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Originally Posted by
ihc'naib
ci penso, ma il paradosso di fondo della tua argomentazione rimane sempre lo stesso.
http://www.nightgaunt.org/escher/40/ns/hands.png
non e' per fare il simpa.. e' per dire la stessa cosa in un altro modo..
tu dici:
"esistenza e logica sono correlati"
e io ti chiedo:
Perche'?
Ovvero, io ci posso anche credere che lo siano... ma perche' _devono_ esserlo?
Perchè l'esistenza è un operatore della logica. La logica è come ragiona l'essere umano, non c'è scampo, quindi anche un saggio che prova a dire "io non uso la logica", sta usando in realtà la logica in qualche modo. E' solo un saggio che vuol fare il bastian contrario.
Appena cerchi di esprimere qualcosa in linguaggio naturale, sei fottuto dal fatto che sei un essere umano.... stai usando la logica.
Anche per dio ti poni una domanda logica.
-> esiste allora questo...
Esiste ?
-> non esiste allora quello....
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Sai che se quello che hai appena detto e' vero il "per ogni" non sarebbe un simbolo fondamentale, e dovresti poterlo scrivere con l' "esiste".
Puoi -> definisci N volte esiste per ogni oggetto diverso. Essendo infattibile definisci il perogni. <- in effetti è un simbolo di comodo.
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il fatto e' che sei gia' in un mondo troppo logico. Rimanendo in questo ambito simbolico, che comunque non mi piace, perche', come ti dicevo, non e' il solo approccio che si puo' avere nei confronti del mondo.. non e' neanche detto che si possa parlare di gruppo. Se Dio domani si sveglia e decide che le fragole possono copulare con i fringuelli, e in quanto onnipotente lo puo' fare, tu non puoi brontolare. e non puoi neanche dire "vabbeh, modifico le mie regole perche' ne ho scoperta una nuova.. semplicemente Dio potrebbe venirgli lo schiribizzo di annullare tutto dopo cinque minuti"..
(Fai conto alla struttura del mio discorso quando ti ribatto...)
Cambiare le regole a un sistema non vuol dire uscire dalla logica... se cambi le regole di un gioco, non è magari più lo stesso gioco, magari lo snaturi anche, ma le hai solo cambiate, il gioco c'è ancora. Se non ci sono regole, non c'è il gioco, insieme vuoto. Non penso ci siano esempi in cui questo non si applica.
(Sto prendendo quello che dici, lo scompongo in regole, trovo la struttura generale, cerco le assunzioni, e ribatto o alle assunzioni o alle conclusioni)
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Questo non basta. per poter dire che un oggetto ha un predicato serve un sistema di riferimento (strutturato secondo logica). Tu mi dici che un oggetto e' rosso perche' sai come e' fatta la striscia del visibile, sai dove si colloca quell'oggetto, sai come si chiama quella collocazione. Ma usi gia' un sistema di riferimento logico. E, ti ricordo, questo non puoi farlo.
-> semantica, non logica. La semantica è pesantemente legata all'essere umano. Fissato il significato delle parole(esiste, perogni e predicati) quando un essere umano definisce qualcosa nel suo linguaggio naturale, lo fa con la logica.
Poi, tanto più l'essere umano è intelligente, tanto più dara una versione accurata della cosa.
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Ti ripeto, quello che fai tu e' dirmi che ti bastano tre concetti per far partire tutta la logica. Poi mi dimostri che quei concetti sono ineluttabili, dunque lo e' anche la logica. Ma la tua dimostrazione di ineluttabilita', e' fatta con la logica. Logica che non potevi usare, perche' ne stai dimostrando l'esistenza
uhm... allora: assunto un linguaggio di comunicazione, tutte le volte che vuoi parlare di qualcosa in modo significativo, sei costretto a farlo usando la logica. Anche se quello che dici è "frush frush, bang bang" (cit :look: ).
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sono quasi assolutamente d'accordo. La mia mente non puo', certo. Ma stiamo parlando di una mente onnipotente. Niente ci dice che la mente di Dio (e dunque la realta') non possa ragionare in altra maniera, magari in maniera completamente priva di logica. Comunque, esistono saggi che dicono di riuscire a raggiungere la verita' in maniere illogiche (che, ti ripeto, non sono soltanto atti di fede) ... e io non credo sia ragionevole chiudere loro in faccia la porta delle possibilita'.
Come ti dicevo, se ci riescono è solo perchè non sanno che dicono.