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liti e urla nello spogliatoio: squadra spaccata già nell'intervallo di Italia-Uruguay
In base alla ricostruzione di Repubblica, Mario Balotelli non avrebbe accettato di buon grado le critiche mossegli dal ct Cesare Prandelli, che anche un attimo prima, in campo, approfittando di una pausa nel gioco, aveva provato per l’ultima volta a catechizzarlo.
Nello spogliatoio sarebbero anche volati oggetti (una sedia?). Balotelli si è autoescluso dal gruppo proprio in quei "drammatici" quindici minuti, che potrebbero aver scritto, almeno per un po', la parola fine alla sua esperienza in nazionale
Questa spaccatura viene poi certificata all’uscita, quando Mario se ne va dalla Nazionale, infischiandosene del discorso d’addio che Andrea Pirlo, 35 anni, 112 volte azzurro, campione del mondo osannato come il messia nella culla del calcio, sta per tenere al gruppo. E anche del fatto la squadra, tutta, lo stia aspettando, di ritorno dalle fatiche dell’antidoping. Le parole sono come pietre.
Quando Gigi Buffon pronuncia parola di fuoco dopo il novantesimo non ci sono molti dubbi su chi sia il bersaglio: "Si sente dire che c’è bisogno di ricambi, che io, Pirlo, De Rossi, Barzagli, siamo vecchi. Ma quando c’è da tirare la carretta ci siamo sempre noi in prima fila. Questi giocatori andrebbero rispettati di più per quello che hanno fatto e quello che rappresentano ancora adesso. Quando si va in campo si deve fare: non basta più dire vorrebbe fare o farà".
E poi De Rossi: "Bisogna fare analisi con calma e con lucidità. Si rischia di sottolineare ora cose che contano meno di quanto si creda. E' importante non cercare alibi. Ci sono state certamente componenti che hanno condizionato il risultato, come il caldo o l'arbitraggio negativo, ma non dobbiamo appellarci a queste. Dobbiamo dimenticare in fretta; anzi mi correggo: dobbiamo tenere bene in mente tutto e ripartire dagli uomini veri. Non dalle figurine o dai personaggi: questi non servono alla Nazionale".
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