Originally Posted by
Incoma
Sul primo punto sono d'accordo. Preparazione minuziosa, grosso sforzo e concentrazione sulla propria capacità di trasmettere informazioni in maniera chiara, argomentata e con tempi in linea con le possibilità di apprendimento dei discenti.
Ma perchè piatta e banale?
Se con questo intendi che non vuoi fare il "simpatico e brillante" a tutti i costi se non è nella tua indole sono d'accordo, ma una comunicazione non univoca ma a due vie (richiesta costante di feedback), non monotona, rispettosa della fisiologia della capacità d'ascolto e quindi con la giusta alternanza di presentazioni di nozioni (max 15/20 minuti continuativi, poi l'attenzione crolla fisiologicamente) e interattività (discussione/domande/esercizi) è tutt'altro che piatta e banale.
E' vero che, come dice Mc alcune doti sono innate, ciò non vuol dire che migliorando le proprie conoscenze e la propria pratica su principi di comunicazione e apprendimento non possa migliorare un insegnante non "innato".
Ti auguro di sperimentare quella che secondo me è una delle maggiori soddisfazioni della vita professionale, ovvero renderti conto che anche grazie ai tuoi sforzi ed al tuo impegno qualcuno ha imparato qualcosa... Se ti piacerà difficilmente riuscirai a smettere di farlo. E' incredibilmente appagante.