Brunetta è uno che vuole stare al centro dell attenzione . A conti fatti le sue ultime uscite sono fatte di niente ma sono ottime per stare al centro dell attenzione televisiva.
Printable View
Brunetta è uno che vuole stare al centro dell attenzione . A conti fatti le sue ultime uscite sono fatte di niente ma sono ottime per stare al centro dell attenzione televisiva.
si ma il problema di quelle sociali / umanistiche è che si ritrovano in una zona lavorativa dove ci stanno N altre persone che occupano quel posto senza la formazione adatta .
Vedi giornalisti , vedi operatori della comunicazione che non c'entrano niente con scienze sociali , vedi per esempio la mancanza di lavoro finale proprio per la saturazione del settore .
ed è il problema per cui ci troviamo nella merda nel settore di giornalismo / comunicazione / sociale . Trovare giornalisti che non sanno scrivere / non hanno le competenze necessarie di formazione, assistenti sociali che non se so mai laureati e fanno casini allucinanti. Per non parlare poi dell ambito della comunicazione pubblicitaria passando per i giornalisti tv / chi lavora in tv , perchè è immediato vedere come si è arrivati nella merda preferendo raccomandati a gente formata seriamente .
Sarebbe anche il caso di cambiare l'idea che una laurea umanistica sia inutile , semmai il problema è dato da chi non si rende conto dell abissale differenza di qualità tra avere un laureato ed un altro random rispetto ad una attività che implica una fornazione specifica nel settore.
non mi pare che il settore in crisi sia comunicazione e giornalismo ad essere sincero, abbiamo solo giornali e tv in sto cazzo di paese e per saper scrivere qualche articolo non servono 5 anni di laurea in lettere. Ai giornalisti farebbe bene un po' di cultura, ma quello farebbe bene a tutti e atm una laurea in sociologia, aimè, spesso non risolve il problema.
Inoltre non sto dicendo che sono inutili, sto dicendo che per moltissime figure professionali basta un corso di formazione, in ambito scientifico una laurea ti da un bacino di conoscenze che ti servono nella crescita professionale, l'analogia con molti mestieri inerenti al sociale semplicemente mi sfugge.
Poi dipende dalle lauree, paradossalmente trovo più utile lettere antiche, che quantomeno è un "filtro" e "garanzia" di cultura, piuttosto che lauree quali sociologia, scienza della comunicazione, triennali di psicologia, che offrono un po' di tutto e niente, che in molte facoltà sono tremendamente facili e che sinceramente fanno troppa poca differenza.
E se mi dici che per fare il programmatore semplice non serve una laurea in informatica sono perfettamente d'accordo con te eh...
Guarda ti do in parte ragione , ma cmq sia ci stanno alcuni punti certi :
-In Italia i laureati sono sottovalutati
- La formazione prende parecchie batoste ed è un problema
- Le facoltà umanistiche molto spesso si trovano in crisi e per non chiudere portano avanti corsi troppo facili , senza contare che fanno casino agli stessi alunni in primis.
L'associazione tra informatica e facoltà umanistiche è dato dal fatto che essendo formazioni universitarie , queste ihmo non sono sfruttate per la qualità che danno .
Cmq sia questo è una parte del problema.
Per me che faccio comunicazione il lavoro si trova e non è nemmeno male , ma in troppi si trovano a proporre stage che sono esclusivamente a progetto e molti di questi non ci pensano proprio a lasciarti li fisso .
Per assurdo ci si trova ad avere molte proposte di lavoro ma pochissime che possano assicurarti anche un contratto di affitto di 6 mesi.
Per dire : prendo di piu a fare il fotograo free lance facendo un paio di lavori piuttosto che fare uno stage semigratuito + benzina lavorando 5 giorni a settimana 6-8 ore al giorno .
beh la formazione universitaria >> formazione di scuole superiori . E' un dato di fatto per quanto riguarda la formazione che però finisce per non essere considerato .
Ma ovviamente ci sta da considerare gli ambiti lavorativi in cui questo paragone può essere piu o meno veritiero.
Arrivare al punto di dire che laurearsi o no è irrilevante sarebbe come mandare a puttane tutto il sistema di formazione italiano . E in un paese dove manca la formazione di alto livello ci si può aspettare solo di fare una brutta fine :D
Io sono uscito di casa a 29 anni... Per essere italiano non mi sembra un età scandalosa...
E' una questione culturale, in Italia stiamo fottutamente bene in casa, al contrario ad esempio in USA dopo il college non ci pensano nemmeno a tornare a vivere con i genitori.
sono due problemi diversi, uno il precariato e sto sistema criminale di stage e contratto a termine, e sono d'accordo.
L'altro è l'utilità ai fini lavorativi di alcune lauree, causata anche, secondo me, dalla poca serietà con la quale sono strutturate. Mia sorella fa comunicazione interfacoltà psicologia, per fare psicologia ma e il test lo ha passato li, da accesso ad entrambe le facoltà in specialistica... mi spieghi che minchia serve? Uno esce dai tre anni e che fa lo psicoloco comunicante? utele... alcuni percorsi di studio sono semplicemente demenziali e/o tremendamente poco selettivi e/o troppo poco specifici. Tutte e 3 le cose vanno contro la mia idea di università. O meglio, ti danno una formazione, ma questa formazione non è direttamente finalizzata ad un impiego lavorativo, io sono dell'idea che sapere è bello e va benissimo anche se fine a se stesso, ma non frignare se non ti pagano di più a fare il pr in discoteca dato che sei laureato.
In italia il mercato del lavoro fa schifo, per tutti, figuriamoci per quelli che han studiato cose non direttamente utili al lavoro. Ma temo, mi spiace, che se domani tutti i giornalisti fossero laureati in comunicazione la qualità dell'informazione in italia non cambierebbe di una virgola.