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Ha subito una condanna in primo grado a 9 anni per concorso esterno in associazione di tipo mafioso
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eh ma il concorso esterno e' una fattspecie del cazzo che imho andrebbe del tutto abolita perche' troppo garantista.
insomma o sei mafioso o non lo sei, imho, ma invece la dottrina prima e la giurisprudenza poi con la paura di un vuoto normativo ha trovato sto ibrido del cazzo per cui sostanzialmente chi ne viene condannato per concortso esterno NON e' un mafioso.
sono necessari per configurarla un contributo occasionale, che arrichisca l'associazione mafiosa, ed un dolo generico che consta nella consapevolezza di avantaggiare l'associazione.
Ma e' appunto un soggetto esterno all associazione mafiosa, un NON mafioso.
diciamo che il concorso esterno e' una figura che e' stata creata per quelle persone che pur non facendo parte della mafia con qualche comportamento consapevole la facilitino in qualche modo.
ripeto eticamente per me e' una puttanata perche crea un substrato di gente che non può essere considerata mafiosa in quanto il concorso esterno serve proprio a questo ad i NON mafiosi che aiutano in un qualunque modo la mafia ma appunto non facendo parte della associazione di stampo mafioso non possono essere definiti mafiosi.
Ma son daccordo con te su tutto cio che hai detto, ma sicuramente non e' la brava personocina che ha fatto qualche frode fiscale :gha:
per tutti chiaramente, ma basta pensare che i successivi gradi di giudizio siano solo per ridurre la pena o annullarla e' una considerazione che vale solo per i bloggumi di terza categoria... proprio sul concorso esterno in associazione mafiosa, in appello, salvatore cuffaro ex presidente della regione e' passato dai 5 anni comminati in primo grado ad 8 anni e mezzo, eh.
no si puo essere assolti certamente cosi come anche in cassazione.Solo che c'e' la tendenza su sto forum ed in tutti coloro che magari non hanno mai preso in mano un libro di diritto di pensare che i successivi gravami servano SOLO a distruggere, secondo un favor rei, la sentenza di primo grado. Che i successivi gradi di giudizio servano solo a ridurre o ad assolvere, non e' cosi per nulla infatti spesso le sanzioni vengono anche ampliate o tanto per allargare il concetto e' il pm a volte a ricorrere in appello.
Quindi dire e' solo il primo grado non vuol dire un emerita minchia se vuoi intendere che poi verra' ridotta la condanna o assolto, in appello potrebbe anche essere rimosso il concorso esterno e passare da concorso esterno in concorso in associazione mafiosa, insomma non si sa nulla ne in un senso ne in nell' altro.
SI parla di primo e secondo grado, quando un pentito che si autoaccusa dell'eccidio di via d'amelio fornendo riscontri oggettivi (freni auto rifatti nuovi) accusa Berlusconi e Dell'Utri di essere mandanti degli assassini del 1992.
Direi che siamo alla frutta se si guarda il dito e non la Luna.
un pentito (aka ex pluriomicida) che riporta voci sentite dire da altri suoi compari che l'avevan sentite dire da altri ancora
una testimonianza dal valore probatorio inattaccabile :rotfl: :point:
infatti qualsiasi governo può dire quello che vuole sul combattere la mafia ma finchè non rifanno da capo l'associazione per delinquere di stampo mafioso e prevedono positivamente un reato per quello che ora si fa rientrare con l'artifizio del concorso esterno saran solo parole al vento e propaganduccia.
perchè da noi esiste il principio di legalità, nessuno può essere punito per un fatto che al tempo della commissione non era previsto come reato, e di conseguenza il principio di tassatività, che in soldoni significa che ogni fattispecie di reato deve essere puntualmente prevista, e che uno per essere condannato per quel reato deve aver posto in essere una condotta che implementi puntualmente ogni elemento della fattispecie di reato, e il divieto di analogia per la legge penale.
