Quote:
Originally Posted by
Hador
non dico la legge, che è incomprensibile per i non addetti ai lavori, ma c'è tutto scritto nella prefazione della legge stessa nel pdf da te linkato. Basterebbe leggere le cose...
cosa stai dicendo? Allora te lo spiego semplice semplice:
Quote:
In realtà i due quesiti parlano d’altro. Il primo, infatti, mira ad abrogare l’intera disciplina sui servizi pubblici locali, che prevede gare e concorrenza negli affidamenti delle gestioni. Il secondo, invece, prevede che la tariffa del servizio idrico includa anche la remunerazione del capitale investito, sia esso privato o pubblico.
Ecco proprio il secondo è in contraddizione con la legge presentata dal pd che propone che la tariffa sia definita tenendo conto, tra l’altro
del costo delle opere (art.10 comma 2 lettera b)
della remunerazione dell’attività industriale (art.10 comma 2 lettera e)
della quota della tariffa da destinare agli investimenti (art.10 comma 2 lettera f)
(esattamente le cose da abrogra col secondo quesito o_O)
Poi vorrei quotare un pezzo di questo articolo:
Quote:
In realtà i due quesiti parlano d’altro. Il primo, infatti, mira ad abrogare l’intera disciplina sui servizi pubblici locali, che prevede gare e concorrenza negli affidamenti delle gestioni. Il secondo, invece, prevede che la tariffa del servizio idrico includa anche la remunerazione del capitale investito, sia esso privato o pubblico. Temi tecnici, dunque, che – almeno nel primo quesito – vanno molto oltre il servizio idrico e, comunque, nulla hanno a che fare con la “pubblicità” dell’acqua, che è inequivocabilmente riconosciuta sia dal codice civile, sia dalla legge Galli, poi confluita nel Codice dell’ambiente.
Tanto per far capire che non è che si vuole rubare l'acqua e darla alle multinazionali cattifeh, anche se questo è il messaggio che si sta cercando di far passare.
Poi si può essere favorevoli o contrari (ci mancherebbe), ma almeno bisogna cercare di capire bene quello che si andrà a votare superando la propaganda propinata da entrambi gli schieramenti.
Io personalmente sarei d'accordo con una gestione simile a questa (quoto da questo articolo):
Quote:
Il valore d’uso dell’acqua è infinito, ma il suo valore di scambio è prossimo allo zero. La soluzione proposta a Fishman da Mike Young, e poi a noi tramite il libro, al problema della distribuzione delle risorse idriche è abbastanza semplice. Bisogna dividere l’acqua in due quote, la prima, che dev’essere garantita a tutti al minor prezzo, è l’acqua necessaria per i bisogni fondamentali dell’uomo (bere, lavarsi, ecc.) e costituisce circa il 20% del totale. La seconda quota, quella destinata agli agricoltori, alle imprese, ai parchi acquatici… va invece lasciata al mercato, suddividendola in due ulteriori categorie: ad alta e bassa sicurezza. L’acqua ad alta sicurezza costerà di più di quella a bassa sicurezza, ma chi l’acquista avrà più garanzie di ricevere la propria quota d’acqua rispetto a chi acquista l’acqua a bassa sicurezza. Seguendo il metodo di Young la domanda da porsi diventa: “come posso usare al meglio l’acqua che ho?”. Questo sistema ha il vantaggio di essere estremamente chiaro fin dall’inizio e di far avvenire tutto nella massima trasparenza. In questo modo ognuno ha garantito l’accesso all’acqua in base al proprio fabbisogno. L’economia dell’acqua serve a gestire la penuria; il denaro e il mercato a determinare l’importanza delle quote secondarie.
In modo chre comunque l'acqua venga garantita a tutti per i bisogni primari, ma venga fatta pagare un po' più cara per chi la usa per produrre reddito ad esempio. Inoltre credo che se l'acqua fosse un po' più cara, magari la sprecheremmo di meno (come dice mosaic)