "grandi" )
ps : argomentare su come all'estero gli universitari studian di più mi pare una mirabolante cazzata, vivo con 20 persone di tutte le nazionalità e posso smentire ^^ dipende esclusivamente dalla persona, da come è stata educata allo studio e dalla voglia insita che hanno di imparare.
ma a natale ancora state a parlà di università... ma pensate a farve scoppià la panza :D
BUON NATALE!!
La gavetta non è dipendente dall'università, è dipendente dal rabbinaggio scellerato delle aziende.
Se ti prendono a lavorare sarebbe giusto che ti pagassero da subito, magari meno intanto che fai esperienza, ma a gratis no.
Te alla devi mangiare a fine mese, no che lavori per la gloria. Adesso in Italia c'è sta mentalità distorta con lavaggio del cervello annesso. Se sei un buon informatico a imparare una tecnologia e a realizzarci software sopra ci metti 2 settimane. Cioè più o meno il doppio che ci metti a imparare un nuovo linguaggio.
Allora: un mio amico l'hanno preso a 1100 euro al mese da subito e gli hanno pagato un corso per oracle. Dopo il corso lo pagano 1500 euro al mese.
Il ragazzo in questione era assai motivato l'ultima volta che l'ho sentito, oltre che bravo ovviamente.
Io nemmeno l'ho accettato di piegarmi e come ben sai non ho ascoltato nessun consiglio, ho fatto di testa mia.
E cazzo, sono felice di averlo fatto, ho trovato ciò che voglio fare.
Se devi cercare lavoro cerca una azienda seria, non quelli che ti fanno il discorso "POI SI VEDRA' !".
Non posso che confermare.. alcuni miei amici, oggettivamente i migliori del corso di laurea, hanno trovato lavori simili (1000 euro iniziali poi dopo 2-3 anni di lavoro 1500-1600), ovviamente in aziende spezzettate per non andare oltre i 15 dipendenti (quindi senza garanzie). Inoltre fanno i programmatori, non ci vuole na laurea per scrivere 2 righe di codice, bastano 2 corsi. Unico appunto, la tua esperienza è un caso particolare, e limitato nei numeri, non credo vada portata come esempio (io ad esempio di dottorato non voglio saperne). Per quanto mi riguarda la tentazione di fare un qualche lavoro autonomo è forte.
Sul discorso gavetta.. diciamo 10 anni fa, l'università era molto più selettiva, e quando uno usciva laureato, era una garanzia. Ora conosco laureati a cui non farei scrivere nemmeno 2 righe in visual basic, quindi sarai d'accordo che la laurea si è molto svalutata, certo le aziende ne approfittano un po' ma nessuno si farebbe scappare un buon professionista, mentre ora devono pensare a proteggersi dagli incapaci.
Non ho mai pensato la questione dal punto di vista dell'incapacità:
potrei essere d'accordo sul discorso "proteggersi dagli incapaci" nel caso in cui l'incapacità abbia raggiunto, in Italia, un livello endemico.
Ma non mi convince tanto, alla fine quelli che si laureano copiando tutto sono uno o due. Io ho visto dei ragazzi eccellenti nel mio corso di laurea. Di alcuni di loro non mi vergogno nemmeno a dire che sono anche molto più bravi di me, nonostante alla fine io mi sia laureato con 110 come loro.
E nessuno di loro, come nel mio caso, si è fatto sfruttare.
Di se sei un informatico di quelli che a imparare un linguaggio ci riesce in al più una settimana (ma alle volte anche solo due giorni, perchè c# è uguale a java, perchè prolog è logica con backtracking e deptfirst quindi è una cagata) e magari hai pure provato un paio di esperienze lavorative vedendo che ce la fai, allora non accettare quei contratti... sei hai già sto genere di velocità, ti possono al più insegnare una tecnologia, magari pure grossa tipo oracle -> ma con un manuale ben scritto ce la fai lo stesso....
Se invece ritieni di aver bisogno di esperienza, di, ti svendi un po', magari non ti insegnano nemmeno niente di interessante, ma vedi un po' tu se è il caso.... al limite pompi un po' il CV...
Io da ottobre lavoro 2 gg alla settimana non pagato, mi fà un pò sorridere sta situazione, ma almeno metto qualcosa nel CV...
Se non sbaglio però tu ti stai specializzando ancora, quindi vabbeh, fai uno stage in regola e pompi il cv.
Tanto comunque un lavoro regolare non lo avresti perchè è presto -> anche se in realtà tu alla fine qualcosa produci, perciò è una inculata lo stesso.
La domanda nasce spontanea: sei in regola almeno vero ?
E comunque, lavorando gratis, non ti possono chiedere più di tanto e non ti possono nemmeno dare cicchetti...
Se te li danno o ti chiedono di fare straordinari, fai anche presto a fare :wave: :wave: .