L'associazione per delinquere di stampo mafioso ha dei requisiti, primo, una pluralità do soggetti agenti, il che vuol dire che è un reato plurisoggettivo o a concorso necessario, e già qua molti giuristi (e per dire anche il tribunale che ha assolto mannino in primo grado) ritengono che già per questo non sia possibile applicare la teoria del concorso (art 110 cp) che contribuirebbe ad affievolire il requisito della corrispondenza della condotta del singolo agente con quella del fatto tipico (discorso lunghissimo e tecnico che evito). Inoltre, per l'associazione mafiosa serve che il soggetto sia inserito nell'ambiente mafioso, che ne risponda a un "codice" e a un sistema di "valori" blablabla, la regolarità dell'opera etc. Che faccia parte della famiglia in sostanza. E' evidente che il politico che "lavora" per la mafia non è inserito nella famigghia, ed ecco che cade tutto qua, giuridicamente parlando, il fatto tipico non c'è, ergo non può essere condannato, neanche con la formula normale del concorso di persone nel reato che già affievolisce un poco la tipicità come detto. E allora ci si inventa il concorso esterno, che è una roba che normativamente non esiste, e quindi alla luce del principio di legalità a rigor di logica uno non può essere condannato ---------> eticamente sbagliato per un giurista perchè per non mandare assolto uno ti inventi un qualcosa e lo condanni in palese violazione del principio di legalità, che è il cardine del diritto penale da beccaria in poi. Sbagliato anche perchè non avendo un riconoscimento positivo nella legge, i contorni di questa figura sono incerti, quindi il diritto si fa incerto, nulla garantisce che per due giudici diversi lo stesso caso con le stesse prove uno lo ritenga condannabile e un altro no (per carità è così per tutto, ma qui alla N). Per farti un esempio è stato condannato per concorso esterno in associazione per delinquere di stampo mafiosa anche uno che di concreto non aveva fatto nulla, aveva solo per così dire dto la sua disponibilitàà e si era dimostrato volenteroso, ma di concreto nulla. Eppure è stato condannato, e nel nostro ordinamento il processo alle intenzioni non si dovrebbe fare.
Quindi capisci che eticamente, ma anche praticamente, è un problema gigantesco, e che finchè non fanno una legge che inserisca nel nostro sistema penale un reato tipico e autonomo per il politico o il funzionario o chicchessia che aiuta la mafia da esterno sarà tutto un puttanaio.
pazzo ma mi hai risposto in avvocatese, a me chemmefrega delle incoerenze nella filosofia del diritto? Io cittadino pretendo, e mi pare sacrosanto, che se uno aiuta la mafia o "utilizza" la mafia sia punito, non mi pare una richiesta così strana.
Il come questo sia realizzato poi sono robe da addetti ai lavori, ma se il nostro sistema giudiziario o addirittura la "teoria" impedisce di definire una legge simile... come dire... nice merda.
osti, non mi pareva avvocatese, però il problema "etico" è là, e non è da poco, è quello che divide uno stato di diritto da uno stato non di diritto, le conseguenze sono enormi. E il problema degli addetti ai lavori è il problema di tutti, perchè sono gli addetti ai lavori che alla fine fanno andare o meno uno in carcere. E non è filosofia del diritto astratta questa, sono le considerazioni che fa un giudice quando deve condannare un imputato per sta fattispecie, è la costruzione accusatoria del pm che il difensore cerca di smontare, è assolutamente pratica la cosa. Fa te che ne parlavo la settimana scorsa con un giudice di firenze.
cmq non è che uno se aiuta la mafia non lo punisci se non lo puoi condannare per associazione mafiosa, lo punisci per altre fattispecie, che possono essere per dire corruzione e simili, truffa ai danni dello stato (pensa a un appalto truccato) e così via. Certo il problema è che non si dà il giusto conto così del lato mafioso della cosa rispetto a uno che lo fa per il solo proprio interesse, ma non va impunito.